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Allora, brutto è brutto, però mi ha divertito parecchio questo prequel di "Ringu" e si, lo so, non è una buona cosa che mi abbia divertito, tuttavia alla fin fine non l'ho trovato pessimo come "Ring 2". La regia passa a Norio Tsuruta anche perché da "Ring 2" traspariva la poca voglia di Nakata di proseguire con la saga, direi. Il film è ambientato poco prima della morte di Sadako e diversi anni dopo il fattaccio della "dimostrazione" vista nelle visioni di "Ringu" e della morte della madre. Carina l'idea di Sadako membro di una compagnia teatrale (idea buona anche per il cabaret: adesso possiamo dire "Ah vedi, aveva iniziato con il teatro e poi ha lavorato in televisione. Soprattutto in televisione"). Viene approfondita a livello umano la figura della ragazza, chiaramente rappresentata come una ragazza buona, solo parzialmente consapevole della reale portata della maledizione che si porta dietro e dei suoi poteri; cosa che la rende ovviamente abbastanza disturbata (eh, ma dai), introversa, timidissima e incapace di relazionarsi con gli altri membri della compagnia che, ovviamente, la guardano con crescente sospetto e ne sono turbati. Anche qui i poteri di Sadako non vengono mai nascosti né messi in dubbio a lungo; i suoi poteri sono quelli di una che non è umana, non del tutto e ben presto tutti se ne convinceranno, ahilei, inesorabilmente. A quanto pare, comunque, Sadako era un'ottima attrice e visto il ruolo che interpreta nello spettacolo della compagnia, mi sa che era una seguace del "Metodo Stanislavskij". In questo film nella figura di Sadako e nella sua storia c'è un po' di "Sindrome della Creatura di Frankenstein" e un po' di "Carrie", per il trattamento subito dalla poveretta, dotata sì di poteri spaventosi ma che nessuno cerca mai di tranquillizzare o comprendere (tranne il love-interesting, perché abbiamo anche un teen-love del disagio, qui dentro), tutti agiscono sempre e solo spinti dall'orrore e dal sospetto. Sadako è rappresentata come una vittima che non sa come gestire i suoi poteri, ne è terrorizzata più di chiunque altro e non trova altro modo di usarli se non quello di difendersi in modo letale dalle pressioni che le calano addosso. Dunque, Sadako è rappresentata solo come una vittima ? No, ed è qui che c'è l'idea, ehm, geniale... Ci sono due Sadako, scissesi tempo prima e che ora sono due entità distinte, l'una, la 19enne introversa e dolce, la parte più umana derivata dalla madre, l'altra, con l'aspetto eternamente bambino e capelluto, la parte demoniaca, figlia di chissà qualche spirito del mare. Naturalmente è quest'ultima ad uccidere, senza che l'altra Sadako quasi se ne renda conto, nonostante pare siano sempre le sue emozioni a scatenare la sua controparte malvagia (credo, è tutto piuttosto buttato lì eh). Ora... Ma che roba è ? Fatemi capire, Sadako è Majin Bu ? Con la parte buona cicciottona e la parte magra malvagia ? Oppure tipo il Supremo e il Grande Mago Piccolo ? Ho riso come uno scemo per 5 minuti buoni per 'sta cosa. Che poi Sadako, anche quella buona, ha effettivamente i poteri di Majin Bu. Sadako infatti guarisce la gente. Con l'imposizione delle mani. Sadako ha i poteri di Gesù, porca miseria. Sadako è praticamente il Genio della Lampada anzi, il Genio del Pozzo (Jafar, però...). Quello è il momento "sliding door" del film, quello in cui Sadako si rende conto di poter forse usare il suo potere per scopi benefici, e se le cose non avessero preso una pessima piega immediatamente dopo ("Carrie" e "Sindrome della Creatura di Frankenstein" tutte insieme) chissà... Poi, io capisco il descrivere la reazione da "folla spaventata e inferocita" che si scatena contro il "mostro" di turno, però questa è una che ammazza con il pensiero. Ammazza con il pensiero. E guarisce vecchi paralitici dandogli una pacca sul ginocchio. E questi la corcano di mazzate (non si capisce poi se è morta morta e viene resuscitata dall'altra se stessa o se non era proprio morta morta). Scusate, signori, cosa vi aspettavate sarebbe successo dopo ? Ecco, appunto. Il film si trascina tra una tamarrata a destra e un cliché a sinistra, mentre il fidanzatino di Sadako, Toyama, si dimostra un ottimo volontario per i Darwin Award. Oh, gli ha detto dieci volte "scappa, levati di qui che sto per fare cose brutte. Vattene Toyà, te