buffalo '66 regia di Vincent Gallo USA 1998
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buffalo '66 (1998)

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locandina del film BUFFALO '66

Titolo Originale: BUFFALO '66

RegiaVincent Gallo

InterpretiVincent Gallo, Christina Ricci, Anjelica Huston, Ben Gazzara

Durata: h 1.52
NazionalitàUSA 1998
Generecommedia
Al cinema nel Giugno 1998

•  Altri film di Vincent Gallo

Trama del film Buffalo '66

A Buffalo nevica il giorno in cui Billy esce di prigione dopo cinque anni. Il ragazzo ha un carattere molto particolare, non sopporta di essere toccato da un altro essere umano e può passare in un batter d'occhio dalle buone maniere alla violenza incontrollata. Goon è l'unica persona che sa che Billy è stato in prigione a causa dei debiti che ha accumulato con un losco allibratore. Neanche i suoi genitori sanno che è stato in galera, Billy gli ha raccontato che stava svolgendo un lavoro importante per conto del governo.

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Voto Visitatori:   7,74 / 10 (50 voti)7,74Grafico
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Voti e commenti su Buffalo '66, 50 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

stratoZ  @  30/07/2024 14:16:04
   8 / 10
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Ho adorato questo esordio da regista di Vincent Gallo, poco da fare, è riuscito ad ipnotizzarmi con le sue atmosfere sognanti in bilico tra una cruda realtà e dei momenti onirici che nell'insieme creano questo affresco di vita, all'interno di una singola giornata, in cui esplode tutta la forza dell'amore e della redenzione, fondamentalmente "Buffalo 66'" potrebbe essere un film sentimentale, certo c'è tantissimo altro, tra cui una componente stilistica dalle venature sperimentali, tra un montaggio a tratti ellittico e dei flashback introdotti con una maniera del tutto inusuale, con questi quadrati che spuntano al centro dello schermo e progressivamente si allargano, o ancora l'uso di diversi aspect ratio, dal classico 16:9 al 4:3 dei flashback, fino al punto di vista in verticale della macchina per le fototessere, in uno splendido momento di giocosa intesa tra i due protagonisti.

La sceneggiatura narra di Billy, appena uscito di prigione dopo essersi volutamente preso la colpa per evitare di essere ammazzato per debiti di gioco, Billy ha due obiettivi in testa, andare a trovare i suoi facendogli credere che la sua vita va a gonfie vele, complice la bugia che ha detto di essere partito per affari ed aver trovato moglie, e uccidere il giocatore di baseball che gli fece perdere la scommessa che lo ha messo nei guai, essendo fermamente convinto che abbia sbagliato quel tiro decisivo volutamente, fin dalle prime sequenze, come si vede già alla scuola di danza dove incontra Layla, si inizia a comprendere il particolare carattere di Billy, particolarmente bipolare, capace di passare da una impassibile tranquillità e gentilezza all'avere esplosioni di arroganza, pazzia, diventando anche leggermente violento, è così che dopo che i genitori gli hanno insistito per conoscere la nuova moglie, perché insospettiti, rapisce Layla e la costringe a fingersi sua moglie per non deluderli.

Le successive sequenze mostrano il complicato rapporto con dei genitori estremamente assenti e disinteressati, tra l'altro interpretati da Ben Gazzara e una Anjelica Huston che inizialmente non avevo riconosciuto, come si vede nelle sequenze a tavola in cui sono più interessati a seguire la partita di baseball rispetto che a conoscere la moglie del figlio, fino ad arrivare alle intenzioni e alle vecchie abitudini di Billy, che tornerà nei luoghi a lui cari, come il bowling, in cui ancora ha il suo armadietto e gli effetti personali al suo interno, in cui si concede finalmente una partita, irritandosi anche facilmente alle giocose prese in giro di Layla, continuando ancora al ristorante in cui Billy incontra la ragazza che le piaceva ai tempi della scuola, che sembra apparentemente non le sia mai passata, a cui ha pure dato il nome falso a Layla quando l'ha presentata ai genitori, mostrando un rapporto controverso con lei che a malapena si ricorda di lui e mettendo a nudo molte sue debolezze, che fino a quel momento non aveva mostrato, essendo una personalità apparentemente sicura e dominante, nello svolgersi di questi eventi, fino ad uno splendido finale, vi sarà un progressivo avvicinamento di Layla, a livello prettamente sentimentale, che la farà innamorare di lui, un amore incondizionato che porterà Billy a tornare sui suoi passi, iniziare una nuova vita lontano dai rancori e dai conti in sospeso.

