papillon (1973)

Buon film a tema carcerario in cui si denuncia lo spietato sistema detentivo della Guiana francese esaltando allo stesso tempo l'amicizia incondizionata tra i due protagonisti e l'incrollabile forza di volontà unita al desiderio di libertà di Papillon. Molto belle le musiche e i paesaggi naturali in cui è ambientata la seconda parte della vicenda. E' solo un pò troppo lungo.

Gran bel film, appartenente al filone carcerario. Non siamo ai livelli dell'altro film carcerario per eccellenza degli anni 70, ossia "Fuga di Mezzanotte" (seppur uscito qualche anno dopo questo film qui), però "Papillon" è comunque una pellicola avvincente, drammatica e recitata in maniera strepitosa.

Se la sceneggiatura fosse stata migliore, forse considererei questa pellicola un capolavoro. Tuttavia, a causa di alcune lacune che ho notato, l'opera in certi frangenti si affossa un po', ma a questo ci arriveremo dopo.

La trama vede protagonista Papillon, un uomo che è stato condannato all'ergastolo per un omicidio che non ha commesso. Papillon, insieme ad altri condannati, viene mandato nel terribile penitenziario della Guyana Francese a scontare la sua pena. Il carcerato, che nel frattempo stringe un bel rapporto d'amicizia con l'abilissimo falsario Louis Dega, ha in mente di evadere da quel posto infernale, e così inizierà a studiare la sua fuga.

Il regista firma dunque un'opera imponente, un vero inno alla libertà e alla voglia non arrendersi mai, anche di fronte alle più insormontabili avversità.

Schaffner ci mostra la brutalità delle carceri, come appunto quella dove i protagonisti vengono richiusi. L'essere umano viene privato di ogni cosa, persino di se stesso e nei casi peggiori, diviene una larva.


SPOILER

Solo chi è in grado di svolgere funzioni importanti, le quali possono tornare utili ai direttori della galera, può permettersi di vivere meglio.


SPOILER

Ma "Papillon" è in primis un manifesto sulla libertà dell'uomo. "Papillon" è un uomo amante della vita e vuole essere libero a tutti i costi. E anche dopo tantissimi anni di prigionia, continua a covare il sogno della fuga. Il director fa capire come la libertà sia il diritto più importante che un uomo possa avere e, a meno di validi motivi, essa non può essere negata a nessuno. Essere liberi significa essere se stessi.

La caratterizzazione dei personaggi è strepitosa: "Papillon" sembra essere uomo indistruttibile, sia fisicamente che mentalmente. E' sempre pronto a rialzarsi, a combattere, a far valere la sua parola, non si da mai per vinto e accetta ogni tipo di sfida. Una figura di un carisma eccezionale, che il director riesce a non rendere mai troppo esagerata. "Papillon" è un personaggio assolutamente credibile in tutto e per tutto.
Dega è un uomo buono, generoso ma allo stesso tempo astutissimo. E' un po' l'opposto di "Papillon", e conquista rapidamente la simpatia dello spettatore. L'amicizia tra i due protagonisti è delineata davvero bene, perché pur essendo diversi, entrambi si iniziano a fidare ben presto l'uno dell'altro. Difatti, credo che un altro tema sul quale Schaffner si sia voluto soffermare è quello dell'amicizia, sentimento che non muore mai e che può nascere anche in condizioni infelici come quelle che vivono i nostri personaggi.

Il ritmo è buono, quasi 2 ore e mezza che scorrono via piacevolmente. In qualche punto magari la narrazione rallenta un pochettino ma nulla di grave.

La scena dell'evasione (e tutto ciò che accade dopo la fuga) è girata benissimo. Quasi 50 anni dopo è una sequenza che non perde un briciolo di tensione.
Tecnicamente la regia è ottima, anche se Schaffner alla fine si preoccupa più di raccontare la storia. Le sequenze dell'isolamento di "Papillon" sono molto suggestive, realizzate alla perfezione. Oppure, come detto, la scena dell'evasione ha un tasso di suspense rilevabile nei thriller migliori.

Il finale è molto bello, imprevedibile ed anche velato d'un po' d'allegria. Sulla riuscita dell'epilogo, una carta importante è giocata dall'incantevole location, la quale ci è mostrata come una sorta di esilio per i protagonisti, un posto tanto bello quanto opprimente (apparentemente non esistono vie di fuga).

