carne tremula (1997)

Può colpire la vendetta, può colpire il pathos erotico, può colpire il melodramma, ma cosa poi rimane effettivamente di CARNE TRÉMULA, se non un neorealismo che si nasconde dietro ad una sostanza ben diversa dalla forma, è un segreto.
Le storie di questi amanti, le storie di questi personaggi ossessionati dal passato, le storie di questi uomini meschini e di queste donne complicate nascono per intrattenere e muoiono una volta che lo fanno. Pedro Almodovar si prende la briga di enfatizzare la vita complicata di un protagonista poco memorabile ma stoppa per un momento la sua fantasia visiva così colorata e contemporanea. A differenza di altri film del regista questo è più sobrio e composto e anche meno "telenovelico", ma ancora una volta a mancare è l'obbiettivo narrativo.

Le vicende di cinque personaggi si intersecano a Madrid. Almodovar è bravo a ritrarre i suoi personaggi dando loro spessore e credibilità mostrandone debolezze e punti di forza. Un buon film.

Cinque personaggi e la fitta rete di passioni, tradimenti, gelosie, vendette e rancori che si intersecano tra loro sono l'universo umano che Almodovar sceglie per questo film del 1997. All'origine c'è un romanzo, che non stentiamo a immaginare mediocre e infarcito di insopportabili cascami melodrammatici. Almodovar si trova però a suo agio nel kitsch più sfrenato, tanto da averne fatto il suo stile e il suo segno distintivo. Qui egli si rifà al Buñuel minore (il cui "Ensayo de un crimen" viene citato in una bellissima sequenza iniziale), quello che nobilitava con un estro sorvegliatissimo ma inconfondibilmente personale una materia letteraria clamorosamente anacronistica e fuori moda. In "Carne tremula" ci sono madri che partoriscono sugli autobus, uomini costretti sulla sedia a rotelle da un colpo di pistola per aver difeso donne che poi diventano loro mogli per riconoscenza, le stesse donne che non possono fare a meno di cedere agli irresistibili impulsi della carne, e poi pedinamenti ossessivi, fotografie scattate di nascosto, sanguinose rese dei conti e, ovviamente, l'happy end con bambino. Con una simile paccottiglia, il regista spagnolo riesce a realizzare uno dei suoi film più dignitosi, non calcando mai troppo la mano sul grottesco ma controllando lo stile, in qualche modo raggelandolo e manierandolo (anche nella torrida scena di sesso tra Rabal e la Neri), e rendendolo così quasi classico. "Carne tremula" non è un film né entusiasmante né tanto meno sorprendente (ma del resto non sono mai stato un grande estimatore di Almodovar), tuttavia bisogna riconoscere che non sfigura troppo nel confronto con il Buñuel di "El" o di "Tristana", e questo è forse quello che, da autore quale da anni pretende di essere, il regista si proponeva.

Nella filmografia spagnola, Pedro Almodovar, è una pedina pericolosamente sopra le righe. Nei suoi film emerge, troppe volte, un qualcosa di troppo assoluto. E' negativo e malato il cinema di Almodovar, l'ha dimostrato in occasioni come "La mala educacion".

In altre occasioni, questo alone di trasgressività, però, è stato più a servizio dell'arte e qualche risultato, più o meno importante, si è registrato doverosamente.
"La pelle che abito", ad esempio, è Cinema di un certo livello. "Tutto su mia madre" invece si batte più per l'intento che per l'esito.
Una sorta di compromesso storico, non quello di Berlinguer, è "Carne tremula", produzione degli anni novanta.
Il film del 1997 è registrato su una narrazione meritevole, in pieno stile Almodovar. Fra il tutto e il nulla. Questa volta, in questo giro, si nota però una sorta di "moderazione" di logica e movimento.

"Carne tremula" si muove compatto, non mostra crepe assurde; convince una bellissima fattura tecnica: attori , musica e fotografia.
La storia, invece, si gioca subito ( d'azzardo) le sue chance: subito episodi sopra le righe. Subito baldoria e incongruenze sociali, tanto care alla regia, in fin dei conti abbastanza gradevoli, nell'occasione.
Si continua quindi cosi, fra situazioni forti ed appassionanti.