Ma la cosa che più colpisce del film è lo stile, semplicemente straordinario, è un film capacissimo di alternare registri sfociando anche nel comico, con una tagliente ironia e un particolare istrionismo postmoderno che risiede nei personaggi, e qui Vincent Gallo è bravissimo ad interpretare il suo protagonista un po' schizzato e bipolare, con una parlantina fantastica e un modo di fare quasi nevrotico, ma che riesce anche a mostrare un buon approfondimento psicologico col passare degli eventi, soprattutto l'incontro con Layla, donna di cui non sappiamo nulla per tutto il film, incontrata casualmente in un posto dove si era fermato per andare in bagno, dal fare angelico, tra l'altro vestita di bianco, sarà effettivamente una sorta di angelo custode che farà riemergere il bisogno latente di essere amato, straordinaria al riguardo è la sequenza dei due amanti sul letto, lì si che il montaggio ellittico fa un lavoro straordinario e le loro posizioni diventano un gioco di corpi che trasmette una forte passionalità e l'emergere di questi sentimenti da parte di entrambi, ma è incredibile anche l'aspetto surreale, così come la colonna sonora, io da amante del prog ho amato la sequenza al bowling dove la Ricci balla sulle note di Moonchild dei King Crimson, con la luce spot sopra di lei e il tip tap carinissimo, uno splendido momento sognante, così come la sequenza poco prima del finale nel locale del giocatore che Billy vuole uccidere con "Heart of the sunrise" degli Yes, con quel basso di Chris Squire che rende la sequenza una gioia per le orecchie, ma è anche stilizzata benissimo, con questo finto omicidio plastificato, in uno stile unico, artificioso al punto giusto che crea un climax molto sentito.

La regia è splendida, un po' estrema nel suo farsi notare, con dei virtuosismi molto ricercati, da inquadrature statiche, come i piani a tre sul tavolo da pranzo quando è dai genitori, punti di vista, inquadrature dal basso e dettagli, come durante la partita a bowling, o ancora i particolari piani spezzati quando chiama il suo migliore amico, con una fotografia particolarmente desaturata, riflesso di una realtà non certo esaltante fino a quel momento, una Buffalo innevata in cui le tonalità sono tra il bianco e il grigio, ed è questo il concetto che emerge, la dura e grigia realtà che si trasforma in un'atmosfera rarefatta e sognante data dal progressivo avvicinamento dei due personaggi, una splendida rappresentazione del mood riguardante l'amore.

Sognante, poetico, con un estro stilistico unico, film stupendo.

DogDayAfternoon  @  02/01/2022 12:51:53
   6½ / 10
Le carte in regola per aspirare al ruolo di mini cult ce le ha, dalla regia molto particolare e originale, ai personaggi svitati quanto basta (e Christina Ricci è perfetta in questi ruoli); peccato per una trama che poteva essere resa molto più accattivante, e bastava poco, a volte sembra concentrarsi troppo sulla forma e poco sulla sostanza. Inoltre in un film così mi aspetto una colonna sonora molto più incisiva.

kafka62  @  11/03/2018 12:28:13
   7½ / 10
Come molti altri colleghi della sua generazione (vedi Johnny Depp, Gary Oldman, Steve Buscemi, ecc.), anche Vincent Gallo (apprezzato interprete, tra gli altri, di "Palookaville" e "Fratelli") si è cimentato dietro la macchina da presa. Con risultati, va detto subito, sorprendenti. Se lo stile deve molto all'avanguardia (montaggio ellittico, immagini ritagliate dentro l'inquadratura principale, macchina fissa anche a costo di far andare fuori fuoco o fuori centro gli attori che si muovono, rigido schematismo delle inquadrature, come quelle con i personaggi seduti intorno al tavolo e la cinepresa che ne inquadra sempre e solo tre da tutte le varie angolazioni), l'atmosfera del film e i suoi personaggi sono profondamente originali. In quella che sostanzialmente è una tragedia che evolve verso un favolistico happy end (schema narrativo già visto molte altre volte), Gallo inserisce improvvisi momenti di autentica poesia surreale (la canzone anni cinquanta intonata dal padre, il tip tap della ragazza al suono della musica dei King Crimson, l'omicidio-suicidio da pop art nel locale a luci rosse), che squarciano la desolata disperazione della vita reale e, facendo intravedere una dimensione "altra" rappresentata dal sogno e dall'immaginazione, determinano un costante anti-climax e un'atmosfera da straniamento beckettiano. Insomma, qui siamo, più che nei territori della nuova Hollywood, in quelli, assai più interessanti cinematograficamente, di un Wong Kar-Wai o di un Tsai Ming-liang, cioè di un cinema finto-minimalista, che in realtà esplora le vite degli esseri umani secondo personalissime prospettive esistenziali, capaci di fare affiorare dietro alle loro solitudini totali e al loro rattrappito rinchiudersi alla vita (esemplare la scena, ripresa dall'alto, dei due giovani innaturalmente sdraiati, l'uno al fianco dell'altra, sul letto) il più antico dei bisogni dell'uomo: l'amore.

76mm  @  17/11/2015 15:56:44
   7 / 10
Piacevole visione.
Di sicuro Vincent Gallo dev'essersi studiato un bel po' i film di Lynch per questo suo lungometraggio d'esordio,

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Il personaggio di Gallo, per quanto sopra le righe, l'ho trovato piuttosto credibile come svitato vittima di una famiglia disfunzionale che tenta di mascherare la sua vera natura di persona fragile e bisognosa d'affetto attraverso comportamenti da duro, quando è evidente fin dall'inizio che non è quella la sua vera inclinazione

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Il punto debole, a mio avviso, sta invece nel mancato approfondimento del personaggio della ragazza, che nonostante l'adeguata interpretazione di Cristina Ricci, manca totalmente di quel minimo di background che sarebbe stato utile a capire un po' meglio certi suoi comportamenti, altrimenti inspiegabili –

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER ..insomma qualche dettaglio in più che avrebbe potuto rendere un minimo credibile il suo personaggio che invece secondo me non lo è per niente.
Cio' nonostante una buona opera prima, diventata ormai di culto fra i fan del cinema indipendente.
Peccato che la carriera registica di Gallo si sia praticamente arenata.

