ultra' regia di Ricky Tognazzi Italia 1991
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ultra' (1991)

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locandina del film ULTRA'

Titolo Originale: ULTRA'

RegiaRicky Tognazzi

InterpretiClaudio Amendola, Ricky Memphis, Giuppy Izzo, Alessandro Tiberi

Durata: h 1.32
NazionalitàItalia 1991
Generedrammatico
Al cinema nel Novembre 1991

•  Altri film di Ricky Tognazzi

Trama del film Ultra'

Luca, 25 anni, nome di battaglia Principe, è il capo degli ultrà romanisti. Ha passato due anni in galera, ma oggi esce e domani c'è Juve-Roma. La notte, sul treno per Torino scopre che la sua ex-ragazza e il suo migliore amico si sono messi assieme. All'arrivo in stazione, ci sono i primi scontri e poi lo stadio. La partita è già iniziata, ma che importa: nei gabinetti finalmente scoppia la battaglia.

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Voto Visitatori:   6,35 / 10 (41 voti)6,35Grafico
Migliore regiaMiglior sonoro
VINCITORE DI 2 PREMI DAVID DI DONATELLO:
Migliore regia, Miglior sonoro
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Voti e commenti su Ultra', 41 opinioni inserite

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  Pagina di 1  

marcogiannelli  @  18/06/2021 08:43:20
   7 / 10
Film tutto sommato riuscito con Amendola, Memphis e Tognazzi 30 anni più giovani e con meno cinema dem***** alle spalle.
Un fenomeno come quello degli Ultras raccontato con molta delicatezza, facendo esaltare tutti gli aspetti che fanno parte di una vita travagliata e al limite.
Il corporatismo, la fede incondizionata, lo squadrismo, la lealtà, le rinunce ecc.
C'è purtroppo sempre quel retrogusto italiano, ma la violenza, il linguaggio scurrile e i riferimenti negativi non sono edulcorati e, anzi, sono ben espliciti perché il tentativo di denuncia è palese.
Curioso il fatto che mi sia accorto solo ora che Alessandro di Boris abbia il ruolo del bambino.
La partita con la Juventus e lo stadio sono il sogno del piccolo Fabietto. Diventerà un incubo.

kafka62  @  18/02/2018 17:02:15
   6 / 10
Se si fa eccezione per il brutto inizio, un flash-back che, in un convenzionale bianco e nero, introduce rozzamente il tema della violenza giovanile (il finto stupro) e quello, più particolare, del conflitto latente tra Red e Principe (entrambi innamorati della stessa donna), "Ultrà" è un film abbastanza promettente, a tratti persino raffinato. Come è stato fatto per gran parte della produzione cinematografica italiana degli anni '90, anche per "Ultrà" si può parlare (nel bene e nel male) di minimalismo (non però di "neo-neorealismo", e vedremo più avanti il motivo), perché Tognazzi non si propone di analizzare, da un punto di vista sociologico e culturale, le cause e le implicazioni sociali del fenomeno della violenza negli stadi, ma si limita a descrivere (facendolo peraltro molto bene) un universo metropolitano di degrado e di ordinaria disperazione, rifiutando di assumere posizioni moralistiche e lasciando che siano le immagini a parlare da sé. L'approccio fenomenologico contrasta curiosamente con una costruzione narrativa di stampo teatrale (gli ambienti sono quasi tutti angusti e circoscritti, appartamenti popolari, carrozze ferroviarie e sotterranei dello stadio), per cui il richiamo a lontane esperienze neorealistiche appare fuori luogo.
Non mancano poi gli stereotipi, come alcune atmosfere vagamente "western" (la sassaiola in stazione) o il ruvido schematismo con cui sono ritratte le figure di Red e Principe, simbolicamente in lotta per il possesso dell'anima del ragazzino che la sorella ha affidato loro. Proprio il personaggio del ragazzino, sotto il cui sguardo si dipana l'intera storia, è l'invenzione più felice del film, in quanto grazie ad esso Tognazzi riesce a mostrare, senza inutili mediazioni sociologiche, l'irrazionale e ipnotica fascinazione esercitata da quell'incredibile rito tribale (fatto di fanatismo, violenza verbale, razzismo, ma anche di cameratismo e folklore) che è il tifo calcistico. Peccato che, dopo aver operato la scelta (assolutamente da condividere) di escludere dalla rappresentazione diretta proprio ciò che è al centro dell'azione drammatica, vale a dire le partite di calcio il film finisca poi per enfatizzare gli scontri tra le tifoserie avversarie attraverso l'uso di una musica tambureggiante, la quale sortisce l'effetto contrario di spettacolarizzare quella violenza che si voleva condannare. In un film così crudo e concitato, che fa emergere quasi fisicamente un senso di violenza repressa (l'interminabile notte passata in treno è qualcosa di sconvolgente ed inumano), trovano posto, supportati dalla bella musica di Venditti, anche momenti di malinconia per un'età che sta volgendo al termine e di angoscia per l'incombere del futuro (esemplificati dal vecchio ultrà che va a salutare alla stazione gli amici di una volta con il figlio in braccio).
Grande cura è stata prestata ai dialoghi, caratterizzati da suoni, parole e costruzioni sintattiche che, lontani dalle abusate espressioni vernacolari romanesche, rivelano una approfondita ricerca antropologico-linguistica, all'inquadratura, con la valorizzazione dei primi piani e dei dettagli, al montaggio, puntuale nel cogliere le espressioni, ora feroci ora impaurite, dei vari personaggi, e alla recitazione dei giovanissimi attori, con i sorprendenti Ricky Memphis e Giuppy Izzo che non demeritano di fronte al più "esperto" Claudio Amendola, divenuto già da qualche anno una presenza importante del nuovo cinema italiano di allora.