"Carne tremula" può esser definito un mezzo film d'autore e mezzo film di dramma. Fra le tanti manovre cinematografiche dello spagnolo, questa, sembra esser abbastanza intelligente e relativamente "equilibrata".

JOKER1926

Quarto film di Almodovar che vedo e prima parziale delusione da parte del regista spagnolo. Ovviamente Carne tremula è un buon film che raggiunge pienamente la sufficienza ma rispetto agli altri lavori del cineasta che ho visto questo mi è parso più debole e inconcludente.
La storia , ambientata a Madrid, parla dei classici intrecci amorosi tanto cari ad Almodovar e vede coinvolti un nugolo di personaggi che usciranno trasformati totalmente da queste vicende.
A spiccare è la costruzione dei protagonisti e il ritmo , sempre coinvolgente e ben sostenuto. Ottime anche le prove attoriali , con Bardem che brilla senza però oscurare gli altri membri del cast.
Carne tremula invece pecca sotto il profilo della sceneggiatura: la storia nella prima parte è interessante e prende abbastanza , ma col passare dei minuti il regista esagera e gli intrecci diventano troppo pompati e assurdi per convincere davvero. Alcuni passaggi risultano troppo esagerati e inverosimili e si arriva alla fine un po esterrefatti .
Il regista in questo film non dimentica i riferimenti politici,soprattutto in due frasi piazzate ad inizio e a fine pellicola , ma questi inserti sembrano buttati li tanto per non avendo alcuna attinenza con la trama.
Dunque un titolo valido e che vale la visione , ma a mio parere eccessivamente confuso e poco credibile per finire fra gli imperdibili del regista.

Pellicola di una banalità oltre ogni aspettativa. Per fortuna Almodovar ha fatto di meglio. Molto scadente anche la recitazione (eccetto Bardem e Molina), non certo di caratura internazionale.

Il pregio di Almodovar è quello di saper infondere ad uno script non certo originale ( un triangolo amoroso "allargato" ) un interesse per il racconto che è difficilmente riscontrabile in altri cineasti della sua generazione: una volta coinvolto lo spettatore il resto viene da sè. E' l'ennesima storia di amore malato, filmata in una Madrid ora degradata, ora passionaria. Qualche semplicizzazione di troppo, probabilmnete per far si che il cerchio si chiuda compiutamente, ma la realizzazione è di alto livello ed il cast ispirato.

Dopo i primi dieci minuti giù mi sentivo dentro Madrid, come sei quando vedo un lungometraggio di Almodovar. E che dire di questi primi dieci minuti. Pensavo che sarebbe stato veramente IL capolavoro, ma a metà film mi sono dovuta ricrede. Senza ombra di dubbio è una pellicola valida, ma, rispetto ad altre sue pellicole come "Tutto su mia madre" e "Parla con lei", ho visto mancare qualcosa. Nonostante siano giorni che ripenso alla film, ancora non ho capito cosa. Sicuramente i personaggi non protagonisti mancano di un buon profilo, partendo da Francesca Neri, che da un eroinomane passa a occuparsi di bambini. Anche José Sancho mi è apparso piuttosto stitico nel suo ruolo. Ma come sempre una regia affiatante e un'Ángela Molina passionale e spagnola che si fa amare nel suo ritratto di donna alla ricerca di amore. Incredibile.
Ma non nego che dal titolo affiatante e dal suo inizio, mi sarei aspettata di più.

