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Ottimo corto di Truffaut, che si dimostra già prima dei 400 colpi un maestro di cinepresa. Le tematiche, sebbene stemperate, riflettono in nuce quella che sarà la complessa e immaginifica visione della vita del grande cineasta francese. Splendida la protagonista. (il corto è visionabile su youtube, con sub eng).
Direi molto carino, anche se il finale mi ha lasciato stupito, e abbastanza amareggiato! ogni volta che ci penso mi fa star male vi giuro, insomma mi è rimasto abbastanza impresso. Bello anche a livello di direzione e regia.
Grazioso, e per certi versi davvero piccante. Al primo film Truffaut dimostrava di sapersi agevolare veramente bene con la fotografia, e quindi tutte le carrellate, inquadrature e grandangoli sono davvero perfetti. Anche la struttura narrativa è costruita bene e questi 20 minuti circa sono un bel esempio di Nouvelle Vague.
Primi pruriti adolescenziali di un gruppo di ragazzini verso una procace ragazza del proprio paese. Non siamo ancora alle tematiche tragiche del ragazzo disadattato dei Quattrocento colpi, quanto sui ricordi di un'infanzia spensierata. Non sono amante di Truffaut e questo corto mi ha lasciato tutto sommato indifferente.
"Gli spasimi di un'animo infantile seguono una logica tutta propria"
Secondo cortometraggio di Truffaut, una storia autobiografica di "monelli" (come nel titolo del film), ragazzini innamorati della bella Bernardette al punto di cercare di combattere la sua storia d'amore con un giovane insegnante di ginnastica, Gerard, attraverso lettere ingiuriose e scritte sui muri. E' un film che reca la struggente impronta di un'infanzia dorata, mentre i due amanti amoreggiano nei boschi ("che cos'è questo amore impossibile?" si chiede Truffaut) ignari che il loro sentimento verrà spezzato per sempre da drammatici eventi (curioso ed eloquente il fatto che i perfidi ragazzini giochino alla guerra e non a caso basta conoscere l'età anagrafica di Truffaut per capire che la vicenda è ambientata nei primi anni 40"). La mdp di Truffaut perlustra quella sorta di profana appartenenza al desiderio adolescente, cita "Un partie de champagne" e persino i Lumiere (l'episodio di "l'inaffiatore inaffiato") e sfuma nel volto, non piu' radioso e solare come prima, di Bernardette. Buona prova anche di Gerard Blain agli esordi. Un film delizioso che lascia un sapore dolceamaro in bocca, e già anticipa i furori dello straordinario "I 400 colpi" e il grande amore di Truffaut per l'immagine e il cinema della vita