Quest'estate, i "Bad Boys" più amati del mondo tornano con il loro iconico mix di azione e ironia sfrenata, ma questa volta con un colpo di scena: i due fuoriclasse di Miami sono ora i ricercati.
Sei un blogger e vuoi inserire un riferimento a questo film nel tuo blog? Ti basta fare un copia/incolla del codice che trovi nel campo Codice per inserire il box che vedi qui sotto ;-)
Bad Boys, tolto il primo capitolo divertente, ha avuto una serie di seguiti uno più deludente dell'altro. In questo capitolo, peggio degli altri, gli attori sembrano davvero stanchi, demotivati e quel minimo di forza che aveva la serie, l'evidente alchimia tra i due attori, qui svanisce del tutto. Anche quella cattiveria cafona, del primo capitolo, scivola in un turbinio di buoni sentimenti. Una pellicola davvero inutile che probabilmente metterà la parola fine a questa mediocre saga.
Anche se un pò arrugginita la coppia dei "Bad Boys" funziona ancora riuscendo con il loro affiatamento a vitalizzare il quarto capitolo della saga che sostanzialmente offre ben poco come trama ed originalità. Martin Lawrence ha il compito di intrattenere con le sue battute e gag ma non sempre sono azzecate, Will Smith più serioso e spesso è costretto a fare da controparte al suo collega. Stavolta la coppia di poliziotti deve difendere la memoria del defunto capitano "Howard", interpretato da Joe Pantoliano, accusato con prove inconfutabili di essere in combutta con i cartelli della droga operanti in Florida. Personaggi sempre meglio caratterizzati, le scene action come di consueto non mancano, la più spettacolare quella all'interno dell'aereo. Sequel diretto del terzo capitolo, "Bad Boys: Ride Or Die" ripresenta il cast al completo con il team "Ammo" ed il figlio illegittimo di "Mike Lonrey", "Armando" che come intuibile dal film precedente avrà occasione di riscatto e redenzione. Colonna sonora scoppietante in un quarto capitolo che in parte ancora funziona.
Guardando un film della saga di "Bad Boys" ormai si sa a cosa si va incontro e l'unica cosa da aspettarsi è il ripetersi di continue scene d'azione e tamarraggine à gogo, con tanto di esplosioni e assurdità varie (quando trattengono la gabbia d'acciaio sull'aereo si va oltre ogni limite di accettabilità) nonostante non ci sia più Michael Bay alla regia. Però, nonostante i difetti cronici, non nego di essermi divertito, anche perché rispetto al capitolo precedente c'è, a mio avviso, un netto miglioramento sia per quanto riguarda le sequenze action sia nella comicità. Inoltre ho trovato particolarmente riuscito anche questa sorta di scambio di ruoli tra Mike e Marcus con il primo che si trova a fare i conti con attacchi di panico e il secondo più spavaldo in conseguenza del sogno avuto durante il coma.
Quarto capitolo di una saga d'azione che non è mai decollata con due protagonisti a cui viene dato il compito di sorreggere una trama scialba. Lawrence ci riesce ma non sempre, delude invece Smith piu' serioso che mai.
Da notare il cameo di Khaby Lame molto riuscito. Le scene d'azione invece annoiano per quanto ripetitive.
Il terzo capitolo non mi era dispiaciuto affatto, invece questo nuovo film sinceramente mi ha lasciato abbastanza basito per le banalità e per una trama piuttosto prevedibile. A parte per la presenza di Martin Lawrence (il lato comico, che a volte funziona, altre volte no), il resto è tutto troppo serio, a mio avviso doveva rimanere in zona "buddy movie" dei precedenti capitoli, invece qui ci sono momenti seriosi e allo stesso tempo dozzinali. Addirittura qualche scena d'azione scimmiotta palesemente "John Wick", altre il videogioco "Doom". Non basta qualche momento simpatico, questo "Bad Boys 4" l'ho trovato deludente.
Capitolo nuovo, dinamiche vecchie. Scene action ben in evidenza, con cattivoni di turno infiltrati, ma tutta roba già vista. Se non brilla per l'originalità della sceneggiatura, il nuovo capitolo dei BAD BOYS ha ancora delle cartucce da sparare...e ne ha in abbondanza. Discreta la messa in scena, intrattiene facendo il suo dovere, anche grazie a qualche esagerazione programmata e la simpatia del duo protagonista. Per chi apprezza il genere.