Goldust  @  09/05/2016 17:34:07
   6½ / 10
Il film di Tognazzi è ruspante ed arrabbiato come i suoi bravi protagonisti; pur essendo sommario nelle conclusioni e lento in alcuni passaggi ( tra scherzi goliardici ed eccessi di ogni genere la trasferta in treno sembra non finire mai ) è però tutt'altro che banale e anzi abbastanza interessante a livello antropologico. E anche se gli ultrà non sono proprio tutti così ( alla base di ogni gruppo di tifo organizzato c'è sempre un preciso sistema di valori che qui non viene preso minimamente in considerazione) è già importante che in Italia venga dedicato un film al movimento.

hideakianno  @  17/12/2013 00:58:23
   7 / 10
Non male questo lavoro di tognazzi ispirato al mondo del tifo organizzato,che cerca di cogliere alcune dinamiche interne ai gruppi organizzati delle curve italiane.....come detto da altri in realtà questa analisi rimane abbastanza sullo sfondo ,dando spazio alle dinamiche di vita vissuta dei principali protagonisti( discreto Amendola e ottimo il sorprendente ricky memphis ,non male nemmeno la doppiatrice Giuppy izzo),seguendo un canovaccio tipico dei film di Tognazzi di quel periodo ....ad ogni modo il film scorre via piacevolmente fino al finale drammatico e spiazzante ,che personalmente ho apprezzato molto

Invia una mail all'autore del commento Tempesta  @  04/11/2013 19:33:44
   7 / 10
Riprende in pieno le trasferte degli ultra romani .
Da vedere

Invia una mail all'autore del commento Project Pat  @  08/09/2013 19:19:48
   5 / 10
Recitazione buona ma sceneggiatura banalissima, senza contare che per più di un terzo il film si svolge sul treno e che il finale si "risolve" nel giro di 5 minuti (risolve per modo di dire tra l'altro, in quanto...

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

Da vedere senza aspettarsi nulla di che, una volta, due al massimo e poi stop.

C.Spaulding  @  05/06/2012 10:42:07
   8 / 10
Ottimo film di Tognazzi. Molto crudo e realistico il film affronta il problema delle tifoserie violente. la storia è bella e riesce a colpire lo spettatore. Claudio Amendola (uno dei peggiori attori che l'italia abbia avuto)qui rende bene...e forse è la sua parte più riuscita. Nel complesso il film si lascia guardare senza difficoltà.