MonkeyIsland  @  05/11/2014 02:23:07
   6 / 10
Abbastanza sopravvalutato per quanto mi riguarda, la tristezza suburbana che si è avverte è l'unica cosa notevole di questo lavoro di Gallo troppo forzato in molti passaggi a partire proprio dal suo personaggio troppo sulle righe e poco credibile, al contrario la Ricci è nata nel ruolo di svampita (vedasi Black Snake Moan per capire) ed è assai convincente.
Se dovessi definire questa pellicola dire che è un quadro bruttino ma con una bellissima cornice.

Oskarsson88  @  14/08/2014 21:24:26
   8 / 10
Un grande Gallo, presente in regia e magnificamente come attore primario, irascibile quanto, a tratti, insicuro. La ragazza che lo seguirà, si vede che non aveva molto da fare nella vita. Ne viene fuori un film drammatico, pieno di dark humour, grottesco e con personaggi tutti un po' sbandati... e il finale.. eh eh ci sorprende un po'! Gran bel filmzzz

GianniArshavin  @  02/02/2014 23:01:22
   7 / 10
Qualche SPOILER PRESENTE.

Primo film alla regia di Vincent Gallo,opera personale e molto lontana dai canoni di Hollywood e da quelli commerciali tanto cari al grande pubblico.
La storia che vede lo stesso Gallo come protagonista è molto interessante e sincera,oscillando fra tenerezza e disillusione. Il personaggio di Gallo è un ragazzo sconfitto e spaventato,ex carcerato per un delitto non commesso in cerca di vendetta,che si presenterà allo spettatore con la maschera da duro che però nasconde dentro di se una profonda voglia di amare,soppressa fra infanzia e adolescenza da persone meschine ed egoiste. Fra queste persone ci sono i suoi genitori,viscidi ed egoisti individui che sono una delle cause delle nevrosi del figlio. A cambiare questa triste situazione sarà Layla,interpretata benissimo da una stupenda Christina Ricci.
La storia appassiona anche se lineare con alcune scene che rimangono dentro come quella del motel (dove vengono fuori davvero i sentimenti di Bill\Gallo),quella della cena dai genitori davvero fantasiosa dal punto di vista registico e infine la scena per me cult della pellicola,ovvero quella nella macchina per le foto,toccante e dolcissima all'inverosimile.
Purtroppo l'asino casca nella costruzione di due elementi fondamentali ai fini della trama:la redenzione di Gallo e il personaggio della Ricci.
La prima è troppo veloce ,visto che la vendetta è stata covata per ben 5 anni in un carcere,e non è sicuramente semplice debellare un sentimento del genere in un giorno solo.anche se sotto sotto non è quella la tua vera natura.
Il personaggio di Layla invece non è credibile nella sua totale concessione e sottomissione alle bizzarie del compagno;non chiede spiegazioni,non si prende del tempo per riflettere ma anzi accetta di buon grado anche l'iniziale maschilismo del protagonista.
Quindi Buffalo 66 è un buon prodotto,notevole come opera prima indipendente e non commerciale,che naturalmente ha dei difetti che ne limitano un po la riuscita.

vittorioM90  @  12/10/2013 14:43:30
   8 / 10
"She brings the sunshine to a rainy afternoon...
She puts the sweetness in and stirs it with a spoon,
She watches for my moods and never brings me down..
She puts the sweetness in all around...
She knows just what to say to make me feel so good inside
and when I'm all alone I feel I don't want to hide..."

Lo ammetto, sono un inguaribile romantico e tendo ad amare le storie d'amore impossibili, assurde, al limite del surreale, tra personaggi "border-line" che però riescono a conquistarti ed emozionarti grazie alla loro leggerezza. In più prediligo i film con una trama esile, intimisti... così come amo i film dalla regia non convenzionale, acerba, a tratti completamente "sbagliata" e soprattutto amo i film d'autore sinceri, dove emerge con tutti i suoi difetti, il pensiero del regista, il suo modo di intendere il cinema e la vita.
Ecco, "Buffalo '66", lungometraggio di esordio di quel pazzo di Vincent Gallo, è tutto questo. Un film che parla di solitudine ed amore, sincero, originale, magari fatto più per se stesso che per il pubblico...si, autoreferenziale, ma in questo caso non me la sento di considerarlo un difetto. Gallo, attore, regista, sceneggiatore, musicista, pittore, ha deciso con questo film di mettersi a nudo, dare libero sfogo alla propria creatività ed ha creato un'opera così personale che non può non suscitare emozione. Il film che ne è uscito fuori è una pellicola profondamente malinconica, a tratti angosciante, eppure così dolce...


