Recensione tomboy (2011) regia di Céline Sciamma Francia 2011
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

Recensione tomboy (2011)

Voto Visitatori:   7,30 / 10 (45 voti)7,30Grafico
Voto Recensore:   8,00 / 10  8,00
Dimensione testo: caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi

locandina del film TOMBOY (2011)

Immagine tratta dal film TOMBOY (2011)

Immagine tratta dal film TOMBOY (2011)

Immagine tratta dal film TOMBOY (2011)

Immagine tratta dal film TOMBOY (2011)

Immagine tratta dal film TOMBOY (2011)
 

"Tomboy" è la storia di una bambina quasi adolescente, Laure, che - a quanto ci è dato vedere per via del suo aspetto fisico (il film infatti è felicemente scevro da spiegazioni psicologiche) - si sente maschio e percepisce in modo assolutamente lineare e intimamente serio questa incipiente identità maschile, pur vivendola con la leggerezza di un gioco.

La sua famiglia si è da poco trasferita, sul finire dell'estate, in una nuova città. Laure non conosce quindi nessuno dei suoi nuovi compagni di giochi, che presto saranno suoi compagni di scuola, e ha la possibilità di farsi conoscere da loro come Mickaël. Ma l'inizio dell'anno scolastico incombe, la separazione tra la dimensione domestica e quella sociale dei giochi con i coetanei non potrà durare a lungo. Lo spettatore - in empatia con Laure sin dall'inizio - sa bene quanto sia precaria e costantemente minacciata questa dimensione felice. Ne scaturisce la velata patina "thrilling" che insaporisce il film e veicola più che altro un turbamento, quasi un'ansia - in perfetta assonanza con i sentimenti che leggiamo sul volto di Laure. E' l'adolescenza che bussa alla porta: il dover fare i conti sempre più da vicino con la dimensione adulta e le sue regole. Ma quella di Laure non è ancora, non è per nulla una ribellione: è solo la spontanea, naturale e fragilissima costruzione di un'identità. E il nostro turbamento, la nostra ansia di spettatori, scaturiscono dalla consapevolezza di quanto quel delicato processo sia troppo solitario, troppo minacciato.

Magnifico film, questo "Tomboy" (che si potrebbe tradurre con "maschiaccio"). E' il secondo lungometraggio di una regista francese nata nel 1978, Céline Sciamma, che ha raccolto diversi premi in vari festival internazionali, fra cui quello del pubblico al 26° GLBT Film Festival di Torino e il premio della giuria "per la maestria, la sensibilità e la leggerezza, ma anche per la profondità con cui viene trattato il tema dell'identità sessuale nel tempo dell'infanzia".

E' un vero peccato che tutte le brevi righe che introducono la trama di "Tomboy" rivelino quello che è un vero e proprio spoiler, ossia l'identità sessuale della protagonista. Infatti, l'aspetto dell'attrice che impersona Laure è così perfetto nell'apparire mascolino (miracolosa la scelta dell'interprete adeguata - era una scommessa difficilissima da vincere), che sino a un certo punto della pellicola in cui ci viene mostrato il suo sesso mentre si leva dalla vasca da bagno, lo spettatore è tenuto all'oscuro e non sospetta sia una bambina. Si sarebbe naturalmente incuriositi da vari indizi, ma non pare di ricordare - dopo una prima visione - che Laure, prima di quel punto, sia mai stata chiamata per nome dai genitori o dalla sorella più piccola, che da un certo punto in poi sarà la sua "alleata" e che vive con lei una speciale adesione e complicità.

Da quel momento (già da prima, per chi già sa che Laure è una bambina) viviamo dentro una vertigine. Continuiamo infatti a essere così persuasi che sia un maschio - non Laure, ma Mickaël, quando gioca con i compagni - che non veniamo poi a patti con il suo essere una bambina, quando la vediamo dentro casa. E' veramente straordinario il modo in cui la regista (e la fantastica piccola interprete, Zoé Héran) hanno saputo trasmetterci quanto la veracità del "sentirsi maschio" da parte di Laure non sia affatto un gioco, un'impuntatura infantile, ma rappresenti per lei proprio la naturale visione di sé, lo sviluppo spontaneo della propria identità: nientemeno che la più genuina chiave d'accesso alla socialità e agli affetti.

Semplicemente assistere al personaggio-Laure dà una vertigine: è un maschio, non può che essere un maschio, eppure ha un fascino femminile che la regista riesce a non rendere androgino né ambiguo. E' proprio quel che resta in lei (lui) di femminile, del resto, a distinguerlo dagli altri maschi e ad attrarre la coetanea Lisa, che nota in lei (lui) qualcosa di speciale.