Non è una sceneggiatura originale, ma Pedro sa infondere il suo tocco personalissimo e creare un film, e non solo una sterile riproduzione videografica delle pagine di un romanzo. Questo – è – un film di Almodovar, ed è uno dei più belli. La grandezza di questo regista sta nell'aver amato profondamente il suo paese. Non è solo questo ovviamente, ma durante la visione mi è capitato di pensarlo più spesso. Si inizia con una scena di Natale e natalità, un bellissimo "Ciao Madrid", fino a finire con un "Per fortuna è da tanto tempo che in Spagna non abbiamo più paura", frasi che lasciano il segno, nella loro semplicità, che rimangono scolpite nella memoria. È vero che Pedro non varia gli schemi dai tempi di Matador, con le consuete figure trapezoidali dei suoi meravigliosi personaggi, con i finali teatrali e tragici, con gli happy ending conquistati con un po' di tristezza, con il suo imperioso romanticismo, inesauribile fonte di storie e originalità. Il tutto, con mezzi tecnici sempre più affinati e composti, raffinati, eleganti. La fotografia, la recitazione di un cast ispirato, le musiche nazionali che assumono nei film di Almodovar la dimensioni del coro antico, di un popolo instabile e matto come Victor, bellissimo e sensuale come la Neri, violento sofferente e storpio come David.

Visto ieri per la prima volta in tv, devo dire che ne sono rimasto piacevolmente sorpreso.
Senz'altro sarebbe stato meglio se la Cruz e la Neri si fossero invertite il ruolo visto che quest'ultima è poco convincente e soffre a causa di un doppiaggio (?) non all'altezza.
Classico triangolo amoroso con forzature a livello di sceneggiatura ed eros a spruzzi marchio di fabbrica del regista spagnolo.
Su tutti spicca un Bardem veramente bravo.

Non tra i migliori di Almodovar ma è comunque un buon film da vedere. Qualche scena forte presente e dialoghi non sempre riusciti. Bravissimo Bardem.

Buon film che si muove veloce
Ma tutto scorre senza sussulti, come una vita ordinaria

accettabile

Non tra i migliori di Almodovar ma non è malaccio...si guarda bene

Un Almodovar in netta crescita rispetto ai tre film precedenti,più convincente ed interessante per quanto alla fine non dica niente di nuovo,anzi si ripete.
Bardem bravissimo, la Neri se la cava,bellissima e comica la prima scena sull'autobus e c'è qualche bel colpo di scena anche se non eleva questo noir (o thiller o commedia,con il regista è sempre la stessa cosa)come uno dei film migliori di Almodovar.
Infatti alla fine viene voglia di dire: "e allora?". Non si capisce bene dove lo Spagnolo voglia andare a parare,se sia la sua una critica politica (certamente lo è,palese nella scritta iniziale e nella frase finale) o anche un film che non voglia dire niente.
Ci sono richiami a Bunuel espliciti (Estasi di un delitto alla tv,Angela Molina che ha lavorato nell'ultimo film del geniale regista surrealista) ma sembrano solo semplici omaggi che nulla hanno a che fare con la struttura della trama.
Certo che è splendida la scena in cui i corpi nudi sono intrecciati,veramente ben fatta,sembra un quadro.
Godibile e ben fatto,ma nulla di più.

Film a suo modo originale, morboso e a tratti sensuale.
Ottimi i personaggi ed una Neri affascinante ed intrigante.
Buonissimo film di Almodovar.

Almodovar qui mette un po' da parte quella ricerca di colori accesi che troviamo solitamente nei suoi lavori. Anche la trama è un po' più lineare, con protagonisti meno eccessivi del solito. Ne esce un film scorrevole e direi più che buono. Non ho ben capito il motivo di quei riferimenti storici all'inizio e alla fine; nel senso che li ho trovati completamente scollegati dal film. Boh?

Gradevole, non aspettatevi un capolavoro.

Non certo il migliore di Almodovar. Si guarda abbastanza gradevolmente, ma alla fin fine non lascia granché.

Non ho capito nè la trama del film nè il senso che questo dovrebbe lasciare allo spettatore... Forse che la Madrid degli anni '90 è più bella e sicura di quella degli anni '70....? Boh... Passerò di sicuro notti insonni pensandoci...
Una particolare attenzione merita la Neri: la sua recitazione è pari al miglior Paperino dei cartoni animati.. Per non parlare del suo doppiaggio (anche se da questo punto di vista Paperino lo batte alla grande).. Cè gente che a questo film da 9: l'unica spegazione è che fossero sotto effetti di stupefacenti...

