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A mio modesto avviso,la maggior parte delle persone che abbia recensito il film,si è riempita la bocca di grandi parole e concetti,senza neanche tentare latentemente di lasciarsi trasportare dalla pellicola.Non so perchè,ma mi hanno dato l'impressione di quella puntata dei simpson,in cui il negoziante di fumetti esce di sala col portatile al collo,già pronto ad inviare la sua stroncatura al popolo del web.Siamo in un mondo pieno di disparità,dove ormai nessuno più ragiona con la sua testa,ma con quella d'un altro,o quella indottrinatagli.Sulla maestria visiva del film,non mi picco nemmeno di discutere,ritenendo già come assodata la sua indiscutibilità anche dai peggiori denigratori.La critica mossa verso la mancata interconnessione delle tre storie,mi sembra faziosa e beceramente accademica,frutto d'una sterile e puerile polemica.Questo non è Pulp Fiction nè un fil di Guy Ricthie,e tantomeno non pretende di esserlo;fatevi una ragione.Non si tratta d'un film a scatole cinesi,e non punta sul montaggio alternato per fare effetto:non ne ha bisogno.è un film intensamente immerso in atmosfere dal richiamo bogartiano,ma in cui si ben coniugano scene grottesche ed intense.Nell'incipit,lo spettatore è fuorviato dal ritmo da videoclip patinato ed i dialoghi troppo 'cool' o furbetti,se si preferisce,ma occorre dare il tempo alla storia di fluirti in vena,come da una flebo,per lasciarsi trasportare da essa.Di errori che potevano commettersi,ce ne sono tantissime,tuttavia si è riuscti a non scantonare in essi.I personaggi sono tagliati in modo grezzo,e raffinati via via,in corso d'opera,con una loro psicolgia che affiora passo passo,come sigarette che si bruciano rapidi,al vento.Ammetto,con una certa presunzione,che a mio parere,l'allievo -rodriguez- bbia anche superato il maestro -tarantino-,pur con l'aiuto esterno di Miller(che fa anche il suo bel cameo,ma nessuno se n'era accorto,troppo intento a demolire il film).So già con ciò,d'attirarmi le antipatie di chiunque ancora non mi vedesse come la peggiore delle nemesi;non mi interessa.Kill Bill vol.I è stato un'immonda ed ammorbante brodura da sciropparsi,noioso e pieno di sola azione(erro?),mentre il vol.II un mero intrattenimento,e niente di più,d'un regista che non si è saputo contenere,ed al quale non è stato saputo imporre un taglio definito ad alcune scene in più:era la versione estesa d'un film eccessivo.Sin city si lascia vedere,è un gioco cui bisogna sapersi lasciar andare,dopo che si siano comprese le regole.Uno di quei pochissimi film,che già a metà t'abbiano conquistato,che racconta la violenza,parodiandola e con autoironia,ma col sapiente e cadenzato passo dell'epos,andato perso coi grandi maestri d'una volta.Reputo sia Immortal ad vitam che incontra Pulp Fiction,ed infine lo sdoganamento del fumetto dal ruolo secondario rispetto al cinema,cui l'ha relegato quella stessa cultura dominante che v'impone chi amare e chi no.Il film poteva finire mezz'ora prima,che già mi aveva rapito e coinvolto.Come un blockbuster?beh,sì,ma con apprezzabili sfumature da uno di quei film autoriali che piacciono certo,ma conervano una loro 'pizzosità' di fondo.Per me,assieme ad Old Boy,è uno dei pochi film di quest'anno che abbia visto al cinema,e che m'abbiano detto qualcosa di nuovo ed innovativo,trasportandomi nel loro surreale microcosmo.Se lo capite,bene,altrimenti,chi se ne frega.Anche C'era una volta l'America,non piacque a tutti(ok,il paragone è alto,ma mi serviva una chiusura ad effetto);in definitiva,peggio per loro,no? un saluto indistinto