Ambientato durante la seconda guerra mondiale, la storia riguarda un gruppo di soldati ebrei prossimi all'esecuzione comandati dal tenente Aldo Raine (Brad Pitt), quando ottengono invece una chance per salvarsi: riportare con sč cento scalpi nazisti. Il gruppo sarŕ impegnato anche nell’operazione Kino, durante la quale dovranno attaccare il nemico mentre viene presentato, a Parigi, un film di propaganda, alla presenza di Joseph Goebbels, uno dei principali gerarchi nazisti.
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Tarantino è un autore inarrivabile...o forse qualcosa di più...riformulo: Tarantino è un autore talmente inarrivabile da non sbagliare un colpo. Questa volta rilegge "La Storia" a suo piacimento, e come al solito lo fa con uno stile inconfondibile, ancora una volta qui magnificamente rappresentato.
La scrittura, ovviamente, è travolgente: suddivisione in capitoli - in cui Tarantino ci presenta separatamente i personaggi per poi farli convergere tutti insieme in un finale esplosivo - citazioni a valanga - meraviglioso a tal proposito l'inizio - colonna sonora azzeccatissima che spazia da Morricone a Ray Charles passando per David Bowie, e almeno un paio di scene da annali del cinema, prima fra tutte quella con Melanie Laurent seduta al tavolo con il "carnefice" Christoph Waltz/colonello Landa, seguita a ruota dall'interminabile incontro nella taverna, sequenza - e qui mi allargo alla grande - da mandare giù a memoria: per tempi e costruzione rappresenta forse una delle migliori cose mai girate da Tarantino.
Tutto viaggia su un plot complesso che funziona benissimo a prescindere dalle caratteristiche principali del regista italo-americano: non mancano maniacali dialoghi/fiume articolati in pieno Tarantino style, così come non mancano le consuete e improvvise esplosioni di violenza, ma - e qui mi ha colto davvero di sorpresa - parliamo di un prodotto estremamente diverso da tutta la filmografia del regista...e la cosa geniale, in cul0 a tutti i suoi detrattori, è il risultato finale: cioè, ohhh, questo stravolge le regole della 2 guerra mondiale, gira pochissimo in esterni limitando al minimo l'azione e tiene ugualmente tutti sulla corda fino al 160 minuto...e quando dico "azione limitata" e "gira pochissimo in esterni" parlo sempre di un war movie...pochi possono permettersi una cosa del genere e di questo a Tarantino bisogna dare atto.
Regia ricca di piani sequenza e sempre attenta a ogni minimo particolare, scelta e direzione del cast impeccabile, con la palma d'oro Christoph Waltz un gradino su tutti. In una personale classifica tarantiniana, lo metto sotto Le Iene, PF e Kill Bill nell'ordine esatto in cui sono scritti...ma alla fine conta poco: non è il capolavoro di Tarantino come lui ama suggerire nel fantastico finale, ma rimane pur sempre un altro capitolo vincente in una filmografia fin qui micidiale.