Invia una mail all'autore del commento marco986  @  21/12/2011 18:07:35
   7 / 10
Buon film di Ricky Tognazzi con ottimi attori come Amendola,Memphis e Gianmarco Tognazzi

Niko.g  @  13/08/2011 13:10:48
   6½ / 10
Lo stile neorealista risulta efficace per raccontare la storia di questi "ragazzi di curva". Lo stereotipo diventa un mezzo per evidenziare le bassezze che si nascondono dietro una maschera da guerriero e l’indomito coraggio di chi viene etichettato come un "senza palle".
Recitazione mediocre, compresi Memphis e Amendola. Regia più che apprezzabile.
Eccesso di becerume a parte, resta un film di una tristezza e di una malinconia laceranti. Come un viaggio in treno, verso la follia…

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  13/01/2011 18:07:08
   6½ / 10
Fino al momento dell'uscita di questo film, il fenomeno dei gruppi ultras non era stato trattato nel cinema italiano e senza dubbio l'elemento novità è innegabile. Lo sguardo però rimane troppo in superficie, il film ti fa vedere il fenomeno senza andare alle radici di esso, di un certo tipo di disagio. Buone comunque le prove di Amendola e Menphis.

guidox  @  23/09/2010 22:54:28
   4 / 10
un film che non va al di là di "regalare" allo spettatore situazioni stereotipate vissute da personaggi-macchietta.
pessima la trovata della storia d'amore parallela che vede coinvolti i due protagonisti, è l'elemento in più che fa passare il film da banale a ridicolo.
molto meglio i documentari realizzati e autoprodotti all'interno di molte curve italiane, come ad esempio il "Farebbero tutti silenzio" atalantino.
non c'è una storia romanzata, ma almeno si evitano i chili di retorica che sono presenti in questo film e non c'è nessuna morale di fondo.

Invia una mail all'autore del commento Il Cartaio  @  20/09/2009 18:24:50
   6½ / 10
Ricordo ancora quanto fremevo da piccolo aspettando l'uscita del film in VHS, ricordo, da super tifoso bianconero quale sono, quanto odiavo Amendola che ce l'aveva con i miei fratelli juventini... ricordo ancora quanto mi piacque quel film!!! più di 15 anni fa! L'ho rivisto l'altra sera e ammetto che il risultato non è esattamente lo stesso. Ora è facile notare come il film si discosti effettivamente molto dalla realtà e come la trama sia abbastanza blanda e priva di di una vera storia da raccontare. Non me la sento di bocciarlo, anche perchè nonostante tutto il film secondo me rimane più che sufficiente soprattutto per gli amanti del calcio!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  11/04/2009 03:53:34
   6 / 10
Un discreto prodotto ed emozionante nei suoi momenti tristi. Carine alcune scene ma si poteva fare meglio. Tognazzi non sfigura, un film che si può guardare ma non aspettatevi un capolavoro.

Christian80  @  08/04/2009 23:27:55
   6½ / 10
mezzo voto in piu perchè si vede la zona mia!!!

maitton  @  12/01/2009 18:20:56
   4 / 10
film pessimo. lontano anni luce dalla realta´. mi verrebbe quasi da dire, in tipico stile capitolino...ma il rispetto va oltre la rivalita´... . Da rifare

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento goat  @  28/08/2008 12:23:25
   4½ / 10
neorealismo all'amatriciana, una carrellata di macchiette sterili e stereotipate con cui è impossibile empatizzare. la parte centrale nel treno è snervante per quanto piatta e senza spunti. amendola e memphis, aiutati dal ruolo dei loro personaggi ma pur sempre abili, non bastano.

