un sapore di ruggine e ossa regia di Jacques Audiard Belgio, Francia 2012
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un sapore di ruggine e ossa (2012)

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locandina del film UN SAPORE DI RUGGINE E OSSA

Titolo Originale: DE ROUILLE ET D'OS

RegiaJacques Audiard

InterpretiMarion Cotillard, Matthias Schoenaerts, Céline Sallette, Bouli Lanners, Corinne Masiero, Jean-Michel Correia, Armand Verdure

Durata: h 2.00
NazionalitàBelgio, Francia 2012
Generedrammatico
Al cinema nell'Ottobre 2012

•  Altri film di Jacques Audiard

Trama del film Un sapore di ruggine e ossa

Tutto ha inizio al Nord. Ali si ritrova solo con Sam, 5 anni. E' suo figlio, ma lo conosce appena. Senza fissa dimora, senza soldi, senza amici, Ali decide di trovare rifugio presso suo sorella a Antibes, nel Sud della Francia. Lì le cose vanno decisamente meglio. Ali e suo figlio vengono ospitati dalla donna. Lei si occupa del bambino. Il tempo è bello. Dopo una rissa in un locale notturno, il destino di Ali incrocia quello di Stéphanie. Lui la riaccompagna a casa e le lascia il suo numero di telefono. Lui è povero, lei è bella e sicura di sé. E' una principessa. Non hanno niente in comune. Stéphanie addestra orche a Marineland. Ci vorrà una tragedia per farli incontrare di nuovo. Quando Ali la rivede, la principessa è costretta su una sedia a rotelle: ha perso le gambe e tutte le sue illusioni.

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Voto Visitatori:   7,32 / 10 (44 voti)7,32Grafico
Miglior promessa maschile (Matthias Schoenaerts)Miglior sceneggiatura non originale (Jacques Audiard, Thomas Bidegain)Miglior montaggio (Juliette Welfling)Migliore colonna sonora (Alexandre Desplat)
VINCITORE DI 4 PREMI CÉSAR:
Miglior promessa maschile (Matthias Schoenaerts), Miglior sceneggiatura non originale (Jacques Audiard, Thomas Bidegain), Miglior montaggio (Juliette Welfling), Migliore colonna sonora (Alexandre Desplat)
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Voti e commenti su Un sapore di ruggine e ossa, 44 opinioni inserite

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sixx79  @  23/10/2015 07:55:05
   7 / 10
Bel film indubbiamente, ma per come e per quello che offre, cone me è risultato poco empatico, stranamente.

La cosa molto buona, è il fatto che dopo l'incidente la Cotillard non viene compatita, cosa che mi è molto piaciuta.

Ho apprezzato anche la fotografia, proprio adatta al film.

1 risposta al commento
Ultima risposta 15/12/2015 13.09.23
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Invia una mail all'autore del commento The howling  @  03/12/2012 21:07:00
   3 / 10
Il film è fatto bene, la storia (quasi) credibile, gli attori molto baravi (anche il protagonista maschile è bravissimo nel dipingere un uomo disarmante nella schiettezza e nella semplicità), tuttavia....a costo di sembrare stupido....perchè il cinema triste, serioso, dove capitano miliardi di s***** alle persone, intellettualemnte (ma anche no) ipegnato, che pretende di voler raccontare la realtà, invece porta in scena una messa in scena di una realtà pallosa, uggiosa, fatale, riscuote il successo della critica mentre un film gioioso, comico, buffo, come ce ne sono tanti, non viene neanche preso in considerazione dai critici? E allora vi posso dire che è giusto che un idiota ma meraviglioso Ace Ventura con Jim Carrey sfondi gli incassi al botteghino (ne prendo uno vecchiotto, ma è solo per fare un esempio), con un voto misero dato dai critici, mentre questo sfondi il giudizio di consenso dei critici ma guadagni poco....vedi la "croce" che si devono portare da sempre i comici rappresentata da un mondo fatto di pensatori, critici grigi e uggiosi...