E' la storia di Billy Brown, un tipo fuori dagli schemi, un perdente, uno sconfitto dalla vita... che ha perso più di 10000 dollari, scommettendo sulla vittoria al superbowl della squadra di Buffalo, la città dove è cresciuto. Ed a causa di questa scommessa persa, è stato costretto per ripagare il debito, a confessare un crimine che non aveva commesso ed a passare quindi 5 anni della sua vita in carcere. Uscito di galera, così, ha un solo obiettivo: uccidere il giocatore responsabile dell'errore che aveva determinato la sconfitta di Buffalo. Prima di far questo, però, decide di rapire una giovane ballerina (Cristina Ricci) ed obbligarla a fingere di essere sua moglie di fronte ai suoi familiari. Segue quindi la lunga sequenza della cena in famiglia, in cui conosciamo i genitori di Billy, anch'essi due perdenti, una mamma tifosa sfegatata dei Buffalo Bills e un padre ex cantante nei night-club, che sembrano non avere un minimo interesse per il figlio....

La telecamera si sofferma sullo sguardo assente di Billy, sulla profonda tristezza che si legge nei suoi occhi. Capiamo che per lui, la prigionia non è mai finita, la vita stessa è il suo carcere. Si comporta in maniera violenta, urla, prova a fare il duro... ma noi spettatori non caschiamo nell'inganno, riusciamo a capire il suo mondo interiore, aiutati dai continui flashback che ci vengono mostrati in split-screen... E' un tipo che vorrebbe amare, ma ha paura del contatto fisico, di lasciarsi andare, per via della profonda mancanza di fiducia nei confronti dell'umanità che lo circonda.
E poi, soprattutto... c'è il bellissimo rapporto che si sviluppa tra lui e la giovane ragazza, che non esita ad amarlo senza chiedere niente in cambio. E' lei che "She puts the sweetness in all around"..
Ed è veramente un personaggio fantastico questo qua interpretato da una favolosa Cristina Ricci. Goffa, lunatica, introversa, ma allo stesso tempo così tenera e sincera...
Talvolta la telecamera si sposta, le luci si abbassano ed un proiettore illumina i volti dei protagonisti. Ci sono balletti, canzoni, abbracci dolcissimi nei letti del motel.

Sin dal primo lungo piano-sequenza su Billy che esce di prigione e si trova completamente solo in mezzo alla desolazione del paesaggio innevato, fino ad arrivare all'eccezionale doppio finale, il film non smette mai di emozionarti. Ti fa sorridere, talvolta ridere, a volte arrabbiare, altre volte ancora commuovere... uno di quei film che ti va venire voglia di mandare in **** tutto il modo, ed allo stesso amarlo. Un film che ti fa sperare in mezzo alla ***** del quotidiano e ti lascia con un bel sorriso stampato in faccia.

Il registro è variabile, si passa dalla commedia nera al noir, al comico, dal surrealismo al realismo...dal grottesco al sentimentale. Ritmo frenetico in alcuni frangenti, lentissimo in altri...La fotografia fredda e irreale, le immagini sporche, le musiche tristi, lo rendono quasi perfetto nella sua imperfezione. Un film che si ama o si odia, ma senza dubbio un piccolo gioiello del cinema indipendente, che merita sicuramente di essere recuperato. Una perla che nessun amante del cinema dovrebbe farsi sfuggire.

http://frammenticinemavittoriomorelli.blogspot.it/2013/10/buffalo-66-di-vincent-gallo-1998.html

