il mercante di pietre (2006)

non negativo come descritto da tanti, grazie ad un superbo Keitel, ma rovinato da un regista poco identificabile come tale
sceneggiatura emmenthal, dialoghi e doppiaggio da suicidio
peccato, il coraggio c'era

Il voto un po' lo alzo per il coraggio, perché comunque l'aspettativa di essere criticato con un film del genere è molto alta. Beh, a parte alcuni difetti indipendenti dal tema trattato: tipo un doppiaggio a volte ignobile, poi un po' la lentezza nella seconda parte del film, Keitel forse un po' fuori luogo ma comunque sempre bravo, una storia d'amore forse un po' piantata per aria. Insomma, un po' noioso lo è senza dubbio, e neanche fatto benissimo.
C'è da dire però che ha affrontato un argomento spinoso. E non capisco tutto questo agitarsi sul giudicare se quello che vuole esprimere col film è giusto o sbagliato. Ha semplicemente raccontato il terrorismo da un suo punto di vista, che può essere giusto o sbagliato, più o meno razzista. Ma siamo in un mondo in cui è lecito esprimere il proprio punto di vista.

Noioso, noioso, noioso e ancora noioso. Non vedevo veramente l'ora che finisse. Attori mediocri e regia incapace. Sconsigliato vivamente.

Come per Vajont, anche qui Martinelli non mi convince. Non riesce ad andare in profondità del tema trattato. Dopo mezz'ora mi ero illuso che questo film prendesse una strada interessante, intrigante, attenta. E invece no.

secondo me il tema principale è la storia d'amore
una storia particolare si visto che riguarda una donna e un terrorista ma a aprte questa originalità i pregi di questo film finiscono qui.
l'ambientazione islamica pessima che si rifà ad una storia stereotipata e banale che però ha l'aspirazione ad essere significativa visto che viene raccontata da un professore univeristario mutilato in seguito ad un attentato e quindi ha tutta la volontà nel documentarsi in tale ambientazione...
sconsiglio vivamente

Al tempo (2006) corposamente sponsorizzato "Il mercante di pietre" è (parliamoci chiaro) un film di lucro circa il nuovo scottante tema (attuale) del Medio Oriente con terroristi e robaccia varia.
Purtroppo le vicende orientali fatte di sangue e particolari ideologie si sono stagnate in modo compatto, corposo nel panorama della Cinematografia a livello pressoché mondiale, ed ecco i risultati.

"Il mercante di pietre" è senza panegirici un film lento, brutto e noioso molte volte piatto nell'esposizione con attori a Mio avviso veramente sotto tono, manca infatti un po' di tutto specialmente scene emozionanti e passaggi tecnicamente e sul piano narrativo validi, il tutto è un susseguirsi di scarsa adrenalina inanellato in un finale (certamente drammatico in parte) presumibile e senza ombra di pathos.

Povero H.Keitel dal Cattivo Tenente di Ferrara a lavorare con Martinelli...
Parlare per più di due secondi di questo film mi infastidisce.
Martinelli è il peggio del peggio,tematiche affrontate con una superficialità da Guinnes e cinema da dilettanti sotto tutti gli aspetti.
Vergogna.

Con film come questo, c'è soltanto da ridere... mestamente.

Inquietante, disgustoso, credo pure razzista in fin dei conti.. insomma da evitare come la peste

Un film pericoloso, oltre che brutto. Una pellicola a tesi - esplicitata ossessivamente durante tutto il film e, per chi ancora non l'avesse capito, in una ramanzina finale del protagonista, tagliata (per pudore?) nella versione distribuita al cinema ma inserita negli extra del dvd, degna di Calderoli - che incita allo scontro di civiltà in modo così manicheo da sconcertare. E da chiedersi quale ragione - al di là della ricerca di un sostegno politico- abbia spinto il regista a spendere energie per un furente pamphlet post-11 settembre che neanche gli americani...
Ma anche lasciando da parte il sostrato ideologico, questo action movie è al livello di una brutta fiction televisiva: una regia ammiccante piena di inutili rallenty, una scena - l'aggressione "sospesa" al professore privo di gambe - davvero ridicola e inverosimile (prendere una sedia e tirarlo giù, no?) e un finale telefonato (con tanto di esplosione realizzata malissimo al computer). Si salvano solo la parte iniziale, girata tra le dune del deserto, e la bellezza senza veli della March.