Nella parte finale della pellicola, che ovviamente non sveliamo, si chiarirà in maniera cristallina quanto poco l'identità sessuale sia un fatto genitale e quanto importante sia invece il modo in cui guardiamo noi stessi e vogliamo che gli altri ci guardino. L'identità individuale non è mai il prodotto puro di una libertà irrelata - pensarlo sarebbe un'illusione. E' unicamente confrontandoci con gli altri che sappiamo chi siamo noi stessi o chi vorremmo essere. E' per questo che è drammatico e violento il rifasamento dello sguardo altrui su di sé, quando Laure viene costretta a un tentativo di "normalizzazione".

La "norma". Ciò che è norma è forma e costrizione della libertà. La libertà vive in una dinamica con gli altri: la socialità ci condiziona, sì, ma siamo noi, pur condizionati, a scegliere in quale veste e ruolo interagire. E' un nostro diritto. Allora restiamo liberi. A rendere prezioso "Tomboy" è che questo tipo di riflessioni non emergono assolutamente mai come una tesi di sociologia, ma scaturiscono attraverso un'opera d'arte che affronta di petto il mistero dell'infanzia, sa scrutarlo a fondo e restituirne, dall'interno, la grandissima distanza che c'è fra la naturalezza, la luminosità, la ricchezza della visione infantile del mondo e il rigido schematismo della normalità adulta. Un critico francese ha scritto che l'identità di Laure "si costruisce quando la minaccia dell'adolescenza è all'orizzonte" e che il film mostra "attraverso una porta socchiusa che i bambini sono esseri complessi che gli adulti non capiranno mai". Leggendo queste parole abbiamo capito meglio perché il film, istintivamente, ci avesse ricordato così tanto "I 400 colpi" di Truffaut.

Con tutta la sua sensibilità, la sua freschezza e la sua austerità, la pellicola colpisce per come la semplicità della vicenda non sia mai turbata dalla complessità dei temi che affronta. Il film è condotto, senza un'ombra di psicologismo, da uno sguardo che padroneggia uno stile cinematografico ben vivo in Francia e che da noi si è quasi perduto. Un modo di raccontare che, rapportato al cinema di oggi, si può dire "dardenniano", ma viene da lontano: dal neorealismo italiano e da Bresson, passando attraverso il big bang della nouvelle vague francese. Il miracolo di questo fare cinema sta nel dissimulare completamente la direzione degli attori, al punto che pare di osservare vere scene di vita. L'opera ne guadagna in spontaneità e comunica quell'illusione di verità che è il naturalismo. Quest'arte in Italia sta diventando più unica che rara: proprio da noi, patria del neorealismo.

In Francia, invece, il film ha riscosso non solo un grande successo di critica, ma è stato un caso perché ha richiamato quasi trecentomila spettatori. Difficilmente "Tomboy" sarà un successo in Italia: ma il vero dramma è che la rete di distribuzione e pubblicità è talmente prona sull'idea che questo cinema sia elitario e impegnativo, che anche i - rari - bei film italiani diretti con una sensibilità che si avvicini a quella dimostrata da Céline Sciamma trovano una distribuzione marginale e sono condannati in partenza a non esser conosciuti.

Commenta la recensione di TOMBOY (2011) sul forum

Condividi su Facebook Condividi recensione su Facebook


Recensione a cura di Stefano Santoli - aggiornata al 30/09/2011 16.14.00

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

40 secondia big bold beautiful journey - un viaggio straordinario
 R
a house of dynamite
 NEW
about luisafter the hunt – dopo la cacciaallevi - back to lifeamataanemoneanna (2025)black phone 2
 NEW
bobo'
 NEW
breve storia d'amorebugoniabuon viaggio, mariecarmen e' partitac'e' un posto nel mondochien 51cinque secondicome romeo e giuliettacrossing istanbuldalai lama - la saggezza della felicita'dead of winterdepeche mode: m
 NEW
die my lovedj ahmetdracula - l'amore perdutodreams (2025)due famiglie, un funeraleeddingtonelvira notari: oltre il silenzio
 NEW
evenfantasma in guerraferdinando scianna – il fotografo dell’ombrafrankenstein (2025)fuori la verita'giovani madriheidi - una nuova avventurahimi colori del tempo
 R
il maestro (2025)il mio nome e' nevenkail mostro (2025)
 NEW
il primo figlioil principe della folliail sentiero azzurroio sono rosa riccijay kellyjohn candy: i like mela ballata di un piccolo giocatorela camera di consigliola chitarra nella roccia - lucio corsi dal vivo all’abbazia di san galganola divina di francia - sarah bernhardtla donna della cabina numero 10la famiglia halloweenla grande paura di hitler. processo all'arte degeneratala mano sulla culla (2025)la mia amica evala ragazza del coro
 NEW
la ragazza di ghiacciola vita va cosi'
 R
la voce di hind rajabl'attachement - la tenerezzale citta' di pianural'illusione perfetta - now you see me 3l'isola di andrea
 NEW
lo schiaffo (2025)ne zha - l'ascesa del guerriero di fuoconino. 18 giorninoi e la grande ambizione
 NEW
oi vita mia
 NEW
orfeo (2025)paw patrol: missione nataleper tepiero pelu’. rumore dentropredator: badlands
 NEW
put your soul on your hand and walkqui staremo benissimoradio solaire - radio diffusion rurale
 NEW
ricardo e la pittura
 NEW
rino gaetano - sempre piu' bluriproberto rossellini - piu' di una vitascarletscirocco e il regno dei ventisemplice clienteshelby oaks - il covo del malesiamo in un film di alberto sordi?springsteen - liberami dal nullasquali (2025)stevesuper charlieteresa - la madre degli ultimitesta o croce? (2025)
 NEW
the encampments - gli accampamentithe last vikingthe mastermindthe perfect neighbor: la vicina perfettathe running manthe smashing machinethe toxic avengerthe ugly stepsistersto a land unknowntoni, mio padretre ciotoletron: arestua madreun crimine imperfettoun semplice incidenteuna battaglia dopo l'altrauna famiglia sottosoprauna ragazza brillantevas
 NEW
wake up dead man - knives outwicked - parte 2
 NEW
zootropolis 2zvani' - il romanzo famigliare di giovanni pascoli

