il prigioniero coreano regia di Kim Ki-duk Corea del Sud 2016
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il prigioniero coreano (2016)

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locandina del film IL PRIGIONIERO COREANO

Titolo Originale: THE NET

RegiaKim Ki-duk

InterpretiRyoo Seung-Bum, Lee Won-geun, Kim Young-min, Guyhwa Choi

Durata: h 1.54
NazionalitàCorea del Sud 2016
Generedrammatico
Al cinema nell'Aprile 2018

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Trama del film Il prigioniero coreano

«Fai attenzione: oggi la corrente va verso Sud», lo avvisa una sentinella, ma a fare attenzione, a farne sempre molta, il pescatore Nam Chul-woo ci è abituato. Del resto, non puoi permetterti distrazioni quando abiti in un villaggio della Corea del Nord e ti muovi ogni giorno sulla linea di confine. Confine d'acqua, nel caso di Nam, ed è proprio l'acqua a tradirlo: una delle reti, infatti, si aggroviglia attorno all'elica della sua piccola barca, il motore si blocca e la corrente che «va verso Sud» trascina lentamente (inesorabilmente) il povero Nam in zona nemica...

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Voto Visitatori:   7,33 / 10 (12 voti)7,33Grafico
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Voti e commenti su Il prigioniero coreano, 12 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