La fotografia è arida, terrosa, volta a voler evidenziare l'inferno che i detenuti patiscono nella prigione. Il lavoro forzato, il cibo scadente, le malattie, tutti elementi che rendono "l'Isola del Diavolo" uno dei peggiori posti sulla terra.

La scenografia, come accennato prima, è determinante e dona quel tocco d'avventura (e, se vogliamo, naturalistico) all'opera.

Bella la colonna sonora, piuttosto concitata. Piazzata sempre nei momenti giusti.

Grandissimo il cast: monumentale recitazione di Steve McQueen. L'attore riesce perfettamente a calarsi nella parte del detenuto e man mano, mostra con estrema classe e crudo realismo, il decadimento mentale e fisico del personaggio da lui interpretato. Durante tutta la parte dell'isolamento, McQueen è semplicemente mostruoso, gli sguardi catatonici che assume sono da manuale della recitazione. L'attore da anche prova di versatilità, in quanto nella pellicola spesso passa da momenti in cui è ironico e umoristico ad altri dove è particolarmente serio.
Hoffman è autore dell'ennesima grande performance della sua carriera, anche se qui è in ruolo da co-protagonista e francamente, perde il duello con McQueen. Però all'attore di Los Angeles non gli si può dire nulla: è uno che non si capisce come ci sia finito in una prigione, visto che si tratta di un uomo piuttosto gentile, schivo e per di più, dalla statura minuta. A tratti fa quasi tenerezza all'astante. Espressioni eccellenti, così come l'interpretazione dei dialoghi.
Ottimi tutti gli altri attori di contorno.

La sceneggiatura è l'elemento che mi ha convinto di meno. Ci sono delle incongruenze, specie nella parte finale, dove i nostri finiscono sull'isola popolata da quella tribù indigena. Questo frangente sembra quasi un episodio e se stante del film, non aggiunge molto. E presenta a mio avviso delle scelte abbastanza illogiche.


SPOILER

Per il resto, lo screenplay funziona abbastanza bene, ad esempio i dialoghi sono molto buoni e sono garanzia di intrattenimento.


Conclusione: non è un capolavoro, poteva esserlo con una sceneggiatura migliore e qualche altra cosuccia in più, ma parliamo lo stesso di un gran film, che forse nel tempo è andato un po' dimenticato. Va detto che, buona parte del lavoro è sorretta dalle splendide prove di McQueen e Hoffman, due fuoriclasse. Se amate i film carcerari o i forti drammi in generale e volete una chicca del passato, gustatevi "Papillon".

Buon dramma, diretto egregiamente, in cui non solamente i due attori protagonisti emozionano. Peccato soffra di una certa incostanza generale, mi tocca infatti segnalare alcuni punti morti e conseguenti lungaggini francamente evitabili.

Duro dramma carcerario trainato dalle performance dei due protagonisti, soprattutto di un grande Steve McQueen (che io non ho mai amato particolarmente, ma qua è straordinario). Ottima la regia di Schaffner, in grado bilanciare i momenti più crudi, con quelli più scanzonati e con un paio di sequenze stupende degli incubi di un Charrière provato dall'isolamento.

Grande film a tema carcerario, con la migliore interpretazione di Steve McQueen:
sviluppo un po' lento e molte sequenze mute, ma se da un lato stancano, dall'altro evidenziano ancora di più le capacità di questo straordinario attore.
Bravo anche Dustin Hoffman nei panni dell'amico fidato Dega.
Una pietra miliare del cinema degli anni '70

La volontà di sopravvivere unita alla testardaggine di provarci sempre e comunque, anche quando tutto è contro. Dall'altra abituarsi al carcere, alla sua durezza. Abituarsi ad un quotidiano doloroso che porterà alla follia ed alla morte. Questo sono i tratti essenziali rispettivamente di Papillon e Dega. Immersi in un inferno senza uscita, tra tentativi di evadere falliti e riusciti, l'odissea di uomo che vuole essere fedele al suo soprannome. Volare senza nessun muro o confine che lo fermi. Due attori formidabili. Hoffman con un ruolo sofferto e McQueen che ha un carisma tale da essere tra i top 5 di sempre.