Durante la visione del film si ha quasi la sensazione che il regista Pedro Almodòvar provi piacere ed insieme disgusto nel rigirare le molteplici facce del dado, gioco dell'amore "pandemio" degli stilizzati protagonisti della storia.Il titolo stesso, "Carne tremula", ancor prima dell'esplicarsi nello schermo della drammatica sceneggiatura scritta dallo stesso regista, può lasciare intendere vari significati endogeni ed estrogeni ad un attento esaminatore: personalmente, ciò che il narratore ha voluto esprimere indica il fatto che gli interi moti dell'animo, così come la "kinesis" dei sentimenti, siano di causa efficiente meramente materialistica, unita alla stregua d'un atto d'"entelechia" agli istinti dai precordi tribali e decompositivi della "pelle", "soma" che agisce, ma soprattutto subisce, l'azione e la reazione del sistema da esso innescato.Tutto il resto è strettamente coeso da una complessa, ma altrettanto lucida e razionale, "simmetria dell'infelicità", i cui vertici del triangolo inevitabilmente fatale divengono pedine, quasi "casualmente", intercambiabili, ma infine giungenti allo scioglimento sontuoso e virtuoso della situazione rappresentata inizialmente.Il sesso è metafora d'un tramite con cui espiare e pagare il proprio fio, la propria pena, irredimibile pur calato in un contesto puerile ed infantile, "topos" spesso ricorrente nel contrasto e conflitto delle passioni.Il desiderio (pensiero) è veicolo d'ardore.

Gran film di Almodovar fatto di personaggi.
Due triangoli amorosi con un vertice in comune: Victor.
Mentre dietro scorre la storia della Spagna, i cinque personaggi variano i loro rapporti, i triangoli entrano in collisione sempre più, riemergono episodi da un passato poco chiaro e si consumano tradimenti e passioni travolgenti.
La fotografia, bellissima, raccoglie sensazionali scene di corpi che si intrecciano.
Bella e brava Francesca Neri attrice italiana snobbata dal nostro cinema.

Non capendo come si possa stroncare questo film cn voti come 3 o 4 mi accingo a dire per quale motivo il mio voto è così alto. é il primo film che ved di Almodovar, mi piace il cinema spagnolo (mitico Bunuel, ma anche serrador e Amanabar che nonostante sia cileno io considero spagnolo, poi anche il mitico Del Toro è spagnolo e ciò dimostra come il loro sia un cinema interessante), e il cinema che n la sua irrealtà sa parlare del reale. Questo film tocca il cuore, mi ha insegnato molte cose sui rapporti col gentil sesso (su come trattare una vagina e quanto avvicinarmici). Una bella storia. MI ha toccato l'anima, è abbastanza credo.

Melodramma eccessivo tanto che i colori non corrispondono alle emozioni che vorrebbe trasmettere. Il film attinge al thriller per l' intreccio della trama, ma alcuni passaggi sono del tutto improbabili e convincono poco. Mediocre.

Se fosse stato un film sulla pallacanestro in carrozzina,sarebbe stato piu' interessante. Se ci fosse stata la P.Cruz,al posto dell'irritante F.Neri,come protagonista,il film avrebbe acquisito piu' spessore interpretativo...ma sono gusti personali. Il film mi ha annoiato. Se siete fans del regista guardatelo,altrimenti....

Non il miglior film di Almodovar, come detto da altri l'ho trovato carente di passione e povero di fantasia, cosa insolita per questo estrosissimo regista. Discreti gli attori, compresa la Neri (il doppiaggio, probabilmente suo, è scandaloso) e sempre grande Bardem. Bello il cameo iniziale di Penelope Cruz, in una scena molto divertente (ma forse, adorandola, non sono oggettivo). Potabile, comunque.

