l'albero della vita regia di Darren Aronofsky USA 2006
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l'albero della vita (2006)

 Trailer Trailer L'ALBERO DELLA VITA

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locandina del film L'ALBERO DELLA VITA

Titolo Originale: THE FOUNTAIN

RegiaDarren Aronofsky

InterpretiHugh Jackman, Rachel Weisz, Ellen Burstyn, Sean Patrick Thomas, Alexander Bisping

Durata: h 1.36
NazionalitàUSA 2006
Generedrammatico
Al cinema nel Marzo 2007

•  Altri film di Darren Aronofsky

Trama del film L'albero della vita

Un uomo cerca disperatamente di salvare la donna che ama. Nello stesso tempo è alla ricerca dell'Albero della Vita, fonte dell'eterna giovinezza. Le loro avventure hanno come sfondo tre epoche differenti: il XVI secolo con il conquistador spagnolo Tomas Leo innamorato della nobildonna Isabel, la contemporaneità (con lo scienziato Tommy Creo che cerca di trovare una cura alla malattia che sta uccidendo l'amata moglie Isabel) e il XXVI secolo...

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Voto Visitatori:   6,77 / 10 (104 voti)6,77Grafico
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Voti e commenti su L'albero della vita, 104 opinioni inserite

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syugi  @  12/01/2008 16:13:57
   10 / 10
Non sono sicura che il film possa essere considerato un capolavoro in piena regola o se possa considerarsi perfetto in ogni suo aspetto, ma sono certa di essere stata stimolata poche volte da uno spettacolo simile.
Pellicola poetica e trascendentale sul delicatissimo rapporto tra l' uomo e la morte, magari insoddisfacente per chi si aspetta da un film un trattato di filosofia della religione. Una drammaticità tutta concreta e reale s' impone grazie alla prospettiva obliqua da cui si tratta la morte, la quale toccherà l' amata del dottore e non lui in prima persona. Epoche, culture, religioni diverse; qualunque voglia essere il punto di partenza, il percorso ha sempre la stessa direzione. La leggenda, la scienza, il misticismo o magia.. insomma l' uomo con mezzi diversi combatte ciecamente i propri limiti, senza comprenderli. Nulla di nuovo, certo, ma la tragicità dell' uomo conquistador è di una commovente bellezza. Riguardo la "spiritualità a buon mercato" di cui è stato tanto accusato il lavoro di Aronofsky, penso sia stato travisato il senso di molte scene che a mio parere vanno interpretate considerando il linguaggio, dove l' immagine è privilegiata, all' interno del quale vengono adoperate.
Perfetti gli attori nei rispettivi ruoli.

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Ultima risposta 19/01/2008 13.43.47
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Marmot  @  04/01/2008 17:41:39
   4 / 10
A quanto pare questo è uno di quei film che o si amano o si odiano. Io l'ho trovato noioso, prolisso, inutilmente misticheggiante, con l'ambizione di conciliare la religione dei Maia, il Buddhismo, il Cattolicesimo... Mah. A me non è piaciuto, anche se molte immagini sono effettivamente suggestive, e lei (Rachel Weisz) mi piace molto (grande attrice, soprattutto in The Constant Gardener e La giuria)...

sonhador  @  23/12/2007 20:47:04
   10 / 10
Capolavoro meraviglioso. Probabilmente il miglior film del decennio. Merita, anzi esige almeno due visioni per essere capito fino in fondo. Un'altra perla di un regista eccezionale.

Gruppo COLLABORATORI matteoscarface  @  22/12/2007 13:09:16
   8 / 10
dopo un esordio riuscito, un'opera segunda molto buona, Aronofsky tenta una pelicula molto più ambiziosa, e, tranne algunos particolari di sceneggiatura, a mio avviso ci riesce. Non è per niente noioso, e la storia, se uno presta attenzione (ma neanche molta dopotutto) a quello che sta vedendo invece di pensare se Darth Fener usa la cannuccia quando beve lo spriz oppure no, si capisce perfettamente. Me è piaciuto molto l'intreccio delle tre storie e soprattutto la parte del conquistador. L'elemento visivo vale da solo la visione, stilisticamente è perfetto, la regia sublime, Darren è uno che le inquadrature se le studia.