Gran bel film e a mio parere la migliore interpretazione della carriera per Steve McQueen (una trasformazione fisica di tutto rispetto)....
Storia coinvolgente e che colpisce...

Ottimi esponente del filone carcerario, diretto con mano solida da F.J. Shaffner. Caratterizzato da una fortissima prima parte, mentre la seconda risulta un po' meno efficace e troppo "trascinata". Anche il finale,

SPOILER
Ottime le interpretazioni di McQueen e Hoffman e di altissimo livello tutto il comparto tecnico.

Indimenticabile dramma carcerario, tratto dal romanzo autobiografico di Charriere. Interpretazione maiuscola di McQueen e soprattutto di Hofmann. Non sappiamo quanto ci sia di vero e quanto di inventato, ma la storia è avvincente e appassiona tantissimo. La voglia di libertà spinge un uomo a inventarsi di tutto pur di riconquistarla. I tentativi d'evasione sono un grido di protesta, che si eleva contro istituzioni barbare, che non riconoscono al detenuto nemmeno i suoi diritti più elementari. Per inciso il vergognoso bagno penale della Guyana, fu chiuso un anno dopo l'ultima fuga dello sventurato quanto indomito protagonista. Voltaire, ha detto che il grado di civiltà di uno stato, lo si misura in base alle condizioni di vita nei suoi istituti di pena.

9 perche' ho un debole per i film carcerari (fuga di mezzanotte e Le ali della liberta' sono altri due top-film da vedere).
Poi c'e' un grande Steve Mcqueen che ha il lusso di avere Dustin Hoffman come spalla.
Una scena cult?
Quella del sogno...:
"il tuo e' PEGGIOR crimine che possa esser commesso da un esser umano: io ti accuso di aver SCIUPATO la tua vita. ..."
(https://www.youtube.com/watch?v=sTIo3Nh2FyY)

Il famoso "Papillon" con Steve Mcqueen e Dustin Hoffman è un gran bel film che mostra una forza strabiliante nella prima parte carceraria per perderela successivamente nella sezione conclusiva troppo tirata per le lunghe, facendo perdere smalto ad una pellicola che era partita correndo a più non posso verso una rampa di lancio strepitosa.
La tremenda prigionia che vivono i due protagonisti è descritta in modo egregio; i sentimenti e i valori umani vengono calpestati oltre ogni dire trasmettendo un certo disagio allo spettatore, quasi coinvolto personalmente grazie al buon ritmo e al fattore coinvolgimento; Hoffman e McQueen sorreggono la baracca in modo eccellente(più McQueen che Hoffman) e la regia sa compiere bene il suo dovere.
Come ripeto ritengo la seconda parte troppo stiracchiata...sembra quasi che Schaffner non riesca a tenere lo stesso ritmo, obbligandosi probabilmente a seguire le vicende del romanzo(tratto da una storia vera) senza mantenere la stessa qualità narrativa; gli ultimi 40 minuti arrancano un pò e si sente spegenrsi un pochino l'interesse....neanche i dialoghi rimangono dello stesso livello, se non negli attimi finalissimi...
In definitiva è un altra piccola perla del regista autore del "Pianeta delle scimmie", molto crudo e spietato, ma non sempre convincente nel suo concept....ed è un peccato....
...comunque ha fatto storia...

Nella prima parte, Papillon è un durissimo dramma carcerario, crudo e senza speranza, forse uno dei migliori mai realizzati nel genere, girato ed orchestrato con maestria da Schaffner e splendidamente interpretato dalla coppia McQueen-Hoffman (entrambi in forma smagliante).
Di una bellezza indescrivibile, da antologia del cinema, tutta la sequenza dell'isolamento, con un McQueen estremamente (e sottolineo, estremamente) credibile nel mostrare il deterioramento fisico e mentale di un uomo costretto a sopravvivere in quelle condizioni.

Nella seconda parte, invece, i nervi finalmente si rilassano e viene lasciato più spazio all'avventura vera e propria.
Tutta l'ultima ora, infatti, è sicuramente meno cruda ed tesa rispetto alla prima, ma rimane comunque interessante ed avvincente…..per certi aspetti sembra quasi di assistere ad un prologo di "Mission" di Roland Joffrè, anche se quest'ultimo è molto più d'impatto a livello visivo, ma molto meno tosto nella rappresentazione della realtà.