tarr97  @  16/10/2023 15:05:57
   4½ / 10
Kim Ki Duk è un regista che mi ha deluso rivisto oggi è il prigioniero coreano piu' di tutti ne è un esempio vorrebe essere un film pacifista a fovore del popolo nordcoreano, per la pace fraterna tra i due popoli di nord e sud ma non è cosi. un uomo occidentale comune certe cose purtroppo non le caopisce ma approfondendo la storia e la cultura coreana contemporanea si capisce meglio i messaggi e i giochi subdoli di certe persone nella corea contemporanea nel parlero' qui nella recensione.
Nam un pescatore del villaggio di Amsil in corea del nord vicino al osservatorio odusan( sui cui hanno fatto alcune riprese) fa il perscatore ma un giorno la corrente lo trascina verso sud e il motore si rompe. trovandosi in corea del sud subirà un brutale interrogatorio da un detective ossesionato da trovare spie comuniste. tenteranno a farlo rimanere li in tutti i modi alla fine Nam verrà rispedito in corea del nord dove subirà un altro brutale interrogatorio e diventera un cittadino sotto stretta sorveglianza. alla fine tenterà di riprendere la barca ma mentre va per mare verrà fucilato dalle guardie. il film ha come primo grande difetto che i personaggi sono dei foglio di carta bianchi, tagliati con l acetta
e non riesci a prendere in simpatia nessuno. la molgie di Nam non ha un nome è anonima . tutto quello che fa è fare sesso con Nam prepare pranoz e cena al marito apparire in un tg nordcoreano di propaganda è piangere è dire" torna Nam lo stato non ti definirà colpevole." Nam sicuramente con il suo carattere semplice e proletario contro gli sprechi e il consumismo puo' fare simpatia ad alcuni ma è anonimo come pochi un uomo sulla trentina che ripete sempre le stesse cose "voglio tornare a casa , la famiglia ecc." ma a parte questo non ha un carattere è un uomo onestissimo senza nessuna smufatura , l'antagonista sfiora il ridicolo un dectective del NIS (servizi segerti sudcorani) che odia i comunisti e appena lo vede dice "a la faccia da spia" è cattivissimo picchia nam con un posacenere e non ha mai un dubbio si mette a cantare a caso l'inno nazionale a scuarciagola
non ha uno straccio di prova che sia un spia e lo vuole arrestare solo perchè Nam dice che era nelle forze speciali . peccato che in corea del nord tutti i maschi dai 16 ai 26 anni sono stati nell'esercito è il film omette questi particolari
il detctive buono è buonossimo anche lui senza sfumature ma fa delle scelte stupide tipo mandarlo indietro con i soldi.
il detective dice che odia i comunisti perchè gli hanno ucciso i genitori in guerra peccato che l'attore Kim Young-min è nato nel 1971 rendendo il tutto anacronistico visto che i persionaggi usano i cellulari smarthpone, se poi un sucoreano odiasse l'intera popolazione del nord solo perchè i suoi parenti sono stati uccisi aspetta e spera questa è la guerra. ci sono centinaia di nordcorani e sud corenani che si frequantano in corea del sud ben consapevoli che i loro parenti erano gli uni contro gli altri. ma sanno che appartiene al passato e pur odiando entrembi lo stato nordcoreano non hanno in serbo reciproco rancoro perchè appartengono ad altre generazioni. la figlia di Nam è anonima gioca con il vecchio orsetto sta con
la mamma e basta questo è il personaggio.
gli altri pesonaggi pure i soldati nordcoreani sono cattivi e basta senza nome e sfumatura , il capo del NIS è il solito incompente che non ascolta il detective buono.
ora vediamo cosa non va nello svogimento della trama
il film gia inizia male con scene di sesso forzate davanti alla bambina Ki Duk è volgarmente misogino è lo si vede (si è beccato tre denunce per violenza è stupro da alcune attrici si dice che soffra di disturbo antisociale di personalità a causa del papà reduce della guerra di corea. un violente che picchiava lui da piccolo)
Nam esce di casa e va a pescare peccato che la zona di Amsil sul confine piu' blindato del mondo non esiste nessuna zona di pesca , l'acqua è bassisima quando arriva la bassa marea viene fuori tutta la sabbia e il golfo diventa un pantano. non è una zona per le barche gli abitanti di quella zona sono contadini che lavorano nei campi. l' unica zona di pesca li vicina dista bene 40 chilometri ed è dentro un fiume . lo si puo vedere grazie alle immagini satellitari. il fim parte gia
forzatissimo . sarebbe come dire che uno spazzino di berlino est sale sul muro per pulirlo poi perde l'equilbrio e si trova a berlino ovest.
mente Nam va verso sud i soldati vogliono spararli ma altri tentennano dicendo che puo' causare un incidente diplomatico sparare verso sud. i soldati del nord non si fanno scurpoli a sparare ai loro comilitoni che fuggono , famoso il video del 2017 dove un ragazzo è fuggito e i soldati pur di farlo fuori uno è uscito per sbaglio dalla linea di confine. i soldati del sud si accorcono di Nam solamente quando è arrivato contro la rete di confine potrebbe essere un qualsiasi cosa ma se ne accorgono solo all'ultimo. in corea del sud ci sono telecamere, radar e raggi infrarossi. ricordo di un ragazzo del kgb nordcoreano che diserto via mare usando lo zaino come zattera e i sud coreani un ora prima del suo arrivo mente stava ancora sul mare grazie ai raggi infrarossi rilevarono il moviemento e andaro a prelevarlo con una motovedetta . uno dei soldati sudcoreani quando vede nam chiede al altro soldato "secondo te è del nord " no è cinese ma che razza di dialoghi scrive ki duk?
altra cosa brutta e che Nam non vuole vedere il seul e chiude gli occchi nonostante per tutto il viaggio sul autostrade nel sud abbia tenuto gli occhi aperto