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR oh dae-soo  @  21/06/2013 16:36:12
   7½ / 10
Ci sono quei film manifesto (o testamento) di un artista. Ovvio che per me l'esempio più incredibile è l'immenso
Synecdoche New York, un film che ha dentro tutto Kaufman, un'opera definitiva. Ma più in piccolo è sempre bellissimo quando un artista vuole girare il Suo film, un film che, in maniera autobiografica o no, lo rappresenti in tutto e per tutto. Questo ha fatto Vincent Gallo, artista con la A maiuscola, musicista, attore, regista, sceneggiatore, montatore del suono etc.. etc.... Gallo non si è mai venduto al mainstream, credo che sia una specie di attore culto per gli amanti del cinema indipendente. Certo non gli mancano le palle e ogni riferimento alla storica scena della fellatio con la Sevigny nel suo secondo film da regista è puramente voluta.
Gallo è nato a Buffalo, Gallo non è uno con la testa tanto a posto, questo è il suo film, inutile girarci intorno.
Pellicola molto più profonda di quello che mostra, Buffalo '66 racconta in unità di tempo il primo giorno uscito di prigione di Billy, un ragazzo con grossi traumi passati che ha in testa una sola cosa: uccidere il giocatore di football che con una trasformazione sbagliata fece perdere ai Buffalo il Super Bowl nel 66 (nella finzione ma in realtà credo la vera vicenda sia del '91) e a Billy 10.000 dollari che non aveva. Insomma, va in prigione da innocente per "ripagare" lo strozzino.
Il film è molto acerbo, la sceneggiatura molto lineare e un pò semplicistica (una redenzione in 24 ore ci può stare ma è davvero rara), la regia, a parte un paio di inquadrature dall'alto davvero suggestive fa il suo compitino, la fotografia è abbastanza grossolana. Ma il film ha un'anima, e vuole raccontare una storia.
I toni variano dall'allucinato, al comico, al malinconico, al fortemente drammatico. Tutte e 4 le figure principali sono persone con grossi problemi, dei losers, problemi sia personali che di interazione con gli altri.
La mamma fan sfegatata dei Buffalo è davvero "mostruosa", capace di rischiare di lasciar morire il figlio allergico alla cioccolata per non perdere un punto della sua squadra. Il padre è vittima di tale moglie, un uomo stanco e sconfitto dalla vita con dei rari lampi di vitalità. Anche lui nel passato deve aver creato più di un trauma a Billy, vedi ad esempio il flashback cane. Billy è un buono che vive la vita da cattivo, non riesce ad avere relazioni, a farsi toccare, a vivere l'amore, a credersi una persona che vale. La sua "cattiveria" fa tenerezza, si vede da un miglio lontano che è la vita ad averlo rovinato. Succube dei suoi anche se prova a farci il duro troverà in Layla (una splendida Christina Ricci bionda bomba sexy) una piccola possibilità di salvezza.
C'è un curiosa scena a tavola che dura più di 20 minuti montata in modo talmente allucinato (la vediamo alternata nelle 4 soggettive dei protagonisti) da sembrare tutta sbagliata (e in parte lo è per la mancanza della pseudo-soggettiva che tanto odio ma qui avrebbe giovato).
Gli attori sono perfetti, Ben Gazzara e la Huston interpretano i genitori, hai detto càzzi.
E Gallo ha nel suo viso tutto quello che il suo personaggio doveva restituire, la rabbia, la malinconia, la speranza, la solitudine, la paura, l'umiltà.
Si ride, si riflette, si segue con empatia la vicenda di Billy.
Ma quegli spari alla fine arrivano come un colpo in faccia inaspettato.
Billy, ma davvero sei andato fino in fondo?
Datti una sola possibilità, torna là da lei, nella vita non c'è niente di più importante di -fino a quando davvero non ce ne sono più-darsi un'altra possibilità.
E se Scott Wood ha preso la palla un pò storta chissenefrega, non si può morire per questo.
Anche perchè è passata davvero vicina a quei pali.

cicatesta  @  10/02/2013 10:28:55
   6 / 10
Vincent Gallo ma quanto sei fuori?
Non oltre carino, sicuramente particolare, qualche sprazzo di genio-follia; ma un gran film è un'altra cosa.
Quasi due ore senza ben chiaro di dove e su cosa il film andrà a parare: alla fine forse il suo lato migliore.
Certo meglio questo Buffalo '66 di tante americanate di genere. Ma.
Da vedere giusto per farsi un'idea.

DarkRareMirko  @  07/11/2012 22:58:16
   9 / 10
Stupendo esordio per Gallo, che avrei preferito vedere più spesso sia davanti che dietro la mdp.

Tutto riuscitissimo: pellicola scelta, fotografia fredda, interpreti (una Ricci mai così sexy inoltre, che all'inizio stentavo pure a riconoscere - e poi che gran cast, c'è pure un breve ma incisivo Rourke -), musiche, finali, script, sequenze (tipo quella coi genitori, o le varie foto), dialoghi, atmosfera.

Un pò Tarantino, un pò Van sant, un pò Cassavetes, ma Gallo ha anche saputo senza dubbio imprimere una propria personale visione in questo "cinema del reale" (tipo le scene inerenti al voler orinare o il semirapimento; anche il tip tap al bowling, in odor dei Coen, fa il suo effetto).

Tanto di cappello per un cinema al contempo dolce/amaro/pessimista/speranzoso; The brown bunny, seppur sempre interessante e simile, sarà già più pretestuoso e meno genuino, volendo a tutti i costi scandalizzare.

The BluBus  @  26/07/2012 00:27:13
   7½ / 10
Ottimo film di Gallo, triste e profondo.

guidox  @  02/01/2012 01:35:46
   7½ / 10
e chi se lo aspettava un film così, bravo Vincent Gallo!
in realtà bravi tutti, anche la Arquette e Rourke nelle loro piccole parti, la Huston e Gazzara...e un plauso alla Ricci.
funziona tutto a dovere, questo film ha delle giuste pretese e le mantiene tutte, in questo incedere lieve, frizzante, commovente ma sempre divertente.
spettacolo la scena a casa dei genitori, con i quattro punti di vista dati dalle quattro inquadrature differenti intorno al tavolo.
bene così.

Bobby Peru  @  29/12/2011 20:54:02
   7 / 10
Me l' avevano consigliato... avevo letto qualche opinione... inutile dire che mi aspettavo qualcosa di più. Non decolla, si capisce subito quel che succederà, anzi addirittura il film prosegue fino alla fine da quanto era scritto nella trama dietro il dvd. La Ricci mi è piaciuta più di Vincent Gallo, entrambi i personaggi sono tutto sommato "già visti" nel 2011.

