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Ridacchiare per non fare la figura degli intellettualoidi da strapazzo, costretti al cinema da qualche causa di forza maggiore ma schifati di fronte a cotanta demenzialità. Ridacchiare per non farsi prendere in giro dai sedicenni imberbi che si sganasciano alla grande e non capiscono come mai ci sia qualche (presumibile) topo di biblioteca che non si unisce al loro divertimento.
Come reagire in altro modo di fronte alla mascherata scontata e flaccida di "Scary Movie 4"? Ridere di gusto, apprezzare le trovate dello spompato David Zucker risulta un po' difficilotto.
Il primo episodio della saga, quello che metteva alla berlina film come "Scream" e "Matrix", riusciva a conciliare creatività e volgarità facendo in modo che la prima rendesse ampiamente accettabile (anzi, talvolta perfino opportuna!) la seconda.
Dopo un secondo e un terzo capitolo che vivacchiavano fra alti e bassi, fra sforzo inventivo e comicità cialtrona, ci saremmo aspettati uno "Scary Movie 4" in grado di ripercorrere i fasti del film-pilota, quello che aveva creato il genere della horror-parodia.
E invece, eccoci qui a constatare che David Zucker, dopo un'accettabile performance in "Scary Movie 3", ha definitivamente smarrito il suo mordente. Ancora più demenzialoide (se possibile) di Kenneth Ivory Wayans, Zucker, in questo "Scary Movie 4", punta tutto o quasi sulla risata stupida, insensata. E, di conseguenza, sulla dabbenaggine e sull'ingenuità cosmica dello spettatore poco cresciuto.
Perché in effetti, come hanno dimostrato Stanlio e Ollio, si può far divertire moltissimo anche la platea più esigente con mattoni che piombano sulla testa della persona sbagliata, torte in faccia, pugni che vorresti assestare a uno e che invece finiscono sul grugno dell'altro. Basta contestualizzare gli eventi, costruire attorno a loro un barlume di "storia", e non spiaccicarli lungo il film giusto perché, come nel caso di Zucker, non si hanno idee migliori su come canzonare famose pellicole horror.
Quante volte, nel film, la pallina cade erroneamente in testa alla biondina celestiale? Quante volte il tir (o la cassa che piove dal cielo) travolge l'ignaro passante con spropositata violenza?
Una o due volte si può pure sorridere, ma poi la risata si trasforma in pianto greco: perché continuare a soffocarci sempre con le stesse, identiche trovate (tragi)comiche?
La risposta, ovviamente, è desolante: perché il cervello degli autori non è in grado di inventarsi nient'altro.
Le uniche impennate di "Scary Movie 4" si registrano quando David Zucker, bontà sua, la pianta di far sbattere da tutte le parti i suoi manichini e propone una comicità appena appena "concettuale". Divertente, ad esempio, la scenetta di Leslie Nielsen che, nelle vesti di Presidente degli States, preferisce ascoltare la fine della storia sulla "paperella" piuttosto che attivarsi in difesa della nazione in pericolo. Inattesa incursione nel campo della satira politica!
Carina, per certi versi, anche la parodia dell'Enigmista "Saw" che nel nome della fratellanza e del perdono reciproco chiede scusa alle sue vittime per averle torturate. E, intanto, ne approfitta per togliersi qualche voglia con la ninfomane di turno (la quale partorirà un meraviglioso bimbo con la faccia adorabile dello stesso Enigmista).
Insomma, qualche timida risatina disseminata lungo un cammino accidentato, pieno zeppo di luoghi comuni stra-abusati (il rapper di colore che si esprime attraverso una gestualità esasperata, la recitazione impostata e smorfieggiante stile sitcom-USA ostentata da quasi tutti gli attori), di situazioni che si ripetono con intollerabile frequenza (le palline che colpiscono i bersagli sbagliati et similia) e di artifici scenici di nauseabonda truculenza, spesso accompagnati da scene disgustose (generalmente il naso che cola tanto da far venire il vomito riesce a divertire, al massimo, i poppanti dell'asilo nido).
"Scary Movie 4" manca di originalità, di idee: sarebbe stato molto meglio rivisitare i vari film ("La Guerra dei Mondi", "The Grudge", "The Village" etc.) giocando maggiormente sul paradosso e sull'iperbole. Ossia lavorando (significativamente ) sulla loro trama e sui loro personaggi.
Nel 90% dei casi, invece, Zucker si limita a cercare la battuta più molle, la fricchionata più vistosa e infantile.
"Scary Movie", per far ridere, può anche mostrare un fantasma, come quello di "Scream", che nel primo episodio della saga demenziale si sparava una bella canna in compagnia di quattro amici: si sorride, tanto inverosimile ci pare il siparietto. Ma martellare il pubblico a suon di maschere facciali disgustose, calci nel sedere e cazzotti fortuiti, senza sforzarsi di fare un minimo di VERA parodia (astratta, contenutistica) sui film presi in considerazione, non è un' idea geniale.
Non siamo neanche idioti, insomma. "Scary Movie", per sorprendere e divertire, dovrà pure essere una cazzata. Ma una cazzata un poco intelligente, almeno.
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Recensione a cura di Matteo Bordiga - aggiornata al 12/05/2006
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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