Ciò non toglie che Papillon rimane comunque un film monumentale, forse leggermente troppo lungo, ma che meriterebbe sicuramente molto più credito e notorietà da parte di pubblico e critica.
Per il mio voto finale, faccio una media tra la prima parte (9) e la seconda (7)

Carcerario duro e crudo, probabilmente il più epico ed ambizioso che sia mai stato realizzato.
I meccanismi del genere girano tutti bene e nulla viene lasciato all'immaginazione (le scene forti e violente si sprecano), l'ambientazione esotica, vero inferno in terra, trasmette fin da subito il senso di pericolo ed oppressione necessario per tenere lo spettatore angoscioso per tutta la durata, e se Hoffman si può considerare bravo, Mcqueen è semplicemente di un altro pianeta, mai rimpiangerete tanto la sua scomparsa come quando lo vedrete in "Papillon". Mcqueen è un cazzò di capolavoro (e sfido io che Friedkin lo volesse a tutti i costi per "Il Salario della Paura").
Il film inoltre cerca di non limitarsi a parlare di prigionia/fuga, ma si imbosca in temi più profondi come l'amicizia (non c'è bisogno di tante blaterate tra i protagonisti, bastano le circostanze ed il rispetto reciproco per consolidare il rapporto) e la voglia di libertà, una libertà che va ben oltre le semplici "sbarre" e che trova la sua massima espressione negli ultimi minuti oramai storici.
La regia tiene un ritmo costante e spesso se ne esce con virtuosismi piuttosto suggestivi (magistrale la sequenza onirica con l'inquadratura capovolta e i cadaveri che parlano).

Solo due cose non vanno: una durata spropositata (ma non pesante) che sfora proprio quando la sceneggiatura perde temporaneamente la bussola in passaggi un pò forzati o non particolarmente necessari (sequenze con gli indigeni, per esempio). Visto il risultato finale, gli si perdona tutto.

Filmone tostissimo, invecchiato nell'estetica ma ancora potente come un macigno.
Mcqueen indimenticabile, non te lo togli più dalla testa.

Il film è retto dalle grandissime interpretazioni di Mcqueen e Hoffman punto.
Sebbene la prima parte sia molto avvincente, il resto è nettamente inferiore, colonna sonora inesistente.

Non lo so, non mi ha convinto in pieno.

Nonostante un inizio folgorante non si può di certo dire che Papillon sia un film riuscito e c'è da meravigliarsi su come mai dopo tanti anni sia ancora in circolazione.
Papillon è un film che corre in tremendo equilibrio tra sentimentalismo e follia, con un andamento altalenante capace di alternare momenti cinematograficamente riusciti a cadute di stile e di ritmo, talmente surreali da pensare che al regista sia andato di volta il cervello.

Se la prima parte funziona, ultilizzando tutti i clichè sul genere carcerario, l'atmosfera esotica da feroce colonialismo è resa molto bene, peccato che il film si dilunghi in una durata fiume che rasenta il folle, con digressioni da romanzo d'appendice con tanto di bella indigena con le tette al vento.
Purtroppo i due attori protagonisti, pur essendo bravissimi, non hanno la ben che minima alchimia, e il rapporto di amicizia resta sospeso e abbstanza distaccato.
Se poi il film voleva rappresentare l'ossessione di Papillon per la libertà anche in quel caso ha fallito miseramente, Steve McQueen non aiuta in questo.

Un grande successo commerciale sostenuto anche da una retorica monumentale che rende l'opera tutto sommato godibile nonostante i difetti, purtroppo la patina di superficialità che impernia il film è assolutamente ingisutificabile.

Un capolavoro mancato. Schaffner aveva per le mani una grandissima storia, due attori che hanno fornito tra le migliori interpretazioni di sempre, una location molto suggestiva...Il risultato finale è un ottimo prodotto che non risente minimamente del passare degli anni, ma con qualche punto debole come l'inspiegabile calo di ritmo nella parte finale, le scene in barca davvero poco curate a qualche passaggio brusco nella trama che verso la fine lascia qualche perplessità.

