Voto Visitatori: | 2,91 / 10 (89 voti) | Grafico | |
1995. Samantha Darko e la sua migliore amica Corey intraprendono un viaggio dalla Virginia alla California, con la speranza di lasciarsi il passato alle spalle. Samantha, traumatizzata dalla inspiegabile morte del fratello Donnie e dalla rovina della propria famiglia, incontra il suo destino nella piccola cittadina di Conejo Springs, causa un guasto alla macchina. Mentre Samantha comincia a soffrire di sonnambulismo e a essere testimone di eventi inspiegabili, un locale, Iraq Jack, viene salvato dall'impatto di una meteorite da una versione futura di Samantha, la quale le predice che tra 4 giorni, 17 ore, 26 minuti e 31 secondi il mondo finirà...
Chi sta scrivendo la recensione è un grande appassionato dell'originale di Kelly, Donnie Darko, una presa di coscienza veramente originale sull'adolescenza e sull'isolamento giovanile, che soffrì dell'effetto "riscoperta"; uscito nel 2001 e distrutto dalla critica, riscoperto qualche anno dopo con l'uscita della Director's Cut, versione che rendeva la visione e l'apprendimento della complessa trama ancora più semplice. La domanda che i fan si posero con l'annuncio di questo sequel fu indubbiamente "Sarà bello come l'originale?". La risposta è no. Già il curriculum del regista è un programma; Fisher ha diretto Nightstalker, Rampage: The Hillside Strangler Murders e qualche episodio della serie Chuck e Moonlight, tutti titoli sconosciuti ai più in Italia e che non hanno riscosso un successo di critica consistente. Ma andiamo avanti..
Il film è semplicemente noioso. Volete sapere per cosa sta la "S" di S. Darko? Soporifera. Gli autori non si sono nemmeno degnati di scrivere una storia loro, limitandosi ad attingere a piene mani nel film precedente. Il setup è diverso, lo svolgimento no, per niente, è uguale a Donnie Darko, racconta la stessa storia ma con neanche un terzo dell'originalità di Kelly, nessuna scena degna di essere menzionata per un benchè minimo elemento innovativo in termini di regia, montaggio, interpretazioni o sceneggiatura. Molti elementi sono lasciati alla libera interpretazione senza dare un minimo indizio o cenno, come la piuma blu fosforescente o il colpevole del rapimento dei bambini locali. Non solo, alcune scene rischiano di cascare nel campo del trash e parecchie finiscono per risultare parodie di sè stesse, grazie anche a dialoghi che sfiorano l'assurdo (Il migliore rimane il discorso sull'odore delle scoreggie di Dio) e dei personaggi semplicemente ridicoli, l'amica ribelle è lo stereotipo della tipica ragazza americana sfrenata che dice la prima cosa che le passa tra la mente e si rende conto di quello che fa solo quando il tutto è terminato alle estreme conseguenze.
La cittadina in sè è il ritrovo nazionale degli stereotipi, c'è il cattivo ragazzo, lo svitato che tutti evitano, la vecchina dolce e gentile che serve il caffè al bar, il poliziotto che crede solo al suo intuito e che parla con un accento yankee fastidioso e finto e lo sfigato del villaggio. Solo la protagonista, Samantha, si salva a malapena; per forza di cose gli sceneggiatori hanno cercato di renderla un po' più interessante del resto dei personaggi, ma verso la fine della pellicola diventa una gatta morta con la faccia pre impostata. La sceneggiatura è semplicemente assurda. Ci sono così tante sequenze casuali che, sinceramente, non ho idea a che servano, come l'incendio della Chiesa (e qui viene voglia di urlare "Copioni!" ai quattro venti), l'estrazione di una piuma blu dallo schermo del televisore, il fatto che ogni tanto a uno dei personaggi viene voglia di indossare la famosa maschera del coniglio Frank così, giudicando da come si è svegliato alla mattina o il rash cutaneo causato al Nerd del villaggio da un metallo sconosciuto, scene che dire campate per aria è minimizzare.
Pochi elementi di Donnie Darko risalgono sulla superficie del film ma S. Darko fallisce miseramente nel tentativo di creare un franchise che possa essere appetibile sia per lo spettatore che per i fan. Non solo, l'intera storia in sè è confusionaria anche per chi ha compreso il precedente di Kelly e il tutto risulta fastidioso anche per coloro che cercano in questa pellicola un semplice svago cinematografico, riportando alla luce il termine "Operazione Commerciale" e rischiando di rovinare il carisma del prequel.
Gli attori poi sono al limite dell'incredibile, un misto tra incapacità interpretativa e totale mancanza di fede in ciò che stanno facendo, solo Daveigh Chase, Samantha, riesce a mostrare qualcosa di interessante, ma è veramente poco per risollevare il baraccone. In sostanza questo film è semplicemente inutile, la storia dei Darko era da considerarsi chiusa e finita già nel lontano 2001 con la distruzione della camera di Donnie a opera del motore di un aereo, S. Darko è un assoluto spreco di soldi e tempo volto solo a racimolare quanta più grana possibile seguendo la scia del film precedente. Cosa si potrebbe salvare? La colonna sonora molto d'atmosfera e misteriosa è interessante e piacevole ed è inserita in maniera abbastanza gradevole, eccezion fatta per le musiche anni '90 che compaiono a caso in scene che dovrebbero trasmettere un altro tipo di emozioni. Se siete fan di Donnie, saltate questo film a piedi pari.
Curiosità
Richard Kelly non è stato in alcun modo coinvolto dal regista nella lavorazione.
Chris Fisher ha detto in un'intervista che non gli dispiace aver fatto S. Darko.
Sta arrivando il seguito.
Commenta la recensione di S. DARKO sul forum
Condividi recensione su Facebook
Recensione a cura di maxpayne230 - aggiornata al 24/08/2009
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
Ordine elenco: Data Media voti Commenti Alfabetico
in sala
archivio