Recensione tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso ma non avete mai osato chiedere regia di Woody Allen USA 1972
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Recensione tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso ma non avete mai osato chiedere (1972)

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locandina del film TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SUL SESSO MA NON AVETE MAI OSATO CHIEDERE

Immagine tratta dal film TUTTO QUELLO CHE AVRESTE VOLUTO SAPERE SUL SESSO MA NON AVETE MAI OSATO CHIEDERE

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Quando il dottor David Reuben scrisse il manuale educativo "Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso... ma non avete mai osato chiedere" alla fine degli anni Sessanta, non aveva sicuramente in mente una sua trasposizione cinematografica, né tantomeno una diversa interpretazione eziologica sul sesso e tutto ciò che concerne. Woody Allen invece ne trasse ispirazione per un film, nel quale affrontò, a suo modo (e che modo), alcuni dei quesiti più azzardati per le coscienze perbeniste degli anni Settanta (ma non del tutto svanite attualmente) tratti dall'omonimo libro.

Il film racchiude sette episodi, ed ognuno di essi esplicita in maniera alquanto inusuale e bizzarra una risposta a una domanda, un dubbio o qualsivoglia curiosità in ambito sessuale. Un giullare avrà a che fare con gli afrodisiaci, un dottore conoscerà un nuovo mondo attraverso un pastore armeno e la sua pecora, un marito italiano s'impegnerà per far raggiungere l'orgasmo alla moglie, un uomo di mezza età verrà scoperto durante uno dei suoi divertimenti preferiti, un surreale quiz televisivo sulle perversioni ospiterà un rabbino, uno studente e una giornalista si avventureranno nello studio di un sessuologo sperimentale e noi ci avventureremo nel corpo umano per capire cosa succede durante l'eiaculazione. In sintesi, sono questi i soggetti che animano il discorso sul sesso alleniano.

I temi, nonostante gestiti dal file rouge sessuale, sono molteplici e accolgono una carnevalesca varietà umana nascosta sotto le mentite e blande spoglie della normalità, la quale si dimostra molto relativa e parecchio infastidita dal regista, che la ribalta amorevolmente rendendola inutile e superficiale di fronte a delle scelte e dei gusti sessuali bizzarri ma innocentemente naturali. Elegantemente provocatorio, Allen ha servito al pubblico degli Anni Settanta una ventata di freschezza in cui morale e bigottismo si sono sicuramente scontrati a più riprese e non smette tutt'oggi di sferzare colpi. Ogni episodio racchiude una piccola (o grande) citazione e una critica alla morale storica umana.

Gli Afrodisiaci sono efficaci?
In una corte medievale un giullare poco convincente vuole sedurre la regina per vendicare la morte del padre servendosi di pozioni afrodisiache. Il protagonista non poteva avere sembianze più adatte se non quelle dello stesso Woody Allen, che riempie la scene con battute sottili e d'impatto non immediato, ma pur sempre efficaci. Si serve della somma opera shakespeariana, l' "Amleto", per inscenare un movente per l'utilizzo dell'afrodisiaco, imbastendo la citazione della sua caratteristica comicità.
L'ambientazione medioevale non è per niente casuale: il periodo comunemente definito "buio" appare come un ottimo teatro per un episodio che parli di sessualità; i divieti, le paure, la severa castità imposta alle donne e l'invadente austerità dell'epoca, appoggiano bene la comicità della piccola storia.

Cos'è la Sodomia?
In un comune studio medico in America, si presenta un pastore armeno che racconta al dottore la sua vita sessuale con una pecora, di cui è follemente innamorato.
Allen affida alla bravura e all'espressività di Gene Wilder questo episodio. Anteponendo la civilizzata società americana, coi suoi standard etici e le sue coscienze perfette, al bucolico e arretrato mondo armeno, si arriva al rovesciamento e alla contaminazione: la funzione della pecora sarà quella di risvegliare le curiosità e ampliare la visione della vita sessuale, il cui teste è il medico, perfetto nella sua vita normale, appassionato, scolvolto e distrutto nel suo amore incompreso.

Perché alcune donne hanno difficoltà a raggiungere l'Orgasmo?
In Italia, Faustino non sa come far raggiungere l'orgasmo a sua moglie.
Allen interpreta un parodico latin lover all'italiana, omaggiando i film Fellini e Antonioni e riprendendo la storia di "Casanova 70" di Monicelli, in cui il protagonista (Mastroianni) si eccita solo in circostanze pericolose. L'episodio è stato interamente girato in italiano, nonostante si trovi pure doppiato come gli altri, con l'utilizzo di neologismi improvvisati dell'improvvisato italiano Woody- Faustino. Una piccola gag del protagonista con un prete illustra la placida indulgenza del Cattolicesimo nei confronti degli imperativi sulla fornicazione e la sessualità:

Prete: "Nel matrimonio secondo Madre Chiesa il primo scopo è quello della procreazione. Ma qua il tuo primo scopo, figlio mio, mi pare sia quello della schifezza."
Faustino: "E Madre Chiesa che dice?"
Prete: "Sono cavoli tuoi…"

I Travestiti sono omosessuali?
Marito e moglie accompagnano la propria figlia ad un pranzo dai genitori del fidanzato. In tale sistuazione, il marito non riuscirà a fare a meno di provare i vestiti della padrona di casa, uscendo poi allo scoperto sotto lo sbigottimento (o "bigottimento") generale.
Un'apparente normale anonimità da classe medio-borghese viene smacherata con un piccolo vizio, che può appiattire la dignità in una società perbenista e moralista che piatta lo è già.

Che cosa sono le Perversioni Sessuali?
Nel quiz televisivo "Qual è la mia Perversione?" i concorrenti devono indovinare la pervesione sessuale di un ospite in studio. Dopo un uomo esibizionista, è il turno di un fortunato estratto che può palesare e soddisfare in pubblico la sua segreta perversione: un rabbino.
Allen suggella, come spesso farà nei suoi film, in un connubio esilarante due dei suoi temi preferiti, sesso e religione. E non sorprenderà affatto vedere cosa desidera questo nostro coraggioso rabbino, conoscendo le trovate del regista, ma sarà sottilmente comico l'accostamento di elementi culturali tabù che Allen decide di utilizzare.

I Risultati degli studi sul sesso sono precisi?
Un ricercatore e una giornalista fanno visita al laboratorio del sessuologo, rinomato studioso, il dottor Bernardo. Troveranno ad accoglierli il suo assistente Igor e una serie di strani esperimenti tra i quali uno particolarmente pericoloso per la cittadina circostante,una mammella gigante.
Una comica citazione di "Frankenstein" è più che visibile, con tutti i riferimenti che ne derivano, compresa l'ormai stereotipata figura dell'aiutante Igor, con la sua classica demenza-assenza. Il mostro della creazione non sarà un uomo riassemblato e resuscitato dalla morte ma un elemento che, nel sesso e nell'erotismo, ha un suo valore. A tema sarà pure la soluzione per catturare tale ingombro.

Cosa avviene durante l'Eiaculazione?
In una centrale altamente organizzata (che potrebbe somigliare alla NASA dei tempi), che si scopre essere il cervello umano, tutti i settori del corpo si concetrano per l'atto sessuale. I più ansiosi sono gli spermatozoi, paracadutisti con un'unica esperienza.
Un'affascinante idea sul corpo umano e su come si possa spiegare ciò che avviene al suo interno, verrà spesso ripresa negli anni a venire (si veda per esempio il recente "Piacere Dave"), è impreziosita da battute disseminate ad hoc.
Non potrà infatti sfuggire quella sulla coscienza, che si trova imbavagliata da un prete che insinua il senso di colpa in quest'ultima per il sesso prematrimoniale, e non potremo non apprezzare il ruolo che Allen ha ritagliato per sé in questo episodio, uno spermatozoo.

Questo film si presenta semplicemente come un divertissement di Woody Allen, uno sfizio che quest'ultimo si è voluto togliere, dando libero sfogo alla sua genialità comica e alla sua inventiva più paradossale, non mancando di essere critico e pungente e senza privarsi di vezzi da cinefilo e cineasta appassionato. Alla sua corte fa approdare infatti interpreti d'alto calibro: Gene Wilder, nella sua esilarante interpretazione del dottore nel secondo episodio, leggendari uomini della televisione americana come Jack Barry, Robert Q. Lewis e Regis Philbin nell'episodio del quiz, e due interpreti d'eccezione nell'ultimo episodio come operatori del cervello umano, Burt Reynolds e Tony Randall. Viene definito "film minore" dell'antologia alleniana, probabilmente per la sua leggerezza e per la premeditata demenzialità che insaporisce ogni scena, ma è da ritenersi comunque un piccolo gioiello vista l'accuratezza e la vena citazionista del regista, che non si lascia sfuggire nemmeno un'occasione per introdurre un riferimento o una punta satirica sui temi che ancora oggi infiammano la morale etica occidentale. Sotto una veste ironica e del tutto scanzonata è ben visibile l'irriverente voglia di esorcizzare il pubblico dai suoi tabù culturali, puntando dritto su sesso, fulcro dell'opera, e su religione, argomento sempre delicato. Questa vivacità intellettuale rende più apprezzabile il prodotto, che seppur meno impegnativo rispetto allo standard di Woody Allen, non manca di punzecchiare l'osservatore attento dopo averlo divertito.

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Recensione a cura di ele*noir - aggiornata al 23/06/2009

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