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Un film il cui soggetto si muove da "Il delitto perfetto" di Hitchcock per poi prendere altre strade… La recitazione non mi ha convinto del tutto ( il personaggio di Luca, la moglie dell'architetto, la bionda uccisa… ) ma il film è abbastanza coinvolgente e contiene una buona dose di suspance, almeno nella prima metà; nella seconda le situazioni inverosimili per altro tipiche dei film del genere del periodo diventano troppe e troppo esagerate. Ha una buona colonna sonora e le scene erotiche, ovviamente presenti, sono più contenute della media di altri gialli coevi e quindi non risultano fuori luogo ed invadenti.
Discreto thriller di Cozzi dai vaghi echi hitchcockiani. Prima parte ottima, tesa ,credibile e accattivante. Da una premessa già vista il regista sviluppa una storia molto interessante che spinge a continuare con attenzione la visione. Purtroppo una volta arrivati alla casa al mare, la pellicola va giù :forzature non trascurabili , comportamenti assurdi dei personaggi , inutili scene erotiche e un finale raffazzonato rovinano in parte una prima metà davvero ben fatta. Passabile tecnicamente , ingenui i dialoghi mentre convincono gli attori. Nel complesso resta guardabile per appassionati senza eccessive pretese.
Considerato che la mia idea di Cozzi regista si è formata con la visione di Star Crash (personalissimo so bad it's so good, a cui sono affezionatissimo), Hercules, Contamination e Paganini Horror (...), devo dire che sono rimasto sorpreso dal modo in cui è girato questo film. Soprattutto i primi 20 minuti sono caratterizzati da un buon gusto complessivo. Niente di incredibile, per carità, ma ti portano a pensare che il buon Cozzi forse aveva qualche freccia in più di quelle che la sua carriera ha mostrato. Peccato che lo snodo della vicenda non sia poi all'altezza di quanto seminato nella parte iniziale, l'idea complessiva non è affatto malvagia, ma ci sono delle digressioni che smosciano poi un po' il film, così come delle scene erotiche che, viste oggi, non danno pepe ma generano sbadigli (al tempo crearono poi grossi problemi con la censura). Si risolleva poi nel finale che arriva abbastanza forzato. Però, ripeto, mi ha sorpreso che il film fosse, da un punto di vista strettamente di confezione, meno scrauso di quanto mi sarei aspettato. Preso per quel che è, offre una visione non indegna.
Il film è salvato dall'attore che interpreta il killer (Antoine Saint-John) con la sua magrezza robotica e da alcune scene di suspense, seppur non originalissime, sono girate in maniera dignitosa
il marito che ingaggia il killer per un lavoro delicato senza avere la minima informazione su di lui, il killer che chiede informazioni sull'auto rubata sempre alla persona giusta, il personaggio della biondona messo lì solo per offrire una scena soft-core aggiuntiva
relega il film alla mediocrità, gli appassionati di questo tipo di film si divertiranno (come già detto qualcosa di buono c'è) ma gli altri probabilmente no.
Tecnicamente non è un film malriuscito, qua è là spunta una citazione di Hitchcock, ma gradualmente la sceneggiatura presenta delle falle sempre più grandi che fanno a pugni con la logica (già il piano originale è piuttosto maldestro, a dir poco). Proprio per questo probabilmente il film in fondo mi ha anche divertito anche se non era l'intento di Cozzi. Stupendo il siparietto della coppia di giovani nella casa al mare
Diretto da Luigi Cozzi, futuro regista di quel "Paganini Horror" considerato uno dei più grandi scult del cinema italiano,questo giallo almeno in prima battuta avvince in modo poderoso,fondendo i consueti clichè del genere con intriganti ed espliciti echi Hitchcockiani. Davvero tesa ed efficace la prima parte:un marito fedifrago assolda un killer per eliminare la danarosa moglie e mettere le mani sull'eredità.I suoi piani saranno destinati a fallire per via di una bravata adolescenziale. Si chiude un occhio con generosità sulle numerose incongruenze e controsensi perché il film scorre bene,la macchinazione dell'omicidio e l'inseguimento del killer agli inconsapevoli ragazzi nel buio della notte funziona alla grande.Una volta raggiunta la villa disabitata in riva al mare però qualcosa inizia a incrinarsi,sarà il calo di ritmo,sarà l'incapacità di andare oltre cose già straviste,fatto sta che il film perde quota in maniera netta con forzature che assumono connotati non più trascurabili.Abbondano i siparietti softcore,in apparenza suggeriti più da un gratuito voyuerismo che da una reale necessità,palese la volontà di dar un po' di scandalo e al tempo stesso allungare uno script alla canna del gas.Il montaggio alternato tra l'incontro della sempre avvenente Femi Benussi ,in versione bionda svampita, e Alessio Orano,in contrasto con la violenza che la Galbo subisce dal killer è l'unico momento degno di nota di una parte conclusiva senza mordente. Da elogiare l'ambizione di contaminare un genere noto per i precisi tratti distintivi con qualcosa di non scontato,purtroppo il lavoro di Cozzi riesce a raggiungere lo scopo solo in maniera parziale. Nei panni dell'assassino Antoine Saint-John,visto anche ne "L'Aldilà" di Fulci, è l'interprete più efficace per via di un volto spigoloso davvero truce.