lo sto a dì" e lui niente, fischia. Il film comunque non manca di fare parziale chiarezza ed approfondimento sui poteri di Sadako, ma non manca nemmeno in splendide trashate. Perché alla fine, le due metà di Bu si riuniscono in "Dragon Ball" no ? Così come il Supremo e Piccolo. Ecco. Spinta dal terrore (di finire ammazzata) e dalla disperazione Sadako sceglie di riunirsi e accogliere la sua parte demoniaca, la "bambina" (o almeno credo che sia questo che accade). La scena in realtà è carina, Sadako in cima alla scogliera, spalle al mare che le ha dato la vita, forse parlando agli spiriti delle acque salmastre (il padre ? Boh), le onde che rombano sotto di lei, la sua controparte abbracciata a lei, dettaglio dell'occhio di Toyama attraverso il cui sguardo assistiamo alla trasformazione di Sadako. Capelli davanti al volto e natura demoniaca abbracciata. Le due metà riunite in un solo demone. E dopo una sequenza carina, di nuovo a bomba nel trash, con Toyama che vince la medaglia d'oro per la dichiarazione d'amore con il tempismo peggiore e più inopportuna in tutta la storia dell'essere umano. Bravo compare, 92 minuti di applausi. Guardate tutti 'sta scena perché è da scompisciarsi. Ed è un peccato 'sta uscita allucinante del tizio, perché spezza la bella sequenza della nascita del demone Sadako; la sequenza successiva infatti, quando il resto dei "cacciatori" sta per trasformarsi repentinamente in "preda", è molto bella. In mezzo al bosco, in silenzio una volta spentosi l'ovvio urlo dello scemo, con una tensione crescente e palpabile e la suspense dello spettatore che sa perfettamente cosa sta per succedere, mentre gli altri intuiscono che le cose hanno preso una pessima piega e si stanno cacàndo tutti nelle loro giapponesi mutande. Grezzissima a livello di fotografia ed estetica, super casalinga davvero, è però l'unica scena che restituisca un angosciante senso di terrore sovrannaturale, di attesa di una fine inevitabile, della presenza di qualcosa di terribile, potente e non di questo mondo. La sequenza della trasformazione di Sadako e della successiva attesa dei poveri sventurati è bella, spezzata solo da quell'uscita comica della quale non si sentiva il bisogno, ma che forse avrebbe voluto essere drammatica, non saprei. Dopodiché inizia la caccia (e finisce rapidissima, ve l'avevo detto, uccide col pensiero, è praticamente onnipotente questa, 'ndo andate). Sadako, a questo punto del film, è di fatto già uno spirito demoniaco ultraterreno, i movimenti disarticolati e scattosi, i capelli sul volto e via dicendo, è già l'essere che vedremo uscire dal pozzo e dalla tv in "Ringu", solo che qui è ancora viva. Dopo la strage, tuttavia, torna alla sua condizione umana e buona. Di fatto, la morte terribile nel pozzo ne ha definitivamente annullato la parte umana, tramutandola del tutto in uno spirito demoniaco colmo di rancore, ma questa condizione per lei era possibile anche quando era in vita. Confortante. "Ring 0" conferma la natura sovrannaturale di Sadako e il suo profondo contatto con il mondo degli spiriti anche pre-morte. Non un semplice onryo classico, qualcosa di più. Le ultime scene si trascinano rapidamente verso la conclusione che tutti sappiamo. Di fatto "Ring 0" non riesce a coinvolgere in modo realmente drammatico nel suo approfondimento sulla parte più innocente di Sadako anzi risulta più di una volta involontariamente divertente, ma sul finale ha almeno un paio di belle scene ed è tutto sommato nel complesso godibile, mettendoci dentro anche le risate involontarie, ma gustose. Brava Yukie Nakama nei panni della giovane Sadako.
Che delusione! Un prequel totalmente inutile. Per ben tre motivi: 1 è soporifero, lento e noioso (se soffrite di insonnia è un toccasana) 2 la trama non mi è piaciuta per nulla ed è molto mediocre 3 secondo me il primo film andava bene così com'era, da solo, quindi non ho capito perché fare questo prequel per spiegare la vita di Sadako, facendo perdere tutto il mistero che si celava dietro questo personaggio. In più spiegano poco e niente. Si salvano 2-3 scene (tra cui il finale), ma è un po' troppo poco per salvare l'intero film! Un prequel evitabilissimo. Non lo consiglio per nulla. Brutto!
Se non fosse che si tratta della storia di Sadako, questo film non avrebbe alcun motivo per interessare lo spettatore. Noioso e inutilmente melodrammatico.