Gruppo COLLABORATORI peter-ray  @  28/10/2007 12:57:41
   5 / 10
Ho provato a vederlòo ma dopo 20 minuti mia ha fatto due palle così. Non credo di abbassare la media la media mettndo un 5. Proverò a rivederlo ma dubito che il mio giudizio cambi. Peccato perchè Hugh Jackman era entrato nella rosa dei miei attori preferiti

Invia una mail all'autore del commento bouree  @  10/09/2007 22:36:24
   4 / 10
come fa un comune mortale a giudicare un film del genere?

Davide1976  @  08/07/2007 17:13:01
   1 / 10
Inconprensible perchè è un susseguirsi di vicende tra presente passato e futuro in cui l'epilogo non è una soluzione alla storia. Il finale è veramente lasciato al caso.

Zurlistuta  @  23/06/2007 09:53:22
   6½ / 10
mi sarebbe piaciuto dare un voto più alto, per come è iniziato e per le belle interpretazioni degli attori. Peccato per il finale confuso in cui dovessi rispiagarlo a qualcuno troverei delle difficoltà a farlo capire...forse è proprio l'intenzione del regista ma quando un film mi lascia confuso, non riesco ad apprezzarlo.
Peccato il tema trattato e come lo si stava dipanando era molto dolce...quasi poetico.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR quadruplo  @  04/06/2007 13:45:35
   6 / 10
Mmm.. sa un po' di occasione sprecata questo terzo lavoro del regista newyorkese.
Aronofsky continua la sua ricerca nell'animo umano ma questa volta l'approccio è molto più spirituale e filosofico rispetto ai suoi psicotici lavori precedenti.

L'intreccio delle vite interpretate da Tommy è molto interessante, considerati anche gli evidenti rimandi a "2001: odissea nello spazio".
Queste però non vengono approfondite in egual misura: ci si ritrova cosi con una struggente ed efficace storia d'amore tra Izzi e Tommy con il suo doppio ruolo di marito e chirurgo, mentre le altre due "vite" del passato e del futuro sono suggestive, ricche di spunti di riflessione ma allo stesso tempo affrettate e in alcuni punti banali.
Forse per avere un risultato migliore e per dare il giusto spazio a tutti gli aspetti filosofici e religiosi ci voleva una durata molto maggiore del film rispetto all'ora e mezza scarsa effettiva.

Peccato, merita comunque una visione per alcune sequenze e per gli spunti che offre.

ulisseziu  @  05/05/2007 01:16:35
   8½ / 10
Aronofsky mi è sempre piaciuto. Ammettiamo pure che le sceneggiature non siano mai cosi articolate e complesse come si dovrebbe, ma a parer mio, la capacità che ha di esprimere i suoi concetti piu o meno visionari attraverso l'uso del mezzo registico è eccezionale. Sarà che riesce a racchiudere con una fotografia curata e la sua regia un po manieristica tutto quello che è necessario per fare arrivare la giusta emozione al momento giusto.
Non ho compreso completamente il film appena finito di vederlo anche perché si presta a diverse interpretazioni, soprattutto, sempre ad una prima occhiata, mi è rimasto il senso di fastidio nel non riuscire ad individuare il confine tra la metafora e la realtà delle scene.
Riflettendoci risulta più chiaro il fatto che non ce ne frega assolutamente niente di tutto questo perché comunque il messaggio chiaro della vita che si genera dopo la morte è il nocciolo della questione.
E' molto più intelligente di quello che sembra nell'utilizzare la fede cristiana e buddhista allo stesso tempo. Due idee nettamente diverse, la vita eterna dopo la morte, universo generato ed evoluto su una retta che va dall'inizio alla fine e vita eterna intesa come ciclica, morte e vita sono solo fasi che si ripetono, la retta diventa un cerchio. Ammetto che, mentre il servitore di Dio nella Spagna del sedicesimo secolo (perché sempre per la giusta Chiesa combatteva) era nei ranghi, l'accezione buddhista dell'uomo del futuro (palesemente ispirato alla posizione di Shakyamuni nel momento dell'illuminazione) è un po troppo stereotipata. Avendo discretamente approfondito tutte e due le religioni posso dire che il modo in cui descrive questo viaggio riuscendo a stare in equilibrio tra le due è eccezionale, non fosse altro perché partono da principi generatrici nettamente differenti.
Ora credo questo sia il nucleo portante del film, ed è ovvio che concetti cosi grandi sono stati espressi sicuramente da milioni di autori, e più lo spettatore è acculturato più vedrà discorsi o riferimenti a milioni di autori/poeti/filosofi e storcerà il naso perché quei discorsi, particolarmente interessanti per lui, non sono stati affrontati a dovere o sono stati solo sfiorati... ma potrebbe anche non essere cosi; alle brutte ci si può sempre lasciar cullare dalle immagini.

