Cinque donne partecipano ad un’escursione, ma solo quattro tornano. L’agente federale Aron Falk indaga sulla scomparsa, scoprendo segreti e tradimenti tra le escursioniste, cercando disperatamente la verità. Chi sta mentendo?
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Seconda trasposizione dei romanzi di Jane Harper con protagonista l'agente federale "Aaron Falk", ambientati nella suggestiva cornice australiana. L'aridità desertica del primo film viene sostituita dalle verdeggianti foreste dello stato del "Victoria". "Force of Nature" presenta lo stesso schema narrativo di "The Dry", caratterizzato da continui flashback che ripercorrono l'adolescenza del protagonista con gli avvenimenti del presente. Meno riuscito del primo capitolo, la lunga durata lo rende a tratti noioso. Le cinque donne sperdute nella foresta, frodi finanziarie, un serial killer rintanato nel bosco, i due detective che sono i meno presenti nella scena, troppa carne al fuoco che Connolly stavolta gestisce in maniera meno avvincente con le solite assurdità di sceneggiatura.
Molto pasticciato e con tanta carne al fuoco che poi alfine non regala nulla se non tanti sbadigli e un forte senso di incompiutezza . La sceneggiatura è molto debole e le protagoniste veramente poco credibili e ingenue a tuffarsi in un'avventura del genere così da sprovvedute . Anche Bana spiace dirlo sembra un pò fuori luogo , imbambolato e statico .
Molto al di sotto del precedente THE DRY, OLTRE L'INGANNO appare fin troppo semplice nel suo script, mostrando momenti troppo forzati con altri piuttosto statici e prevedibili. E Connolly stavolta non sembra sfruttare appieno l'ambientazione e le caratteristiche dei personaggi, che appaiono schematici e fin troppo stereotipati. Certamente vedibile ma appena sufficiente, per quelli che sono i miei gusti.
Nella storia dei migliori racconti investigativi, il crimine è sempre stato un pretesto per indagare umanità, società, realtà cosmica. "The Dry" seguiva tale gloriosa formula strafregandosene del whodunit per descrivere l'inospitalità ambientale e l'avversità della natura. Con questo sequel, adattamento del successivo romanzo di Jane Harper, la "Force of Nature" è solo nel titolo. Non avendolo letto non so dire se abbia ragione chi sostiene che il disastro sia da attribuire alla trasposizione di Connolly. La "spaventosa tempesta" è continuamente annunciata ma non arriva, la perdita della mappa e la location claustrofobica sono metafore appena accennate e l'analisi metafisica del nesso fra "soma" e "sarx" scompare nel nulla.
Filmaccio. La sceneggiatura fa acqua da tutte le parti, con personaggi inseriti quasi casualmente e perfettamente inutili (su tutti spicca la collega dell'agente Aron, che vince l'oscar "Attore più inutile dell'anno"), situazioni irrealistiche (come mandare un gruppo di donne inesperte da sole, senza cellulare, senza guida, senza supporto, in un ambiente pericoloso e selvaggio, dove persino MacGyver avrebbe avuto difficoltà ad uscirne vivo, oppure le innumerevoli decisioni prese dal gruppo, una più sbagliata dell'altra). Un serial killer inserito "tanto per", la disavventura dell'infanzia dell'agente Aron poco chiara, dialoghi e dinamiche che nella parte finale diventano confuse e che invece di provocare sorpresa fanno sorridere, confondendo un po' il tutto, una foresta dove si svolgono gli avvenimenti che a tratti sembra grande come l'Amazzonia, in altri sembra grande come un campo da calcio, dove in 5 minuti si raggiungono tutte le location. Purtroppo anche le emozioni provate per tutta la pellicola sono state di noia e sonnolenza. Ho trovato come unici aspetti interessanti la fotografia e la natura, veramente potenti e presenze forti in tutta la pellicola.
Momenti di ilarità: - il gruppo degli (inutili) uomini che saltano fuori dalla foresta con le bottiglie di prosecco in mano; - lo scarico della mamma di Aron davanti alla porta del pronto soccorso, come se fosse un sacco di patate; - la scivolata sulla cascata e il successivo "tuffo" di Aron; - la perdita dell'unica cartina geografica sul fiume;
Bel film!! Di gran lunga migliore del precedente capitolo sull'agente federale Aron Falk. Splendidi scenari (suono e fotografia di gran pregio), ottimi interpreti, regia attenta a mantenere una buona suspence al giallo.