Ennesima bufala di Martinelli. Un film di questo tipo, dalle tematiche forti non può essere ridotto a schematismi così beceri e insulsi. Io mi domando ancora come questo cosidetto "regista" a dirigere dei film a scapito di altri ben più capaci. Invece di dirigere dei film, perchè non si mette a fare il rivenditore porta a porta di pentole?

il film mi e' piaciuto...intrigante...mai noioso...effettivamente la fine e' stata un po' frettolosa...ma ne e' valsa la pena vederlo...

Bel film,intrigante e non annoiante.Forse il finale per certi versi è un pò frettoloso!

FILM MOLTO SCADENTE, LENTO, NOIOSO, CONFUSO... MI FERMO QUI!
FILM ABBASTANZA PUBLICIZZATO MA PENOSO, FINALE RIDICOLO, QUESTO FILM E' DA CENSURARE...
SE VERAMENTE VOGLIAMO TROVARE QUALCOSINA DI POSITIVO FACCIO RIFERIMENTO ALLA SCENA DELL'INVALIDO CHE SI ARRAMPICA PER TUTTA LA CASA, SCENA MOLTO BELLA, MA IL RESTO DEL FILM E' ZERO..!

Il film secondo me è buono...Dire che nn è ben fatto perchè offende i musulmani mi sembra ridicolo...Questo film nn è contro l'Islam ma contro il fanatismo religioso semmai...e dire pure ke il regista con il finale mostra un'anima persino in queste persone...La pellicola descrive una realtà ke purtroppo oggi giorno è reale e senza fare facili e banali discriminazioni fa riflettere...secondo me da vedere...

è talmente brutto che non abbiamo parole...non si possono trovare parole!
esempio: una ragazza stupenda: bè non trovi le parole
Il mercsnte di pietre: bè non trovi le parole

e non aggiungiamo altro. stop!!!

che schifooooooooooooooooooo!!!!!!!

Un film repellente, come non mi capitava di vedere da un po'.E' stato un peccato sfruttare in maniera così inopportuna una tematica molto attuale ma nello stesso tempo molto complessa, come il fondamentalismo islamico. Una sceneggiatura penosa, che oscura anche un talento come Harvey Keytel, piena zeppa di falle, di situazioni e dialoghi al limite dell'assurdo. Pellicola ingenerosa, quanto estremamente imprecisa nella visione del fondamentalismo, che a volte nei dialoghi banali del professore Alceo si confonde con l'Islam, fino ad arrivare a dire che i fondamentalisti sono tutti musulmani.E per cadere ancora più in basso una tipica frase del film (Martinelli aveva la coda di paglia?) afferma che i critici sono persone frustrate.Beh caro Martinelli, che sei un regista mediocre si sa già, che vuoi difenderti preventivamente dai critici si sa anche, ma come provare a difenderti dai giudizi negativi del pubblico pagante che si aspetta qualcosa di più decente rispetto al tuo farlocchio pastrocchio?

Siamo seri ragazzi, questo film è una occasione sprecata bella e buona. Con tutto quello che è stato scritto in questi anni sul terrorismo islamico, con tutti gli articoli e i libri di approfondimento che potevano consentire a questo regista di tracciare uno scenario un pò più equilibrato con argomenti pro e contro quella cosa complessissima che si chiama Islam, dotando tutti i personaggi del film di un certo spessore e di argomenti validi cosa ti esce fuori?? Un film dove i musulmani appaiono come i cattivi di Mazinga e ci manca solo che si mettano a ridere sadicamente dopo un attentato. Gli attori a parte i due (ex) grandi americani sono spaventosi, la sceneggiatura fa ******. Non vorrei che si parlasse del fatto che il film sia stato mezzo censurato per paura di offendere i musulmani; il punto qui è che il film non esiste proprio. Difenderlo solo perchè ci sono antipatici gli islamici significa essere pressapochisti e pericolosamente semplicisti. La questione terrorismo è troppo seria per lasciarla affrontare da Martinelli.
E a proposito, quando la critica cinematografica stronca un film è perchè molto spesso è brutto, non perchè i critici sono frustrati.