1067182 commenti su 52865 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

28 ANNI DOPO: IL TEMPIO DELLE OSSAABRAHAM'S BOYSBILLY JACKBILLY JACK GOES TO WASHINGTONBUTCHERS BOOK THREE: BONESAWCOMING BACK FOR YOUCULLODENDIE'CED: RELOADEDDON'T LOG OFFDRAINEDEL DIABLOGENIE (2023)GIOVANI IENE (1961)HELL IN A BOTTLEIL CLUB DELL'AMOREIL PICCOLO BILLYIL SEGNO DEL COMANDO (1992)INNAMORARSI A CHRISTMASLANDLA COMMUNELA DANZA NERAL'ACCIDENT DE PIANOMANCHURIAN AVENGERMEERKATSNATALE CON PEPPERMINTRIVER OF BLOODSILENT NIGHT, DEADLY NIGHTSTARSHIP TROOPERS - ATTACCO SU MARTESTRANGE HARVESTTE L(E)O COMANDOTHE BANISHEDTHE PROPER TIMETHE RETURN OF BILLY JACKTHE TRIAL OF BILLY JACKTHE WEBTO THE ENDS OF THE EARTHUN LIBRO SOTTO L'ALBEROUN NATALE SORPRENDENTEUN VIAGGIO PER RICOMINCIAREV/H/S/HALLOWEENVIOLENCEWEEKEND PER DUE (CON DELITTO)

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


IL MAESTRO (2025)
Locandina del film IL MAESTRO (2025) Regia: Andrea Di Stefano
Interpreti: Pierfrancesco Favino, Tiziano Menichelli, Giovanni Ludeno, Dora Romano, Paolo Briguglia, Valentina Bellè, Edwige Fenech
Genere: commedia

Recensione a cura di The Gaunt

A HOUSE OF DYNAMITE
Locandina del film A HOUSE OF DYNAMITE Regia: Kathryn Bigelow
Interpreti: Idris Elba, Rebecca Ferguson, Gabriel Basso, Jared Harris, Tracy Letts, Anthony Ramos, Moses Ingram, Jonah Hauer-King, Greta Lee, Jason Clarke
Genere: thriller

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA
Locandina del film SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA Regia: Tim Fehlbaum
Interpreti: John Magaro, Leonie Benesch, Peter Sarsgaard, Ben Chaplin, Zinedine Soualem, Georgina Rich, Corey Johnson, Marcus Rutherford, Daniel Adeosun, Benjamin Walker, Ferdinand Dörfler, Solomon Mousley, Caroline Ebner, Daniel Betts, Leif Eduard Eisenberg, Sebastian Jehkul, Rony Herman, Jeff Book, Robert Porter Templeton, Stephen Fraser, Leon Dragoi, Doris Meier, Mark Ruppel, Christine Ulrich, Günther Wernhard, Antje Westermann, Harry Waterstone, Andreas Honold, Stefan Mittermaier
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

NOSFERATU (2024)
Locandina del film NOSFERATU (2024) Regia: Robert Eggers
Interpreti: Lily-Rose Depp, Nicholas Hoult, Bill Skarsgård, Aaron Taylor-Johnson, Willem Dafoe, Emma Corrin, Ralph Ineson, Simon McBurney, Adéla Hesová, Milena Konstantinova, Stacy Thunes, Gregory Gudgeon, Robert Russell, Curtis Matthew, Claudiu Trandafir, Georgina Bereghianu, Jordan Haj, Kateřina Bílá, Maria Ion, Tereza Dušková, Liana Navrot, Mihai Verbintschi, Karel Dobrý, Andrei Sergeev, Matěj Beneš, Marek Pospíchal, Jan Filipenský, Alex East, Christian Dunckley Clark
Genere: horror

Recensione a cura di Harpo

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net