come true (2020)

Naa non ci siamo. Film pretenzioso, una visione piuttosto onirica ma da sfracellamento di maroni. Non male la colonna sonora, le atmosfere sono abbastanza riuscite ed un minimo di curiosità te la dà pure, ma alcune sequenze eccessivamente lunghe regalano grossi sbadiglioni e stiracchiamenti a non finire non vedendo l'ora che il film arrivi al suo termine. Colpo di scena finale che boh, anche se va a spiegare tutto quanto ma mi ha lasciato totalmente indifferente. Completamente da buttare via magari no ma non mi ha convinto a sufficienza.

Lento, freddo, confuso... passa la voglia di stare lì a guardare cosa succede. Nessun coinvolgimento, nessuna empatia.

Un po' troppo pretenzioso per i miei gusti,tra thriller, horror e fantascienza diviene ben presto un opera onirica in grado di regalare belle sequenze ma assolutamente carente in sceneggiatura e ritmo ( eccessivamente lento).
La storia perde più volte la bussola non risultando per nulla semplice da seguire nella sua mancanza di logica,per non parlare poi del finale abbastanza osceno.
Bene la direzione e la fotografia, purtroppo questo non basta a rendere il prodotto sufficiente,un mezzo fallimento.

Film ipnotico, un po' lento ma indubbiamente di gran fascino. Colonna sonora azzeccata. Finale che lascia pensare ma che a freddo si puo' interpretare con pochissimi dubbi.

Un film talmente noioso e inconcludente da farmi perdere il filo del racconto, tant'è che il finale manco l'ho capito (un sms ad minch1am).
Nulla da evidenziare per quasi tutta la durata, a parte alcuni flash onirici ricreati in stile SILENT HILL, con tanto di creature informi, che nulla aggiungono a un film privo del giusto fascino per incutere una certa tensione o un minimo di interesse.
Anche il cast non pare particolarmente ispirato e la visione risulta, per lunghi tratti, tediosa e impalpabile.
Non lo rivedrò.

Come True è un film che parte da uno degli archetipi più classici che ci siano, cioè L'uomo Nero dei sogni ed il tutto viene rimiscelato in una salsa postmoderna che prende spunto sicuramente dallo stile di Refn, anche da un inicedere piuttosto lento ma che nella sua parte iniziale non è privo di un certo fascino. In tale incedere però il lavoro di Burns si sfliaccia in maniera progressiva perdendo un po' la bussola della narrazione fino ad arrivare ad un finale, a mio giudizio, buttato un po' alle ortiche e frettoloso. Peccato perchè per alcuni tratti il film regge bene e da non sottovalutare l'ottima prova della protagonista.

Mezzo voto in meno per l'sms finale.
Il film non è mi è dispiaciuto. Si regge sulla protagonista, con la fisionomia da freak e capace di reggere una pellicola che va avanti per sottrazione e sulla notevole colonna sonora degli Electric Youth.
Per il resto il film sembra ammiccare all'ombra di Jung.
I nodi vengono al pettine alla fine, quando le carenze della sceneggiatura non possono essere più nascoste e il regista decide di sconfessare quello che ha mostrato fino a quel momento.