dear wendy regia di Thomas Vinterberg Danimarca, Gran Bretagna, Francia 2005
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dear wendy (2005)

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locandina del film DEAR WENDY

Titolo Originale: DEAR WENDY

RegiaThomas Vinterberg

InterpretiJamie Bell, Bill Pullman, Michael Angarano, Danso Gordon, Novella Nelson, Chris Owen, Alison Pill, Mark Webber

Durata: h 1.41
NazionalitàDanimarca, Gran Bretagna, Francia 2005
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 2005

•  Altri film di Thomas Vinterberg

•  Link al sito di DEAR WENDY

Trama del film Dear wendy

Quando a Dick accade di trovare una pistola, stranamente la prende e la usa, in spregio alle sue convinzioni pacifiste. Insieme ad un suo amico, convince gli altri giovani emarginati della cittadina, ad unirsi a lui in un club segreto, a cui dà il nome di The Dandies. Un club basato sui principi del pacifismo e sull'amore per le armi. Nonostante il loro fermo credo nella più importante regola del Dandy, "non tirare mai fuori l'arma", tutti loro si vengono a trovare in una situazione in cui capiscono che la regola può essere infranta.

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Voto Visitatori:   6,71 / 10 (28 voti)6,71Grafico
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Voti e commenti su Dear wendy, 28 opinioni inserite

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clint 85  @  30/11/2016 00:29:11
   6 / 10
L'idea è buonissima, il film parte abbastanza bene ma poi entra in un vortice di ripetitività e nonnulla fino al risollevato finale.

Per me non è un buon film, ma gli si può dare un occhiata.

DarkRareMirko  @  13/02/2015 01:46:08
   7½ / 10
Buon film basato su uno script di Von Trier; buona la riflessione sul rapporto adolescenza/armi, bravissimo Pullman (in un ruolo diverso dal solito e caratterizzato bene) ed il finale violento e duro (un assedio vero e proprio, emotivamente forte) risolleva le sorti di un lungometraggio che altrimenti si sarebbe un pò infranto sulle mura dell'ovvietà, almeno riguardo alle caratterizzazioni giovanili (ok con gli amori, con le ritualità ed i gruppetti, ma senza un colpo di scena la noia avrebbe fatto capolino).

Bravo anche Jamie Bell (quello di Billy Elliot); più o meno contenuto il livello weird (o meglio, il film è strano nella misura in cui è strano dare un nome ad un'arma).

Non credo che in mano a Von Trier poteva venire meglio; lodi a Vinterberg.

Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  20/01/2014 16:04:12
   6½ / 10
Anche qui Vinterberg si fa pretenziosetto, svolta per l'ennesima volta il linguaggio estetico e narrativo, stavolta fa uso del narratore omodiegetico e casca nel difetto comune del farsi eccessivamente didascalico, senza allentare le briglia di una storia che poteva essere ancor più scorrevole. Poi questo eccesso di rallenty, a contraddire il decalogo dell'ormai estinto dogma, si erge a trasgressore del cinema moderno per poi assumerne i connotati convenzionali come se niente fosse, la vena caustica di 'Festen' si può ancora intravedere, l'arma ormai oggetto antropomorfo in certe culture, i giovani sedotti dal loro fascino, con l'arrivo di Sebastian nella 2°parte c'è una svolta radicale, cresce il dubbio su questo binomio antitetico tra armi e pacifismo. La sensazione in questo periodo di inizio 2000 è che Vinterberg sia nella perenne ricerca di uno stile, per rifarsi del flop dell'anno precedente rifugge in Von Trier, e sicuramente se c'è qualcosa da salvare è il sottotesto, malgrado sia troppo esibito.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  16/04/2013 15:50:10
   6½ / 10
La sceneggiatura è di Lars Von Trier e si nota: sembra un film suo sotto molti aspetti, non a caso a dirigerlo c'è il pupillo Vinterberg che dopo Festen si era perso per strada, salvo ritrovarlo in tempi recenti con "Il sospetto" (e che ritrovamento!).
Dear Wendy, appunto: Wendy non è una persona ma una pistola. Film surreale e grottesco in cui una voce epistolare onnipresente narra le aspettative e i progetti del protagonista.
è quindi un film spiccatamente critico nei confronti della politica USA in materia armi e parte da assunti tipicamente esagerati in puro stile Von Trier: surreali sono tutti i personaggi (dalla banda dei dandies allo sceriffo impersonato da Pullman) e l'amore abnorme verso le armi da parte di questi pacifisti con pistole, contraddizione in termini che porta all'apocalittico e sanguinario finale (prevedibile).
Gli spunti sono davvero molto interessanti e si intuisce dove Vinterberg/Von Trier vogliano andare a parare; ma i riti d'iniziazione, la crescita della banda e dei suoi componenti introdotti dall'asfissiante voce fuori campo rendono la prima parte fin troppo didascalica e poco interessante. Anche l'arrivo dell'elemento esterno alla banda, ovvero colui che li porterà al punto di rottura, è prevedibilissimo. Insomma, pretenzioso fino all'eccesso e per nulla riuscito, Dear Wendy riesce comunque ad essere un'opera affascinante e ficcante con il difetto congeniale ai due danesi di ricercare a tutti i costi di sconvolgere o scandalizzare lo spettatore in maniera talmente eclatante da irritare ed estraniarlo.

