la caduta degli dei regia di Luchino Visconti Italia, Svizzera, Germania 1969
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la caduta degli dei (1969)

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locandina del film LA CADUTA DEGLI DEI

Titolo Originale: LA CADUTA DEGLI DEI

RegiaLuchino Visconti

InterpretiDirk Bogarde, Ingrid Thulin, Helmut Griem, Helmut Berger, Umberto Orsini, Renaud Verley

Durata: h 2.35
NazionalitàItalia, Svizzera, Germania 1969
Generedrammatico
Al cinema nel Settembre 1969

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Trama del film La caduta degli dei

L'industriale Joachim Essenbeck, nomina il nipote Konstantin, vicedirettore della sua azienda. Il vecchio Joachim poi viene assassinato e del suo omicidio è incolpato Herbert, che è costretto a fuggire. Martin, nipote di Joachim, figlio della vedova Sophie e maggiore azionista, nomina Bruckman (amante di sua madre) direttore dell'azienda.

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Voto Visitatori:   8,11 / 10 (27 voti)8,11Grafico
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Voti e commenti su La caduta degli dei, 27 opinioni inserite

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cort  @  04/02/2023 01:22:09
   7½ / 10
Visconti e un regista che cura molto la fotografia la scenografia facendo riprese spesso lunghe e piene di dettagli secondari che impreziosiscono e appesantiscono la visione. Del film non manca niente, ottimi attori ottima trama e dialoghi ma ho sofferto i molti punti in tedesco tra canzoni e discorsi storici perché non avevo i sottotitoli e non credo ci siano in giro. E una brutta usanza quella italiana di non tradurre i testi delle canzoni(spesso fondamentali per immergersi al meglio nel film) ma qui pure i discorsi storici(strano caso).

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR wicker  @  18/05/2020 20:05:18
   7½ / 10
Buon film dalla trama contorta ma logica ,dalle buone recitazioni e dall'ambientazione soffocante e opprimente .
Tanti giochi di potere ,necessari nella struttura del film , che è bellissimo ma anche un pò difficile da seguire con tanti nomi e fatti .

Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  28/08/2016 11:09:29
   8 / 10
Buonissimo film che indaga il terreno borghese su cui sboccia il nazismo e il nazismo stesso, con tutte le sue lotte interne e il continuo spostamento di poteri tra esercito, SA e SS.- Una ricostruzione storicamente accurata. Tutta la storia è pervasa da rimandi letterari, da Mann a Shakespeare passando per Dostoevskij. Merita una visione.

JOKER1926  @  23/10/2014 16:48:59
   7 / 10
Luchino Visconti è ricordato come uno dei punti più alti nell'identità artistica del paese italiano; è stato un regista, Visconti, di una epoca lontana e differente da quella di oggi, l'urto e la battaglia possono esser ammortizzati e vinti ma le perdite sono tangibili.
"La caduta degli dei" e altre operazioni di Visconti nella contemporaneità più pura mostrano alcuni punti di non ritorno e specialmente sotto delle specifiche chiavi di lettura risultano essere parzialmente superate, persino nei fondali della tecnica ove Luchino Visconti è stato un esempio lodato e apprezzato a livello europeo.

Progettato sul finire degli anni sessanta il film è una vera e propria illustrazione sociale e privata della Germania che entrava, negli primi decenni del secolo, nell'epopea della prepotenza e della potenza, l'ascesa del Nazismo, diventava una realtà.
"La caduta degli dei" in modo agghiacciato e con una fotografia molto colorata ,ma non perfetta, riesce a sigillare, più di una volta, la situazione donando ad essa un'idealità di classe cinematografica notevole e d'autore.
La storia che si avviluppa dall'apparato scenico (sono quasi tutti spazi interni) è amara ma grava per tutto il tempo intorno ad una sceneggiatura importante ma non brillante. I personaggi, appartenenti ad una famiglia potente, si distruggono a vicenda; emergono le malattie degli individui fra cui anche la pedofilia.
A questo punto si evincono dal tutto un bel po' di forzature, ma Visconti non è stato l'unico a "forzare" e dunque coniugare il marcio del movimento nazista con altre malattie come l'esser pedofilo, insomma sembra di essere in un grosso supermercato ove è in atto una promozione che pretende di esser comprata a blocco, dunque a forfait.