SPOILER Inoltre sarebbe stato interessante capire qualcosa di più sui motivi della prigionia di Papillon (sinceramente non ho ben compreso i flashback dovuti ad allucinazioni/ricordi).

Ad ogni modo è d'obbligo la visione di questo film!

Buon misto di thriller e drammatico con un bel duetto di attori. Forse questa è una delle migliori interpretazioni di Hoffman. Bene anche McQueen. Sceneggiatura brillante.

Avevo grosse riserve su questo filmone, per via dei giudizi di alcune persone capaci qua dentro. Ma credo che non si debba criticare troppo questo pezzo storico del cinema statunitense.
"Papillon" è un film su cui si potrebbe e dovrebbe dire molto. E' al contempo un film brutto e un film bello.
Brutto per tutto quello che è stato giustamente detto. Un polpettone interminabile e dispersivo (DUE ORE E MEZZA?), senza una precisa coerenza narrativa (molte scene sono a caso), senza un'idea chiara su ciò che si vuole effettivamente dire o raccontare, con picchi di inutile truculenza e volgarità estetica, con digressioni inutili e una colonna sonora da diabete immediato.
Bello però per due interpretazioni magistrali (e sono sempre più convinto che gli attori facciano l'80% del film), per una storia commuovente, ma avventurosa e a suo modo divertente, per una serie di affascinanti retrospettive su un personaggio carismatico, ma assolutamente anti-eroico. "Papillon" è un film che ancora si lascia guardare, che ha ancora una storia da raccontare. E' un po' invecchiato, e tocco, come Louis e Papi.

Bel film con due ottimi Dustin Hoffman e Steve McQueen.

Un buon film anche se il genere non mi fa impazzire.

Semplicemente unico. Come si fa a dire che non tramsette emozioniquesto film? La caparbietà di Papillon nel cercare la libertà, la sua tenera e simpatica amicizia con Louis Dega, interpretato magistralmente da Dustin Hoffman, i suoi terribili anni d'isolamento, la fame sofferta in prigione, il suo tentativo di fuga dalla prigione, la sua pacifica quanto rispettosa convivenza con una tribù d'indios... secondo me è uno dei più grandi capolavori sulal fuga, assieme al più piacevole quanto straordinario "La grande fuga" di John Sturges. Fuori dal comune, l'interpretazione di McQueen, questa volta incredibile nei panni di Henri "Papillon" Charriere, dotato d'una mimica d'atore teatrale e d'una capacità visiva, semplicemente magnifica. Capolavoto.

Bellissimo!

Classico film sulla prigione...non hai livelli di "le ali della libertà"

Il film, inesorabilmente datato, è un polpettone romanzato dove tutto è finto, a cominciare dai fondali di cartapesta.
Probabilmente il suo incredibile successo all'epoca è da ricondurre ad un riuscito mix di violenze carcerarie ed erotismo esotico, diluite in un fumettone avventuroso, che giustificava l'accesso in sala di categorie variegate di pubblico.

Non tra i migliori film di prigionia.piuttosto noioso,banale e retorico.
c'è di meglio sul genere.

Bello. Film che merita assolutamente di essere visto almeno una volta. Per quanto mi riguarda una delle migliori interpretazioni di Dustin. Davvero insuperabili gli attori. Buona anche la sceneggiatura. Forse un pò troppo lungo.

SPOILER

C'è poco da dire su questo film, ad oggi se ne vedono pochi. Steeve McQueen spettacolare, aspetto ambientalistico fantastico!

Avvincente spettacolone carcerario su una fuga epica che purtroppo soffre l'eccessiva durata e, specie nella seconda parte, si adagia troppo su un procedere stereotipato. E nonostante le psicologie dei personaggi non vengano troppo indagate dalla sceneggiatura di Dalton Trumbo, il film resta innegabilmente teso ed emozionante grazie al mestiere commerciale di Schaffner, alle straordinarie musiche di Jerry Goldsmith e soprattutto all'intensa prova di Hoffman e di un indimenticabile McQueen. Un cult del genere, anche se c'è di meglio.