Inferiore alle aspettative, questo prequel dovrebbe essere la spiegazione, la chiave di lettura dei due precedenti film per spiegare il tutto ma si perde in una maniera insulsa non si capisce realmente il perchègli esperimenti ai poteri alla separazione dei 2 corpi...è una accozzaglia di cose sparate così alla rinfusa giusto per dire << più o meno tutto è iniziato così..ora fatevi un idea vostra!!!>> Attori che recitano da cani..tranne la la protagonista..poi per il resto hanno buttato via una bella occasione, il materiale per lavorare c'era.
Non mi ha convinto molto questo prequel che chiude la saga horror più famosa di provenienza orientale. Di sicuro non la migliore, se il primo è stato bello, il secondo perde qualcosa e questo terzo film non ha mai un picco degno di nota, la storia rimane abbastanza confusa e non si capisce dove vuole arrivare, inoltre mi sembra che finisca un pò cosi, come se non si sapesse bene cosa fare. Ringu in generale deve la sua nomea al fatto che è stato il primo horror orientale davvero conosciuto anche dalle nostre parti (forse anche perchè ci hanno fatto subito un remake hollywoodiano) ma non sicuramente alla bellezza della saga. Voto compessivo: 6/ 6.5
Una pellicola a due facce. Una prima parte noiosa e inutile, senza mordente e con la complicità di una recitazione collettiva ben al di sotto della media. Dalla rappresentazione teatrale in poi il film ha perlomeno qualche sussulto più congruo con una pellicola horror. Vengono aggiunti tasselli importanti nella saga, tanto da esserne in sostanza un prequel, ma nell'insieme si creano incongruità di non poco conto con il complesso della continuity.
Già la serie "The ring" non mi ha mai coinvolto più di tanto, ma questo film poi lo trovo inutile e noioso. La protagonista poi è veramente pessima in quel ruolo. Non c'è paura, non c'è tensione... insomma una mezza schifezza. Sconsigliato
Premetto che io ho visto solo i due ring "americani", quelli con Naomi Watts per intenderci. Questo film dovrebbe essere il prequel di tutta la storia di The Ring, ma mi ha lasciato un dubbio atroce e cioè: ma la nascita della vhs maledetta come avviene? Non l'ho mica capito. Ma a parte questo, parlando del film devo dire che non mi è piaciuto per niente, nessuna emozione, nessun colpo ad effetto, paura zero.... Come ho fatto a vedere questo film inutile rimane, per me, un mistero. Il consiglio che posso dare a chi non lo ha visto, è quello di evitarlo accuratamente senza lasciarsi prendere dalla curiosità.
Il terzo capitolo della trilogia orientale aggiunge molti particolari sulla vita di Sadaku,ma ormai la capacita'di far paura ha ceduto definitivamente il posto alla complessita'degli eventi e alla noia. Ring 0 e'un prequel che ci permette di assistere agli eventi che hanno portato alla creazione della maledizione del videotape,ma purtroppo la pellicola non manca di scivolare nel dramma romantico,allontanandosi definitivamente dalle atmosfere horror respirate nei primi due capitoli. Forse molto piu'conprensibile e illuminante,ma allo stesso tempo dannatamente noioso e inconcludente...le classiche serpentine di Sadaku poi,puzzano di deja-vu.
Certo è riuscito a dare un senso ai capitoli successivi ma per il resto è un film che dice veramente poco. Lento e privo d'inquietudine con poca atmosfera da brivido se non in una scena finale che merita veramente un 9.
Questo prequel risente del cambio di regia, risulta noioso e con alcune incongrenze ma che comunque svela quasi tutti i misteri sopiti dai film precedenti.
Poco da aggiungere: lo spunto originario era decisamente felice, ma qui assistiamo soprattutto a una "raccolta differenziata" degli episodi precedenti, a dir poco schematica e frammentaria, se non proprio inconcludente (tutta la parte finale lo è) Aggiungerei che di sospense non c'è l'ombra, Sadak sembra una caricatura di se stessa, oltretutto la recitazione orientale vibra pochissimo, c'è una stilosità talvolta efficace ma anche abbastnaza incongrua in uno script del genere. Tematica ricorrente, il bene come antitetico al male, e qui va bene. Efficace la rappresentazione teatrale anche se la "prima2 finisce per citare (male) la Carrie di S. king. Ma tutto il film è lento e artificioso un horror elegante questo sì, ma anche una stanca riproduzione di stilemi già visti e soprattutto nel cinema occidentale. Peccato, talvolta la solitudine dell'eterea "strega" suggerisce un certo senso di pena, ma è il simbolo castrante a tutti i costi che riporta l'inferno nella dimensione abissale da cui è nato. E, da spettatore, ne sono lieto
no, no ,no! non ci siamo. nn ho visto ne ringu e ne the ring 2 ma vedendo questo m è passata la voglia! attori scarsissimi, doppiaggi penosi, scenografia nn sempre perfetta e trama inesistente. m mantengo alto