TheLegend  @  02/02/2013 05:08:46
   6 / 10
Parte bene ma quando inizia a svilupparsi la trama il film inizia a perdere colpi e delude un pò,

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento tylerdurden73  @  13/04/2012 11:16:03
   7 / 10
Sceneggiatura di Lars Von Trier e regia di Thomas Vinterberg ma il Dogma '95 non c'entra nulla in questo spaccato provinciale,modello in scala ridotta di una nazione, in cui un gruppetto di giovani perdenti trova nella proprietà di un'arma da fuoco la sicurezza necessaria per cominciare ad affrontare la vita a testa alta.Il set ricorda "Dogville",la differenza sta nel fatto che la piazza dove avvengono gli avvenimenti è a cielo aperto e costituita da edifici reali,non delimitati da semplici segni sul pavimento.
La metafora sociale è evidente fin dalle prime battute in cui il protagonista Jamie Bell scrive una lettera alla sua pistola battezzata Wendy,degna di un nome in quanto tangibile compagna di vita nell'eccentrica lettura della pellicola ,innalzata a figura semiumana e quindi soggetta a tutto il campionario di emozioni che tale convivenza inevitabilmente può suscitare.L'arma viene coccolata, venerata ,studiata,è il mezzo attraverso il quale assorbire rassicurazione,fin troppo facile stabilire i collegamenti con la società americana e con la generale non belligeranza ipocrita di cui è affetto il mondo,in cui la corsa alla presunta autodifesa sia personale che collettiva è ormai la prassi.Anche per i ragazzi autodefinitosi pacifisti armati a degenerare ci vuole poco,in questo caso bastano le sorti di una vecchietta asserragliata in casa e una busta di caffè.
Il film boccheggia nella prima parte anche a causa di una voce narrante davvero onnipresente e il prevedibile dramma rimane sommerso dalla bizzarria della situazione esasperata nei lati più tragicomici.Se è agevole comprendere il messaggio accusatore è meno intuibile dove si voglia andare a parare,tanto che l'epilogo in cui la piazza del paesello di Electric Park diventa teatro di un feroce duello in stile western sblocca una situazione di stallo alla lunga pericolosamente tediante."Dear Wendy" è comunque un riuscito attacco ad una società in cui il possesso di un'arma si è rivelato spesso controproducente.Da garanzia per la propria incolumità a mezzo per imporre volontà o ragioni personali il passo è breve.