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Ultima risposta 09/09/2008 10.38.44
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JOKER1926  @  06/07/2008 16:25:40
   7½ / 10
Ricky Tognazzi confeziona un film profondo, realista...
Luca, chiamato il Principe è un capo ultrà, uscito dal carcere organizza la difficile, temibile trasferta in terra piemontese...
Ma comunque il regista introduce rapidamente sulla scena tutti i vari personaggi...
Magistrale Claudio Amendola nelle vesti di Principe...
Applausi anche a Ricky Memphis..!
Film discreto, come accennato prima realista e quindi anche i dialoghi saranno coloriti e ci saranno alcune belle scene.
Il film riporta le vicende dei romani in viaggio verso Torino (giorno drammatico, morì un tifoso giallorosso...)
Le due tifoserie (storicamente) sono state sempre rivali, e una volta a Torino i romani daranno vita insieme ai torinesi ad un piccola grande guerriglia..!
Un tifoso della Roma morirà...
Film drammatico, magnifica la scena della guerriglia, bella la parte in cui il ragazzo ferito (futura vittima) stringe i denti e nascondendo la ferita mortale penetra nello stadio...
Guerriglia a parte, possiamo notare la testardaggine, la volontà di un ragazzo di vedere la partita della propria squadra...
Pellicola che potrebbe essere interpretata in modo diverso dal mio, lode al regista per la scena del treno...
Scena (anzi parte) lunghissima e psicologicamente disturbante (non per JOKER1926 …per ovvi motivi...), i vari ragazzi "creano" un "mosaico" di parolacce e sono protagonisti di episodi poco decenti.
Il film è delicato, non bisogna generalizzare e condannare (a mio avviso) una massa di persone che vanno a fare tifo per la loro squadra…
Molti ragazzi hanno dei problemi in famiglia, e cercano di sfogarsi all'esterno, lontano da parenti e occhi indiscreti…
Ciò da alcune persone è visto come qualcosa di estremamente negativo, i ragazzi (di una certa età, 20/30 anni) a volte sono "sbandati" e devono "emanciparsi" dai pensieri e una s*****ttata e la cosa migliore…
A contornare il tutto si "intersecano" nelle menti degli ultrà concetti territoriali, essi hanno delle particolari concezioni che vanno difese e diffuse…
Oggi giorno è difficile capire questo movimento, la massa è sempre pronta (e impulsiva ) a dare dei giudizi diffamatori e poco logici…
Potrei aprire dei fascicoli riguardo ciò…
Ma tratto il tutto in modo superficiale, non tutti sono informati su determinati fatti…
Ritorno alla pellicola (effetto visivo)…
Buona la colonna sonora (molto drammatica), il film gode di un ritmo vivace (eccezione fatta per alcuni tratti della pellicola), il tutto gira solo ed unicamente intorno ad una partita di campionato: Juventus – Roma…
è palese che intorno alla pellicola il regista "cuce" delle storie…
Bravo il regista a "raccogliere" e "intrappolare" (in modo limitato si capisce) la mentalità, le azioni, degli ultrà…
Epica la locandina del film, "Ultrà" è un mini Cult, pellicola che riporta (almeno grosso modo) la criticata vita dei tifosi che seguono la propria squadra…
Ripeto il fenomeno, il movimento Ultrà, (attualmente Ultras ) è complesso, è inutile (s)parlare, o meglio condannare questi ragazzi (io non prendo le loro difese) ma cercare di capire la mentalità (a volte forse troppo estremista) che li contraddistingue dalla massa…
è grande l'elenco delle scene indimenticabili del film, ottima la parte in cui il ragazzo (il fratello della fidanzata di Principe) "sfida" gli altri e in primis Luca sulla Roma…
Il giovane è preparato e risponde a tutte le statistiche, risultati e curiosità della sua squadra del cuore…
Questa mentalità, questa fede calcistica è una delle cose più belle di questa società degradata e a prescindere dai colori la cosa importante, "universale" è la mentalità (logicamente leale, quindi niente lame ed armi) di seguire i calciatori, lodare la maglia e a volte magari di venire a contatto con altri gruppi di tifosi…
"Ultrà" è quindi un buon prodotto cinematografico che non "abusa", non diffama (almeno secondo me) questo grande movimento…

"Sei un ultrà… Non mollare Mai!!!"

7 risposte al commento
Ultima risposta 21/08/2008 16.57.38
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Invia una mail all'autore del commento ITALO1988  @  21/05/2008 16:08:35
   4 / 10
Quando non si sà che fare ci si inventa un film che riguarda una piaga sociale e si spaccia il tutto per neo realismo.
Di gran lunga migliore Hooligans di Lexi Alexander.

roy rogers  @  28/02/2008 09:38:56
   6½ / 10
bel film molto veritiero! sono presenti dei buoni attori e amendola si cala benissimo nella parte! Mi ha un pò deluso il finale!!!!!

NandoMericoni  @  10/02/2008 22:09:01
   7 / 10
c'è poco da dire, rispecchia perfettamente gli ultras degli anni 80...

taras bulba  @  29/12/2007 23:53:11
   7 / 10
A tratti un pò forzato ma comunque un film che ricalca fedelmente il panorama delle tifoserie violente degli anni 80

enter  @  17/12/2007 22:46:24
   6 / 10
film veritiero non c'è che dire,ma non mi ha fatto impazzire come film anche se ti fa riflettere un po