Senz'altro buona la riuscita di questo film, tratto dal magnifico e autobiografico libro scritto da Henri Charrière, uno dei pochi che mi è capitato di leggere più di una volta.
E' chiaro che le emozioni provate durante la lettura erano ben altra cosa, ma la presenza e l'interpretazione di quei due vecchi volponi, insieme alla pregevole ambientazione, ha fatto sì che il prodotto risultasse decisamente apprezzabile.

Ottima le interpretazioni, intense e riflessive. Il desiderio e la forza di riuscirci di adattarsi e quello che fuggire. Tutto ben mescolato, in un misto di difficoltà psicologiche e corporali.

non ho letto il libro quindi parlo solo del film, che nonostante le 2 ore e mezza passa veloce, dustin hoffman ma soprattutto STEVE McQUEEN era da oscar, perfetto. tra i film carcerari però gli preferisco le ali della libertà e fuga da alcatraz

Non sono d’accordo né con chi lo esalta come un capolavoro né con chi lo stronca. E’ un semplice film di avventura, prolisso e facilone, tenuto su principalmente dalla sua spettacolarità e dalle prove degli attori.

Estremamente lungo, interminabile, ripetitivo e pieno di clichè a buon mercato. Il romanzo è fantastico, il film è scadente vuole appendersi alla recitazione degli attori che purtroppo non riescono a reggere la pellicola. Peccato.

Bel film carcerario impreziosito da ottime ambientazioni,una regia solida e due grandissimi attori

molto bello, tra i piu bei film sul tema carcere, meglio sopratutto di un deludentissimo fuga di mezzanotte di cui parlero nell apposito commento. bravissimi i due attori, hoffman su tutti, ma pure mcqueen è straordinario, bella storia, ma perfetto a mio modo di vedere è il montaggio. da vedere per gli amanti del genere

Non posso dire di essere soddisfatto con “Papillon”. Non è il miglior film sulla prigionia, la narrazione procede senza mai emozionare e non decolla mai. Inoltre, non ho capito il perché, ma da metà in poi il film cambia tema, e diventa una storia tra Balla Coi Lupi e un’avventura qualsiasi. E aggiungo che il finale pare prendere per i fondelli. Insomma, sembra che il regista non sapeva cosa andare a parare, e comunque su questo tema è meglio guardarsi “Le ali della libertà”.

grandissimo e indimenticabile

Visto un po' di tempo fa; ricordo però che fosse un gran film

Un grande film con due protagonisti superlativi in stato di grazia. Una pellicola drammatica ben raccontata e magnificamente diretta. Un inno alla voglia di libertà, un film spettacolare, a tratti crudo e commovente ed intensamente interpretato. Un finale palpitante capace di emozionare ancora oggi. Un film datato ma superbo che consiglio a tutti.

Non ci sono parole per descrivere l'interpretazione dei due protagonisti.
Film intramontabile.

Troppo lungo e noioso. In certi punti si ha la sensazione di leggere un libro piuttosto che di guardare un film. Ok non è tutto da buttare, però con una trama così importante e con un cast del genere (ottime le interpretazioni) si poteva fare di meglio.

Grandissimo dramma carcerario con due interpreti fantastici.

Papillon, detto Papi, è l''uomo della Fuga, l''oppositore irriducibile all''istituzione che perverte, l''eroe sovraumanamente alla ricerca della libertà.
Solo pochi scrittori riescono a costringere un lettore a seguire pagina dopo pagina in un modo curioso e pieno di aspettative, come lo ha fatto H.Charriére. Papillon é senza dubbio un capolavoro, il film no, ma ha una sua importanza. . I primi due terzi sono decisamente migliori e Hoffman e McQueen offrono due prestazioni importanti (soprattutto lo straordinario Dustin). Verso la fine il ritmo si allenta troppo, e i personaggi sono delineati meno bene. Troppo lungo. Un''autobiografia cosi dolente e importante meritava forse la regia di *pensa* del papà di Deliverance, John Boorman: capace di coniugare ambientazione paradisiaca, violenza e gestione di un cast importante come pochi.

Da notare la firma sulla sceneggiatura di Dalton Trumbo, uno dei "Dieci di Hollywood".

film sulla prigionia, la solitudine e la ricerca esasperata di libertà...bello, avvincente e amaro.