brutta come roba perchè abitanto proprio li vicino al confine Nam non si è mai chiesto come sarà il sud ? gli abitanti di quello zona hanno un ottima visuale sul sud e ho sentito che molti di loro sopratutto i giovani dai 20 ai 35 l'èta di nam guardano di nascosto le serie coreano sui televisori grazie alle chiavette usb i nordcoreani anche quelli che sono venuti al sud con poca voglia di fuggire da nord quando giungono a Seoul sono tutti sbalorditi con la bocca aperta per la modernità della città. neanche Pyonynag è paragonabile a Seoul. e anche i nordcoreani piu' recalcitranti vogliono dopo aver visto in che lusso vivono i loro compatrioti volgiono rimanere li. il NIS viene reppresentato come corrotto e infeccente e alla periodica ricera di spie nulla di piu' falso e ipocrita i servizi segreti sudcoreani sono stati negli anni 70/80 molto duri e con l'ossesione delle spie ma per il semplice fatto che all epoca al potere c'era il generale Park negli anni 70 e il generale chun negli anni 80. erano governi autoritari e fortemente anti comunisti ma poi nel 87 è ritornata la democrazia e i servizi sono stati riformati il caso di Nam è ispirato ha un caso avvenuto in quei anni in cui un pescatore del nord era stato falsamente accusato di essere una spia grazie alle ritorno alla democrzia venne scagionato. ma qui in questi tempi queste cose non sono mai sucesse, la corea del sud è democratica e se un uomo è sotto accusa ha diritto ha un avvocato. tutte le scene di Nam che gira per seoul sono inutili perchè tutte queste sottotrame si concludono in un nulla di fatto viene anche scagionato dalla accusa di essere una spia. la scena della prostitua non serve a niente se non alla solita misoginia di Ki Duk. la scene del cibo sprecato è di una retorica insostenibile visto che ci sono centinaia di scene nei film di ki duk in cui il cibo viene sprecato. molti dicono che questo film serve per mostrare la divisione del pololo coreano tra nord e sud ma Nam a parte i detective non incontra mai altri sudcoreani che gli chiedono la sua storia come stavi su a nord non si frequanta mai con altri nordcoreani apparte azalea la figlia del diserotre morto sucida che a un certo punto va via cosi' . l'unico dialogo per rompere il ghiaccio con il detective buono è "sai mio nonno era della corea del nord parlava quello strano dialetto" e Nam dice "quando ci riunificheremo cerchiamo di frequantarci" basta tutto qui. le scene di Nam e dell altro disertore che tentano il sucidio sono un falso storico i nordcoreani non si sucidano quasi mai perchè suicidarsi è ritenuto vergognoso per la famiglia e un abonio nella società del nord
secondo nessuna spia si è mai morsa la lingua in realtà la spia nordcoreana
Kim Hyon-hui arrestata negli anni 80 le avevano tappato la bocca non perchè volesse mordersi la lingua ma perchè nascondeva un pastiglia di cianuro in bocca
e quindi per evitare il sucidio gli hanno tappato la bocca. il NIS vuole mettere un servizio su Nam in tv. ma per mandare in tv un servizio di un disertore gli si chiede se vuole farlo altrimenti non è obbligato e i servizi non hanno in mano nessuna tv in sudcorea. si decide di rimandare a casa Nam ma questo è impossibile dal momento che i servizi segreti hanno in mano la sua famiglia e lui sta sul suolo del sud e tornando rischirebbe la sua vita lo sua vita. per legge il cittadino nordcoreano deve stare nella zona sicura. quando Nam torna il kgb lo interoga e come al solito in maniera forzate lui omette delle cose. si stupisce che il kgb acetta le mazzette quando in corea del nord è un segreto di pulcinella la corruzione tutti lo fanno per i cittadini è normale amministrazione. Nam che è andato in giro per seoul ha un pupazzo sudcoreano i dollari che aveva accultato nel sedere . invece di essere spedito per punizione in campo di prigionia viene rispedito a casa . la casa è perfettemente intatta la polizia nordcoreana quando
perquisisce una casa te le distrugge apre casetti togli le cornette del telefono distrugge tutta la tapezzeria. qui niente hanno solo fatto qualche livido sulla shiena della moglie e la figlia non gli è l hanno toccata non è credibile.
Nam il giorno dopo ritorna sul fiume e le guardie gli dicono che è un compagno sotto soreveglianza (anche se non si è vista nessuna guardia osservarlo o pedinarlo.) e gli dicono "la tua barca è sotto sequestro trovati un altro lavoro"
in realtà in corea del nord è lo stato che dice che lavoro fare nella vita vera Nam sarebbe stato trasferito lontano dal confine per evitare che fuggisse e il KGB gli avrebbe detto "compagno d'ora in poi farai questo altro lavoro" le barche dei pescatori in corea del nord non appartegono a loro ma allo stato quindi non ci sarebbe nessun sequestro. il finale è retorico e ipocrita la figla di Nam mentre la moglie piange perchè sa che il marito è stato ucciso smette di giocare con il pupazzo moderno del sud e preferisce quello malandato del nord. puo sembrare dolce ma nel frattempo la moglie e la figlia senza marito muorinanno di fame e molto probabilmente periranno visto che la moglie non lavora. che brutto quando il regista te lo nasconde questo trsagico destino. ki duk dimostra di non avere veramente coraggio di affrontare la corea del nord ma di sottometersi lasciando morire i suoi personaggi. non dice nulla legato all attualità di quello che sta accadendno in corea oggi. ( Ki Duk a sostenuto le proteste delle vittime del traghetto sewol che erano nella mani della estrema sinistra sudcoreana sono loro il vero problema della corea attuale non il NIS, non vengono neanche mezionati i terribili campi di concetramento nordcoreani , la fame , le esecuzioni pubbliche.
Ki duk ha sostenuto il candidato alle presidneziale sudcoreane Moon Jae In. che voleva modificare il NiS in modo che stessero buoni e non facessero indagini sul nord e che ha impedito gli attivisti per i diritti umani per la corea del nord di esprimere le proprie idee, non dice una parola su come l'estrema sinistra pro corea del nord tramite sindacati , studenti , libri di testo e film come questi e lecchini pro nord come il prete Moon Ik Hwan e lo scrittore Hwang Sok-yong stiano rendendo la corea del sud un società ceca solo alla ricerca di riunificarsi ai comunisti. un film di propaganda nascosta Ki Duk è un subdolo )
la regia non è niente di che . ki duk gira con una canon in modo amatortiale a volte con inqaudrature fisse altre volte camera a mano con qualche soggetiva e panormaica e rotazione. si passa da inquadrature belle come quelle dove si vede il vilaggio nordcoreano in campo lunghissimo a inquadratore negli interni che sono amatoriali. voto 4.5
dedicato a Kang Chol Hwan che mi ha fatto capire come vivono gli uomini oltre la rete del 38 parallelo .