Sestri Potente  @  17/12/2007 22:36:23
   7½ / 10
Un film che merita rispetto, in quanto è stato l'unico in Italia a trattare un argomento assai affascinante e problematico come quello delle tifoserie violente. Fatto abbastanza strano, se si pensa che il nostro Paese va matto per il gioco del calcio! Comunque l'opera di Ricky Tognazzi fatica a decollare per tutta la prima ora, ma gli ultimi 30 minuti sono davvero esilaranti, anche perché mostrano in modo molto veritiero ciò che accade nelle trasferte allo stadio. Non è un capolavoro ma tutto sommato merita, e spero che in futuro ci saranno altre opere di registi italiani riguardo al tema-ultras, d'altra parte quale occasione migliore per migliorare il nostro cinema?

cinemamania  @  27/11/2007 21:41:58
   8 / 10
Bellissimo film, molto veritiero.

Invia una mail all'autore del commento Andrix84  @  29/08/2007 21:56:01
   6 / 10
Mah,poteva essere un prodotto di gran lunga superiore al risultato,ma ci sono troppi errori secondo me nel film!

metafisico  @  05/08/2007 19:31:57
   1 / 10
Shulz  @  22/07/2007 22:47:43
   7½ / 10
Il voto lo dò perchè lo vidi che avevo 14 anni e mi rimase impresso nella mia mente..non chiedetemi il perchè..sin da piccolo,quando mio padre mi portava allo stadio..il mio sguardo fisso era lì..o alla curva o al settore ospiti..della partita poco mi importava..però ritornando al film di ultras c'è giusto qualcosina poi alla fine è pur sempre un film..quindi se vi fate una trasferta col treno a Torino capirete le cose come stanno realmente!
ULTRAS LIBERI(ma quelli veri..)

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Ultima risposta 05/08/2007 11.50.30
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FORZA NAPOLI  @  22/03/2007 17:31:14
   9 / 10
FILM BELLISSIMO, CON BUONI ATTORI.
UN FILM CHE TI FA VEDERE LA VITA DELL'ULTRA', SEMPRE PRESENTE, SEMPRE A FARE A MAZZATE SOTTO IL COLORE DELLA PROPRIA BANDIERA, NON MOLLANDO MAI!

SEI UN ULTRA' NON MOLLARE!!!

FILM GLORIOSO

Tempesta  @  16/03/2007 21:01:15
   8½ / 10
"Me ricordo de quegli anni come se fosse ieri, e come se fossero
n'artra vita. L'appuntamento sotto la Chiesa della Magliana, co tutta
la banda: l'immancabile "ciccio", carico de pagnottelle; er secco,
sempre in paranoia pell'orari de 'i treni; e tanti artri, chi più chi
meno 'mpicciato pe 'n motivo o pe n'artro. E c'ero pure io! Me
chiamavano "cucciolo" perchè ero l'urtimo arivato. Tutti fomentati pe
la trasferta de la "Maggica". Gli inni partivano dal tragitto pe 'a
stazione Tiburtina, e finivano dentro 'o stadio de Milano o de Torino,
o fino al ritorno a casa se c'aveva detto bene. La partita la vedevamo
poco, perchè l'impegno era tutto a mantenè alle stelle er morale dei
giocatori, e a fa passà la voglia de giocà agli avversari! Me ricordo
le incazzature, li strilli, e quarche vorta le botte. Ma me ricordo
pure tante risate!"