khallistos  @  26/04/2007 00:04:44
   8½ / 10
Film pieno di spunti filosofici.
Senza dubbio merita di essere rivisto, ma meritava di essere ampliato.
Per pochi...

Invia una mail all'autore del commento aspasia  @  06/04/2007 11:20:52
   9 / 10
io credo un film fantastico pero non per tutte.

Kikko  @  02/04/2007 23:28:33
   9 / 10
Un film non per tutti sicuramente. Ho dovuto cercare su internet il significato delle metafore di cui è pieno il film, e ho letto parecchie delle vostre recensioni.
Obiettivamente è un bellissimo film che merita sicuramente una seconda visione.
Ci sono delle parti che sarebbero dovute essere sviluppate maggiormente.
La scena in cui il conquistatore beve dall'albero della vita è una di queste..
Con un budget adeguato sarebbe stato un film incredibile..
Ma chi può dirlo..

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento Lot  @  28/03/2007 08:42:54
   4 / 10
Dopo 2 lavori sopravvalutati ma comunque interessanti Aronofsky partorisce una summa informe di generi, epoche e pensiero che non prende mai forma è che non è in grado di gestire. Tronfio e barocco, si prende sul serio ma riesce solo a sciogliere i dubbi sulle sue capacità.

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volodaquila  @  27/03/2007 23:37:41
   8½ / 10
Questo e' il primo film di Aronofsky che vedo, e credo proprio che recuperero' gli altri due al piu' presto.
Devo dire che sono andato al cinema senza troppe aspettative questa volta, dopo aver visionato le opinioni non entusiastiche qui e altrove.
Ma la mia curiosita' e' rimasta la stessa, e sono rimasto felicemente sorpreso dalla visione.
Si e' vero, a tratti risulta quasi ridicolo nel suo essere kitsh, ma la scelta sembra qui voluta e, qui e’ innegabile, le parti nello spazio sono visivamente uno spettacolo raro accompagnate da una musica puntuale e azzeccata.
Ma sono rimasto impressionato piuttosto dalla profondita' che traspira, e il messaggio anche se non proprio originalissimo e' reso con una visionarieta' che solo pochi registi padroneggiano.
Jackman e Weisz sono molto bravi nel creare la chimica che unisce i loro personaggi ma che trasmettono sentimenti opposti, paura, angoscia e rimorso per il tempo perso il primo, calma, pace e serenita’ nell’accettare la fine la seconda.
Leggende, miti, viaggio, ricerca, scienza, dramma, amore, fantasy, fantascienza, con tanta carne al fuoco un ulteriore, lieve, sviluppo alla sceneggiatura avrebbe portato al quasi capolavoro.
A freddo sono molte le riflessioni che induce il film