Giudizio: sopravvalutato e poco ispirato.

gantz88  @  08/12/2011 03:22:08
   5½ / 10
non mi ha convinto, dai voti mi aspettavo meglio

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  04/11/2011 16:30:55
   7½ / 10
D'accordo con il commento precedente: film semplice, low budget, che ti prende più passa il tempo; fa molto riflettere e ha tra le su file un ottimo Vincent Gallo. Molto bello il finale

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clint 85  @  06/06/2011 00:46:18
   7½ / 10
Ti prendi mattoni con trame complesse, magari pure osannati dalla massa e ne rimani deluso; poi ti capita per caso Buffalo '66 di Vincent Gallo con Vincent Gallo e Christina Ricci e te comincia a chiede..."azzo, però sto film!".....un film semplice,una trama semplice, che affronta temi difficili, un po' grottesco, un pò comico, un pò drammatico.....un film che te capita per caso tra le mani, un film BELLO.....e bello pure il messaggio che lancia col finale...

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franky83  @  22/04/2011 21:10:59
   7½ / 10
Ottima prova di Gallo....che personaggio

StranzCronenber  @  03/03/2010 20:53:20
   9 / 10
Vincent Gallo è fantastico.
Non avrei mai immaginato di esprimere un parere tanto positivo su uno che faceva il modello, ma, diamine, questo strafigo della ******* è un grandissimo attore, oltre che un gran regista.
Come meravigliarsi se tutte le donne a cui ho consigliato questo film sono letteralmente cadute ai piedi del televisore?

E lei... Christina Ricci, bellissima, incantevole, adorabile.

Ne vedrei a centinaia di film così.
E non sono gay.
Peccato, avrei potuto corteggiare Vincent.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  31/01/2010 18:56:43
   8 / 10
E' un film particolare che non ha mai un registro ben definito che può variare dal realismo al grottesco surreale, ma con un'unico denominatore che è la profonda solitudine del protagonista. Un prodotto originale nella messa in scena con alcune trovate estremamente interesanti e inusuali.

Shoeless Joe  @  05/01/2010 23:16:29
   10 / 10
Bellissimo film! ...sono anche tifosissimo dei Buffalo Bills...e incominciai a tifarli proprio dalla sconfitta contro i Giants,...quindi,sono di parte,ma do il massimo!

gandyovo  @  02/01/2010 16:06:20
   8 / 10
decisamente un'ottima pellicola. da non perdere.

Jumpy  @  24/09/2009 14:26:03
   8 / 10
FIlm particolare, tra commedia nera, grottesco e comico e belle musiche, affronta tematiche quali isolamento sociale e la fondamentale incapacità di amare del protagionista, il tutto inserito nel più canonico degli ambienti di provincia americani.
Le eccellenti interpretazioni dei protagonisti rendono alcuni passaggi da cineteca...

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  06/08/2009 22:18:54
   8 / 10
Un gran bel film, ma non so spiegare se sia un capolavoro, un'opera d'arte o semplicemente una pellicola realistica, insidiosa e tristissima. So che la storia non è di Vincent Gallo, lui ha girato, interpretato e scritto la colonna sonora se non erro. Un cast assolutamente nella parte( c'è anche Mickey Rourke e Rosanna Arquette ) specialmente Ben Gazzara (che interpreta la parte di Jimmy ), deciso. Anche la stessa pellicola ha degli strani colori, molto scuri e si nota parecchio contrasto. Consigliato.

scabo  @  12/05/2009 23:33:52
   8 / 10
Un vero e proprio cult, non ci sono vie di mezzo, un film che ti può sorprendere oppure risultare inguardabile. La storia viaggia tra il grottesco e il paradossale, i personaggi sono incredibili tutti sopra il limite della follia. Bellissimo il finale, con una perla del genere un vero peccato che Vincent Gallo sia poi quasi sparito.

tarantino.linda  @  21/03/2009 20:29:08
   8½ / 10
un vincent gallo davvero coinvolgente in questo film che dice tutto nel titolo,ovvero buffalo la città di vincent gallo in cui lui è vissuto dopo il trasferimento dei genitori dall'itali(sicilia),un pò grottesco ,ma è bello per questo,con dei momenti del tutto inaspettati e movimentati allo stesso tempo,otttima recitazione dunque per gli attori ,compresa l'attrice cristina ricci,davvero sorprendente col suo ritratto da gattina innamorata di un tipo particolare e stravagante come vincent gallo.un bell'otto dunque a questa pellicola.

Dan of the KOB  @  18/01/2009 12:43:34
   7½ / 10
Ottima opera prima di Gallo alla regia!
Realizza un film all'apparenza grottesco ma che non si discosta poi tanto da molte realtà che ci circondano!
Ottimo il cast, ognuno impegnato a mettere in luce le nevrosi dei propri personaggi!
Davvero un gioiellino!

7HateHeaven  @  12/12/2008 13:28:27
   7 / 10
Minimalista...
Bravo Gallo, come attore e come regista, un film originale e inipendente, realizzato con coraggio, non solo per le parti autobiografiche e introspettive..
Da vedere...

