La La Land racconta un'intensa e burrascosa storia d'amore tra un'attrice e un musicista che si sono appena trasferiti a Los Angeles in cerca di fortuna. Mia è un'aspirante attrice che, tra un provino e l'altro, serve cappuccini alle star del cinema. Sebastian è un musicista jazz che sbarca il lunario suonando nei piano bar. Dopo alcuni incontri casuali, fra Mia e Sebastian esplode una travolgente passione nutrita dalla condivisione di aspirazioni comuni, da sogni intrecciati e da una complicità fatta di incoraggiamento e sostegno reciproco. Ma quando iniziano ad arrivare i primi successi, i due si dovranno confrontare con delle scelte che metteranno in discussione il loro rapporto. La minaccia più grande sarà rappresentata proprio dai sogni che condividono e dalle loro ambizioni professionali.
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VINCITORE DI 7 PREMI GOLDEN GLOBE: Miglior film commedia o musicale, Miglior regista (Damien Chazelle), Miglior sceneggiatura (Damien Chazelle), Miglior attore in un film commedia o musicale (Ryan Gosling), Miglior attrice in un film commedia o musicale (Emma Stone), Miglior colonna sonora (Justin Hurwitz), Miglior canzone originale (City of stars di Justin Hurwitz, Benj Pasek, Justin Paul)
Come è presa male hollywood in questi ultimi anni, costretta a premiare un film che parla di lei con tanta patina e finta poesia. Proprio come whiplash, che ho trovato molto più avvincente, ma comunque estremamente finto ed esasperato nel rappresentare il mondo dei musicisti.
Emma Stone canta e balla abbastanza bene, mentre Ryan Gosling è davvero ingessato ed impacciato quando si muove (si vede proprio che pensa ai passi e sospende la recitazione) e canta davvero male. Voglio dire almeno dirty dancing che è spesso stato considerato un filmetto per ragazzine aveva Patrick che scriveva e cantava canzoni e poi ballava a meraviglia. Ma non solo, Patrick recitava, era intenso, Gosling in confronto non fa quasi nulla.
Torniamo al film. L'attacco è buono con un bel piano sequenza e così le aspettative restano alte, ma poi pian piano il film perde di ritmo, sembra una sceneggiatura scritta in mezza pagina e diluita in due ore. Le canzoni sono 3, non è una battuta. Sono proprio 3. D'accordo, c'è un tema molto nostalgico ed emozionante che è bello sentire, ma fine. Un musical dovrebbe essere fatto di musica. Certo non mi aspetto un rocky horror, jesus christ, hair, blues brothers, ma due o tre pezzi memorabili, da un film candidato a 14 oscar me li aspetto. E poi diciamolo, Cit of stars è stucchevole, elementare, senza nervo. Nada. Fino a 20 minuti dalla fine il film per me era insufficiente perché al di la delle belle inquadrature e dalla cura complessiva non aveva storia, phatos, recitazione all'altezza (a parte un paio di monologhi della Stone). Poi la sceneggiatura accelera, propone un colpo di scena non convenzionale e si diverte con una lunga sliding doors, ma è davvero troppo poco. Esco dal cinema non arricchito, in termini di messaggio, di coinvolgimento emotivo, ma nemmeno dal punto di vista conoscitivo del jazz o del cinema. Spero che Damien Chazelle uscendo dal Jazz (perché non farà sempre film sul jazz) trovi un'empatia migliore con i suoi personaggi e con storie diverse. La mano c'è.