Questo film non rapresenta la realtà.
Rappresenta invece magnificamente l'impossibilità dell'essere umano di pensare che potrebbe essere felice e che questa mondo è un immenso e lussureggiante luna park.
Per il pomeriggio uggioso di una domenica passata al cinema a visionarlo, per i soldi spesi per il biglietto, gli avrei dato 1, ma riconosco un certo impegno di chi l'ha fatto, per questo gli do 3.

Per chi vuole andarlo a vedere...pensa che la vita può anche essere diversa...potrebbe anche esserci qualche essere umano felice e non in crisi su questo pianeta.

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Ultima risposta 04/12/2012 10.03.39
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  11/11/2012 12:48:28
   8 / 10
Jacques Audiard ci racconta la storia dell'incontro tra due persone totalmente diverse che risulteranno complementari.
Un film che scava nelle pieghe più profonde dell'anima senza cadere mai nel melenso.
Due attori straordinari diretti in maniera eccezionale ci guidano attraverso questo viaggio di svelamento della propria indole attraverso dialoghi scarni ma immagini profondamente eloquenti.
Unica nota un po' negativa è il finale forse sbrigativo.

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Ultima risposta 12/11/2012 14.15.03
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Invia una mail all'autore del commento Andrea Lade  @  26/10/2012 22:23:12
   5½ / 10
Il film non mi ha entusiasmato. Mi dispiace andare controcorrente , ma ho guardato troppe volte l'orologio e sono scappato ai primi titoli di coda.
Si tratta di un film che non va assolutamente visto dopo una giornata di lavoro.
Intanto ho trovato il cast veramente non adatto : i due personaggi sono a mio avviso scontati ,e monotoni. Stephanie è inespressiva e soprattutto la recitazione di lui proprio non mi ha convinto; un 'interpretazione veramente distante dallo spettatore.
Ma non è una critica solo agli attori. Mi ha deluso anche una regia lenta,con poco ritmo e priva di scene veramente originali. Molto telefonato, e per nulla originale l'incidente del bambino. Vorrei poter argomentare in modo più approfondito , ma sinceramente si tratta di un film che racconta una storia molto toccante in modo freddo e dal finale retorico.
Nella mia modestissima opinione è un film molto sopravvalutato.

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Ultima risposta 28/10/2012 22.45.56
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arturo  @  15/10/2012 15:23:31
   4½ / 10
d'accordo, la cotillard la starei a guardare incantato anche mentre si fa la pulizia dei denti, ma il film è artificioso e fanatico come solo i francesi, e qua e là anche poco sensato, proprio come...

Nascondi/Visualizza lo SPOILER SPOILER

13 risposte al commento
Ultima risposta 21/10/2012 19.25.10
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kako  @  15/10/2012 14:13:16
   7½ / 10
una storia dura e forte, che colpisce lo spettatore e non può lasciar indifferenti. Un sentimentalismo mai patinato, crudo e diretto, ben realizzato in un film che punta dritto alla sostanza senza fronzoli decorativi. I personaggi sono ottimamente delineati e sia le vicende familiari e personali di Alì, sia la storia di Stephanie sono coinvolgenti e convincenti. Due storie di emarginazione che si incontrano fino ad aver la necessità di star l'uno con l'altra, due persone che con le loro difficoltà, le loro debolezze e le loro necessità, ci mostrano una vera realtà disincantata. A livello attoriale, buona prova dell'attore che interpreta Alì, ma sopratutto eccezionale e toccante la prova di Marion Cotillard, che si conferma essere una delle mie attrici preferite in assoluto.

