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La propaganda, per quei pochi che non lo sanno, non è solo per i regimi totalitari, ma un elemento cardine anche delle democrazie. Mostra i muscoli l'America con lo sgancio delle prime bombe du Hiroshima e Nagasaki, viene pervasa dalla paura quando anche i russi effettuano i loro test. E' la guerra fredda raccontata attraverso, appunto, filmati di propaganda. Tanti Troy McClure ante litteram che alimentano la psicosi verso il nemico rosso ed allo stesso tempo convincono il popolo americano ad esorcizzare tale paura con l'amare la Bomba (Strangerlove docet). Giustificare quindi la bomba contro i pericoli esterno che minacciano il way of life americano, la sua ricchezza e la sua superiorità. Un lavoro certosino nella scelta dell'immenso materiale a disposizione, passando per la vicenda Rosenberg e Burt la Tartaruga. Documentario da vedere perchè è una pietra miliare di questo genere, ancora attuale anche in tempi di social network.
Questo film mi ha (ai suoi tempi) letteralmente lacerato: come un videoclip allucinato (ottime immagini di repertorio che Micheal Moore nemmeno si sogna) riesce a penetrare dolorosamente il climax della guerra fredda e la paura dell'atomica senza risultare mai freddo e didascalico. Tutt'altro: è indubbiamente uno dei più bei documentari sul tema, con qualche analogia all'immenso Koyannisqatsi musicato da Philip Glass. Col tempo è calato il sipario su questo film e i più l'hanno ingiustamente dimenticato, ma credo sia indispensabile vederlo anche e soprattutto oggi