Trama del film Indiana jones e il quadrante del destino
Nel 1969, l'archeologo e avventuriero statunitense Indiana Jones vive sullo sfondo della corsa allo spazio. Jones è a disagio per il fatto che il governo federale degli Stati Uniti d’America abbia reclutato ex nazisti per aiutare a battere l'Unione Sovietica nella competizione per arrivare nello spazio. La sua figlioccia, Helena, lo accompagna nel suo viaggio. Nel frattempo, Jürgen Voller, un membro della NASA ed ex nazista coinvolto nel programma di allunaggio, desidera rendere il mondo un posto migliore come meglio crede.
Film collegati a INDIANA JONES E IL QUADRANTE DEL DESTINO
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Non sono mai stato un fan di Indiana Jones, ma questo film è gradevole e con la scusa andrò a recuperare i precedenti. Naturalmente ci sono cose abbastanza strampalate, con la solita storia alla Acquaman dove enigmi millenari vengono risolti in due secondi di chiacchierata. Il film ha inoltre il difetto di essere ripetitivo: i cattivi "prendono" qualcosa, inseguimento, i buoni cercano di "precedere" i cattivi, fanno tutto il lavoro praticamente per loro, i cattivi ne approfittano con minacce o inganni, fino a che non sbattono il grugno sui loro stessi errori. E i buoni vincono. Ah, giustamente per continuità con altri su IJ, in questo film ci sono i nazisti, secondi per stupidità e goffaggine soltanto ai russi nell'immaginario americano, e trattati quindi di conseguenza. Comunque l'antagonista principale è ben interpretato da Mads Mikkelsen, ormai uno specialista in questi ruoli antipatici. Harrison Ford a settant'anni fa la sua bella figura e la co-protagonista Phoebe Waller-Bridge, meno attraente delle solite donne-immagine, deve per forza tratteggiare la solita femmina self-made e dalla battutina stupida, sulla falsariga dei "ciofani" di centinai di altri lavori, che a 20 anni credono avere già qualcosa da insegnare a chi la vita la calca da oltre 60. Ma è una cosa che si sente soltanto occasionalmente, e nell'insieme Ford e Waller-Bridge hanno un buon rapporto. Il problema sta nella sceneggiatura che tratteggia caratteri assurdi, con particolare riguardo proprio alla donna che sembra non avere una propria identità e non avere chiari obbiettivi e moventi che la spingono ad agire.