barriere regia di Denzel Washington USA 2016
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barriere (2016)

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locandina del film BARRIERE

Titolo Originale: FENCES

RegiaDenzel Washington

InterpretiDenzel Washington, Viola Davis, Mykelti Williamson, Saniyya Sidney, Russell Hornsby, Jovan Adepo, Stephen Henderson

Durata: h 2.19
NazionalitàUSA 2016
Generedrammatico
Al cinema nel Febbraio 2017

•  Altri film di Denzel Washington

Trama del film Barriere

Barriere è la storia di una ex promessa del baseball che lavora come netturbino a Pittsburgh e della sua complicata relazione con la moglie, il figlio e gli amici.

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Voto Visitatori:   6,97 / 10 (16 voti)6,97Grafico
Miglior attrice non protagonista (Viola Davis)
VINCITORE DI 1 PREMIO OSCAR:
Miglior attrice non protagonista (Viola Davis)
Miglior attrice non protagonista (Viola Davis)
VINCITORE DI 1 PREMIO GOLDEN GLOBE:
Miglior attrice non protagonista (Viola Davis)
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Voti e commenti su Barriere, 16 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR rain  @  01/04/2024 17:09:35
   6½ / 10
Rimangono le grandi prove di Denzel Washington e Viola Davis (mica gli ultimi arrivati), ma pure loro faticano ad alzare l'asticella di un film che vorrebbe dire tanto sulle barriere tra genitore e figlio, o più in generale tra familiari, (più che su quelle razziali che sono comunque concrete) ma che gira su sé stesso tra dialoghi ripetitivi e verbosi che appesantiscono veramente tanto, troppo, la seconda metà dell'opera (con una durata che da questo punto di vista non aiuta affatto).

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  06/10/2020 10:57:46
   7 / 10
Un film forte, con un'impostazione teatrale prepotente; cosa non sempre vincente al cinema.
Ottima prova attoriale della Davis e anche di Washington.
Notevoli alcuni dialoghi.
Eccessiva la durata.

Thorondir  @  20/08/2019 15:11:05
   7½ / 10
Partendo da una piece teatrale, Washington porta sul grande schermo la storia di una famiglia ai margini. Lavori umili, vita semplice. In questo microcosmo di vita americana le "barriere" sono quelle razziali che impediscono agli afro un avanzamento nelle condizioni di vita, sono quelle mentali di chi è cresciuto in mezzo alla strada ed è stato temprato dalla prigione e quindi non sa essere che burbero. autoritario e padre-padrone, sono quelle fragili dell'amore e sono quelle mentali del reduce ferito/impazzito ora confinato dentro la propria "barriera" mentale. In questo gioco di incastri, il film si sedentarizza in una singola location (casa/cortile poco importa) ed entra nei meccanismi di questa famiglia proletaria in balia del destino con inclinazioni quasi religiose (il figlio che vuole emulare/ripudirare il padre, il personaggio di Troy incapace di andare veramente oltre se stesso). A rendere umanamente potente questo dramma famigliare sono le interpretazioni attoriali. E se Washington da quì di nuovo prova di essere perfettamente a suo agio nei film-fiume (vedere per credere "Malcolm X" di Spike Lee), chi si erge al di sopra degli altri è Viola Davis, semplicemente splendida (e infatti giustamente premiata con l'ambita statuina).

antoeboli  @  27/01/2018 23:55:07
   5 / 10
Il film segue l andamento di una famosa opera tetrale degli anni 80 , e si vede in pieno .
Regia alla Hitchcook se vogliamo dirla , con il 99% del film che è incentrato in un piccolo quartiere di Pittsburgh con una casa e un vialetto dove si concentra tutto .
Partiamo dalle cose ottime ovvero la scenografia e gli attori tutti molto bravi , sia Viola Davis che un superbo Washington .
Purtroppo il film ha quella cosa di mancanza di mordente , rispetto al fatto che ancora una volta una pellicola tratti delle leggi razziali , argomento ormai strabusato , tanto che Barriere negli usa è uscito in un numero piccolissimo di sale , il che la dice tutta sull appeal che poteva avere .
Un film strutturato in maniera particolare con un Washington inca+++++ nero (ok battutona ) per la situazione attuale degli anni 60 ' , che non si capisce dove vorrebbe parare .
Bello invece il finale che è forse la cosa migliore dell'intero film

topsecret  @  14/12/2017 15:11:00
   7 / 10
Denzel Washington oltre a essere un grande attore si conferma un bravo regista.
Una storia tratteggiata con cura, impreziosita da una prova attoriale intensa e dei dialoghi di una certa presa emotiva, capace di coinvolgere e interessare lo spettatore fino alla fine. Magari un po' prolissa vista la durata, ma pellicola foriera di emozioni e stati d'animo tangibili che mettono a nudo fragilità, rimpianti e propositi che fanno parte dell'essere umano.