Carne Tremula non mi ha convinto, la storia non mi ha particolarmente interessato e l'ho trovata persino troppo stereotipata, poco coinvolgimento, molto teatrale e recitato davvero non al meglio se si esclude la buona prova di Bardem. Sembra come se il tutto venga svolto da Almodovar senza troppa passione, molto tecnico nella regia, ma senza slanci. Per altro l'intro del film rimane la cosa più bella del progetto stesso e forse l'unica cosa che rivedrei volentieri.

la vita secondo almodovar, il cinema secondo almodovar...ovvero una telenovelas, irreale, superficiale, esagerata e stupida. dispiace vedere anche bravi attori come bardem risucchiati da questo orribile calderone. più a suo agio invece la neri, con le sue labbra da papere (irreali come la storia di questo film), ridicola come sempre nella sua recitazione che qui tocca il fondo.

Buona la trama, particolare e recitata bene.. lo sviluppo si perde quà e là ogni tanto ma è comunque da vedere!

Di Almodovar oltre a questo film ricordo di aver visto solo "Donne sull'orlo di una crisi di nervi", che sinceramente mi pare migliore. Questo "Carne tremula" mi ha lasciato particolarmente deluso, nonostante la buona trama gli sviluppi sono alquanto superficiali, certi passaggi non sono ben definiti ed alcune volte sono forzati. Oltre a questo c'è quel po' di retorica finale che secondo me guasta parecchio - la denuncia del franchismo in questo film non vedo proprio come ci potesse entrare, a prescindere dall'essere d'accordo o no - e per concludere anche le prove degli attori non sono questo granchè, a cominciare dal protagonista principale. Insomma mi aspettavo parecchio di più, forse questo non è il genere di film ideale per Almodovar.

Finora a tutti i film di Almodovar che ho visto ho sempre dato 7; anche a questo avrei messo lo stesso voto prima del finale, che mi ha lievemente deluso. Nonostate questo, la storia ti prende come nel tipico stile del regista spagnolo.

Mi è piaciuto, Almodovar da ai suoi film un qualcosa di caratteristico che lo differenzia da tutti gli altri.

I film che ci accarezzano il cuore sono sempre difficili se non impossibili da recensire. E' come se una parte di noi fosse racchiusa nelle scene, nei movimenti, nei gesti , negli sguardi.
Pochi sanno arrivare all'anima delle persone, Almodovar è tra questi. Sto pensando all'aggettivo giusto per definire "carne tremula"...ECCEZIONALE è forse quello più appropriato. Dall'inizio(quando Victor vede Madrid per la prima volta, venendo alla luce su un autobus) alla fine(quando sarà lo stesso Victor a provare l'emozione di diventare padre). "Carne tremula" è un incrocio di vite che si incontrano e poi si allontanano senza lasciarsi mai del tutto. E'un inno alla vita, alla felicità. Una felicità che talvolta sembra essere troppo distante da noi. Ognuno nel film la trova per caso o se la procura come può. David la trova quando meno se lo aspetta, quando una notte all'improvviso la vita gli volta le spalle e l'amore per Helena comincia ad impossessarsi di lui; Sancho cerca di trattenerla a sè anche se si accorge di non averne più diritto; Clara se la procura attraverso uomini diversi e sembra averla raggiunta il giorno in cui incontra Victor( da poco uscito dal carcere); Helena pensa di possederla facendo leva sul suo intimo senso di colpa nei confronti del marito. Madrid fa da sfondo, ma non è una semplice cornice. E' parte integrante del film perchè proprio come i personaggi cerca di scrollarsi di dosso il passato per ricominciare a vivere. Almodovar non è mai banale, mai volgare nemmeno nelle scene di sesso. Il sesso è vissuto nel modo più puro, più genuino. Diventa il tema di un quadro, dipinto con colori caldi, accoglienti e corposi. E' l'unico modo attraverso il quale i personaggi ritrovano se stessi, si riappropriano della loro fisicità, ma soprattutto del loro essere.
La carne è la vera protagonista. La carne che freme quando senza volerlo incontriamo lo sguardo delle persone che ci passano accanto, quando siamo innamorati o quando ,semplicemente, viviamo. "Carne tremula" è la vita che sentiamo dentro, la frenesia, l'emozione.