SPOILER

oramai anche questo tema inizia ad avvolgerzi su se stesso,ma secondo me questo film merita sicuramnte di essere visto...

Un film avvincente ed imperfetto. Dopo Vajont e Piazza delle cinque lune, il regista conferma con un altra vicenda d'impegno le sue ambizioni epiche, che però rimangono velleitarie. A parte la confezione pacchiana, l'ultimo film di Renzo Martinelli è un'interessante pellicola che affronta (a dire il vero con evidente faziosità) l'attualissima questione del conflitto totale tra Oriente ed Occidente. Il Mercante di pietre è un film veramente angosciante che ha cionondimeno il merito di suscitare molte riflessioni all'uscita dal cinema.

SPOILER

E' un film impefetto ed in alcuni punti improbabile però riesce a far riflettere un pò, ad esempio come gli europei nn vogliono o fanno finta di non vedere delle realtà difficili da affrontare perchè troppo civili per farlo.
Il film merita 8 ma do dieci per il coraggio.
I ben pensanti hanno fatto ritirare subito questo film dalle sale perche vogliono continuare a non vedere....o far finta di farlo.

Renzo Martinelli realizza ancora una volta un film di denuncia sociale,se con “Vajont” aveva colto nel segno(seppur tra alti e bassi) e con “Piazza delle cinque lune” aveva combinato un bel pastrocchio, con “Il mercante di pietre” toppa in maniera decisamente imbarazzante.
Martinelli è coraggioso(e i suoi meriti si fermano qui),è probabilmente uno che ha la voglia e la rabbia giusta per affrontare temi scottanti,peccato che poi non riesca a svilupparli e soprattutto ad approfondirli come si converrebbe.
Il tema del terrorismo islamico è sicuramente un argomento delicato,di grande attualita’, infastidisce vedere come venga banalizzato ed affrontato in maniera non solo superficiale ma anche,cosa molto grave,ridicola e grottesca.
Dal punto di vista dei contenuti e del messaggio il film è pietoso,la distinzione tra bene e male è riportata in maniera netta,secondo il regista non esistono sfumature al mondo,l’approccio alla realta’ musulmana è completamente errato,Martinelli denuncia e ci puo’ stare,peccato che non riesca a giustificare il proprio pensiero in maniera coerente.
La confusione del regista è poi evidente nel finale che risulta inverosimile(come del resto tutto il film)…eh gia’,perché oltre ad avere una valenza pari a zero dal punto di vista dei contenuti,”Il mercante di pietre” è anche affetto da problemi di sceneggiatura notevoli, è una pellicola che si basa su uno script incredibilmente brutto,i dialoghi poi fanno letteralmente ridere,in particolare quelli tra Alceo(ma che nome è ?) ed i poliziotti,rincariamo la dose poi con i comportamenti tenuti dai protagonisti ,totalmente non credibili ,i quali come se non bastasse appaiono dotati di uno spessore psicologico nullo a tal punto che mi viene da pensare che o Martinelli ci sta pigliando per i fondelli o è completamente un incapace.
Imbarazzante anche la scelta di girare alcune scene ammiccando agli action-movie U.s.a. scopiazzandoli nel peggiore dei modi,viziaccio che l’autore aveva gia’ mostrato nei suoi precedenti lavori.
La recitazione è da pelle d’oca,nel senso che è qualcosa di insopportabile,tutti gli attori paiono fuori luogo in qualsiasi momento,solo Keitel si salva parzialmente anche se rimane ingrugnito per tutta la durata della pellicola.
Martinelli ha dichiarato di aver studiato a lungo l’Islam prima di cimentarsi nella realizzazione di quest'opera,è palese che quest’uomo abbia bisogno di ripetizioni ed anche urgenti…non solo lo si intuisce per tutta la durata del film,ma appare chiaro come il sole nel finale nel quale commette un errore imperdonabile.
“Il mercante di pietre” è uno dei film piu’ insulsi dell’anno,confuso,irrisolto,tecnicamente pessimo…e ve lo dice uno che non si puo’ certo definire un fan del mondo islamico.