Per il resto il film del 1969 mostra qualcosa di sorprendente persino nel ritmo, non sempre film del genere (specie con Visconti) riescono ad avere un dinamismo e un arrembante filo ritmico, qui l'impresa sembra esser portata al termine, ovviamente con molte relatività. Si registrano scene di ottima qualità e di sostanza, le scene finali sono forti e decisive.

Invia una mail all'autore del commento NotoriousNiki  @  16/04/2013 18:22:04
   9 / 10
Con quest'opera inizia la trilogia tedesca e mette una pietra sopra al poco riuscito 'Lo Straniero', esamina la psicologia teutonica e come essa sia stata sedotta dall'edonismo, manipolata e canalizzata al fine ultimo, qui siamo proprio alle radici, nella quale il nazionalsocialismo prevarrà sul multipartitismo abbattendo di fatto il sistema democratico. Incluse tappe storiche dall'incendio del Reichstag (principio dei conflitti famigliari) alla notte dei lunghi coltelli (alleanza von Essenbeck-Aschenbach atta a conferire ad Hitler il rifornimento dell'industria pesante della Ruhr), non mancano momenti di stasi, si rivedono lunghe sequenze di ballo gattopardiane, ed è anche l'inizio del fortunato sodalizio Berger-Visconti (accennato nell'episodio diretto da Visconti ne 'Le Streghe' esordio cinematografico di Berger), Helmut è l'erede della 'faccia d'angelo' di Delon (il quale non accolse più le richieste di Visconti per tornare a lavorare assieme nè in 'Vaghe stelle dell'orsa' nè 'Lo Straniero') ed Helmut non lo fa rimpiangere interpretando con rara finezza un ruolo perverso e disinibito, tanto bene che la collaborazione giustamente verrà proseguita con 'Ludwig' e 'Gruppo di famiglia in un interno'.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  19/02/2013 17:02:59
   8½ / 10
Non sono un viscontiano accanito dato che l'ho trovato spesso un autore prolisso e incline ad essere pesante ma qui c'è solo da togliersi il cappello.
La Caduta degli Dei non è esente dalla pesantezza greve dato anche la struttura quasi romanzata del film, pieno com'è di personaggi, intrecci, riferimenti storici e metafore esplicite (ed esatte) sul rapporto tra nazismo e borghesia; ma risulta avvincente per la messa in scena precisa, le grandiose performance degli attori e una sceneggiatura pressoché esente da difetti. Gli si può criticare solo la difficoltà iniziale di comprensione tale che diventa un pò difficile entrare nei meccanismi della trama ma poi c'è solo da ammirare.
Alcune sequenze sono grandiose, ma anche se come prova recitativa tutti si equivalgono nella loro bravura (Ingrid Thulin, Bogarde, Orsini) il personaggio di Helmut Berger rimane impresso per la sua totale depravazione e concessione illimitata al vizio. Pervertito, pedofilo, e come i borghesi manovrato dal burattinaio con la svastica.
Perché qui sta la bravura di un film arrivato molto in anticipo sui tempi e di grande intelligenza: parlare del nazismo trasferendo però il fulcro del racconto su una famiglia di arrivisti moralmente bestiali.
Una sorta di rilettura all'acido fenico dei Buddenbrook di Thomas Mann.

Goldust  @  19/01/2012 12:14:16
   6½ / 10
Al di là della straordinaria abilità di Visconti nel tratteggiare le tragedie umane ed un'ottima prima parte ( con un fiammeggiante Helmut Berger nei panni di Marlene Dietrich de "L'angelo Azzurro" e la tensione quasi opprimente della cena famigliare ) non mi è parso questo grande capolavoro. E' un film verboso, di uno sfarzo a volte sfacciato, un pò troppo lungo e quindi pesantino, con una rappresentazione del contesto storico sullo sfondo non sempre a fuoco.
Averlo visto in una versione censurata - credo - di alcuni momenti sì sgradevoli ma fondamentali mi ha forse impedito di poterlo apprezzare appieno. Resta comunque la grande interpretazione del cast tutto, con Berger Griem in testa.