Forse molto lungo ma mai noioso.Un'epopea quasi senza eguali che emoziona e commuove e suscita rabbia e diverte pure...Con 2 interpreti assolutamente perfetti.Da vedere e rivedere...Non perde spessore nonostante i trent'anni suonati credetemi..

Bel film bravi gli attori,da delirio la parte dell'isolamento,stupenda quella dove rimane con gli honduregni,e bel finale

SPOILER

BELLISSIMA INTERMINABILE AVVENTURA DI DUE ERGASTOLANI CHE CERCANO IN OGNI MODO DI RICONQUISTARE LA LIBERTà..NONOSTANTE LA DURATA,IL FILM NON RISULTA PESANTE..OTTIMO MCQUEEN CHE A TRATTI REGGE LA SCENA DA SOLO (MI RIFERISCO ALLA PARTE DELL'ISOLAMENTO)..BELLISSIMA LA FOTOGRAFIA.NON CAPISCO I TANTI COMMENTI NEGATIVI PER UN FILM CHE ,A MIO PARERE ,è ECCEZIONALE.

Grandissimo film di avventura, mi ha tenuto incollato al video dall'inizio alla fine, il libro è ancora più bello.

Mi trovo d'accordo con Kowa e Req.
Un film sostanzialmente banale, retorico, noiosetto.
Veramente faccio fatica a capire come sia potuto per moltissimi diventare un cult, visto che è lontano anni luce dagli altri capolavori del cosiddetto filone carcerario.
Sopravvalutato

Fondamentalmente d'accordo con Kowa. Non mi era piaciuto.
Si ha l'impressione che ci si affidi per lo + alle ambientazioni tropicali e ai protagonisti.
Ma non basta.
Nel complesso il film di Shaffnerr è un pomposo e molto costoso film di avventure piuttosto inutile.
Ma il guaio peggiore è che è incomprensibilmente interminabile, di lunghezza eccessiva (150 min.), e di una noia mortale.

E' diventato un cult, chissà perchè.

non posso considerarlo un capolavoro come molti dicono,ma non posso nemmeno "affondarlo" come ha fatto Kowalsky!
il film fino a 40 minuti dalla fine è ottimo!per chi ama i drammi carcerari questo è l'ideale e in particolare la scena della detenzione di due anni di McQueen è realizzata davvero bene e sostenuta da una grande interpretazione...
incomprensibili,come dicevo,quei 40 minuti finali!in particolare il periodo solo "musicale" che il protagonista passa sull'isola e con i soi abitanti!
insomma il film poteva e doveva chiudersi quando...



SPOILER

occasione sprecata di "capolavoro"...peccato

Mi spiace mi spiace davvero ma condivido tutte le opinioni negative della critica che non è mai stata benevola con il prolisso film di Schaffner (150 minuti che sembrano non finire mai, inesorabili e inutilmente ridondanti).
Al di là della buona prova di McQueen e qualche momento di una certa rozza efficacia (le sequenze oniriche però fanno pena, e non sono il solo a pensarlo) il successo planetario di questo film dimostra soltanto che a volte lo spettatore agisce più con il cuore che con la mente.
Non voglio certo rovinare la media (vertiginosa e incomprensibile) di questo polpettone, nè l'entusiasmo della massa, ma Papillon tra i film carcerari resta tra i meno nobili: è didascalico, noioso, gratuito e pesantemente romanzato.
Forse è meglio leggersi il libro, o rivedere "L'uomo di Alcatraz" che è di ben altro livello

Tensioni ben costruite, ritmo incalzante, film d'altri tempi, originale e carico di passioni trasgressive. Vero cinema, il duetto Hofman McQeen è straordinario. Film indimenticabile sia per ciò che mostra che per quello a cui allude: i poteri delle pulsioni di libertà.

Indimenticabile.

Signori, il Cinema.
Mi stupisco per il bassissimo numero di voti per quello che è sicuramente fra i migliori film sulle carceri della storia. Prestazione incommentabile di Steve McQueen con una strepitosa spalla di nome Dustin Hoffman. Finale struggente e liberatorio. Da vedere assolutamente.

