Trama del film Dramma della gelosia, tutti i particolari in cronaca
Oreste (Mastroianni), muratore maturo e coniugato, conosce la fioraia Adelaide (Vitti) e tra i due sboccia l'amore. Poi lei si innamora anche di un giovane pizzaiolo e Adelaide vorrebbe dividersi tra i due, ma Oreste non ci sta. Sconvolto dalla gelosia, quando l'amata decide di sposare l'altro, involontariamente la uccide.
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Non il migliore di Scola ma con tre protagonisti così in forma sarebbe stato obiettivamente difficile sbagliare un film. Interessante la ricostruzione del "fattaccio" con un racconto a ritroso; il resto dello sviluppo è invece più convenzionale - compresa la descrizione dell'amicizia tradita - ma non per questo privo di buoni momenti ( esilarante ad esempio l'incontro tra la fioraia Adelaide e la matura moglie di Oreste ).
Commedia amara del Maestro Scola, che strappa sorrisi e applausi insieme, mentre ti godi un terzetto che difficilmente il nostro Cinema sfornerà più (Mastroianni/Vitti/Giannini).
Classica commedia all'italiana, non tra le più memorabili. Spicca il talento di Monica Vitti, mentre Mastròianni a me proprio non va giù, anche se devo dire che in questo film l'ho visto meglio di molte altre sue pellicole più rinomate. Giannini ancora molto acerbo, compreso nella voce che non è ancora quella meravigliosa a cui siamo abituati nei suoi grandi doppiaggi.
Straordinario trio quello formato da un sempre grande Marcello Mastr0ianni, una vivacissima Monica Vitti e un talentuoso Giancarlo Giannini, che sotto la direzione di Scola danno vita a una commedia drammatica dal taglio decisamente cinico, dotata di una comicità nera, una passionalità evidente e una girandola di situazioni che toccano più temi rendendolo un lavoro completo e riconoscibile. Un buonissimo film, da vedere e apprezzare.
Buona commedia amara di Scola, con un grande terzetto protagonista. Amori e miserie visti con sguardo ironico ed estetica da fotoromanzo, cronaca rosa che si muta in cronaca nera.
Molto piacevole, gli attori sono tutti bravi, seppur Mastr.oianni forse si eleva sopra agli altri. Di fondo una critica sociale, con i vari riferimenti all'inquinamento da un lato e alla lotta di classe dall'altro, e poi la storia del popolo... misto tra commedia e drammatico, non un capolavoro, ma un prodotto ben riuscito, con tratti quasi teatrali (quando gli attori parlano in telecamera) simile a quel capolavoro di C'eravamo tanto amati, sempre dello stesso regista
Quando il cinema italiano esisteva ancora, si realizzavano capolavori. Questo forse non lo è, ma fa parte di uno di quei film indimenticabili, divertenti ma allo stesso tempi amarissimi. Applausi a scena aperta per l'interpretazione di Mastroianni.
Giusto uno come Scola poteva sapientemente mescolare drammaticità, tristezza, ironia e anche divertimento in un unico film. Narrato con una tecnica diretta più che mai verso gli spettatori (vedere per capire), davvero un bel prodotto, di quelli che non esistono più. Richiami al neoralismo presenti.
Dico solo questo x sintetizzare almeglio il mio giudizio: ma perché non esistono più film e soprattutto attori e registi così? Un film carico di significati, anche drammatico un capolavoro insomma da non perdere!
Scola conosce bene l'Italia, gli italiani e le loro rivoluzioni da quella sessuale, politica, economica, sociale quest'ultime sopratutto negli anni 80 saranno il suo comun denominatore; evolve il suo linguaggio narrativo con quest'opera e costruisce bene il climax, lo sviluppo che subirà il personaggio di Mastroianni pervaso da una 'pazzia' lucida ricorda molto 'Lo Straniero' viscontiano di 3 anni prima un film un po dimenticato molto controverso per la critica il suo flop proprio alle porte della gloriosa trilogia tedesca, qui Scola ha il merito di rendere la diegesi più armonica e un sottotesto più fluido.
bellissimo film, dove ce dentro tutto l'amore, la politica, la ricchezza, la povertà....uno spaccato del nostro paese di fine anni '60 con tutti i problemi che ci portiamo dietro ancora oggi.....
Commedia divertente e riuscita firmata Scola che ha la "fortuna" di avvalersi di una coppia in formissima come quella formata da Vitti e Mastroianni! Oltretutto il "nostro" Mastroianni vinse la palma d'oro a Cannes per questa interpretazione! Il film a volte risulta ripetitivo forse anche perche il prologo ci permette gia' di conoscere come andra' a finire e quindi mancano le sorprese... Buona la sceneggiatura!