baskettaro00  @  29/12/2011 11:38:30
   8 / 10
gran film di visconti,tutto basato su degli ottimi dialoghi e le meravigliose interpretazioni degli attori,come quella dell'allor giovane helmut berger.
curatissimo nella regia e nella ricostruzione storica,perfetto in ogni piccolo punto e significativo in ogni scena.
un film che mette in mostra i tradimenti e le violenze inscenate da una ricca famiglia tedesca ai tempi di adolf hitler in maniera lucida,senza troppi fronzoli.
senza dubbio una visione che non lascia indifferenti,un film impegnativo,da guardare non per rilassarsi ma per riflettere,perchè il cinema è anche questo.
alcune cose non son possibili da comprender alla prima visione,varie scene di primaria importanza le ho riviste più e più volte per capirle alla meglio.

edmond90  @  09/02/2011 11:01:39
   8 / 10
Al solito Visconti si dimostra un eccellente rappresentatore della decadenza,umana e ambientale.
Ricostruzione d'epoca strabiliante e maniacale e attori di grande carisma magistralmente diretti sono il punto di forza della pellicola.
Forse qualche pecca si puo riscontrare nella sceneggiatura,oltremodo forzata in qualche punto e un pochino ridondante nella sua esagerazione grottesca.
Per questo non lo inserisco tra i miei preferiti del Maestro,pur reputandolo un ottimo film.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  11/01/2011 23:38:29
   8 / 10
Una famiglia di potenti e ricchi industriali tedeschi è al centro di questo film di Visconti; immersa in un contesto nazista si sviluppa una storia di assassinii e turpi passioni. Il regista ritrae la cultura nazista con il fascino del decadentismo, quello dell’eroismo malsano.
Molto curata l’ambientazione, ricercati i costumi, inoltre è riscontrabile un’incredibile cura dei dettagli e delle singole inquadrature.
Bravi e intensi gli attori.

Mothbat  @  23/11/2010 17:31:06
   9 / 10
Dramma familiare in piena epoca nazi, lugubre e barocco. Il perfezionismo di Visconti riesce ad essere raffinato senza sconfinare nel pacchiano. Se l'insieme è pesante e prolisso, la confezione e il cast sono eccellenti(Bogarde e Berger su tutti).

Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  18/09/2010 00:46:43
   9 / 10
Quel che è certo è che si resta a dir poco ammaliati dalla perfetta ricostruzione d'ambienti e dall'immenso pathos che traspare in ogni singola immagine di questo film meraviglioso. La direzione degli attori è superlativa, ma come negare la forza che sprigiona ogni singolo personaggio, recitato da gente del calibro di Ingrid Thulin, Dick Bogarde, Romolo Valli, Umberto Orsini (uno dei più grandi attori di teatro cinema e televisione, oggi ingiustamente dimenticato)? L'epilogo mette i brividi. Memorabili diverse sequenze, su tutti la voyeuristica mise in scene dell'alcolica serata nazista e la superba imitazione "en travesti" di Berger nei panni di... Marlene Dietrich.
Al di là di una ricerca estetica che forse sfiora il manierismo, tanto è impeccabile, c'è la sublimazione decadente, tra la vita e la morte, dell'ideologia nazista, del fascino che subiscono in molti nel suo inferno (im)morale

Libss  @  07/03/2010 15:19:53
   7½ / 10
Ottimo film di Visconti: figurativamente splendido, con diverse sequenze memorabili, è storicamente non sempre perfettamente attendibile, ideologicamente forzato (come spesso capita in Visconti, è non sempre è un difetto), con interpretazioni che a volte superano i limiti. Rimane comunque un bell'affresco, un potente ritratto di famiglia, un'opera di un cineasta di primissima classe.