Ciaby  @  03/02/2012 21:07:28
   9 / 10
Un devastante massacro dell'innocenza. L'accoppiata Von Trier- Vinterberg stravince, soprattutto nel meraviglioso, inquietante ed apocalittico finale. Da non perdere.

gandyovo  @  04/01/2010 18:02:20
   5½ / 10
carriebess  @  23/07/2009 12:13:09
   5 / 10
vinterberg questa volta mi delude.
come dice bulldog l'idea non è male, ma non viene resa bene.
quasi non mi sembra ci sia la mano di vinterberg in regia.

bulldog  @  16/07/2009 01:10:38
   5 / 10
L'idea di base era ottima ma stavolta Vinterberg ha toppato.

BrundleFly  @  22/04/2009 09:42:58
   7 / 10
Film grazioso che non pretende di essere un capolavoro. Carino il fatto di ambientarlo tutto intorno ad uno stesso luogo (la piazza). Bravi i giovani attori.
Così così la fine.

Invia una mail all'autore del commento Raging Bull 92  @  31/01/2009 20:27:22
   5½ / 10
Non è da buttare via come film, ma non si può definire neanche un capolavoro.
Abbastanza noioso sino all'ultima mezz'ora.

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Burdie  @  17/05/2008 09:17:53
   7 / 10
Originale ed incredibile nello stesso stempo

Beefheart  @  18/09/2007 18:26:37
   5 / 10
Un dramma esistenziale sulla non-vita degli individui piegati da quel totale anonimato che rende "diversi", deboli, emarginati di periferia. In qualche modo, freaks dei sobborghi dimenticati.
Electric Park, un piccolo agglomerato di abitazioni in un imprecisato luogo d'america, fondato sull'attività estrattiva mineraria, ospita un gruppo di ragazzi che, per tentare di rimediare al nulla delle loro esistenze e dare una spinta ai propri ego, inizia a professare un improbabile culto fondato sull'intimo rapporto con le armi unitamente ad un non-utilizzo effettivo, unicamente finalizzato ad auto-infondersi sicurezza, identità e nobiltà di spirito. All'interno di una miniera dismessa organizzano il loro "Tempio", dove, oltre ad esercitarsi al tiro al bersaglio ed a venerare le armi, ne studiano le caratteristiche e gli effetti; vestendo abiti eccentrici, e seguendo precisi rituali propiziatori, si educano alla disciplina del "Dandie", professando eleganza, sicurezza e "pacifismo armato". Applicandola, danno vita ad una tragica allucinazione che ci parla di vuoto interiore, deriva spirituale, solitudine, isolamento.
Concetti efficaci e notevoli se preservati dalla contaminazione dell'eccesso, dell'inverosimiglianza, della spettacolarizzazione e, trattandosi del "dogmatico" Vinterberg, è il minimo che ci si possa aspettare. In realtà a metà film le buone idee sembrano già scarseggiare e così, mentre il grottesco impera e le assurdità si sprecano, succede che il degenero narrativo irrompe grossolanamente a demolire la seconda parte del film e ad invalidarne la prima.
Viene da dire "peccato!" perchè i presupposti per un buon prodotto c'erano... I giovani attori se la cavano, il soggetto è fertile e la firma d'autore certo non manca. All'atto pratico fotografia e location, sature di quella specie di grezza sciatteria che ve di moda, funzionano abbastanza bene nel trasmettere inquietudine, disagio, smarrimento, angoscia... Peccato che il tutto venga ammorbato da una forzatissima sceneggiatura da aridissimo neo-western-suburbano che tutto fa, furochè conferire senso o fascino ad un prodotto potenzialmente valido. Il geometrico e schematico utilizzo degli spazi ricorda il "Dogville" del collega (qui sceneggiatore) Lars von Trier, ma solo quello. Il resto, purtroppo, è solo un perdibile tentativo di provocazione sensazionalistica.

quaker  @  09/02/2007 21:41:19
   8½ / 10
Ho trovato bellissimo questo film, tranne che nel finale (vedi spoiler). Cinema indipendente, girato senza grandi mezzi, ma con tante idee, con una accuratezza davvero encomiabile. Inquietante ed insieme dolcissimo, recitato da giovanissimi che sembrano però tutti professionisti navigati, evidentemente ben guidati e diretti. Ottima la sceneggiatura, ed anche (da guardare) i (poveri) costumi dei protagonisti.