BELLISSIMA LA STORIA...AVVINCENTE E RICCA DI COLPI DI SCENA!!

Sono senza parole.Anzi no....è un film banale,doppiato malissimo,con qualche attore imbarazzante e parecchie scene talmente grottesche da sembrare surreali.Il guaio è che tratta un tema delicato e molto complesso,che affrontato in questa maniera diventa pericolosissimo(mi riferisco ai quattro gatti presenti che uscendo dicevano,pensosi:certo che i gli islamici pero'...).
Viva Natale in india,a questo punto....

Se far si che aumenti la paura verso la cultura islamica e verso tutti i suoi praticanti è lo scopo di questo film, allora, usando esclusivamente luoghi comuni, c'è riuscito bene.. Davvero i miei complimenti!

non tutti gli islamici sono terroristi
ma tutti i terroristi sono islamici

Politicamente scorretto. C'è una pessima e gratuita visione della cultura araba. Della peggior tradizione "Buoni e cattivi", dove i buoni, guarda caso sono gli americani!!! Trama, dialoghi e personaggi davvero scontati! Essere d'accordo con Fini mi rattrista ulteriormente...

E' un film che fa riflettere. Indipendentemente dalle idee, apre un dibattito ed è coraggioso. Qualità sempre meno presenti nel cinema, soprattutto in quello italiano.

Trama debole: pretende di conoscere il terrorismo internazionale dall'interno e in realtà si ferma ai luoghi comuni più ovvi e noti.

Situazioni paradossali: la ricerca di una "colomba" ha il solo scopo di dare una parte ad un'attrice che non sembra saper recitare; l'inutilità ai fini della storia dell'utilizzo dell'invalidità di un protagonista vittima di un attentato, una polizia che viene presentata come totalmente incapace, tranne poi alla fine arrivare in 10 secondi a salvare il protagonista...

Personaggi insignificanti : il terrorista "navigato" che si innammora della prima donna che gli capita, la donna che non capisce nulla fino alla fine e non si chiede come abbia fatto il "mercante "ad entrare nella sua macchina, nel suo PC, a sapere sempre dove lei si trova...

Un argomento troppo importante e serio per un film così scarso.

sinceramente me lo aspettavo un po meglio...un po lento e ripetitivo in alcune scene il film fatica a decollare....

"Il mercante di pietre è il nuovo prodotto che un regista italiano (Renzo Martinelli) ha realizzato dopo film come "Piazza delle cinque lune" (che purtroppo non ho visto) e "Vajont" (bel film su una delle catastrofi italiane, ancora oggetto di discussione), come al solito aprendosi alla collaborazione di attori non connazionali ed a modi di fare cinema poco convenzionali rispetto alla tecnica prettamente italiana, ricorrendo ad accelerazioni delle riprese, massiccio uso di una computer grafica di cui non si fa economia quando serve, presenza di scene enfatizzate da forti colpi di suono. Ne esce quindi qualcosa di diverso a prescindere dal tema che affronta la trama, una pellicola molto molto coraggiosa di un regista che non ha avuto paura ad esporre questo film ad una critica che su temi così scottanti e discussi la maggior parte delle volte tende a stroncare e smontare piuttosto che cercare di osservare i lati buoni.
Il messaggio che "Il mercante di pietre" vuole dare è secondo me giusto ma fin troppo parziale ed in qualche modo superficiale. Non entra bene a fondo in una questione che ha troppi pro e contro per essere analizzata così. Martinelli alterna sequenze, dialoghi e scene in cui denuncia sia l'integralismo islamico sia chi per paura di esso arriva a diffidare di tutti, ma la fine farà inequivocabilmente capire che tenda a denunciare più la prima che la seconda. Sembra quasi che alla fine ti dica: "I terroristi sono cattivi, gli occidentali sono delle povere vittime". Sarà anche vero, ma è una soluzione troppo sbrigativa. Sembra quasi una faciloneria atta a far deviare il film nel novero dei "politically correct".

