Signora non più giovane ma ancora illibata è corteggiata da ricco industriale. Tra una schermaglia e l'altra il magnate capisce che non otterrà nulla se non si deciderà prima al passo supremo: il matrimonio.
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Commediola sentimentale dei primi anni sessanta che se non fosse per un colore così vivido potrebbe essere scambiata per una pellicola di vent'anni prima - anche poco riuscita -, estremamente classica sia nella narrazione che nella messa in scena, racconta la favola di questa donna interpretata da Doris Day - che diciamocelo, ha un po' dei ruoli fotocopia in tutti questi film - e della sua tormentata storia d'amore con questo facoltoso e affascinante imprenditore interpretato da un attempato Cary Grant in uno dei suoi ruoli meno memorabili.
E niente il film rispecchia per filo e per segno gli archetipi della commedia romantica del periodo, Mann non si prende mezzo rischio, parte da questo incontro fortuito in cui i due partono da nemici con lei che ce l'ha a morte con lui perché è passato velocemente con la macchina e le ha bagnato il cappotto ma poi rimarrà estremamente affascinata dal suo stile e carisma - questo bisogna ammetterlo, non manca, Cary Grant ha una classe pazzesca - e deciderà di partire con lui alle Bermuda in questa vacanza di lusso. Poi le cose non andranno esattamente come previsto e si entra in quelle dinamiche da commedia degli equivoci dove i personaggi si fanno un po' di dispettucci puerili e qualche ripicca allontanandosi e poi riavvicinandosi quando capiscono che non possono fare a meno dell'altro, ma sono poche le sequenze che rimangono impresse, così come i momenti che riescono a divertire, forse qualche spunto con Cary Grant protagonista e la sua solita faccia di bronzo che lo fa sembrare imbranato - la scena al motel per esempio, in cui entra nella camera sbagliata - ma insomma, è abbastanza poca roba, così come l'ambiguo rapporto col collaboratore di lui che lo ama e lo odia allo stesso tempo, propone questa comicità soft, appena percepibile per quanto è leggera, che lo rende un film per famiglie fin troppo convenzionale e col pilota automatico.
Una romantica commedia degli equivoci di discreta fattura condotta da un esperto della materia come Delbert Mann,il quale non avrà l'eleganza di Hawks o l'acume di Wilder ma le commedie le sapeva girare. Il canovaccio è sempre il solito ( scontro amoroso uomo - donna con un terzo elemento, qui il bravo Gig Young, a fare da guastatore ) ma passa in secondo piano quando a tirare le fila del racconto ci ritroviamo due giganti come Grant e la Day, sempre magnetici nel loro charme senza tempo.
Leggera e tutto sommato gradevole commediola costruita intorno alla Doris Day fidanzatina d'America, pur già 38enne, e al consueto canovaccio che andava allora di moda cucirle addosso e che, oggi, risulta datatissimo e abbastanza insostenibile. I protagonisti sono abbastanza validi, qualche scambio vivace c'è, ma nel complesso è in fin dei conti veramente poca roba, se per gli standard d'epoca poteva risultare brillante, oggi è tranquillamente evitabile.
Visti i nomi dei due protagonisti mi aspettavo qualcosina di più, anche se non dalle loro interpretazioni, bensì dal film in sé. In sostanza è una commedia molto leggera dove la vicenda un pò debole viene ampiamente compensata dal sempre ottimo Grant e dalla solita Doris Day, la quale andava praticamente a nozze con film del genere (anche se ne ha fatti di migliori).
In linea con il commento precedente, mi limito a ribadire la romanticheria spicciola e a volte ripetitiva della storia, supportata però da alcuni momenti di commedia leggera e divertente, impersonata con il solito fascino e carisma da Cary Grant e Doris Day. Il personaggio di Gig Young era una combinazione di goffaggine e ipocrisia che non sempre lasciava il segno. Certamente non un capolavoro ma sufficientemente valida.
Petulante e nelle tematiche anche datatissima questa commedia del vecchio Mann, che inizia in modo spumeggiante ma prosegue sempre peggio fino al moralistico e zuccheroso epilogo. Comunque riesce a dare qualche momento di sano divertimento grazie alle interpretazioni di due amatissime stelle dell'epoca (esilarante Doris Day sbronza sul letto con la bottiglia incastrata nell'alluce). Il look generale dai toni pastello è incredibile ma vero.