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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Edgar Allan Poe  @  02/02/2022 18:18:54
   7½ / 10
Prima di guardare questo film del compianto Kim Ki-Duk temevo che potesse essere troppo incentrato su un singolo punto di vista. Invece, cerca di essere il più obiettivo possibile, il che è uno dei suoi migliori pregi. Rispetto alle altre opere (le più famose, quantomeno) dello stesso regista, qui abbiamo un vero e proprio approccio, a tratti, da film di spionaggio, che però non stona assolutamente con il resto. Insomma, un'opera molto particolare, decisamente consigliabile a mio parere.

sMartins  @  20/11/2019 22:15:20
   8 / 10
Ennesimo capolavoro che bene mette a nudo l'ambiguità della natura umana.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR 1819  @  19/05/2019 12:57:13
   6 / 10
Film troppo di nicchia, con sceneggiatura e interpretazioni forse rivedibili. Tuttavia le tematiche affrontate ne rendono interessante la visione.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  07/12/2018 13:32:58
   8 / 10
Ottimo film di Kim duk che ultimamente si era un pò perso . sceneggiatura non originale ma fil dai tempi giusti che emoziona , incuriosisce e alla fine indegna lo spettatore.. Attore prinipale bravissimo nell'interpretare una persona onesta schiacciata del sistema di una o dell'altra Corea .. bellissimo .

horror83  @  07/10/2018 10:37:00
   7 / 10
Mi è piaciuto come film anche se me lo aspettavo migliore!!! il regista ha avuto un bella idea di creare una storia per far vedere la grande differenza tra la Corea del nord e la Corea del sud, però purtroppo gran parte del film si svolge nel posto di blocco della polizia della Corea del sud, dove interrogano questo poveraccio per non so quante ore, facendogli scrivere la sua storia da quando è nato....(cosa? va bè!) e gli e la fanno riscrivere 800 volte. E alla fine delle differenze tra le due Coree se ne parla per pochi minuti! Questo è un grave difetto, secondo me il regista doveva sfruttare questa occasione per far vedere di più le differenze, per il resto mi è abbastanza piaciuto come film, e il finale....

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Cmq è un film che fa riflettere sul fatto che si pensa che la Corea del sud sia il paradiso in confronto alla Corea del nord ma non è tutto oro ciò che luccica.
Molto bravo l'attore protagonista!

topsecret  @  05/10/2018 19:12:34
   7 / 10
Intenso ed emozionante, anche se parecchio retorico, il film di Kim Ki-duk è un chiaro messaggio critico, etico e morale sulle sottili differenze tra le ideologie politiche delle due Coree.
La storia è ben interpretata, ha un ritmo scorrevole, non annoia e sa rendersi interessante anche se, forse, abbastanza prevedibile nella parte finale, nonostante l'epilogo che punta soprattutto a colpire.
IL PRIGIONIERO COREANO convince per la sua buona fattura e per l'empatia che riesce a trasmettere con il protagonista, un uomo umile ma fedele a se stesso e alla sua famiglia.
Un buon film che vale la pena vedere.

InvictuSteele  @  04/10/2018 23:37:54
   7 / 10
Retorico e minimalista, eppure affascinante, contenente un messaggio non solo politico ma universale: la ricerca della libertà. Kom kiduk si conferma maestro dell'animo umano, non il suo miglior film ma vale la pena vederlo. Ignobilmente passato in sordina in Occidente.

