Nel 10191 sul pianeta Dune una preziosissima spezia, che conferisce poteri straordinari, è al centro di una lotta tra il popolo dei Fremen e quello degli Harkonnen.
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David Lynch prova a trasporre Dune, il capolavoro di fantascienza di Frank Herbert, su pellicola, riuscendoci brillantemente. Questo FILM evidenza la sua capacità di entrare ed uscire da una dimensione onirica, quasi in un ORRIBILE incubo, senza soluzione di continuità è certamente notevole, il suo tentativo di riprodurre l'irriproducibile, quel TREMENDO ed intricatissimo incrocio di cospirazioni e controcospirazioni che sembra andare OLTRE OGNI LOGICA, che solo il testo scritto riesce a trasmettere viene, anche se solo parzialmente si può dire riuscito. La rappresentazione dei personaggi che compaiono nel corso della STORIA E', seppur stilizzata, UNA dimostrazione delle capacità del regista. Dalla PALLA di lardo, il Barone Harkonnen, che viene descritto perfettamente in UNA SOLA sequenza come un concentrato di malvagità e perversione, a suo nipote del quale traspare la caratteristica principe e fondamentale: la sua TERRIBILE crudeltà. Ma questo solo per i così detti "cattivi", perché anche il protagonista ed i suoi compagni ricevono analogo trattamento, anche se forse il risultato E' forse più SCADENTE. LA grande importanza della descrizione del viaggio tra realtà e VISIONE, DI UNA SOFFERENZA che colpisce il protagonista ondannandolo ad agire nell'UNICA maniera possibile. Regna nel FILM un'estetica cupa e notturna, un'idea niente MALE che permette di dire che questo lavoro è sicuramente ben RIUSCITO E mai NOIOSO.