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Sanjuro  @  28/08/2008 01:58:38
   6½ / 10
Film che scorre senza infamia e senza lode, con una spruzzatina di grottesca caratterizzazione a la Waters ma che stenta a decollare. Un discreto Gallo- attore ma mancano sempre i voli di Genio

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Andre85  @  05/08/2008 22:54:28
   7½ / 10
interessante film di vincent gallo che lo dirige, scrive e interpreta, in parte autobiografico, con bellissime scene (come nel finale)
peccato che gallo sembra aver finito le cartucce, ha detto tutto in questo film...se magari si degnasse di affiancarsi collaboratori capaci in futuro potremo vedere altri buoni film

Guy Picciotto  @  06/03/2008 10:39:37
   8 / 10
In un interessante esordio alla regia,Vincent Gallo,ci propone una commedia nera, sulla nevrosi di un personaggio alienato dalla società e da se stesso.
E' interessante scoprire poco a poco le trovate stilistiche messe in atto da quest'ultimo che è regista, attore e sceneggiatore di questa pellicola, sembra a tratti innovativo nello spezzettare l'immagine e a tratti invece si appaga di quelle inquadrature tipiche nei film-anni '70, che catturano non solo il protagonista ma tutto il suo contesto, mi vengono in mente inoltre il cattivo tenente e midnight-cowboy (solo per alcuni tagli d'immagine).
Convincenti Cristina-Ricci, bambolina dolce accondiscendente, Ben-Gazzara, e la mamma Anjelica Huston.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  05/06/2007 02:09:41
   7½ / 10
Un vero e proprio film da outsider, l'equivalente minimal e "indie" del cinema di Tarantino (per le pecularietà espressive dei ben strani personaggi) o l'altra faccia di Jim Jarmush, opera di un attore, un'uomo che è davvero un concentrato di arroganza e superbia senza eguali (please, leggere le sue deliranti interviste, ha un egocentrismo smisurato), ma onestamente dotato di grande talento (anche musicale, a quanto sembra dalle sue rare incursioni nella pop music, cfr. una via di mezzo tra Daniel Lanois, Tim Buckley e Chet Baker).
Un film che ben esprime il senso di cinema del controverso e geniale Gallo, che però farebbe bene a tenere a freno la sua lingua, altrimenti a Hollywood sarà costretto a recitare unicamente per se stesso: meglio non farsi nemici, da quelle parti vero Mr. Buffalo?

1 risposta al commento
Ultima risposta 03/03/2010 20.56.51
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doppiak  @  06/01/2007 12:46:32
   8 / 10
un film strano,sembra che non succeda niente,particolare... x il finale merita un bel 8

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  31/08/2006 10:00:06
   7 / 10
Vincent Gallo debuttando dietro la macchina da presa con questo film sorprese un po’ tutti durante il Sundance film festival.
A colpire è la visceralita’ del film,fortemente sentito e voluto dall’istrionico artista italo-americano,c’è probabilmente molto di autobiografico e visto il tema trattato si puo’ letteralmente percepire la tristezza,la delusione e l’odio che il protagonista prova nei confronti di genitori assenti,distratti,violenti che lo hanno trasformato in un essere incapace di amare.
Gallo potra’ essere un autore supponente ed arrogante ,come dimostrera’ con il suo secondo film,ma in questo caso mostra grandi capacita’ comunicative,oltre che sfoggiare un ottima prova d’attore insieme all’altrettanto brava e morbida Christina Ricci.
Il film non è certo privo di difetti,a tratti appare eccessivamente stravagante ed un po’ ripetitivo,la morale di fondo è abbastanza scontata,la pellicola è praticamente incentrata tutta sul personaggio di Billy a dimostrazione dell’egocentricita’ di Gallo,pero’ è anche vero che realizzare un’opera di debutto simile, capace di donare forti emozioni non era assolutamente da tutti,soprattutto per la capacita’ di discostarsi completamente dai tipici cliché hollywoodiani.
Alcune scene poi sono da antologia su tutte quella onirica del funerale.
Un film particolare per chi cerca qualcosa fuori dagli schemi.

Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  09/08/2006 16:17:20
   7 / 10
Fortemente strano, volutamente esagerato in alcune scene o dialoghi, a volte angosciante e a volte ironico.. "Buffalo '66" è sicuramente un film originale che affronta in modo decisamente atipico il tema della solitudine.

Diames  @  14/07/2006 12:43:22
   8 / 10
Buoni regia, fotografia, interpreti, musiche, e anche la sceneggiatura non è affatto male (se escludiamo quanto segue)... l'unico neo, a mio avviso, che va ad intaccare un film che altrimenti sarebbe un vero gioiello (e da un certo punto di vista lo rimane comunque), è che Vincent Gallo è un narcisista adolescenziale e non intende nemmeno nasconderlo. In ogni singolo fotogramma del film sembra volerci dire: ma quanto sono figo? Ma quanto sono il migliore? Il mondo (la mia famiglia) fa schifo, per questo sono uno scontroso tenebroso, ma se qualcuno mi amasse a prescindere dal mio carattere di m-e-r-d-a, allora sì che potrei cambiare. Prima cambiate voi, poi lo farò io, perché io, con tutti i miei "difetti", sono comunque nel giusto ecc. Insomma, il talento ce l'ha, è innegabile, e devo ammettere che gli avrei messo volentieri un voto più alto (tanto per intenderci sull'elevata qualità della pellicola). Però prima dovrebbe imparare a farsi un po' da parte e lasciare spazio anche agli altri personaggi, che non a caso sembrano fare semplicemente da cornice al "nostro". Quando si leggono però le sue affermazioni in cui spara gratuitamente su tutto e tutti, ci si rendo conto che difficilmente la situazione potrà cambiare, e di conseguenza anche il suo cinema. Prima si deve cambiare noi stessi, se si vuole che cambi il mondo intorno a noi. Chissà che un giorno Vincent Gallo non decida di crescere. Comunque questo "Buffalo '66" è senza dubbio da vedere.

