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Sono andato a vedere questo film colmo di diffidenza, non che non mi piaccia Stone, io lo adoro, ma per dirla con un giro di parole, come farebbe il nostro ministro per gli italiani all’estero Tremaglia, mi aspettavo un Alexander molto più “culattone”.
Si sia chiaro era un po’ troppo sentimentale, il vero Alexander doveva essere un po’ come un carcerato gay, lo avete presente? Muscoloso, tatuato, inca.zzato nero che si ingroppava qualche nemico come segno di disprezzo e umiliazione più che solo l’amico per sentimento… ma tant’è…
Per il resto stone è sempre stone, da brividi la prima battaglia, evitabile il rosso nell’ultima, qualcuno poi dovrebbe gentilmente spiegarmi perché, visto alto budget del film, non potevano spendere qualche euro per tingere le sopracciglia di Farrel oltre che i capelli.
Ad ogni modo ora che sono passate tre ore dal film e il tasso alcolico nel sangue supera 0,8, sto riflettendo sulla decadenza dei tempi moderni, riempiendomi di tristezza e giungendo alla seguente conclusione:
(attenzione all’insano momento del paragone)
Alessandro è stato ricordato come “il grande” , Bush sarà ricordato come un minkione per i seguenti e ineludibili motivi:
A) ciulava di più
B) alcolizzati erano entrambi, ma almeno lui non si è redento per fare il moralista e rompere poi i maroni
C) quando faceva le guerre almeno riusciva a vincerle
D) combatteva lui e non mandava degli studentelli di 20 anni imbesuiti dalla sua propaganda
E) Dario lui sulle montagne alla fine lo ha preso Bin Laden lo stanno ancora cercando