Durata: h 1.37 Nazionalità:
Italia, Francia1959 Genere: drammatico
Tratto dal libro "Il generale della Rovere" di Indro Montanelli
Al cinema nel Settembre 1959
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Un capolavoro, il film per eccellenza del neoralismo. Dalla regia di Rossellini sceneggiato da Montanelli, Il generale Della Rovere è una pietra miliare del cinema Italiano, racconta la novella di questo Imbroglione nell'Italia occupata dalla Germania nazista, dove vige la legge della sopravvivenza spietata e dell'arrangarsi come si può. La scenografia (seppur risente ovviamente dei quasi 60 anni) è splendida, immagini chiari e drammatiche dell'Italia degli anni dell'occupazione nazista, il bianco e nero da quel tocco in più. De Sica immenso, ovviamente il film e centrato soprattutto sulla storia di Bertone, uomo di buon animo, ma con il vizio del gioco e di lucro sulle disgrazie di alcune famiglie, desiderose di avere notizie dei propri cari. Ma infine, la conversione di Bertone arriverà ben presto, arrestato dalle SS naziste, viene portato in carcere a sostituire il caduto generale della resistenza Della Rovere, entrando direttamente in contatto con i combattenti della resistenza. Una commedia dai risvolti drammatici, con un finale pieno di tensione, d'orgoglio e anche di pentimento da parte del colonnello tedesco Muller (Hannes Hemmer) , con quel "Viva l'Italia" che lascia un pò commossi. Da vedere e rivedere.
Al netto di qualche perdonabile eccesso moraleggiante e di una seconda parte enfatica e di grande presa diciamo così popolare ( che resta beninteso straordinaria, così come il finale ) questo film di Rossellini sceneggiato da Montanelli è un grande spaccato sulla situazione da tutti contro tutti dell'Italia occupata ed un amaro bigino sull'arte di arrangiarsi frutto dell'ingegno italiano. La doppiezza morale del protagonista, fatta di mosse opportunistiche volte a salvaguardare il proprio status e resa magistralmente da un De Sica che si fatica credere attore brillante, passa attraverso a banchi di prova differenti e trova la propria redenzione nella drammatica sequenza finale, ancora più potente perché inaspettata. Da vedere e confrontare con il neorealismo di "Roma città aperta"
Un grandissimo Vittorio De Sica alla prova del nove in un ruolo drammatico, forse il primo della sua illustre carriera di attore, abile nel far risaltare le emozioni di un personaggio labile e mestamente cinico ma anche orgoglioso e fiero. Sceneggiato da Montanelli, diretto da Rossellini con la sua solita abilità, IL GENERALE DELLA ROVERE rappresenta un passo imprescindibile del cinema italiano. Da vedere.
Che dire, un capolavoro del Cinema. L'interpretazione di De sica è magnifica, e la regia di Rossellini sempre da maestro. Bellissimo l'inizio con il suono delle campane che si avverte in lontananza. Quando il cinema si fa Arte.
Di indubbio valore storico e registico, una pellicola di tanto tempo addietro che per la sua costruzione e svolgimento risulta comunque accattivante e moderna. Un neorealismo che cattura. Sicuramente da vedere almeno una volta nella vita. Magistrale il personaggio tedesco, così come De Sica. L'unico mio appunto è
nel finale. Mi è parso che Rossellini, facendo convertire il protagonista sin lì così opportunista e sfruttatore, abbia voluto un po' calcare la mano e far si che il film venisse accolto meglio dal pubblico. O, qualunque sia la ragione, mi è parsa forzata la conversione di questo personaggio fin lì così abietto, che nel finale ritrova l'amore per la patria.
Per questo, ho abbassato un poco il mio giudizio, che resta comunque molto positivo
Un film maturo, contemporaneamente poetico e teso in una straordinaria drammaticità. Magistrale interpretazione di De Sica. Meravigliosa sia la fotografia sia la regia. Imperdibile.
Un film complesso ma stupendo. La prova di De Sica è esemplare, un personaggio difficile da interpretare sicuramente ma con l'aiuto di un sapiente Rossellini che dirige con maestria il risultato è quasi perfetto. Tema delicato, visto molte volte al cinema, ben raccontato, alterna momenti intensi con altri psicologici e poi un bianco e nero che lascia il segno. Uno dei migliori film del regista.
