the prestige (2006)

...non mi è piaciuto per niente il fattore "macchina clonatrice". E' l'unica pecca del film, a mio parere, pone tutta la vicenda su un piano fantastico che non c'azzecca..

Il film ragiunge l'apice della genialità nel finale, quando si svela il trucco di Angier: la sua ambizione è tale che è disposto a suicidarsi pur di andare oltre l'immaginabile, deve così affrontare ogni volta, in ogni spettacolo, l'agonia dell'annegamento.

trovo un po' forzata e inutile (tranne che per spiegare il trucco) la questione del gemello: si poteva inventare di meglio..
Inoltre la svolta SteamPunk di metà film con l'invenzione di Tesla trasla tutta la trama su un binario che non ho apprezzato molto.. per carità si tratta di finzione ma il fatto è che tutta la parte precedente del film era incentrata sulla razionalità:
cercare di trovare la spiegazione logica dei trucchi e il modo di battere il rivale..

con la svolta fantascientifica si rischia di perdere il senso logico che permeava la storia prima.. se da un lato è affascinante e magari è anche una metafora di quell'illusione che non capiremo mai, dall'altro indebolisce la trama e il confronto fra i 2 (lo scontro diventa fra un illusionista e un mago/scienziato se vogliamo).
cmq per carità si tratta di scelte, possono piacere o meno

...due?

La spiegazione tra scienza e magia, inoltre, non l'ho trovata forzata. Tutto il film ruota attorno alla finzione. La realtà è solo uno sfondo, il vero cuore della vita degli illusionisti sta nel trucco. La macchina clonatrice non è che uno strumento, un modo per superare l'ossessione di Angier, il suo profondo desiderio di superare l'amico-nemico nello spettacolo perfetto. E' in questo che sbaglia. Il finale mette le cose a posto, la spiegazione più banale si è rivelata quella giusta. Non c'è bisogno di affidarsi alla scienza, non c'è bisogno di evocare riti magici per uscirne vincitori. Bisogna vivere il trucco, esattamente quello che fa Borden che non usa una macchina ma entra nel mondo della finzione portandola allo stesso livello della realtà, il sacrificio per il successo.
Non mi è ancora chiaro se l'alter ego di Borden fosse un semplice sosia, un gemello o un clone. Scarto l'ultima ipotesi perchè smonterebbe tutta la mia interpretazione. La scelta del gemello mi pare quella più probabile ma non mi convince del tutto.

Il numero più grande, su cui inizia la vera competizione è quello del "Trasporto umano". Nei vari flashback si vede Angier che paga Tesla per farsi costruire una macchina capace di teletrasportare i corpi. Nell'avvenimento del sequestro di persona si capisce che già Borden era a conoscenza delle ricerche dello scienziato.
Quello che non resta del tutto chiaro è se il gemello di Borden sia veramente consanguineo o solo un clone integrato come un fratello per lo show; e se negli spettacoli Angier cambiasse corpo continuamente morendo come originale e riapparendo come clone o se istruisse i cloni sull'andamento dello spettacolo non rivelandogli, però, la fine alla quale li destinava di volta in volta.

La mia interpretazione personale è rivolta verso la seconda ipotesi di entrambi i personaggi, ma nonostante la maestria con cui il regista crea l'intreccio, penso che nessuno, che non abbia letto il libro possa dare con certezza una risposta, sulle sole basi della sceneggiatura di Nolan.

infatti la soluzione al trucco di Borden è veramente deludente... per un prestigiatore infatti è importante la riuscita del trucco, ma soprattutto tutta l'astuzia e l'esperienza che vi ha messo dietro per poterlo ideare ed effettuare... e scoprire che tutto dipenda da un fratello gemello fa si che la sua esibizione perda tutto il suo valore...

vista la 'scoperta accidentale' delle potenzialità della macchna,

...la storia del gemello però ha risolto troppe cose; capisco che si incastri perfettamente con tutto il resto, ma ripeto: troppo facile risolvere tutto così...

la duplicazione dei corpi mediante la macchina di Tesla.....rende blasfema la crdibilità di tutto il resto del film.

Il titolo poteva anche essere, "La clonazione"