angeli ribelli regia di Aisling Walsh Irlanda, Gran Bretagna, Danimarca, Spagna 2003
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angeli ribelli (2003)

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locandina del film ANGELI RIBELLI

Titolo Originale: SONG FOR A RAGGY BOY

RegiaAisling Walsh

InterpretiAidan Quinn, Iain Glen, Marc Warren, Dudley Sutton, Alan Devlin, Stuart Graham

Durata: h 1.32
NazionalitàIrlanda, Gran Bretagna, Danimarca, Spagna 2003
Generedrammatico
Al cinema nel Maggio 2004

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Trama del film Angeli ribelli

Tratto da una storia realmente accaduta, Angeli ribelli è la storia di un uomo che ha il coraggio di ribellarsi e combattere il duro regime in un riformatorio maschile nell'Irlanda del 1939.

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Voto Visitatori:   6,87 / 10 (19 voti)6,87Grafico
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Voti e commenti su Angeli ribelli, 19 opinioni inserite

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JOKER1926  @  17/08/2013 00:36:19
   5 / 10
Racchiuso in mura pesanti che uccidono persino il silenzio e determinano un isolamento definitivo prende sembianze un film oscuro, "Angeli ribelli".
Prodotto da Aisling Walsh la pellicola fin dalle primordiali battute si dichiara un film comunista con la licenza (concessa chissà da chi) di attaccare totalmente e drasticamente l'apparato della chiesa.
Vien fuori un film estremo con picchi di disgustosità oggettivi; qualcuno potrebbe dire che ciò che la regia mostra in scena non è altro che una trasposizione di fatti realmente accaduti, ma qualcosa sembra esser enfatizzata. La verità assoluta resta solo un miraggio.
"Angeli ribelli" oltre ogni discutibile artefatto contenutistico scivola via in maniera altamente pesante. La costruzione del film appare essere, a più riprese, troppo amatoriale e poco corale. Manca la musica e la fotografia e il montaggio sono trascurati. La situazione approssimativa appare esser palese.

La produzione del 2003 è da sconsigliare al pubblico medio, la troppa violenza che i personaggi consumano in essa porta troppo disorientamento. In pratica un punto fermo di ideale e passione (la chiesa) viene ridotto ad una setta di malati e sanguinari, i comunisti (vedere l'insegnante) sono la giustizia sublime e divina.

Messaggio creato per deviare le masse, la scarsa popolarità de "Angeli ribelli" proviene sicuramente dalla presunzione di idea fin troppo azzardata e a senso unico.

2 risposte al commento
Ultima risposta 06/11/2013 01.57.46
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  10/02/2007 23:12:03
   4½ / 10
Tutto apparentemente al posto giusto, in questo film. Una variante del "Madgalene" di Mullan, citando Vigo e Pagnol (mica fronzoli) o magari "l'attimo fuggente" di Weir.
Già che ci siamo, perchè non commemorare la Spagna anti-Franchista che vorrebbe fare il verso a "terra e libertà" di Loach, invero ricorda le cartoline liebig di casa nostra, o certi orridi tascabili d'appendice?
Ma visto che Magdalene (siamo in Irlanda perdio) si avvale di diverse imitazioni ecco un'altro atto d'accusa contro un sistema repressivo (assai tardivo direi) e ovviamente contro la Chiesa nelle sue istituzioni.
Se Walsh sembra imbarazzato qauanto l'Osservatore Romano davanti alle colpe dei preti pedofili, immaginiamo cosa significa dire che i correzionali sono stati chiusi nel 1984... evviva ci siamo tolti un peso

Il regista non ha certo la rabbia di Mullan e risolve il tutto con un paternalismo diplomatico nei confronti dell'istituzione religiosa.

C'è pero' quel non-so-che-di liberale quando fa il suo ingresso un laico di (udite udite) estrazione marxista e dal nome letterario (franklin ma non Benjamin): per quanto il film sia crudo e quasi gratuito nella sua inequivocabile coercizione (gragnole corporali comprese) l'atteggiamento del regista sembra volersi unicamente liberare delle "mele marce" del sistema - come il personaggio di A. Quinn del resto - lasciando fra l'altro - e tutto questo è INACCETTABILE - un'ignobile riserva pietistica nei riguardi del secondo aguzzino, un parroco che abusa sessualmente dei ragazzini (è l'attore di una nota serie tv).

Il personaggio di Franklin non convince, specialemente quando ecumenizza e indottrina come e peggio del clero che tanto vorrebbe sconfessare e combattere (giustamente) e in tutto il film si respira un'aria elegiaco-moralista che gioca con la durezza implacabile e scandalosa del Sistema Istituzionale.
E' questo un ricatto emotivo verso lo spettatore.
Probabilmente a Cannes serviva un film come questo come antidoto alla dissacrazione (artificiosa, costruita e, diciamolo, imbarazzante) dell'Almodovar quasi ai minimi storici ("La mala education") che guardacaso affronta gli stessi temi.

Siamo, poi, al classico degli stereotipi: il professore bonario che insegna in una scuola-prigione-lager e ivi dimentica il suo passato di rivoluzionario )o l'amata eroina uccisa dal Regime Franchista sic).

Cito come unico momento plausibile quel Muro abbattuto nel finale, a sancire le speranze nell'Irlanda anche di oggi.

La realtà di un sogno vale piu' che combatterla? Forse.

Per Walsh pero' il lume letterario istituzionalizza il monolitismo culturale sulla classica "pecorella smarrita che ritrova D.io, e poco gli importa di raccontare le privazioni sociali dei ragazzi semmai serve a trasformare l'ex rebel without a cause Quinn ("Amare con rabbia" chi lo ricorda?) in un "Santino" Irlandese.

Emblematico il personaggio del ragazzino piu' ribelle, che non si tenta nemmeno di recuperare, lasciato al suo inesorabile destino (e alla natura del suo inganno)

Un film, dunque, dignitosamente ben scritto e ben realizzato, ma da evitare come la peste: con un senso di raccapriccio quando - dopo l'esilio dei carnefici e un ragazzo morto seppellito con sconcertante cinismo - tutto torna a splendere nel migliore dei modi.
L'onore è salvo, andiamo in pace.

Rendiamo grazie a ...

Alessio  @  30/06/2004 00:14:47
   2 / 10
Non andate a vederlo. E' brutto!

4 risposte al commento
Ultima risposta 14/07/2004 13.13.23
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Kikko  @  28/05/2004 17:52:26
   5 / 10
noia mortale e tristezza infinita..
se siete depressi.. non andate a vederlo..


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