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benzo24  @  24/01/2007 18:36:48
   9 / 10
un film pieno di fascino, costruito, scritto e girato in modo perfetto. la storia delle pistole è solo un pretesto per raccontare l'assoluta mancanza d'intelligenza e dii culturanella società in cui viviamo (in tutto il mondo non soo negli usa).
bellissima la colonna sonora degli zombies.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  03/12/2006 11:58:23
   7 / 10
Un film che affronta un tema scottante e pernemmente attuale negli Stati Uniti, quello delle armi. Qui in aggiunta a questa tipologia di piaga sociale c'è la descrizione di un provincia in cui gli adolescnti si ritrovano soli, crescono soli e con la paura di essere inadatti al mondo. Per questo cercano un punto di fuga, per lo meno così è nel loro immaginario, nello studio, nella cura e nell'uso delle armi da fuoco. Pellicola originale, già a partire dal titolo. Soprattutto inquietante perchè l'amore, quasi carnale che il protagonista prova nei confronti della sua arma non può non lasciare una sensazione di perplessità. Ottima prova del giovane protagonista. Buona colonna sonora. All'inizio un po' noioso e un po' stancante la voce narrante.

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Ultima risposta 03/12/2006 12.01.07
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frangipani79  @  11/11/2006 16:12:08
   7½ / 10
Girato fra Germania e Danimarca (patria del qui sceneggiatore Lars von Trier e del regista Vinterberg), questo film che sembra americanissimo per tematiche e attori, in realtà sembra una variazione sul tema della trilogia anti-americana di cui Dogville, Manderlay e il futuro Wasington sono i tasselli.
Il tema delle armi facili e della loro adorazione è trattato senza superficialità, ma con un crescendo di follia, che mina le giovani menti del cast. Tutto è costruito molto realisticamente affinché il (seppur scontato) finale sfoci nel tragico, perché le schegge di pazzia cominciano latenti all'inizio, si evolvono, si radicalizzano e diventano infine la ragion d'essere di questa gang di sbandati.


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La regia è molto curata e molto belli alcuni dettagli come le musiche e gli appunti a vista delle traitettorie e dei gradi che i proiettili descrivevano.
Grande prova d'attore per il giovane Bell e del resto a tutto il cast giovanile, vera anima del film.
Un film certamente violento e non adatto ai minori, da non prendere alla leggera. Peccato che in Italia esistano così pochi divieti (bisogna vedere se poi nelle altre nazioni li rispettano davvero), al cinema, mi ricordo, non era assolutamente vietato.

almeyda84  @  25/06/2006 01:01:18
   7 / 10
Un film iniziato forse un pò troppo lento ma che ha saputo appassionare poi col prosieguo e andare via liscio fino alla fine...

Bravo il protagonista e gli altri attori di concerto!

Un 7 che si merita tutto.

Invia una mail all'autore del commento bouree  @  02/05/2006 18:13:43
   5 / 10
non mi e' piaciuto...
non mi ritengo un grande intenditore di cinema ma credo che un film debba appassionarti, questo invece e' noiso ed ho faticato ad arrivare alla fine.

aiemmdv  @  05/01/2006 17:21:37
   7½ / 10
Buon film pieno soprattutto di originalità e magia.Forse il regista manca di incisività xke' altrimenti l'idea del film è molto suggestiva.Consiglio però a tutti
la visione di questo film fuori dagli schemi del cinema moderno

mimil  @  05/11/2005 21:26:27
   7 / 10
Forse un po' troppo lento, ma in questo film io ho trovato poesia! Soddisfattissima del finale, proprio come volevo che fosse...

