Tre episodi, legati tra loro dal cast (ma con personaggi differenti) e da situazioni ricorrenti. Nel primo episodio un impiegato viene incaricato dal suo capo di uccidere un uomo: fallisce nel tentativo ed è costretto ad adottare stratagemmi sempre più assurdi per riparare il danno. Nel secondo un poliziotto è convinto che la moglie, scomparsa per mesi e poi ritornata dopo un viaggio, sia stata sostituita da una sosia. Nel terzo due adepti di una setta sono alla ricerca di una donna che ha il potere di restituire la vita ai morti.
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Lanthimos ritorna alle origini dopo la parentesi storica de "La Favorita" e l'affascinante e colorata favola di "Povere Creature!", richiamando a collaborare il fido Filippou e come era prevedibile incappando in un flop già scritto. Storia suddivisa in tre capitoli dove il surreale ed il grottesco, elementi tipici del regista greco, ci fanno percepire quanto sia sottile il confine tra il talento ed il bizzarro. Cast semplicemente grandioso composto dagli stessi attori che impersonano nei diversi segmenti personaggi diversi con differenti caratterizzazioni. Elemento comune dei tre capitoli è l'enigmatico signor "R.M.F." che compare in tutte le storie dandone anche i titoli. Tipi di gentilezza che in realtà non sono tali ma forme differenti di manipolazione, paranoia e dipendenza psicologica. Jesse Plemons gradualmente continua a stupire a livello recitativo, Defoe luciferino e ammaliatore, la Stone oramai collaudata nei film di Lanthimos e la Qualley subdola ed innocente. L'unico atto sincero di cortesia alla fine è solo quello che ha il redivivo "R.M.F." mentre sta mangiando un sandwich...