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Personalmente trovo "The Champion" uno dei lavori più riusciti di Chaplin fino a quel momento, un terzo capitolo brillante del suo periodo alla Essenay. Il film è l'omaggio di Chaplin al suo sport preferito-che praticava anche attivamente-e l'ho trovato uno dei suoi corti più divertenti tra quelli del 1914-15, con un paio di gag e di situazioni geniali che mi hanno fatto sonoramente ridere di gusto (quando il malfattore gli offre soldi per corromperlo, Charlot lo mette ko e poi gli frega i soldi, impagabile); nemmeno sto a ribadire quanto ormai Chaplin sappia esaltare la sua presenza scenica grazie all'uso perfetto e coreografico dei movimenti e della mimica, della fisicità slapstick che ormai sa gestire in tempi comici più ragionati e dilatati, per quanto sempre rapidi e vivaci. L'incontro finale di pugilato è una sorta di prova di quanto vedremo sedici anni più tardi in "City Lights"; siamo naturalmente lontani dall'eleganza e dalla perfezione stilistica di una delle sequenze più belle del repertorio chapliniano, ma già qui vediamo la rappresentazione dell'incontro di pugilato-chiaramente in chiave comica-come un balletto dalle coreografie precise e raffinate con un'impeccabile coordinazione della scena da parte di Chaplin, una danza che la comicità non rende meno nobile. E anche durante l'incontro ci sono momenti spassosi, dai colpi subiti dal povero arbitro all'intervento risolutivo del fedele cagnolone di Charlot, che nel finale si conquista l'amore della figlia del suo allenatore, ovviamente Edna Purviance. Io ho riso parecchio con questo cortometraggio e ci ho trovato parecchie belle idee e spunti importanti che saranno poi sviluppati negli anni dei grandi Capolavori.
Tutto sommato imparagonabile al precedente corto di Chaplin che trattava di boxe, in quanto lì si adattava a fare la comparsata da arbitro e il vero protagonista era Fatty. Comunque pur se ripetitivo affascina ancora oggi lo Charlot boxeur, e si nota l'amore dell'attore/regista per questo sport che ritrae come in una danza che di violento non ha niente ma solo puro divertimento. Molto riuscita inoltre la trovata del bulldog e il finale con la ricompensa...
di questo corto a parer mio si salvano solo la parte iniziale,dove Chaplin si mette il ferro di cavallo nel guanto e la parte finale sul ring.nella parte centrale si susseguono alcune gag abbastanza noiosette.
Puro, incontaminato slapstick. Difficile commentare questi corti, sono troppo vicini al cinema pionieristico, cmq per Charlot, che riesce a mettere quel tocco di spirito dappertutto, la sufficienza c'è sempre. La maschera del pugile è una delle più famose di Charlot.
All'insegna dei ca.zzotti, avevo già visto parte di questo corto in qualche extra, è il corto più ripetitivo tra questi senz'altro, come detto, per i nostalgici.
grandissimo chaplin anche se ormai come comicita è superata . nonostante le gag siano rimaste della storia, nn fa certo piu ridere come una volta ..divertente l incontro finale, nella storia ormai charlot che si mette il ferro di cavallo nel guantone..