Vedere Ultrà è un po' come rivivere quella magia che ti dà la
tifoseria, quando la tua squadra diventa davvero una Fede. A volte
questa fede ci fa abbracciare, altre volte ci fa diventare cattivi. I
protagonisti di Ultrà sono dei ragazzacci di borgata, di quelli che
quando li incroci cambi strada. Il calcio c'entra ben poco; anzi,
nemmeno si guarda la partita. C'è solamente una scena nel film in cui
si vede un pallone. E' quella in cui il treno per la trasferta di Juve-
Roma si ferma per un guasto, e alcuni Ultras, in aperta campagna,
acchittano una partita. Luca, detto Er principe (appena uscito di
galera), rimane seduto sul treno, e con la bandana si copre gli occhi
per dormire. In sottofondo sentiamo l'inno della Roma. La rabbia, come
la fede, è cieca. Luca rappresenta chi perde ogni punto di
riferimento, ogni obiettivo nella vita, e dà libero sfogo al suo
rancore, contro tutto e tutti. Quando si diventa così, il calcio è
solo una grande arena: un posto dove ci si sente protagonisti di una
guerra violenta e crudele, comunque più appassionante della propria
vita, dove invece ci si sente sempre battuti in casa. I ragazzacci di
Ultrà sono accomunati dalla voglia di menare, di distruggere, di
lasciare un segno in una guerra tra poveracci; ma molti di loro sono
anche dei pischelli che seguono un gruppo di amici. In alcuni momenti
di rara delicatezza, il film ci mostra un piccolo riflesso di ciò che
c'è di buono in loro: la poesia del ragazzetto sul treno, la
grandissima abilità nel disegno di Teschio, l'ingenuità dello smilzo.
in questi momenti vediamo quello che questi ragazzi avrebbero potuto
essere, se solo non si fossero in qualche modo "smarriti". Ma il film
di Tognazzi non è semplicemente un lucido ritratto del mondo degli
Ultras. Attraverso la storia di Luca, il film ci parla anche della
difficoltà di sopravvivere, di ricominciare, quando la propria vita è
sempre stata lì, in mezzo alla strada, a inseguire una fede cieca. Ci
parla di un calcio che cambia, e di un'Italia corrotta fino al
midollo. Lo sfogo di Luca alla trasmissione televisiva, appena uscito
di galera, ci dà perfettamente l'idea dello smarrimento e della rabbia
che si prova quando ci si sente fregati dalla vita, dimenticati da una
società che è talmente marcia da aver inquinato anche quell'unico
sogno per cui è valsa la pena restare in vita: la propria fede cieca
verso la squadra. La figura di Luca è quella di uno dei tanti ragazzi
deboli che perdono di fronte al vuoto e all'indifferenza che li
circonda. Uno di quelli che non ha più possibilità di riemergere,
perchè ormai è andato troppo a fondo. Ma Tognazzi non giustifica, nè
compatisce i suoi personaggi: semplicemente, da grandissimo
osservatore del mondo quale è, ci aiuta a penetrare dentro di loro,
costringendoci a porci delle domande, a capire cosa c'è dietro la
violenza. Ed è così che, quando si consuma il dramma, e vediamo un
innocente morire in una pozza del proprio sangue in un lurido bagno di
uno stadio, capiamo come si sente Red; responsabile, in parte, di non
aver aiutato un uomo a ritrovare la propria coscienza. E' triste come
a distanza di tanti anni, il mondo di cui ci parla Ultrà non sia
cambiato di molto: il sangue continua ancora a scorrere negli stadi di
questo gioco meraviglioso e maledetto che è il calcio, e se prima la
corruzione si insidiava in casi isolati, adesso si è fatta anch'essa
globale, assorbendo tutto il mondo del calcio in una grande calciopoli.

6 risposte al commento
Ultima risposta 25/07/2007 21.09.53
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Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Caio  @  07/03/2007 15:13:33
   8 / 10
Crudo, realistico, appassionato. Un lucido affresco su una realtà fatta di violenza e di disincanto. Sulla scia di Mery per sempre e ragazzi fuori, Tognazzi ci regala un altro film "neo-realista" a tinte forti. Bravissimo Amendola nella parte di Principe.

Gruppo REDAZIONE maremare  @  17/02/2007 13:17:56
   6½ / 10
Indagine sociologica condotta con un occhio al botteghino

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Satyr  @  17/02/2007 11:24:17
   5 / 10
Sulla falsariga di prodotti come Mary Per Sempre e Ragazzi Fuori,Ricky Tognazzi confeziona una storia ambientata tra le tifoserie "calde"del calcio italiano:il risultato e'dannatamente superficiale e stereotipato,con ritratti dei tifosi appena abbozzati e situazioni banali e strumentalizzate solo a fini spettacolari.Bravi cmq Amendola e Menphis,romani e naturalmente agevolati dai rispettivi ruoli.