Interessante la frase di Alceo che asserisce: "Non sto dicendo che tutti i mussulmani sono terroristi, ma è un dato di fatto che la maggior parte dei terroristi sono mussulmani". Alceo è colui che ha provato sulla propria pelle gli effetti del terrorismo islamico e cerca di convincere i servizi segreti che per rispettare in toto la legge l'Italia non può correre rischi così grandi. I terroristi sono in mezzo a noi, sono sempre più simili a noi: non importa se hanno nomi italiani e si nascondono dietro maschere apparentemente innocue. Nell'attentato delle Torri Gemelle come in quello di Londra i terroristi erano mussulmani con genitori nati sul luogo. La Jihad (o come si scrive) è un ideale per il quale certi islamici sono in grado di sacrificarsi fino alla morte, ed anche se non ci credono veramente lo usano come pretesto, come forza motrice per i loro attentati. Non è concesso abbassare la guardia.
Tutto ciò è tremendamente vero ed Alceo cerca di farlo capire ma tutti lo prendono per fobico.
Interessante anche il rapporto che si viene a formare fra Leda ed Alceo, la rassegnazione di colui che non è più un uomo, ma mezzo uomo, l'accettazione del fatto che non si possa più essere amati in tali condizioni, e che un mercante di pietre, mestiere intrigante ed inusuale, quasi fiabesco, incontrato per caso nell'orientale e mistica Cappadocia, tanto ricco di fascino quanto capace sebbene l'età ad ammaliare con l'alone di mistero che aleggia su di lui la donna occidentale possa "impossessarsi" della moglie.

Tuttavia, una nota negativa è rappresentata dal fatto che il film doveva (o avrebbe dovuto, almeno secondo i miei gusti) consistere in una storia di terrorismo coronata, incorniciata da una storia d'amore, e non viceversa. Si verrà a capire che è comunque un amore particolare date le circostanze, ma se le scene di sesso ed i bigliettini amorosi e mistici dello "Stone Merchant" fossero stati portati meno sulla scena la storia avrebbe avuto più credibilità.
Un personaggio bellissimo, interpretato senza infamia e senza lode da Harvey Keitel che entra tutto sommato nel personaggio, bravissimo F. Murray Abraham (Shahid), lo stesso per Jordi Mollà (già visto in vece di cattivone di turno in Bad Boys II), il tutto completato dalla bellezza di questa inglese di nome Jane March, mai vista prima.
Una pellicola che susciterà discussioni e critiche, un buono e coraggioso film, realizzato bene, ma non certo la rivelazione-sorpresa dell'anno sul tema "terrorismo islamico".

In sintesi: buon voto per la prova di coraggio, però doveva entrare molto meglio nella questione. E comunque non si può negare che ciò che dice martinelli è la SACROSANTA VERITA'...

Carino, ma il film si è basato più sulla storia d'amore che sul terrorismo!! Ogni tanto un pochino piatto ma comunque si può vedere!!

ARABI, ISLAM, AL QUAEDA, MUSSULMANI, AMORE, PASSIONE, SESSO, ATTENTATI, DISAGIO SOCIALE... sembra che il regista abbia messo tutto ciò in un mix e poi scecherato risultato? Un bel niente di niente con attori che sembrano siano lì per caso uno fra tutti Harvey Keital; Jane March, ve l'ha ricordate in "L'Amante"? è brava solo a farsi vedere nuda in scene di sesso... ho la sensazione davvero che "tutti quelli che sono mussulmani sono dei terroristi" il film, forse non volendo, sembra dirci, se un messaggio vuole lanciare è proprio questo...