Grande dramma carcerario con un McQueen da favola che avrebbe meritato l'oscar e invece non ebbe neanche la nomination. Le scene in cui e segregato in isolamento sono magnifiche e dimostrano la bravura di quest'attore anticonformista che ci ha lasciato a soli 50 anni. Hoffman molto bravo come al solito nel curare i minimi particolari del personaggio.Film molto duro,forse un po troppo lungo,ma le interpretazioni sono magnifiche e la regia di Schaffner davvero ottima.

Due interpreti eccezionali per un film fatto davvero bene.
Indimenticabile soprattutto il personaggio interpretato da Dustin Hoffman, che fa quasi tenerezza, impacciato con quei suoi occhialoni a fondo di bottiglia.
Bellissimo fino a un certo punto, poi a mio parere l'hanno allungato troppo e potevano risparmiarsi il quarto d'ora finale.

capolavoro del genere prison movie

è un bellissimo film, anche se vecchio supera di molto tanti altri usciti negli ultimi anni. Da vedere

Steve mitico...

Capolavoro di interpretazione, sceneggiatura e tematiche.
Al di là di ciò che è stato detto già riguardo alle stupende interpretazioni degli attori (a cui va gran parte del merito di rendere tale film così bello), vorrei sottolineare come vi siano cmq spunti di riflessione importanti, vorrei perciò ricordare due scene contrapposte (per fare un esempio), quella in cui i protagonisti sono aiutati e salvati da lebbrosi e indios (considerati relitti della società) e invece traditi da una istituzione come quella ecclesiastica (rappresentata in questo caso dalle suore, che lo consegnano nelle mani della polizia)... Sono tematiche molto serie ed importanti che fanno riflettere.
Pietra miliare.

Il film è stupendo, e mi sembra proprio strano che in così pochi lo abbiano commentato.
Cmq quello che veramente esalta e di brutto poi è la forza e la determinazione del protagonista nel sopportare le piu' infami torture anche psicologiche.
Ciò che lo tiene sempre ancorato nostro mondo e non lo fa impazzire e' la costante ricerca della libertà ed e' la speranza della libertà il filo conduttore di tutto il film.
Il tema quindi e' il più nobile di tutti e ci appartiene di diritto.
Steve Mc Queen e Dustin Hoffman veramente bravi nel loro ruolo.
Quello che ti lascia questo film è una sensazione positiva e di forza morale.

SPOILER

ottima trasposizione cinematografica della reale vicenda descritta nel libro autobiografico.
il film è una incessante ricerca di libertà, incrollabile voglia di fuggire. Splendida recitazione.

Non l'avevo mai visto, ma non raggiunge l'8 per la scena fiume degli indigeni, extralarge.
Poesia e prosa in questo film: valori grandi senza particolari uscite ad effetto, per un Mc Queen che solo per leggere una sceneggiatura pretendeva 1 milione di dollari.
Un Dustin Offman ragazzino in cui si riconoscono molti movimenti ed espressioni dell'odierno, assolutamente non all'altezza di Steve che è la star del film.
Un film realistico e senza fronzoli, quasi stitico, condito solo con morte e speranza.
Colpiscono nel segno personaggi i cui comportamenti spiazzano completamente lo spettatore, come la loro morte, che arriva istantanea ed inattesa, spesso dopo poco che sono entrati in scena ed hanno instaurato un qualche tipo di rapporto con il protagonista, munito di una gran fortuna e un fisico eccezionale.
Tutti questi colpi di scena comportamentali tengono viva l'attenzione dello spettatore e il film fugge via bene.

spero che tutti conoscano e abbiano visto PAPILLON perché per la sua grandezza straordinaria resterà sicuramente nella storia del cinema........un cast spettacolare......molto triste per le sofferenze che subisce Papillon nel carcere, ma la sua forza prevale su tutto e tutti fino ad ottenere la libertà........DA OSCAR DUSTIN HOFFMAN E STEVE MCQUEEN

a dir poco spettacolare, anche molto fedele al libro!!

Tratto da un libro che, pare, fosse autobiografico e che ebbe grande successo, ecco il film. Una volta tanto, pur con tanti tagli, una pellicola che rende giustizia allo scritto, forse per la presenza di un grande Offman e di un grande Steve McQueen.
Il desiderio di fuga da un carcere terribile farà sì che i due poveri sciagurati tentino in ogni modo di evadere.

bellissimo film con un grande dustin hoffman