TART  @  26/01/2007 20:07:50
   7½ / 10
Film azzeccatissimo che inquadra perfettamente il mondo degli ultras.
Storia azzeccata, attori azzeccatissimi (Amendola su tutti..), tifoseria azzeccata dato che gli ultras della Roma sono tra quelli longevi e che più fotografano la figura dell'ultras.
Gli ultras sono amicizia, amore per la propria squadra, l'amore per la propria città, la fedeltà, l'orgoglio, l'appartenenza al proprio gruppo (che alla fine nient'altro non è che un gruppo di amici), l'astio verso la tifoseria avversaria comunque rispettata (vedi i Drughi al momento del riconoscimento..), un modo di vivere, in un certo qual senso l'ultras cerca di darsi una ragione di vita in ciò che ama di più e cioè la propria squadra, la propria città.
Purtoppo questo modo di vivere sfocia molte volte in un esasperazione fino a conseguenze tragiche, proprio quando l'ultras crede di andar dietro ai propri ideali arriva l'imprevisto che rovina la figura di questo mondo, che presenterà per sempre al suo interno una dose massiccia di criminalità nonostante l'essere ultras rifiuta questo appellativo.
Il film descrive esattamente e fedelmente gli aspetti di questo mondo, con una storia che scorre e si fà guardare con un finale che ti lascia senza fiato.
Introvabili secondo me dei ruoli che più si adattano a Claudio Amendola e Ricky Memphis.
Consigliato per chi vuole conscere un pò di più il mondo degli ultras.

4 risposte al commento
Ultima risposta 05/08/2007 11.48.17
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risikoo  @  02/01/2007 22:16:04
   6½ / 10
Film che poteva essere un cult, ma è troppo difficile trasporre la vita di Curva in un lungometraggio. Buoni Amendola e Memphis, assolutamente reali alcune situazioni mostrate. Mi è piaciuta l'idea della trasferta come occasione di confronto tra i due amici, la loro rivalità contrapposta all'indissolubile unione che crea il far parte di uno stesso gruppo, partecipare a trasferte, scontri, sacrifici per la squadra del cuore, il dimostrare dentro e fuori dalla Curva i propri ideali. Nonostante ciò, molti passaggi sono inevitabilmente affrettati e la trama è forse troppo piatta. Troppo poche le scene "da stadio", forse si poteva rendere meglio l'idea di alcune situazioni di vita di Curva.

fagin  @  19/07/2006 14:20:19
   7½ / 10
The crow  @  14/03/2006 02:12:07
   6½ / 10
film che in alcuni tratti risulta un pò lento e noiso, grandissima la parte finale, che continua purtroppo ad essere di moda ancora dopo 14anni.
Il film sarebbe da 6, ma dato che sono romanista e anti juventino mezzo voto glielo regalo!!!

Invia una mail all'autore del commento EnglishRain  @  24/02/2006 00:52:47
   5½ / 10
mmmmm insomma....fatto con i piedi

No Mercy  @  24/02/2006 00:24:41
   6 / 10
Una sufficenza stiracchiata per un film che poteva approfondire molto di piu' le vaste e difficili problematiche delle tifoserie agli inzi dei primi anni 90!Amendola vero e propia star della pellicola e' azzeccatissimo per la parte cosi come il bravissimo Ricky Menphis costretto a interpretare la parte dell'amico che tradisce per una donna...bellissimo il contrasto che si crea tra i due!(ruoli cuciti a pennello per i due romani...).Sufficente!

muSe  @  10/01/2006 15:56:20
   7½ / 10
No no è fatto proprio bene altrochè! Un tema difficilissimo, indovinata l'idea di girarlo quasi tutto sul treno, idee, commenti, violenza più verbale che fisica che turba lo spettatore. Amendola in parte come non mai, considerando come andava la Roma a quei tempi forse non era così difficile.
Plauso plauso

Constantine  @  06/01/2006 12:52:25
   6½ / 10
Poteva essere una buona pellicola su un grande tema come quello dei gruppi negli stadi e nella violenza che sconvolse un certo periodo sportivo (e che ancora oggi trova degli ottimi riscontri), ma l'eccesiva ricerca del fittizzio fa sembrare tutto molto irreale, l'estremizzazione dei personaggi risulta fastidiosa e di bello ci sono solo alcuni tranci di film. Bravi Amendola e Memphis nei loro ruoli naturali, e seppur è un immagine sbagliata e non veritiera quella che ne esce fuori bello vedere tifosi sciarpette e bandiere della Maggica in un film. Concordo sulla telefonata a Plastino veramente la parte CULT. Peccato è un colpo a salve.

blasfemus  @  05/01/2006 23:34:19
   4 / 10
Un film che non sta ne in cielo e ne in terra!Da un tema del genere si poteva trarre una trama sicuramente meglio articolata,fotografando non in maniera cosi'nettamente sbagliata la violenza della curva negli anni ottanta....da incorniciare solo la telefonata a quel pezzo di ***** di Michele Plastino!!!!

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