pinhead88  @  02/03/2010 00:36:11
   9 / 10
"La caduta degli dei" oltre che un ottimo film è uno splendido affresco storico che ritrae una cupa saga familiare nel pieno avvenire del nazismo in un'atmosfera decadente e morbosa.il perfezionismo di Visconti in questo caso riesce ad evocare anche alcune atmosfere tipiche dell'espressionismo tedesco,dai chiaroscuri ad alcune scenografie,quindi quello che ne esce fuori è uno spettacolo,soprattutto negli ultimi trenta minuti.di certo non è un film facile per chi non conosce gli inizi della storia del nazionalsocialismo,e anche qui Visconti con una cura maniacale ne inserisce perfettamente i dettagli,come ad esempio il contesto di carattere omosessuale nei confronti dei membri delle SA,con orge e trasgressioni varie.Helmut Berger assolutamente straordinario con il suo sguardo luciferino e perfetto nel suo ruolo perverso.una delle opere più belle ed espressive di Visconti.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  04/01/2009 19:22:38
   4 / 10
Devo andare contro corrente per valutare questo film che a me non è piaciuto per niente...Intrighi all'interno di una piccola "comunitaa'" Tedesca che ci viene presentata durante una cena...dopodiche' andranno uno contro l'altro!
Visconti tocca argomenti difficili come la sodomia,l'incesto e la pedofilia per parlare di come negli anni 30' l'Europa si stava avvicinando a un periodo terribile...ma...Tutto questo a me ha annoiato a morte...non conoscevo la durata della pellicola e dopo un'ora non vedevo l'ora che finisse!

paride_86  @  21/12/2008 17:44:19
   9 / 10
Straordinariamente toccante e decadente ritratto di una famiglia di industriali durante l'avvento del potere nazista. Visconti, inoltre, dà una realistica e degradante rappresentazione della notte dei lunghi coltelli, inserendo interessanti spunti sulla componnte omosessuale nei nazisti appartenenti alle SA.

1emozionedapoco  @  21/08/2008 12:53:04
   10 / 10
Eine Mann!! eine richtige Mann!!
gia solo il balletto di Helmut Berger en travesti che imita Marlene Dietrich con la famiglia che guarda e l'atmosfera che c'è fa gia pensare a un succoso dramma di famiglia con odi, passioni torbide e il potere che acceca.
Il maestro stavolta ci butta dentro anche i Buddenbrook,Macbeth il nazismo in ascesa e pure il Complesso d'Edipo! il tutto svolto negli anni 30 con una scenografia e delle luci di stampo espressionistico ( stupende le luci verdi sui visi, le luci taglienti)
Visconti inserisce magnificamente la "Notte dei lunghi coltelli " partendo con un orgia per poi finire alla carneficina e a un'alba pulita e silenziosa dove da lontano si inizia a sentire l'esercito che marcia, l'episodio che ha portato Hitler al potere assoluto viene a legarsi con la saga nordica di questa famiglia che si lacera nell'inseguimento del potere, dove i diversi personaggi rispecchiano le diverse opinioni verso il nazismo e tra questi si muove il legame fusionale tra Martin, l'erede corrotto, vizioso, impotente, invidioso e Sophie la madre ancora bella e terribilmente divorata dal potere e dalla smania di ricchezza: alla fine, per la successione, i due arrivano alla resa dei conti e il regista riesce a dipingere ( perchè in alcuni casi sembra dare dei tableaux vivants) l'esplosione di questa passione oscura e violenta per poi chiudere il tutto con un sublime finale grottesco ( il matrimonio dei due morti) che richiama certe opere satiriche grottesche dell'europa del nord.
Gli attori...beh basta fare i nomi Ingrid Thulin, Dirk Bogarde con interpretazioni superbe e anche Berger se la cava

Invia una mail all'autore del commento wega  @  17/07/2008 09:59:33
   8 / 10
Il fascino decadentistico di Visconti, un pò prima di "Morte a Venezia". Inutile, è il suo territorio. Potrei guardare per ore senza stancarmi una fotografia del genere, e vedere recitare Bogarde (probabilmente il migliore che Luchino abbia avuto) per ore ricevendo la stessa sensazione. Già collaboratore di Renoir, ci credo che gli riesca bene un affresco di decadenza borghese.

AKIRA KUROSAWA  @  25/03/2008 16:51:37
   8 / 10
un bellissimo ritratto della nascita del fascismo, raccotato in maniera cruda ma reale.
ottima anche la regia di visconti, bellissimi i colori e i costumi, tuttavia è molto olto lento, sembrava non finisse piu ma del resto co tutti i film di luchino, cio non toglie pero che s tratti i un film bellissimo

1 risposta al commento
Ultima risposta 31/03/2008 13.32.50
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freddy71  @  02/03/2008 21:26:09
   7½ / 10
L'ho trovato un pò pesantuccio da seguire...però si vede che sotto c'è la mano di un grande regista con delle inquadrature molto particolari....

