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In questo film, poco viene detto sul messaggio di Cristo (se non in qualche striminzito flashback), mentre viene mostrata nei dettagli (e, forse, con troppa enfasi) tutta la violenza subita prima della sua morte. Se l'avessero intitolato "storia di un uomo flagellato e crocifisso" (non per forza Gesù) sarebbe stato praticamente uguale. Nonostante Mel Gibson abbia sbandierato di essersi ispirato solo ai vangeli, in realtà si è rifatto parecchio anche all'iconografia classica e non manca neppure lo "stile Hollywood". Personalmente non ho apprezzato granchè nè la trovata delle allucinazioni che ha avuto Giuda prima di impiccarsi, nè la presenza di Satana durante tutta la passione. Le accuse di antisemitismo sono infondate, poichè Gibson non si è inventato niente, ma in un film così enfatizzato, gli ebrei che l'hanno condannato risultano essere particolarmente "odiosi". Come storia era meglio "L'ultima tentazione di Cristo" di Scorsese, mentre il film di Pasolini era decisamente più geniale di quello di Gibson.