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Ultima risposta 28/03/2007 18.19.56
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luca  @  26/03/2007 21:01:45
   9 / 10
Vivere aspirando all'immortalità o godersi ogni attimo di esistenza accettando la morte?
Aronofsky sviluppa il dilemma accompagnandoci in un viaggio surreale che attraversa epoche e civiltà distanti secoli tra loro.
Tra atmosfere New Age, riferimenti religiosi e antiche credenze popolari, il film tratta il tema dell'immortalità dalla prospettiva di una coppia di innamorati, alla disperata ricerca dell'Albero della vita, fonte di vita eterna.
Lui, l'esploratore, lo scienzato, il razionale sfida natura e tempo e compie il suo percorso fisico-spirituale convinto di poter cogliere prima o poi il segreto della vita eterna ; Lei, scrittrice sognatrice dal destino segnato, lo guida nel suo viaggio portandolo alla "Rivelazione" finale.
Sin dalle prime scene sembra di essere sospesi in un luogo senza tempo, in una bolla di illusione e speranza, attratti dall'amore tra i protagonisti e coinvolti nella loro disperazione, sognando con loro un impossibile lieto fine. Un'opera come questa o si odia per la sua presunzione, o si ama per la magia che emana : io l'ho amata.
Il film rapisce, stupisce, affascina, emoziona, commuove, illude......delude .
Quello che non delude è il talento visionario di Darren Aronofsky, che si conferma autore tra i più interessanti e originali degli ultimi anni.

Invia una mail all'autore del commento patty  @  25/03/2007 19:41:18
   9 / 10
Questo film mi ricorda molto uno di quei dessert francesi sperimentali... c'é chi li trova squisiti e chi non li assaggia neppure, anche se nessuno potrebbe negare la loro bellezza! Personalmente mi sono goduta pressoché ogni fotogramma di questo film in una maniera nuova e a me sconosciuta. Questo per dire che il film ha molto di sperimentale... che la fotografia la fa da padrone e crea verie propri nuovi metodi narrativi, ma che anche l'intreccio fantasy tra diverse epoche é riuscitissimo. Le location sono...una cosa indescrivibile, paesaggi visti solo nella nostra mente, forse neppure. Se fosse qui il regista non potrei che osservarlo con attenzione, cercando di riuscire ad entrare in una mente tanto ricca (e che personalmente trovo geniale). insomma: opera completa, fantastica in ogni senso.
Peccato per il finale...trovo non abbia reso il senso che avrebbe potuto alla storia, che sia stato adattato con troppa semplicità alla mente visionaria del regista, facendola prevalere sulla trama. Se a qualcuno interessa avrei preferito che il cavaliere portasse delle gocce dell'albero della vita alla sua regina (anche perché sarebbe stato più credibile visto il suo carattere leale) e che insieme vivessero "per sempre" (nel senso che poi si sarebbero ritrovati nelle seguenti vite perché anime gemelle). Forse un pò banale! Sarei curiosa di sapere che ne pensiate voi sul finale e sul senso generale del film (se credete l'abbia...io penso di si, anche se sembra non sia ciò che vuol prevalere, ma va bene così)

2 risposte al commento
Ultima risposta 26/03/2007 20.53.23
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frangipani79  @  25/03/2007 12:40:23
   9 / 10
Presentato in antemprima allo scorso festival di Venezia 63° i critici hanno fatto a botte per chi lo denigrasse con più disprezzo. Risatine, distinguo e confronti a tutta birra col "vecchio" Aronofsky di Requiem for a dream (nessun confronto è possibile). Come una pianta ormai morente, soverchiato da critiche feroci e ingiuste, si risolleva inaspettatamente. Tardivamente, ma viene rivalutato ed esce al fine nelle sale italiane più vivo che mai, conquistando quel dignitoso spazio di cult movie senza gli orpelli del caso.

"The Fountain" è un'epopea che cavalca i secoli e ci porta a riflettere sopra ad una ovvietà che tutti conosciamo, ma che è essenziale per tutti, compresi i più valorosi di ogni tempo. Un conquistador che può liberare la sua Spagna dall'oscurantismo religioso, un oncologo vicino ad una cura per il cancro e un prescelto a trasportare l'Albero della vita verso Shibalba, la stella morente sacra ai Maya in un non meglio precisato futuro.


