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Il film è tratto dal premiato romanzo di Bernhard Schlink "A voce alta" e racconta la storia di una vita partendo dal tempo presente e poi facendo un salto nel passato del protagonista, delineando tre tappe fondamentali della sua vita.
L'azione si svolge nella Germania dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Il quindicenne Michael si sente male e si accascia a terra, viene aiutato da Hanna, una donna che ha il doppio dei suoi anni. Dopo alcuni mesi ripresosi dalla malattia, Michael va a trovare Hanna per ringraziarla. I due si sentono subito attratti l'un l'altra e iniziano una relazione piena di passione e fatta di tante letture dei classici della letteratura mondiale. Michael legge per lei, ma quanto potrà durare questo idillio?
Il regista Stephen Daldry, acclamato per i film "Billy Elliot" e "The Hours", si è messo dietro la macchina da presa per raccontare non solo una storia d'amore, ma soprattutto come la seconda generazione di tedeschi affronta i crimini dei genitori e il senso di colpa che ne deriva. Pone il problema di come continuare dopo quello che è avvenuto durante l'orrore dell'Olocausto. Ciò che i realizzatori si sono proposti di mantenere è il rispetto per le vittime dei crimini di guerra nazisti, e che il termine perdono non sarebbe mai stato menzionato. Mostra come una nuova generazione venga a patti con il passato.
Il regista inoltre non ritrae le guardie dei campi di concentramento come orchi orribili o cattivi oltre misura, ma piuttosto mostrandoli come lavoratori normali. Mette in primo piano le persone comuni che hanno commesso questi crimini, a volte persone che non si rendevano conto appieno della gravità dei loro gesti, eseguendo rigorosamente ciò che gli veniva ordinato come fosse un lavoro qualsiasi. La figura di Hanna (Kate Winslet) ravvisa questo tipo di persona, sembra essere fuori dal mondo. Hanna è una trentaseienne che lavora su un tram, ma anni dopo si viene a sapere che è stata una guardia nei campi di concentramento. Nasconde un segreto che pur di non essere scoperto la spingerà ad assumersi una responsabilità maggiore, divenendo il capro- espiatorio delle altre "colleghe". Il crimine di cui Hanna si è macchiata è delineato in modo tale che da un lato si cerca di comprenderla e dall'altro la si condanna in modo netto, percorrendo una linea sottile tra le due posizioni.
Il rapporto tra Hanna e Michael (David Kross) rappresenta l'esile equilibrio tra i tedeschi della vecchia generazione e i giovani degli anni del dopoguerra, la nuova. Durante il film viene rappresentata prima la relazione scandalosa dei due protagonisti agli occhi del mondo esterno, poi Michael è un avvocato di successo e Hanna è scomparsa dalla sua vita ed è andato avanti dopo il suo abbandono ricostruendosi un'identità. La Germania, parallelamente, si è sforzata di ricostruire non solo gli edifici ma soprattutto una personalità nazionale. Michael è il nuovo, Hanna è il vecchio, è proprio per questo una differenza di età minore avrebbe modificato questo aspetto.
"The Reader" è stato girato tra Berlino, Gorlitz e Colonia e alcuni esterni sono stati realizzati nelle campagne al confine tra Germania e Repubblica Ceca.
Per il materiale utilizzato nelle scene del processo, il regista si è avvalso dell'archivio del Fritz Bauer Institute di Francoforte che ha fornito fotografie, trascrizioni e altro materiale che si è rivelato fondamentale per curare i dettagli di un tribunale di crimini di guerra. La maggior parte delle sequenze in tribunale sono basate sui processi di Francoforte - Auschwitz tenuti tra il 1963 e il 1965, in cui sono stati giudicati impiegati di livello medio – basso, rivelando l'ampia varietà di persone che hanno contribuito alla messa in atto dell'Olocausto.
Un altro tema importante del film è l'interesse per la lettura come una dimostrazione della cultura e della libertà psichica di cui la protagonista sente la mancanza. Il grande interesse di Hanna per i libri nasconde un segreto, la sua condizione di analfabeta. Hanna imparerà a leggere e scrivere in prigione, grazie all'aiuto delle audio cassette inviatele da Michael (Ralph Fiennes). L'amore per la letteratura ha reso Michael ciò che è diventato professionalmente, un uomo pronto al confronto e arguto.
È un film che possiede più di una lettura, che mette in scena più temi, trattati con delicatezza senza, però, fare sconti a nessuno. Il regista ha saputo bilanciare una serie di emozioni e sentimenti con garbo senza renderli esasperanti, riuscendo a tenerli in gioco in modo adeguato, senza eccedere nei toni.
Tutti gli interpreti hanno conferito la loro professionalità e i loro sforzi per rendere il più reali possibili i personaggi della storia, che vivono attraverso le loro parole e i loro gesti. Un film che farà storcere il naso a qualcuno, ma farà sicuramente nascere il confronto e riflettere.
Stephen Daldry ha creduto fortemente in questo progetto, determinato a esplorare una questione pericolosa e complessa come quella dei crimini di guerra nazisti e a spiegare come la nuova generazione ha vissuto i misfatti della vecchia generazione. Il regista ha voluto dare una panoramica più ampia degli affetti che sono in contrasto con la ragione, ambivalenti e stridenti. La ragione dice una cosa e il cuore ne dice un'altra totalmente diversa.
Nel girare questo film Daldry ha pensato anche ai giovani, perché si interessino dei temi trattati e questo sia da stimolo a volerne sapere di più.
"The Reader" è dedicato alla memoria di Anthony Minghella e Sidney Pollack, due dei produttori, venuti a mancare all'inizio del 2008 a due mesi di distanza l'uno dall'altro: due registi che hanno contribuito a rendere grande il cinema.
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Recensione a cura di Francesca Caruso - aggiornata al 26/03/2009
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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