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Marlon Brando  @  11/10/2007 14:39:41
   8½ / 10
E' necessaria la compiaciuta estetica del linguaggio di Visconti per mostrare la storia perversa e maligna che riprende una delle opere più celebri del tanto amato Wagner perchè riflette lo stesso narcisismo abominevole del nazismo, compiacimento di bruttura e obbrobrio morale.
In questa sorta di Salò viscontiano, infatti, i personaggi sono di una cattiveria disumana, divina appunto. Il mito e l'archetipo come ha funzionato in La terra trema coi pescatori siciliani, funziona ancora (e funzionerà per sempre in ogni civiltà) anche in una società così diversa da quella sicula come quella della borghesia tedesca filonazista.
Fra l'altro una scena che precede lo stupro di una bimba in cui ilpersonaggio di Helmutt Berger (straordinario e sottovalutato attore capace di interpretare ruoli estremamente scomodi) inquadrato con un sorriso malefico che mi ha ricordato moltissimo Alex in Arancia meccanica.
“Ho voluto fare un Macbeth moderno” ha detto Visconti “dove gli dei si mescolano agli umani: lo strumento del loro potere è il denaro, il tempio della loro caduta la fabbrica irta di ciminiere”.

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  17/08/2007 18:49:37
   9½ / 10
La caduta della famiglia degli Essembeck, famiglia alto borghese tedesca degli anni 30 è la metafora della morte di un'intera nazione. Morte culturale, politica e morale dove solo l'istinto maligno di Martin verrà opportunamente guidato dal nuovo ordine costituito, quasi a prefigurare l'Alex di Arancia meccanica di Kubrick. I due personaggi infatti sono simili sotto certi punti di vista. Lo stile decadente di Visconti trova materiale fertile in un film denso di conflitti: quello familiare tra i compenenti della famiglia Essembeck e quello tra la "famiglia" dei nazisti, culminata nella bellissima sequenza della notte dei lunghi coltelli quando le SS sterminarono le SA di Rohm.

2 risposte al commento
Ultima risposta 18/12/2007 01.06.45
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Zoso87  @  22/10/2006 18:29:16
   8 / 10
Ho visto questo film proprio pochi giorni fa al cinema... Una splendida storia di sesso, violenza e nazismo dove alla fine a vincere risulta proprio quest'ultimo...

pabren  @  01/10/2006 22:45:30
   10 / 10
solo la scena in cui helmut vestito da marlene canta l angelo azzurro vale tutto il film
poi.......
c e il film strepitosamente sconcertante sconvolgente geniale
un film delirante stupendamente gelido ed esaltante

Epicuro  @  15/06/2006 19:32:08
   10 / 10
È semplicemente geniale: uno spaccato della storia tedesca visto da una potente famiglia di industriali sull'orlo della decadenza; i Buddenbrok in chiave perversa......magnifico Helmut Berger "en travesti" che canta imitando Marlene Dietrich.......del ciclo germanico di Visconti è forse il migliore!

2 risposte al commento
Ultima risposta 12/07/2008 18.11.16
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mago di segrate  @  13/12/2005 15:34:31
   5 / 10
Sono stato costretto da una prof del liceo a vederlo ma ai tempi non mi piacque affatto... Lo trovo un film perverso,prolisso,l'unica cosa che salvo sono la bravura di alcuni attori(dirk bogarde) e la maniacale cura di Visconti per i particolari(sotto questo aspetto lo reputo secondo solo a Kubrick).Bisogna avere un bel coraggio per proporre un film del genere ad un pubblico non colto che come me non è riuscito a capirne bene l'essenza.

1 risposta al commento
Ultima risposta 20/01/2007 10.37.33
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Guy Picciotto  @  25/08/2005 11:14:33
   9 / 10
film perverso, torbido e ambiguo, in una parola sola: GENIALE, la famiglia schiacciata dalla voglia di potenza ( non quella di nietszche) ma quella nazional-capitalista......incesto, nazi-pornografia, la notte dei lunghi coltelli, le orgie private delle S.A di Rohm, grazie Visconti.

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