Considerato dai critici italiani l'attore di maggior talento che il nostro panorama cinematografico possa attualmente vantare, Elio Germano è, fra i giovani attori, quello che più di tutti ha saputo conquistarsi l'ammirazione e l'apprezzamento del pubblico, per la sensibilità della sua arte recitativa e la duttilità con cui sa calarsi nei panni dei suoi personaggi.
Nato a Roma nel popolare quartiere di Monteverde Nuovo il 25 settembre del 1980, Elio è l'unico figlio di un architetto e di una impiegata di banca, entrambi originari di Duronia in provincia di Campobasso.
Attualmente abita nella periferia di Roma, al Corviale, in un piccolo appartamento di 40 metri quadrati.
Versatile, dalle doti recitative già mature nonostante la giovane età, Elio Germano ha mostrato interesse per lo spettacolo sin da bambino, quando si esibiva negli spettacoli organizzati per i villeggianti dagli animatori dei villaggi turistici in cui la sua famiglia soggiornava durante le vacanze estive, e che poi replicava con gli amici d'infanzia nel paese d'origine dei genitori.
Antidivo per eccellenza, dotato di quel certo fascino che sa far colpo sul pubblico femminile, attento più all'essere che all'apparire, Elio Germano si ricorda, oltre che per le sue qualità recitative, anche per quell'aria accattivante da sognatore un po' sbarazzino e un po' insolente, e per quello sguardo profondo in un viso mutevole, spesso incorniciato da un velo di barbetta rossiccia che fa tanto trendy.
Cordiale, colto, schivo e riservato, ama filosofeggiare ed ha sostituito la cadenza borgatara che lo condizionava nel linguaggio e nei rapporti con l'altro sesso con una dizione più sicura e senza inflessioni dialettali.
Conseguita la maturità scientifica, Germano ha frequentato per qualche tempo la facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Roma, dopo essere stato rifiutato dalla scuola per "fumettisti"; ma già quando era ancora studente del liceo scientifico si iscrive e frequenta per tre anni la scuola di Teatro Azione diretta da Isabella Del Bianco e Cristiano Censi presso il Teatro dei Cocci al Testaccio di Roma, su suggerimento di Jole Silvani, un'attrice che abitava nello stesso stabile in cui i suoi nonni erano portinai.
Non ancora tredicenne, nel 1992 debutta nel cinema con la commedia trash "CI HAI ROTTO PAPÀ", di Castellano e Pipolo, in cui, in sella alla sua mountain bike, cantava a squarciagola, insieme agli amici degli "Intoccabili", la canzone omonima, tormentone dei ragazzini degli anni '90.
Il tirocinio con Del Buono e Censi lo porta ad esibirsi sui palcoscenici di alcuni teatri minori della capitale, con alcune compagnie no-profit, come la "Furio Camillo".
Intanto il giovane Elio sosteneva provini su provini.
A diciotto anni ne fece uno con Giancarlo Cobelli, che lo scritturò per una tourné, ma i fratelli Vanzina gli offrirono il ruolo del protagonista Paolo da giovane, nel loro film "IL CIELO IN UNA STANZA", per la regia di Carlo Vanzina.
Elio scelse il cinema, un po' perchè così "era scritto" e un po' perchè la ripetitivita del teatro lo spaventava.
Ha inizio così, un po' in sordina, una carriera cinematografica che, pian piano, lo porterà a diventare la maggiore promessa del cinema italiano contemporaneo.
In questo periodo scopre anche di avere una genuina vena narrativa, che soddisfa scrivendo tutta una serie di racconti, uno dei quali, "Scrittura fresca", vince il premio regionale patrocinato dal Comune di Roma.
Intanto anche la televisione si accorge del suo talento, ed eccolo, infatti, nella fiction "Un medico in famiglia 2" ad interpretare il ruolo dello sfigato Pasticca, che mette la testa a posto per amore di una donna; poi è in "Via Zanardi 33", "Borsellino" e altri telefilm.
Il ritorno sul grande schermo lo vede nel ruolo del figlio di Diego Abatantuono nel film di Ettore Scola "CONCORRENZA SLEALE".
Nel 2002 è a Cannes con il film "RESPIRO", di Emanuele Crialese, con Valeria Golino nel ruolo di una donna del sud dal carattere difficile in un ambiente difficile.
In "LIBERI" del 2003, di Gianluca Maria Tavarelli, ritroviamo l'attore nel ruolo di un ragazzo abruzzese, figlio di un operaio che ha perso il lavoro, l'amore della moglie e il rispetto del figlio, rispetto che, in un'estate calda e affollata di avveniementi, riuscirà a recuperare solo grazie alla sua determinazione.
Nel 2003 gira anche "ORA O MAI PIÙ", di Lucio Pellegrino, che parla di un gruppo di giovani studenti universitari che scoprono l'impegno no- global dopo aver subito le violenze dei poliziotti nella scuola di Bolzaneto, durante il G8 di Genova del 2001.
Tanto impegno, tanto lavoro, ma fino ad adesso il suo rimane ancora un nome tra i tanti giovani aspiranti di belle speranze.
Invece, improvvisamente, la popolarità arriva nel 2004, con "CHE NE SARÀ DI NOI", di Giovanni Veronesi, nel ruolo di uno studente liceale coatto, Manuel, che, finiti gli esami di maturità, senza aspettarne l'esito, parte insieme a due compagni alla volta dell'isola greca di Santorini, dove, ciascuno di loro, avrà l'occasione per maturare e prepararsi a diventare adulto.
Per questo ruolo riceve una nomination ai David di Donatello e ai Nastri d'Argento.