Dick  @  20/06/2006 18:10:56
   8 / 10
Spaccato di provincia statunitense diretto e sceneggiato senza troppi fronzoli, come avviene quando ci sono esordienti che hanno voglia di raccontare, con un protagonista che nelle sue debolezze trova la voglia di tornare quantomeno a ricominciare una vita.

squabs  @  06/06/2006 15:38:49
   8 / 10
Uno spasso, mi aspettavo di peggio!

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Ultima risposta 20/06/2006 18.12.56
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M|zaR  @  23/05/2006 00:00:24
   10 / 10
Non distribuisco molto facilmente il massimo dei voti. Ne ho votati tanti di film ma fino ad ora soltanto due avevano meritato il più roseo dei giudizi. Sto parlando di C'ERA UNA VOLTA IN AMERICA di Leone e STRADE PERDUTE di Lynch. Bene, eccomi di fronte adesso al mio terzo 10: BUFFALO '66. La semplicità quasi grottesca della vicenda, la caratterizzazione del protagonista, la sofferta ma lieta conclusione vanno a mescolarsi in un cocktail efficace e di indubbio fascino. E' il film che segna il debutto di Vincent Gallo alla regia, un altro fra gli ENFANTS TERRIBLE di Hollywood, geniale, indipendente e non domato dai classici canoni standard hollywoodiani. Musiche semplicemente giuste, interpretazioni intense e surreali che finiscono per toccarti dentro. Un vero capolavoro.

lupin 3  @  01/04/2006 16:28:02
   8½ / 10
Ragazzi sto film è troppo forte da vedere!

sweetyy  @  01/04/2006 11:55:38
   8½ / 10
Originale,divertente,il protagonista davvero un fuori di testa! Lo consiglio a tutti!

Invia una mail all'autore del commento Nobody9205  @  31/03/2006 13:08:48
   8 / 10
credo che meriti la mediavoto che ha...
film davvero ben fatto...

al_pacino  @  18/01/2006 23:29:08
   6 / 10
Film carino, originale, e soprattutto bizzarro
Molto bravi Vincent Gallo e Christina Ricci

la mia opinione  @  18/01/2006 20:59:45
   9 / 10
Mi è molto piaciuto, interessante questo Gallo.

Feedback  @  12/01/2006 19:30:07
   5 / 10
Non mi è piaciuto.
Assolutamente non credibile l'intera vicenda (anche se la cosa è voluta dal regista, ciò non è un'attenuante): la storia non si regge, neanche letta come vicenda volutamente "surreale"... è solo un racconto inverosimile, lento, noioso e parzialmente irritante.

SPOILER
A Gallo che maltratta la poveretta, una "minus habens" che dal canto suo accetta tutto di buon grado, viene solo voglia di dare un paio di schiaffi.... ;-)
FINE SPOILER

Come mio uso ho rivenduto il dvd al Blockbuster il giorno dopo....

1 risposta al commento
Ultima risposta 20/06/2006 18.11.57
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June  @  12/01/2006 17:42:07
   10 / 10
Solitamente sono reticente a dare il massimo dei voti...
In questo caso provo semlicemente a chiedermi: cosa manca a qst film?
quale difetto riesco a trovargli?
Nessuno.
E personalmente mi ha emozionato, mi ha coinvolto, mi ha fatto ridere, mi ha stuzzicato intelletualmente...
Fantastica colonna sonora, ritmo, fotografia. Dialoghi, paradosso.
Introspezione e paranoia, senza diventar banale. Originale e accattivante lo stile narrativo, e i personaggi...
Onirico a tratti. Fantastico.

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Reservor dog  @  30/11/2005 16:32:03
   8 / 10
Grande Vincent Gallo! Uno dei pochi artisti con vero talento. Ottima la storia, la regia e l'interpretazione.

Gruppo COLLABORATORI bungle77  @  29/11/2005 10:49:49
   8 / 10
film molto dolce... girato molto bene... un'ottimo film e un ottima colonna sonora....

alesfaer  @  23/08/2005 00:48:34
   8 / 10
gran film questo-

benzo24  @  20/06/2005 19:47:27
   10 / 10
L'esordio registico di Vincent Gallo è uno di quelli che si ricorderanno per sempre. Gallo dirige, scrive , interpreta e musica questo film semi-autobiografico e colpisce direttamente nel segno confezionando un opera d'arte grandiosa, speciale, strana, fascinosa, delicata, violenta e fragile. Eccezionali tutti gli attori, tra cui un intenso Ben Gazzara, una lynchiana Angelica Huston e l’intrigante Mickey Rourke. Dalla prima all’ultima scena Gallo costruisce situazioni strabilianti, tra il grottesco, il paradosso e il tenero. Da non perdere assolutamente, Buffalo 66 è uno degli ultimi capolavori di un cinema oramai in preda alla decadenza

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