Il film è noioso, lento, non arriva mai la fine....la storia è banale e vuota fino al punto di non giustificare il prezzo del biglietto. Trovo che Harvey Keitel sia fuori ruolo, non lo vedo proprio nella parte; film da evitare.

SPOILER

Per quanto il regista possa sforzarsi Il Mercante Di Pietre e'un film politicamente nullo,che piu'che sollevare il problema islamico indugia su una catarsi piccolo-borghese....una pellicola incapace di intrapendere una direzione e incapace di comunicare qualcosa,in una cornice dove soprattutto l'intreccio amoroso e le interpretazioni del cast risultano risibili....persino sua maesta'Harvey Keitel appare spaesato quasi come un naufrago salito su una barca che fa acqua da tutte le parti.

non mi e piaciuto per nulla...a parte la superficialità di tante battute e in generale su come viene affrontato un tema cosi delicato,la prova degli attori mi e sembrata molto forzata e senza profondità, e pure la fotografia non mi ha detto nulla! un film cercato per fare scandalo piu che altro,superficiale.

Non ricordo di aver mai visto un film così brutto!!!!!
L'approfondimento sul'Islam e il terrorismo sembrano essere farina di Calderoli o qualche giornalista abituato a scrivere su Men's Health!
Qualcuno sul forum parla di film italiano coraggioso e internazionale???
Ma vada a vedere Syriana o Munich e poi ne riparliamo!!!
L'approfondimento psicologico è qualche scalinata più in basso di Alien vs Predator...
E questo è solo per i contenuti....
...dal punto di vista tecnico... effetti speciali da Tarzan anni '60, grafica al computer degna un bimbo di 4 anni, prove attoriali penose e Keitel che fa la marchetta più grande della sua vita!

SPOILER

questo film oltre alla storia degli islamici e comagnia bella.....
...ha anke dato spago al mio pensiero la quale dice ke le donne sono tutte delle grandi troie....nn c'è speranza....e nn dite ke nn è vero!!! state attenti!! eheheheheh

cmq apparte la mia divulgazione... è statobel film..... ma si poteva fare mejo... la storia in certi punti è un po troppo "fantasiosa" a mio parere....
Andatelo a vedere....capirete ancora d piu(se ce ne fosse bisogno...)ke tipo d gente sn questi islamici..........

Il votol 6 ossia "Non male, potrebbe essere migliore"e' il concetto che esprime meglio il mio giudizio su questo film.
Concordo sul doppiaggio pessimo, e sui dialoghi a volte sconclusionati.
Peccato, poteva rendere di più.

sono d'accordo.il film non è male ma il doppiaggio fa pena e certi discorsi non hanno senso.....

Nutrivo enormi aspettative su questa produzione anglo-italiana, purtroppo disattese.
Martinelli ha grandi pretese, e fa il passo più lungo della gamba: troppi buchi nella sceneggiatura, doppiaggio ignobile dal gusto amatoriale, fotografia non sempre curata e dialoghi che talvolta hanno del vergognoso. Peccato perch le premesse c'erano tutte, il soggetto è coraggioso e la regia (quando non eccede in virtuosismi fuori luogo) è convinta. Un po' frastornato Keitel, che comunque offre una prova più che onesta, soprattutto nella - bellissima - scena finale.

Vale lo stesso discorso che ho fatto per "La stella che non c'è". Abbiamo bisogno di film di questo genere. Cioè di pellicole con un taglio internazionale, coraggiose, che hanno finalmente l'audacia di prendere attori stranieri laddove gl'italiani non sanno reggere la parte. Certo "Il mercante di pietre" lascia molte sbavature nella sceneggiatura e la regia è piena di virtuosismi: ma quando penso a Gabriele Muccino, ai filmetti di Natale, a Pieraccioni o all'ultimo Verdone, non posso che pensare "ben vengano film come questo!".