JohnRambo  @  23/10/2017 01:15:12
   7½ / 10
Opera "claustrofobica " di Denzel Washington, inizia con un profluvio dialogico denso, si dirada nel corso del tempo per lasciare spazio a una sorta di sensazione di azione che governa poi i moventi e decisioni dei protagonisti. Lavoro molto accurato ed emotivamente coinvolgente, sarà apprezzato soprattutto dagli amanti del teatro da cui proviene questo adattamento.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  07/10/2017 11:58:04
   6½ / 10
Le barriere del titolo non riguardano il tema del razzismo, almeno non direttamente, ma sono quelle assi di legno che il protagonista cerca di mettere intorno alla sua casa per proteggersi. Forse anche per la vergogna dell'uomo che è diventato, che non ha avuto la carriera sportiva che desiderava e che adesso vuole vietare al figlio per invidia, delle nefandezze che ha compiuto con altre donne tradendo sua moglie.
Del personaggio logorroico e simpatico che troviamo all'inizio del film rimane ben poco alla fine.
L'impostazione teatrale appesantisce la visione causa anche la durata forse eccessiva.
Si salvano quindi solo i dialoghi spesso brillanti e un cast in ottimo stato di forma.
Non imperdibile come immaginavo.

EddieVedder70  @  17/09/2017 22:06:40
   5½ / 10
polpettone, anzi mappazzone bulimico di Washington che prende un'opera teatrale, la piazza in strada (anzi in prevalenza nel cortile di casa), la riempie oltremodo di verbosi discorsi e aggiunge la sua ciccia (il buon Denzel è diventato decisamente pingue).
7 attori in carne ed ossa + 2 solo sempre nominati ma mai in campo, che, senza soluzione di continuità, discutono, crescono, si scontrano, si confrontano. Intanto la vita va avanti e qualcosa di rompe, qualcosa nasce e qualcosa muore.
Film che, al sottoscritto, sfugge come possa aver meritato la candidatura all'Oscar. Certamente la quota "colored" di questa edizione è davvero esagerata.... e in tal senso, anche questa pellicola, va a colmare il torto dell'anno scorso.
Brava la moccicosa Viola "delitto perfetto" Davis, come piange dal naso lei nessuno mai, ma nel complesso buona la performance dell'intero cast.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  29/06/2017 20:18:32
   6½ / 10
Film dal taglio teatrale sulla insistenza di un padre e un marito nell'essere detto molto semplicemente un rompi....

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER
Comunque ottime interpretazioni per un film sofferto e drammatico , ma anche decisamente troppo ripetitivo nella sceneggiatura ..

ValeGo  @  17/05/2017 11:39:02
   7½ / 10
Interpretazioni magistrali di entrambi i protagonisti. Lei, donna e moglie che sceglie di mettere da parte i suoi sogni di donna e interpretare il ruolo della moglie, cura la casa, alleva i figli (anche non suoi), tira avanti tutto ciò che riguarda la gestione della famiglia. Questo si riflette negli interni della casa che risultano molto ordinati, calorosi, colorati ed accoglienti. L'interno della dimora contrasta e quasi stride con l'esterno, il giardino malandato e disordinato, i lavori promessi e non eseguiti, la trascuratezza, la rete arrugginita, quasi a rappresentare l'animo arrugginito di Lui che trova sollievo dalle incombenze familiari, da quei doveri tanto sbandierati e rinfacciati al figlio, altrove. Un bel quadro, attuale e quanto mai moderno che già mostra un divario generazionale che aumenterà sempre di più nei decenni successivi.

marcogiannelli  @  08/04/2017 19:36:06
   8 / 10
Film dall'impianto teatrale meraviglioso sia per la storia che per le interpretazioni.
Come non citare l'interpretazione di Denzel, la migliore vista nell'ultimo anno (non ci sono Gosling e Affleck che tengano). Bravissima anche la Davis, ma Denzel è il vero mattatore. Per quanto il titolo lasci intendere uno scontro di tipo razziale, è invece lo scontro tra il modo di vedere la vita di Troy che si scontra con la sua famiglia allargata. Per un film di 2 ore e 20 così statico i dialoghi devono essere brillanti, e così è, non facendo mai annoiare lo spettatore.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  27/03/2017 10:14:34
   9 / 10
Denzel Washington nel film più duro, autentico e sofferto di tutta la sua carriera; guardi recitare lui e Viola Davis e ti ricordi di perchè ami il cinema.

daaani  @  16/03/2017 18:45:28
   7 / 10
diciamo che tutto sommato è un film godibile, anche se all'inizio devo dire la verità l'ho trovato un po' noioso

TheLegend  @  04/03/2017 23:04:01
   6½ / 10
Film dall'impianto teatrale che offre bei momenti e buoni dialoghi.
Peccato per l'eccessiva durata,fosse durato mezz'ora in meno, tagliando qualche parte,sarebbe risultato meno pesante.

Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  26/02/2017 19:58:06
   8 / 10
Sforzo immane tradurre in pellicola una piece teatrale con una mole simile di avvicendamenti, 45 minuti dedicati alla sola prima sequenza (in cui si susseguono poco per volta le entrate di tutti i protagonisti), una mitragliata inesauribile di battute, limitata a 3 sole locations (ingresso,salotto-cucina, cortile) e a 6 personaggi (2 coniugi, 2 figli, lo zio Gabe e il netturbino Bono).

Denzel si appropria del personaggio, sembra di sentir suonare un jazzista libero da spartito, aggiunge note, va fuori tempo, gigioneggia allegramente, dialoghi sul (nulla) quotidiano che ricordano il miglior Cassavetes infondendo quel realismo alla misura del tempo teatrale, di sponda sviluppa meravigliosamente tutti i componenti della sua famiglia, dall'artista sfaticato che non vuol ridursi a fare i lavori più umili, al figlio sportivo su cui si abbatte il passato ferito non del tutto sopito del padre, Rose pagherà il frutto del tradimento, la Davis superbamente misurata compensa lo strafare del protagonista. Cinema umano, fieramente afroamericano, meno 'vittima' della supremazia bianca rispetto alle 2 pellicole precedenti, Denzel dà corpo ad un patriarca vecchio stampo, con i suoi innumerevoli pregi ma altrettanti difetti, che poco per volta emergeranno, lo steccato su cui lavora nell'arco del film sono il simbolo di una famiglia sconnessa empaticamente dal patriarca, il quale non lascia libero arbitrio ai propri componenti (idem la firma all'internamento dello zio Gabe) tuttavia la recinzione in chiave matriarcale ha anche lo scopo di compattare la famiglia, tenere uniti i figli e responsabilizzare il marito a prendersi cura della sua prima famiglia. Regia accorta di Denzel, evita i classici campo controcampo, punta sui lunghi carrelli circolari suffragando l'atmosfera famigliare tramite scorci di panoramiche en plein air del proprio cortile di casa, eretto a palcoscenico di tutti gli avvicendamenti del testo.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  18/02/2017 21:23:48
   6½ / 10
Valutare un film come Barriere non è affatto facile. Quello di Washington è un lavoro che nella sostanza rimane prigioniero della sua impostazione teatrale soprattutto nella regia che concede molto poco, come poche sono l'escursioni all'esterno delle quattro mura di casa e del cortiletto posteriore, piccole palcoscenici dove si sviluppano e si sviscerano in un profluvio di parole, le vicende ed i caratteri dei personaggi. Fences non parla delle barriere sociali di stampo razziale come si potrebbe immaginare anche se vengono citate e che fanno parte integrante del carattere del protagonista che nel passato le ha subite. Parla delle barriere che si ergono fra i personaggi e soprattutto fra il protagonista Troy e il mondo che gli ruota intorno. Un uomo dalla parlantina facile, apparentemente simpatico ad un primo approccio, ma anche un uomo dal passato travagliato di sogni infranti, tanto da essere affettivamente arido, specialmente nei confronti dei figli a cui si erge come figura castrante, disposta a tarpare sistematicamente le ali per non vedersi superato da essi.
Un pater familias con tutte le caratteristiche negative del termine, che vorrebbe difendere i propri affetti con la costruzione dello steccato ma ne innalza simbolicamente altri e più alti verso quella stessa famiglia che vorrebbe proteggere, ma che tiene prigioniera di un proprio codice morale fatto di doveri e responsabilità però privo di qualsiasi trasporto affettivo, nonchè coinvolto in una relazione extraconiugale. Certamente Washington e la Davies fanno la parte del leone. Ci sono scene emotivamente struggenti impreziosite dalla bravura degli attori, ma come detto prima è un film prigioniero della sua stessa struttura teatrale nella verbosità e nella ridondanza dei dialoghi. Barriere quindi si muove fra il sublime ed il noioso allo stesso tempo.

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