_Hollow_  @  30/07/2018 17:29:07
   10 / 10
Ragazzi avevate già creato la pagina di Geumul creando una sorta di duplicato mi pare. Trascrivo semplicemente il mio commento.

La versione "politica" di Kim Ki-duk, che evidentemente ha deciso nella propria maturità di abbandonare ogni manierismo per il nudo e crudo, per l'essenzialità, per ciò che davvero conta.
Che Kim Ki-duk fosse odiato in patria per il suo modo di dipingerla già si sapeva. Le critiche verso la Sud Corea di facciata si possono trovare ovunque nella sua filmografia, ma penso soprattutto ad Address Unknown, Bad Guy ma, con gradazioni e sfaccettature diverse, anche in ogni altro lavoro come Seom o la donna-mazza da golf di Ferro 3.
Qui arriva al culmine della sua opera di demistificazione elevando un pescatore ad eroe e moderno Ulisse, braccato fino alla fine dalle ideologie e dai governi che le rappresentano, che se ne fottono altamente della gente comune.
Ci sono molti bei film che affrontano tematiche simili. Da un certo punto di vista "I sette samurai" di Kurosawa, con quel suo "anche stavolta siamo stati noi i vinti", oppure "Vivere" ma in questo caso non di Kurosawa, ma di Zhang Yimou. O ancora, sulle analogie/differenze tra le due coree, il bel "J.S.A" di Park Chan-wook. Ma mentre quello rimane un po' all'acqua di rose, per palati occidentali (viziati insomma), il pregio di "The Net" di Kim Ki-duk è di essere un pugno nello stomaco.
Badate, non è un film perfetto. Probabilmente non merita il dieci, se bisogna stare a fare i fiscali. Tecnicamente non è nulla di strabiliante; è ovvio che si possa cadere nella trappola di considerarlo un "minore" del regista. Ma non vuole esserlo. La forma deve adattarsi alla sostanza, ed è quella che conta in The Net. E i tocchi di classe si posson sempre notare, come quei secondi finali, con la bimba sorridente e abbracciata al vecchio orsacchiotto.
È incredibile che un film del genere venga snobbato mentre vengon dati premi a ****** manifeste come quelle che girano agli Oscar. Anche in questo Geumul colpisce fatalmente l'occidente.

Sopranik  @  23/07/2018 11:57:22
   8 / 10
In un mondo dove l'alienazione dei governi nei confronti del prossimo è ai limiti della sopportazione, dove la mancanza di fiducia e la paura dell'ignoto spingono le autorità ad effettuare controlli sempre più serrati e, in certi casi, mirati a distruggere l'integrità morale di un individuo nel tentativo di non smentire i pregiudizi che animano queste ingiustificate violenze, Kim Ki-duk riesce efficacemente a denunciare questi comportamenti dando vita ad un film complesso, che mette in luce una società insicura, sorda alle richieste di aiuto e costantemente pronta a muovere guerra per un nonnulla.
Un pugno dritto allo stomaco capace di aprirci gli occhi e farci capire quanto questo mondo abbia bisogno di un cambiamento, di una sensibilità maggiore verso l'ignoto e soprattutto di dialogo tra culture diverse.

suzuki71  @  16/04/2018 12:26:32
   8½ / 10
In questo raccontare la storia tragica e la straordinaria integrità di un uomo qualunque, Kim Ki Duk rivela un intento più ampio di critica verso entrambi i regimi coreani, denunciandone i vizi reciproci (l'illusorietà e la solitudine del benessere, l'ottusità dei regimi totalitari) in realtà molto più simili di quel che appaiono. Ribadendo la necessità di relativizzare i propri giudizi, i miti e i semplici, alla fine, sono quelli che credono di più e su cui prosperano regimi e democrazie, e sono anche i più sani, ribellandosi a divieti e procedure innaturali e disumani.
Per il resto, regia solida e fotografia bellissima, e uno straordinario attore principale che regala un personaggio che resta nel cuore (beh a pensarci sono tutti bravissimi in effetti). Musica delicata e perfetta.

Ciaby  @  07/04/2018 15:21:36
   6½ / 10
Zeppo di retorica e privo della magia dei suoi capolavori, ma molto meglio rispetto ai suoi ultimi strafalcioni.
Appassionante, dal grande ritmo, ottimi attori e persino toccante.

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