Giulio R C  @  27/10/2005 14:18:57
   7 / 10
Bel film sulla violenza e immaturità. Un tantino prevedibile, ma molto intelligente e morale. Da non perdere

grumi  @  05/10/2005 12:27:12
   10 / 10
Per non parlare della regia che non penso cmq possa essere messa in discussione, ritengo che sia un film pieno di poesia romanticismo utopia novità bellezza galanteria genialità.. secondo me andrebbe proiettato nelle scuole! naturalmente non per i bambini che fortunatemente vivono in mondi del genere ma per i loro professori. dopo aver visto il film consiglio anche una visita al sito ufficiale...

weblion  @  02/10/2005 17:37:36
   5 / 10
Grottesco, surreale, esagerato, allucinante, pazzo!
Troppo assurdo per rappresentare la realtà! Mi rendo conto che in America il problema delle armi è molto sentito ma in questo film può sicuramente passare la trovata del club e si possono accettare anche le motivazioni psicologiche ma il finale è troppo ridicolo per la motivazione che fa scattare tutto! Un film che doveva essere drammatico diventa sciocco per la scelta di una motivazione assurda e sfocia nella pazzia! Il ragazzo di colore Sebastian lo dice più di una volta che non vuol morire per una causa così idiota ed è vero!!!
Non mi è proprio piaciuto e non mi sento di consigliare di andare a vederlo!

Invia una mail all'autore del commento actorar  @  01/10/2005 09:31:08
   10 / 10
Stupendo film fatto alla perfezione....forse i miei due stimati predecessori nel dare un commento non hanno capito che lo scopo del regista era quello di far capire cosa significava per questi ragazzi il loro "movimento" Dandy. Tutto gira intorno a questo e all'amore per le pistole ma in maniera pacifista e il finale giustifica proprio queste motivazioni....ragazzi che si uniscono per diventare più forti come persone...ragazzi che credono in qualcosa di profondo e puro....che si scappano dalla realtà ma per trovarne giovamento...scappano dalla realtà quando sono nel "loro rifugio" ma che poiu nella realtà sono persone come tutti gli altri...chi lavora chi studia chi riesce a ristrutturare il negozio ecc ecc....Viene messo giustamente in ridocolo la giustizia americana e i loro metodi eccessivi di reprimere le cose...come al solito......ANDATE A VEDERLO.....

Invia una mail all'autore del commento GattoMatto  @  27/09/2005 10:30:09
   5 / 10
Mah sinceramente non ho capito dove il regista volesse andare a parare, è un film troppo rigido ed i personaggi sono tratteggiati in maniera eccessivamente superficiale, gira praticamente intorno ad un solo avvenimento (che non anticipo per non spoilerare), non si capiscono le motivazioni ad agire. Sinceramente mi aspettavo molto di più da Vintenberg.

Invia una mail all'autore del commento logical  @  25/09/2005 03:03:38
   4 / 10
Wendy è l'amata pistola dell'indigeribile Henry Potter in formato dandy a cui per più di un'ora e mezza è dedicata una insopprimibile lettera d'amore. Ci si sente in pieno telefilm delle 16.30 quando la banda di ragazzini di quartiere sceglie il Suo Posto Nascosto per inventare fantasiosi e teneri personaggi-scudo alla grigia realtà giornaliera. Aggiungete la consueta dicotomia Loser/Winner e Cool/Out, appesantite con la retorica greve e senza mezze tinte del più monocorde Lars von Trier ed ecco uno dei più inutili film della stagione. Dopo le meraviglie e la violenza vera di Dogville non è possibile sopportare un sottoprodotto di questo tipo, dove la retorica e il moralismo qualunquista sullo Stato Armato Americano hanno avuto già altre e più onorevoli sepolture, Elephant ad esempio. Vinterberg non costruisce il fortunato equilibrio di Festen e affonda in una melensa metafora da cui si spera di evadere almeno con la pubblicità : Mamma sgancia un Ringo, sei dei nostri!

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