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Ultima risposta 15/10/2012 14.18.03
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR Invia una mail all'autore del commento kowalsky  @  06/10/2012 01:59:25
   7½ / 10
Ci sono film che rivelano (troppo) presto la loro istintiva bellezza, e alla lunga risultano falsi, artificiali, e si scordano presto. Ce ne sono altri che fanno leva su certi difetti, e proprio per questa ragione si fanno ricordare a lungo e (pur con qualche riserva) amare per lungo tempo. E' il caso del nuovo e attesissimo film di Audiard, forse il cineasta francese più dotato in un'anno davvero di grazia (il 2012) per il cinema d'oltralpe. Diciamo subìto che non è il suo miglior film, è pieno di fotogrammi bellissimi che però non valgono neanche un solo minuto de "Il profeta". Storia ad alto rischio emotivo e psicologico, "Un sapore di ruggine e ossa" fa perno su alcune delle tematiche care al regista, come la redenzione e la bellezza interiore anche nella "bestialità". Un film sentimentale durissimo, per nulla edificante e capace di frastornare lo spettatore con registri completamente diversi (benchè complementari) . Il trailer lo presenta come un film che parla inequivocabilmente dell'handicap, e per una volta la disabilità è affrontata con coerenza, coraggio, senza piagnistei o peli sulla lingua.
Ma Stephanie trova il privilegio (si fa per dire) di essere accettata nel suo nuovo corpo da un omone prestante, di quelli che tutte/i sognerebbero di baciare, ma allo stesso tempo diventa uno strumento carnale di sessualità dove è facile ravvisare le stesse circostanze che portano tutte le donne a reclamare qualcosa di più... di una focosa scopata. Interessante, direi, visto che a immortalare questa donna duramente colpìta nel suo corpo è un volto come quello della magnifica Marion Cotillard: ma è possibile che in Italia sia quasi impossibile trovare attrici di questo livello, di questa intensità? E poi c'è il personaggio di Ali, una figura maschile davvero memorabile perchè imperfetta (come tutte le figure maschili), un uomo che sa come far godere una donna e tirare pugni da far impallidire il Brad Pitt di Fight Club, ma che nella vita è praticamente un disastro su tutti i fronti, e questo farà tirare un sospiro di sollievo a tutti i nerds sgraziati o imbranati di questo mondo. Il problema è che la vicenda di Stephanie passa relativamente in secondo piano davanti a quella, insormontabile, di questo macho incapace di essere un buon padre per suo figlio, di amare una donna oltre gli amplessi, di cercarsi un lavoro onesto. La sua negligenza ha qualcosa di commovente, tuttavia le situazioni che lo vedono coinvolto mostrano le lacune tipiche del film. Il rapporto con il figlio non dico sia stucchevole, no, ma si è tutto già visto nel corso degli anni, da Kramer contro Kramer passando per un certo kieslowsky (e l'episodio dell'incidente nel ghiaccio è preso letteralmente da un episodio del Decalogo). E il punto è che proprio la vicenda di Stephanie rende il film così bello e interessante, mentre sul fronte opposto rischia di perdersi in un'esercizio risaputo di dinamiche paterne e familiari. Comunque Matthias Schoenarts è un'altro attore coi fiocchi, e descrive abilmente la sua commovente, irritante e tutto sommato bonaria brutalità. E' lui il vero Handicap della vicenda, mentre si lascia trasportare nel buio della sua debolezza. I contrasti del film possono spiazzare gli spettatori, abituati al conformismo dilagante del classico amore impossibile e dai suoi veti sociali, tuttavia Audiard è un cineasta capace di arrendersi al suo stile asciutto e dilagante, consapevole di colpire proprio perchè in fondo, tra le pieghe della storia, esistono anche schemi convenzionali di cui forse non si sentiva un gran bisogno.
Non posso dire di averlo amato come altri suoi film, proprio per questa invadenza di meccanismi troppo alieni o troppo comuni, tuttavia anche qui si ritrova un'autore in grado di spodestare ogni principio raccontando quanto sia difficile proprio la ragione del sentimento rispetto all'appagamento naturale di corpi estranei. E' l'altra faccia del knock out costruito a tavolino in Quasi amici-

1 risposta al commento
Ultima risposta 04/02/2013 11.11.24
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