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Per questo mi piace interpretare questo "Albero della Vita" come una rilettura della Divina Commedia. I tre Thomas scontano i tre luoghi dell'Aldilà inseguendo un intento più grande di loro.


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Il montaggio non è perfetto, come la regia stessa (già notata in Requiem), ma forse la perfezione tecnica non è tutto. Bellissime le musiche, ottimi Jackman e la Weisz, praticamente reggenti dell'intera pellicola.

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Ultima risposta 28/03/2007 16.07.32
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento mkmonti  @  24/03/2007 10:34:05
   6½ / 10
Pellicola visionaria e ipnotica....buon esercizio stilistico,ma niente di più...nulla a che vedere con pi greco e requiem for a drem....cmq da vedere,è un regista che merita sempre...speriamo in meglio per i suoi prossimi lavori,da tenere sotto controllo

giumig  @  23/03/2007 13:58:09
   5 / 10
p greco è un film geniale e stupendo...requiem for a dream, seppur inferiore, era sempre un ottimo prodotto, in cui la mano di Aronofsky era ben visibile.
The fountain invece delude sia i fan di aronofsky sia chi non lo conosce: il film infatti è troppo frammentato, malamente lynchiano, poco approfondito (come si fa a voler affrontare 3 epoche in 85 minuti?) e con una storia che poteva essere svilluppata magnificamente ma che alla fine risulta poco comprensibile e poco chiara. Anche il mssaggio, pur presente, deve essere letto tra le righe e non senza qualche fatica.

Peccato, perchè a tratti la mano di Aronofsky si vede e si sente, gli attori sono superlativi e le idee non mancavano. Forse a discolpa del regista sta il fatto che questo film era stato pensato con ben altro budget, ma poi venuti meno i finanziamenti aronofsky, che voleva il film a tutti i costi, è stato costretto a tagliare molto e a ridimensionare il tutto. Forse.

eletar  @  21/03/2007 18:57:40
   2 / 10
mamma mia non andate a vedere questo film è bruttissimo... senza un filo logico... noioso...non gli do uno solo per l'attore protagonista ma per il resto lo sconsiglio a tutti

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Ultima risposta 04/03/2009 01.49.10
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  20/03/2007 22:27:17
   5½ / 10
Reincarnazione, immortalità, redenzione, Darwinismo, William Gibson, Philip Dick, Tolkien, 101 racconti Zen, Mishima, Coelho, Jonathan Franzen, Tarkovskji, Dalai Lama, Nirvana, Salman Rushdie, Ravi Shankar, new age? scientology? shyamalan, asimov, Herman Hesse, Gibran... di cosa stiamo esattamente parlando? Non è facile valutare un film come questo, visto - con molta reticenza - alla mostra del cinema di Venezia di parecchi mesi or sono e fatalmente accompagnato da un senso di vuoto esistenziale (beh quasi) davanti a una grande occasione mancata... da queste parti dicono tutti che "Requiem for a dream" era (é?) bellissimo, visionario e affascinante e non fatico a crederlo. Anorofsky dichiara di aver realizzato una sua "trilogia della vita2 e che quest'ultimo capitolo parla della "spiritualità umana".
A dirla tutta, si percepisce la presenza di un grande talento visionario, almeno nella prima mezz'ora di film, ma poi è facile affibbiare etichette magari improprie (come la temutissima new age) quando il gioco scivola in una giostra di manierismi sterili e diciamolo francamente kitsch (il pelatone che vola come in uno spot pubblicitario è davvero inguardabile...).
Le cose migliori del film sono proprio quelle che passano in rassegna la storia, con le efferate uccisioni degli indios e il personaggio di Tomas che conosce e si innamora di Isabel.
Nella contemporaneità questo film introduce l'espressione piu' tangibile di un'utopia universale (ah l'era dell'Acquario che tanto ci stuzzico' anni orsono)
mentre la Weisz, con i suoi languidi sguardi metafisici, sembra un'imitazione perfetta della Macholne del "Solaris" versione Siodelbergh.
Ma tutto questo ha un prezzo, e un film come "the fountain" andrebbe analizzato piu' profondamente di quanto faccia io, alla luce degli eventi correnti e dei dubbi amnetici ed esistenziali dell'uomo e della figura umana. Peccato che resti in fondo un pasticcio, perchè è terribilmente ambizioso e lo spunto è tutto tranne che banale.
Credo (dico, credo, perchè non ne sono molto sicuro) che metta di buon umore e che a una sensazione rilassata infonda anche un'atroce inquietudine.
E' certo che contiene sequenze splendide, e altrettanto probabile che si perda per strada.
Nella mia dimensione ostinatamente terrena, temo di aver perso qualcosa, ma sono convinto che - inglobato in questo artificio teologico.spirituale - sono riuscito a vivere benissimo senza questo film.
Con tutto il rispetto per Anarovsky e le sue capacità visionarie non sfruttate come dovrebbe