A questo punto Elio Germano è già un nome di successo e di sicuro richiamo, una garanzia per i registi, che gli offrono scritture su scritture.
Abel Ferrara lo chiama a far parte del cast del suo film "MARY", un lavoro sulla figura di Maria Maddalena, la figura femminile più vicina a Gesù; poi Gabriele Salvatores gli offre il ruolo dell'assistente in uno studio investigativo privato in "QUO VADIS, BABY?", un noir in cui una stropicciata investigatrice, indagando sul suicidio della sorella, avvenuto sedici anni prima, scopre le oscure verità, generate dalle disastrate relazioni familiari.
Il terzo film interpretato da Elio Germano nel 2005, segna anche l'esordio alla regia di Libero De Rienzo. Si tratta di "SANGUE - LA MORTE NON ESISTE", in cui l'attore romano interpeta un ruolo piuttosto scomodo e scabroso: è infatti Iuri, fratello paranoico e infelicemente incestuoso di una bella e ambiziosa ragazza, che nasconde a tutti il segreto di un biglietto aereo che la porterà lontana dal suo mondo e dal suo dolore.
Un piccolo ruolo per un piccolo film, in cui Elio Germano ha creduto moltissimo, ma che in Italia ha avuto poca visibilità, anche se ottimamente accolto al Brooklyn International Film Festival, e che ha fatto conoscere l'attore anche a livello internazionale.
Ancora del 2005 sono: "MELISSA P.", di Luca Guadagnino, dal romanzo di una disinibita sedicenne siciliana, che racconta le sue molteplici avventure sessuali alle quali si abbandona dopo la traumatica "prima volta"; un film atteso con molte pruderie che hanno avuto, però, scarso riscontro nella deludente sceneggiatura; "ROMANZO CRIMINALE", di Michele Placido, un noir sulle gesta di una banda (la banda della Magliana) di giovani criminali, nella Roma degli anni '70.
Nel 2006 il regista livornese Paolo Virzì, in "N IO E NAPOLEONE" gli fa interpretare il ruolo di Martino Papucci, il giovane idealista scrivano dell'Isola d'Elba, che sogna segretamente di uccidere Napoleone, durante il periodo in cui l'Imperatore francese si trovava confinato in esilio nell'isola del litorale toscana.
Il 2007 segna la consacrazione definitiva di Elio Germano, ormai maturato professionalmente e umanamente; maturità professionale che gli viene riconosciuta con l'assegnazione del David di Donatello come miglior attore protagonista per il ruolo del fratello fascista nel film di Daniele Lucchetti "MIO FRATELLO È FIGLIO UNICO", un film in cui riesce a rubare la scena al più mediatico Scamarcio, ispirato al libro di Antonio Pennacchi "Il fasciocomunista", su due fratelli della provincia italiana anni '60 - '70, che militano in opposti fronti politici e amano la stessa donna.
Il secondo film interpretato nel 2007 è il discusso "NESSUNA QUALITÀ AGLI EROI", di Paolo Franchi, che ha suscitato immotivato scandalo al Festival di Venezia 2007 per alcune scene scabrose che lo vedono eroicamente protagonista.
Nel film Elio è un ragazzo psichicamente disturbato, Luca, che ha un rapporto conflittuale con il padre banchiere, di cui non approva la condotta professionale, e che per questo si mette a pedinare un uomo vittima dello strozzinaggio del padre, per il prestito di una forte somma di denaro.
A causa della ritardata distribuzione il film è uscito in poche sale, quasi contemporaneamente al biopic di Francesco Patierno "IL MATTINO HA L'ORO IN BOCCA", in cui l'attore impersona il dj Marco Baldini agli inizi della sua carriera in una radio privata fiorentina, quando l'improvviso successo non riesce a calmargli quel senso di inquietitudine, che placherà solo dentro una sala corse.
In "TUTTA LA VITA DAVANTI" di Paolo Virzì, interpretato nel 2008, Germano si cimenta nel ruolo di un venditore rampante e supercompetitivo di frullatori, in un film che denuncia il mondo dei call center, un mondo apparentemente giovane e dinamico, che nasconde, invece, tutte le insidie congenite del precariato giovanile.
Il gioco d'azzardo torna come tema centrale del film "IL PASSATO È UNA TERRA STRANIERA", di Daniele Vicari, tratto dal romanzo di Gianrico Carofiglio, vincitore del premio Bancarella, una storia che intreccia la vita di due giovani molto diversi tra loro, che si incontrano nel mondo del gioco d'azzardo e insieme procederanno verso una discesa agli inferi che avrà risvolti assolutamente sconvolgenti.
Nel 2008 ha interpretato anche il nuovo film di Michele Placido "IL GRANDE SOGNO", mentre è stato finalmente distribuito nelle sale "CHIAMAMI SALOME'", adattamento contemporaneo della Salomè di Oscar Wilde, di Claudio Sestieri, che Germano aveva girato nel 2005 ed in cui interpreta il ruolo di Giovanni, un ragazzo rapito da un boss della malavita che si è affezionato a lui come a un figlio, la cui testa viene chiesta in dono dalla figliastra del boss innamorata inutilmente di lui.
Coerente con il suo stile di vita, che si riflette nelle sue scelte artistiche, anche nei suoi ruoli minori, Elio Germano rimane un ragazzo ed un artista semplice e riservato, che trova ancora inspiegabile il suo successo e il motivo per cui, sullo schermo, riesce ad offuscare fenomeni mediatici, che giornali e tv continuano a sopravvalutare e ad imporre al pubblico con articoli, servizi e interviste fiume su giornali e televisione.
Sentiremo parlare di lui sempre più e sempre più a lungo.
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Biografia a cura di luisa75 - ultimo aggiornamento 03/07/2008
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