GRAN FILM DI SCOLA (SCENEGGIATO CON LA GRANDE COPPIA AGE & SCARPELLI) MOLTO BRAVO MASTROIANNI E GRANDE LA VITTI. MERAVIGLIOSA LA COLONNA SONORA DI TROVAYOLI
Il terzetto Mas*****nni-Vitti-Giannini è quello vincente per questo film. Si ride in più occasioni e, anche se la storia non è originalissima, si passano piacevolmente i 100 e rotti minuti di visione. Nel genere non il migliore, ma comunque degno di esser visto. Giannini è quasi agli esordi, successivamente interpreterà alcuni tra i più grandi film del genere apprezzati dal sottoscritto.
A parte il talento dei tre protagonisti - su cui spicca, indiscussa, Monica Vitti - non vedo cos'altro salvare di questo film. Ah, ecco: le musiche di Morricone. Purtroppo mi vengono in mente solo cose che si potevano dire e che non sono state dette: per esempio una satira sociale più accentata, un discorso sul proletariato, una discussione profonda sui sentimenti... Invece tutto quello che rimane è una storia stravagante, raccontata con uno stile-telecronaca che ne attenua i momenti comici e sottolinea ironicamente quelli drammatici.
Bella e curiosa commedia dalle tinte drammatiche interpretata da un trio di attori (manco a dirlo) superlativi ed in forma smagliante. Ad oggi, questo ritratto/critica della società sia benestante che proletaria dell’Italia anni 70 sembra inevitabilmente il prodotto di un'epoca lontana anni luce, è vero. Ma grazie alla regia di Scola, il passionale quanto grottesco triangolo amoroso in cui si troveranno invischiati i comuni mortali protagonisti (impressionanti nella loro credibilità), all'inizio simpatici e poi via via sempre più patetici, vi coinvolgeranno e divertiranno senza ombra di dubbio. Una commedia all’italiana old school che rivedo sempre con piacere, malgrado non apprezzi particolarmente il genere (ecco il perchè del voto).
Tre dei più grandi attori italiani (su tutti Mastro.ianni, che riesce a cambiare con grande maestria atteggiamenti e carattere del personaggio), storia strana, quasi grottesca, ma con risvolti di denuncia sociale.
Un film volutamente provocatorio ed eccessivo nelle denuncie (forse presagiva quel che sarebbe diventato il nostro Paese), ma anche molto godibile ed a tratti veramente divertente.
Una regia di sperimentazione, quando ancora un regista poteva permettersi esperimenti e regie fuori dagli schemi. Un uso della colonna sonora (scritta da Trovaioli) che forse può destare qualche perplessità (quando il personaggio sulla scena parla di cose "poco importanti", viene sovrastato dalla musica che da sottofondo diventava protagonista), ma anche qui, sperimentazione, voglia di fare qualcosa di nuovo.
Insomma, se volete sbirciare su cosa era il cinema italiano, questa è l'occasione giusta.
La scena del ristorante, quando Mastro.ianni si vendica della Vitti e combina un macello, è qualcosa da far venire i brividi: provate a far interpretare la stessa scena a qualsiasi altro attore italiano d'oggi! Riuscire a rendere alla perfezione l'animo umano in quella scena piuttosto divertente, senza scadere nel ridicolo, è qualcosa di eccezionale.
Film tecnicamente interessante, Ia linea narrativa scorre in simultanea con l'interrogatorio del processo per omicidio di gelosia. Si evitano così fastidiosi flash back interrutivi della linea narrativa e si arricchiscono gli intrecci del racconto di significazioni più pregnanti che fanno intendere subito la portata delle parole. Interessante anche la questione psicanalitica: la protagonista (Monica Vitti) che non aveva avuto uomini prima, conosce Oreste e subito si innamora anche di un giovane pizzaiolo. Come dire che l'appetito vien mangiando, con Oreste scopre il piacere dell'incesto con il padre e con il pizzaiolo la vendetta edipica sul padre colpevole di averla fatta soffrire preferendogli da piccola la madre?
Con questo film scola tenta uuna riedizione della commedia all'italiana, dove i protagonisti sono persone comuni, men che piccolo borghesi. Ne viene fuori un piccolo affresco del "popolino" e della sua cultura, trattato con una fresca leggerezza ben lontana dai toni neorealistici con cui si era spesso ritratto questo strato sociale. Qui i tre protagonisti, si muovono fra discariche e stereotipi da canzonetta melò con la levità dei gran signori. Divertente e inusuale, la Vitti sensazionale come sempre e gianini al suo esordio comico.