Capolavoro immortale del cinema italiano. Non do il massimo perchè ritengo vi siano film neorealisti migliori ma questa è la mia, relativissima, opinione. La durata riportata nella scheda è errata, il film in versione integrale dura 2h15m, nella versione tagliata solo 6 minuti in meno, non capisco da dove siano usciti questi 1h34m. E sinceramente non credo sia necessario dire nella trama sopra riportata che
E' un gran brutto spoiler perchè non ce lo si aspetta un finale del genere considerando il personaggio. Necessari i sottotitoli in alcuni punti per capire i dialoghi in tedesco. De Sica figlio deve aver deciso di recitare in ogni suo film la parte dello st.ron.zo dopo aver visto suo padre in questo film; ha capito che nei ruoli drammatici non avrebbe mai potuto emulare il padre.
L'ambivalenza dell'italiano: truffatore, infido, moralmente discutibile ma allo stesso tempo pieno di dignità, capace di slanci impensabili tirati fuori non si sa come o non si sa da dove. Rossellini con questa pellicola va oltre il neorealismo, lo sfondo della vicenda è più indefinito, quasi irreale per concentrarsi sui personaggi, primari e di contorno definiti in maniera straordinaria senza la minima retorica in questo continuo gioco di realtà e apparenza, di verità e menzogna. De Sica è straordinario come mai nella sua carriera d'attore, ti fa appassionare nel percorso morale di un uomo che eroe non è mai stato, ma che muore d eroe.
Immenso!! Quando si vedono film del genere si rimane senza troppe parole. Un De Sica al di sopra di ogni commento. E pensare che l'oscar l'ha preso un film come 'La vita è bella'. C'è da rimanere sbalorditi... Così si parla di quegli anni e di quegli avvenimenti!
Questo è quel che si dice un capolavoro. Senz'altro uno dei migliori film italiani di tutti i tempi. Tutto è perfetto e lineare, dalla fotografia maestosa alle interpretazioni all'uso sapiente della Mdp da parte di Rossellini. Il maestro dopo Germania anno zero ritorna sui temi resistenziali e il risultato è un film più maturo e consapevole del precedente. Magnifico
Forse non uno dei migliori di Rossellini ma sicuramente un film imperdibile, con un eccellente Vittorio De Sica. Si vede che il film fu girato con pochi mezzi ma ciò non toglie nulla alla qualità del racconto che anzi forse proprio per questo è essenziale, preciso ma allo stesso tempo complesso nel ritratto psicologico, anche dei personaggi secondari. Per quest'ultimo motivo, oltre che per l'efficace tensione narrativa, la prima parte è secondo me la migliore del film; la seconda è forse un pò ripetitiva e difetta della mancanza di un crescendo emotivo che porti in modo naturale al tragico finale.
Un film stupendo come questo con cosi pochi voti? Mi spiace abbassare questa incredibile media ma il film secondo me non è un capolavoro...sicuramente lo è la parte finale ma ci s'impiega un pò per arrivarci...e fino a quando De sica non entra nel ruole del "generale della Rovere" è un film molto interessante ma non un capolavoro! Poi esplode! Forse il miglior ruolo di De sica(e io penso al degenerato figliolo)! originale
non si puo' abbassare la media a questo film. siamo al cospetto
di Rossellini e De Sica: i due soli e veri maestri del cinema italiano di
tutti i tempi (e non solo italiano). cio' che Rossellini fa compiere agli
attori in questa trasposizione perfetta del racconto di Montanelli e'
fantascienza: forse solo Roma Citta' Aperta e' ad un livello superiore.
ma quello che tira fuori De Sica nella sua interpretazione
QUESTO, A MIO AVVISO, E' IL MIGLIOR ROSSELLINI I SEMPRE. TRAMA BELLISSIMA SUPPORTATA DA UN IMMENSO DE SICA, CHE RIESCE A PASSARE SUPERBAMENTE DALLA PARTE DEL PAVIDO A QUELLA DELL'EROE CHE SI SACRIFICA PER LA CAUSA DEI PARTIGIANI. IL FINALE E' QUALCOSA CHE NON SI PUO' SCORDARE.
Intanto, però, solo un voto. Aggiungo il mio, senza commenti perché è difficile commentare la perfezione. Ma..Christian è davvero il figlio di Vittorio?
Dopo la visione di questo film ho capito qual'è la mia filosofia cinematografica. Un film che resta impresso nella memoria, che fa riflettere, che riesce a commuovere, ad intrappolare, ad emozionare, a ricordare. Il neorealismo è sempre una vera lezione di cinema, che non va mai dimanticata. Grazie Rossellini, grazie De Sica.