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Il grandissimo successo di "Ritorno al futuro" rese inevitabile girare un seguito. Il finale sospeso del primo episodio, però, rese altrettanto inevitabile ripartire esattamente da quel punto, definendo in qualche modo i binari della continuazione della trama. Inoltre, come è noto, Crispin Glover (George McFly nel primo episodio) venne estromesso dal cast, rendendo necessario eliminare George dagli episodi successivi: ecco perchè, ad esempio, nel 1985 alternativo George è addirittura morto.
Alla fine del primo film, in un colpo di scena finale, Doc torna dal futuro e riparte immediatamente portando con sé Marty e Jennifer in una missione per salvare la loro famiglia sulla Delorean volante.
"Ritorno al futuro parte II" comincia esattamente da qui: Doc, Marty e Jennifer arrivano nel 2015, trent'anni nel futuro, per cercare di impedire a Marty Junior (Micheal J. Fox), copia esatta di suo padre ma molto meno sveglio, di cacciarsi nei guai. Mentre Marty e Doc portano a compimento la missione, Jennifer, svenuta, viene portata dalla polizia nella casa che, nel 2015, condivide con Marty. La missione di recupero di Jennifer consente però ad un ormai decrepito ma mai domo Biff Tannen, di sottrarre la Delorean senza che Marty e Doc se ne accorgano.
Tornati nel 1985, Marty e Doc si accorgono che c'è qualcosa che non va: Biff è diventato il padrone di Hill Valley, la città è devastata e senza legge, George è stato ucciso e Lorraine è sposata con Biff. Doc scopre cosa è avvenuto: Il vecchio Biff è tornato indietro nel 1955 e ha consegnato ad un giovane se stesso un almanacco con tutti i risultati sportivi dei successivi cinquant'anni (che aveva comprato Marty ma che Doc gli aveva fatto gettare), alterando la storia. Il giovane Biff, scommettendo sempre sul risultato esatto, è diventato in questo modo ricco e potente.
L'unico modo di rimettere le cose in sesto è quello di tornare nel 1955 e sottrarre al giovane Biff l'almanacco, cercando di interferire il meno possibile con gli eventi di quel periodo, onde evitare disastrosi paradossi temporali. Incredibilmente, il vecchio Biff ha scelto di tornare nel 1955 negli stessi giorni in cui Marty aveva vissuto il suo primo viaggio nel tempo. Nel 1955 ora ci sono due Marty McFly e due Doc Brown e Hill Valley non è poi così grande...
Replicare la perfezione dei meccanismi e l'originalità di "Ritorno al futuro" era una missione impossibile in partenza, ma nonostante le suddette complicazioni "obbligate" riguardo le scelte narrative e la rischiosa divisione in due atti "fisicamente" separati del sequel (che si conclude con un to be continued ed il trailer della terza parte), "Ritorno al futuro parte II" regge il confronto con il suo predecessore ed è un ottimo secondo capitolo per la saga.
Il primo atto del film, ambientato in un 2015 di macchine volanti, case automatizzate e vestiti auto asciuganti, è un coloratissimo affresco di un futuro iper-tecnologico e un pò caricaturale ed è sicuramente la parte più frizzante del film, un perfetto contrappunto per gli anni cinquanta deliziosamente stereotipati del primo episodio.
Ciò nonostante, viene introdotta la inquietante sottotrama legata all'incidente di Marty che si risolverà solo alla fine del terzo episodio. Quello che vediamo quindi, al contrario del passato, è il futuro con più probabilità di esistere rispetto al presente di partenza, tant'è che la stessa presenza di Marty e Jennifer nel 2015 presuppone che i due siano effettivamente tornati dal loro viaggio nel futuro.
Le implicazioni dei viaggi temporali si fanno decisamente più complesse in questo seguito e non è difficile ritrovarsi a ragionare su alcuni aspetti all'apparenza poco chiari. Va detto comunque che, pur essendo sostanzialmente una commedia, la saga "Ritorno al futuro" si basa su una inattaccabile logica relativa ai viaggi nel tempo ed ai paradossi, che spesso manca colpevolmente invece ai film di fantascienza sul viaggio nel tempo che lo hanno seguito e che sono pieni di errori di continuità.
Il secondo atto del film è ambientato nel cupo 1985 alternativo, in cui Biff è il padrone indiscusso di Hill Valley e Marty deve scoprire in che epoca tornare per scongiurare l'attuale linea temporale in cui si trova. E' il segmento più drammatico dell'intera saga,nquello in cui si perde forse definitivamente il carattere sostanzialmente scanzonato del primo film per concentrarsi maggiormente sull'intreccio. Va detto che giunti a questo punto, dopo un film e mezzo, Marty McFly e Doc Brown sono già ampiamente nel cuore dello spettatore, l'immedesimazione è totale, quindi il salto "cromatico" avviene senza particolari conseguenze.
Il terzo atto è forse il colpo di genio dell'intera saga, a livello di script: Marty e Doc tornano al 1955 e si rivedono, da altre angolazioni molte delle scene del primo film, compreso il concerto al ballo Incanto sotto il Mare, con Marty che guarda compiaciuto se stesso suonare Johnny B. Goode.
Mentre la missione di recupero dell'almanacco e le sue conseguenze lanciano l'ultimo atto della saga (il terzo film), si rivivono le splendide e curatissime ambientazioni degli anni cinquanta e Marty e Doc devono anche evitare di intralciare i piani delle loro controparti, intenti a rimandare Marty nel 1985 per la prima volta.
Alla tensione emotiva per la storia del secondo episodio si aggiunge quella vissuta nel primo e la tensione che qualcosa vada storto al Marty che deve essere colpito dal fulmine dell'orologio. L'incastro fra le due sequenze è semplicemente perfetto, così come la chicca della reazione di Doc nel 1955 dopo aver visto partire Marty... e prima di ritrovarselo davanti dopo pochi istanti!
Micheal J. Fox (tristemente vicino all'inizio della sua malattia) e Christopher Lloyd riprendono i loro ruoli e sono ancora una volta semplicemente perfetti. La sintonia tra i due è totale. Micheal J. Fox, peraltro, si moltiplica interpretando con grande ironia anche i suoi figli, Marty Junior e Marlene. Elisabeth Shue sostituisce egregiamente Claudia Wells nel ruolo di Jennifer. Anche Tom Wilson riprende il suo ruolo di Biff (e quello di Griff nel 2015) regalando altre scene ad uno dei villain più simpatici e sfortunati di sempre.
Robert Zemeckis ha ammesso di aver perso un pò il controllo del progetto per concentrarsi su "Chi ha incastrato Roger Rabbit?" e forse i repentini cambi di tono rendono "Ritorno al futuro parte II" un prodotto meno coeso del suo predecessore (e da questo punto di vista, anche del terzo episodio).
D'altro canto, la complicazione dell'intreccio, la cura nei minimi dettagli, la continua rielaborazione delle stesse situazioni e degli stessi ambienti divengono un marchio di fabbrica, certamente un vanto per i realizzatori e una gioia per gli spettatori e gli appassionati che possono riscoprire particolari nascosti nelle scenografie e richiami continui tra i vari capitoli di una delle saghe più amate da grandi e piccoli nella storia del cinema.
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Recensione a cura di JackR - aggiornata al 17/02/2009
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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