Uno dei film piu blli di almodovar;) confero tutto ciò che ha detto la persona che ha commentato prima d me;)

Uno dei miei preferiti di Almodovar, storia di gelosia e passioni, ben fatto.

Ho rivisto questo film di Almodovar e mi ha convinta ancor di più della prima volta.
La trama è ben costruita ed anche nei punti in cui risulta eccessivamente sopra le righe Almodovar con la sua capacità di filmare Madrid e di inseguire con la telecamera i protagonisti rende il tutto più realistico ed anche ironico. Mi è piaciuto tutto il cast, tutti perfettamente in sintonia con la fisicità del proprio personaggio.
Angela Molina è veramente incredibile.

A me è piaciuto moltissimo. C'è lo stesso attore di Mare Dentro. Non so come faccia ma recita con un assoluto senso del vero. Storia intrecciata e ingarbugliata costruita su una serie di inganni ben congeniati. Bello da vedere, il film scorre e non annoia.


SPOILER

Almodovar non sbaglia neanche questa volta regalando al pubblico un film intenso e carico di intrecci passionali proibiti che sfociano in tante piccole realtà personali intrise di amore e di dolore.
Dopo gli errori si può andare avanti: l'importante è non mollare mai.

un film fatto bene e con una trama intrigante ma non penso sia tra i migliori di almodovar,sembra che manchi la passione con cui di solito dirige le sue pellicole...il finale è un po convenzionale e accelerato e non mi è piaciuta l'interpretazione del protagonista!

Fra quelli che ho visto finora è il migliore di Almodovar! Ti lascia incollato allo schermo fino alla fine!

un film dignitoso ma senza smalto senza incisivita,almodovar fa un film alla almodovar senza centrare il tema che si era proposto,questi film di mezza eta non sono i suoi piu convincenti

M'è piaciuta molto la trama, ed è sicuramente un film che si lascia vedere, ma ha dei grossi difetti. La recitazione è mediocre, in particolare quella della Neri che oltretutto è doppiata da cani (non sò se la voce sia la sua ma non mi sorprenderebbe). Il finale è l'aspetto peggiore. E' un film che in fin dei conti non mi ha lasciato quasi nulla, e questo alla fine è ciò che più conta. Almodovar ha diretto altri thriller sicuramente più incisivi da questo punto di vista. Belle invece le scene di sesso.

Bello non eccezionale ma si fa vedere con piacere. Fatto abbastanza bene con una trama interessante insomma vale la pena vederlo.

a mio parere uno dei migliori di Almodovar! Bravissima la Neri, da vedere se vi piace Pedro....

tipico film di almodovar...ma sbaglio o mancavano gay e travestiti?
va beh cmq merita proprio...bravi gli attori maschile con una giusta dose di rabbia
lode x la scelta d attrici italiane x i ruoli femminili!

Da questo film, a mio parere, Almodovar cambia in meglio.
Unica pecca la recitazione della Neri che se fosse brava quanto è bella... ma non si può avere tutto dalla vita a quanto pare. Bravissimi gli altri attori e un regista che dimostra una sensibilità che rasenta Kieswloski, fenomenale.
Questo, tutto su mia madre e parla con lei sono da antologia!
VEDETEVELI!

E' un buon film con tutti gli elementi spregiudicati e anticonformisti alla "Pedro Almodovar". Forse è uno dei film più soggettivi del regista, con una buona ganna di attori, soprattutto la Neri e Bardem.
Ottima la fotografia. Metto 9 per alzare la media, ma il film e da 7,5

film veramente brutto, non ha un senso apparente, sceneggiatura da 4 soldi, recitazione da cani, l'unica cosa che è salvabile è da cercare nella regia sempre un po sperimentale di Almodovar!
abbastanze squallide e volgari le scene di sesso (che poi sono quelle principali)!

L'ho rivisto ieri sera, sempre un grandissimo film, ottimi interpreti, personaggi originalissimi e il solito gusto per la passione e la teatralità del buon pedro.