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Ultima risposta 22/03/2007 15.31.35
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Marx  @  18/03/2007 12:25:54
   6½ / 10
Di fondo secondo me l'idea non è male, lui è un ottimo regista. Però questo film mi pare un po' troppo presuntuoso sinceramente, è molto impegnativo ed alla fine il risultato è un po' confusionario. Mi è piaciuta l'idea di sviluppare la storia in tre epoche, molto bella anche la fotografia, lui molto bravo, però alcune cose non mi sono piaciute: l'ambientazione nella prima epoca in mezzo ai selvaggi, un po' fuori luogo forse; poi il fattore ripetitività era usato in modo esagerato in certi momenti, vabbè dare l'idea, però mi sembra un voler aggiungere una difficoltà interpretativa inutile al film. Poi il messaggio finale che ne esce lo trovo presuntuoso da parte del regista e mal articolato

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NEO78  @  24/01/2007 19:34:21
   7 / 10
Ho visto il film alla mostra del cinema di Venezia e sono molto dispiaciuto perchè ho letto le recensioni della critica dove il film viene letteralmente stroncato.

Nella visione dedicata al pubblico il film è piaciuto moltissimo dato che a fine proiezione c'è stata un'ovazione di qualche minuto.

Non sto a riassumere la trama del film che è ben nota, ma voglio solamente esprimere il mio giudizio che è molto positivo.
Certo non è ai livelli dei suoi precedenti lavori Pi, e Requiem for a dream che a mio avviso sono due capolavori, ma in ogni caso il film è tutt'altro che pessimo considerando che la realizzazione stata tutt'altro che facile a causa della rinuncia di Brad Pitt al ruolo di protagonista, la riduzione in corsa del budget, che ha causato un così lungo periodo di "gestazione"

E' un film visionario dove aldilà della trama, di come sono legate tra loro le tre epoche in cui è ambientato (dove concordo con la critica Aronosfky un pò pecca) ciò che a me ha colpito è la straordinaria capacità che ha il regista di far parlare le immagini.
Aiutata da un'ottima fotografia ogni scena ha una capacità incredibile di tenerti gli occhi sullo schermo, vieni trasportato come i personaggi vengono trasportati nella varie epoche e vicissitudini nella ricerca dell'immortalità.
Bisogna guardarlo lasciandosi andare, senza farsi troppe domande lasciando la logica fuori dalla sala, solo così lo si apprezza veramente.

Il film è poi aiutato dalla straordinaria interpretazione sia della Weiz sia del sempre più bravo Hugh Jackman, per non parlare della sempre eccezionale
Ellen Burstyn che secondo me meritava l'oscar per la sua precedente interpretazione in requiem for a dream

Il messaggio che a mio avviso il regista esprime è che bisogna accettare la morte come fase della vita stessa e non affannarsi nella ricerca della "fontana della vita" perchè, come accade nel film si rischia di perdere del tempo prezioso per stare con le persone che si amano veramente.

Un grande grazie ancora a Darren che per me rimane il regista di maggior talento insieme a Nolan nel panorama registico mondiale.

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Ultima risposta 20/03/2007 19.16.47
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