Eccezionalmente attraente, carnale ed eterea, seducente e casta, di una bellezza che sfiora la perfezione e matura con il passare del tempo, Gong Li incarna da oltre un decennio il ruolo della diva cinese più famosa nel mondo e, allo steso tempo, il mito di tutte le sue belle concittadine che aspirano a diventare come lei.
Figlia di un professore di economia, Gong Li è nata a Shendong, nella provincia di Liaoning in Cina, il 31 dicembre 1965, ed è cresciuta a Jinan, la capitale della provincia di Shandong.
Fin dall'infanzia sa che da grande farà l'artista, ed infatti a scuola le sue discipline preferite sono la danza e il canto, nelle quali si impegna talmente da trascurare tutte le altre.
Dopo un tentativo fallito di superare un esame d'ammissione in una delle più prestigiose scuole di musica della Cina, nel 1985 decide di iscriversi al Central Drama Academy di Pechino dove consegue il diploma quattro anni dopo.
È ancora una studentessa del secondo anno di accademia quando Zhang Yimou, giovane cineasta cinese, uno dei maggiori esponenti della cosidetta 'Quinta generazione' (quel gruppo di registi raccoltosi intorno agli studi di Xi'an che hanno scelto il cinema per esprimere la propria esigenza di libertà e il proprio bisogno di critica verso un regime politico teroppo repressivo), le offre il ruolo principale nel suo primo film da regista, "SORGO ROSSO" che, presentato al Festival di Berlino 1988, vinse l'Orso d'oro come miglior film in concorso.
"SORGO ROSSO" è la storia dei propri nonni narrata da una voce fuori campo: Nella Cina degli anni venti, Gong Li, la nonna, viene data in sposa, contro la sua volontà, ad un lebbroso proprietario di una distilleria di sorgo, in cambio di un mulo. La donna, però, si innamora di un operaio del marito che lavora nella distilleria. Quando il marito muore misteriosamente. prende la direzione della fabbrica e insieme all'uomo amato porta avanti la tradizionale fabbricazione del saké. L'invasione giapponese degli anni '30 della Manciuria, però, fa precipitare gli eventi e spezza tragicamente l'idillio.
Il film ottenne un grosso successo di pubblico e di critica, tanto in Cina che all'estero (anche se il Governo cinese in un primo momento vieta la distribuzione dell'opera), facendo di Gong Li una delle attrici più famose e conosciute del mondo.
"SORGO ROSSO" segna anche, oltre che l'inizio di una fruttuosa collaborazione artistica tra l'attrice e il regista (che ne fece la protagonista di tutti i suoi film fino al 1995), anche l'inizio di una appassionata relazione sentimentale tra i due, che suscitò parecchio scandalo in patria, perchè il regista era un uomo sposato.
Dopo vari altri film, non arrivati in occidente, nel 1990, ancora con Zhang Yimou gira "JU DOU", un raffinatissimo melodramma sulla condizione femminile e sulla impossibilità per le donne cinesi di vivere i propri sentimenti.
Siamo ancora nella Cina degli anni venti, Gong Li è JU DOU, la bella moglie di un uomo anziano che si innamora del nipote del marito. Dalla relazione nasce un figlio che, divenuto adulto vendicherà il disonore arrecato alla famiglia dai suoi genitori.
La popolarità internazionale di Gong Li si consolida nel 1991 quando interpreta, ancora per Zhang Yimou il capolavoro "LANTERNE ROSSE". Tratto dal romanzo 'Spose e concubine' di Su Tong, "LANTERNE ROSSE" è la storia delle quattro mogli di Chen, e della loro attesa spasmodica della sera per conoscere a quale porta delle camere il marito ha stabilito di appendere la lanterna rossa che indica con quale delle quattro mogli ha deciso di passare la notte.
Gong Li è la più giovane delle quattro mogli, decisasi a diventare la quarta concubina per uscire dalla povertà in cui versa la sua famiglia.
Affascinante e amarissimo ritratto della Cina ma anche della disparità di diritti tra i sessi e delle logiche del potere, "LANTERNE ROSSE" venne presentato a Venezia dove ottenne il 'Leone d'argento' come miglior film.
Con "LA STORIA DI QIU JU" ('92) Gong Li ottiene il riconoscimento ufficiale delle sue qualità di interprete, vincendo la Coppa Volpi a Venezia per la miglior interpretazione femminile.
Qiu Ju è la moglie di un contadino che il capovillaggio ha punito colpendolo con un calcio ai genitali. Decisa ad ottenere giustizia, Qiu Ju, nonostante sia incinta, si sottopone ad estenuanti viaggi, anche fino a Pechino, addentrandosi nei meandri della burocrazia, per cercare di ribaltare la sentenza, sostanzialmente assolutoria per il colpevole, che lei non ritiene giusta.
Metafora della centralità del ruolo della donna, che la Rivoluzione non ha voluto pienamente riconoscere, ma anche della saggezza e della furbizia contadina e del primato della campagna (luogo dove ancora la solidarietà è uno stile di vita) sulla città; ma soprattutto metafora della macanza di fiducia verso la legge, il film è una eccezionale prova d'autore, anche se gli manca quella fantasmagorica rappresentazione di luci, di suoni, di colori, che l'arte di Zangh Yimou sa offrire, con stile unico e irripetibile, ai suoi spettatori.
Nel 1993 Gong Li è l'interprete del melodramma di Chen Kaige "ADDIO MIA CONCUBINA", in cui veste i panni della prostituta Juxian, per amore della quale si incrina il sodalizio artistico e velatamente sentimentale fra un attore dell'Opera di Pechino, specializzato in parti femminili, e il suo partner, per spezzarsi definitivamente nel '66 durante la 'Rivoluzione culturale'. Si ritroveranno undici anni dopo, durante la recita del loro cavallo di battaglia, 'ADDIO MIA CONCUBINA', appunto, che scolora e confonde relatà e finzione.
Magniloquente e opulento, il film è un grandioso affresco storico ma anche una precisa denuncia della violenza che si nasconde dietro certi comportamenti umani, apparentemente normali, in realtà volti a reprimere sentimenti e passioni, anche se inespressi e soffocati.
Successivamente Gong Li è ancora la protagonista di due pellicole di Zangh Yimou: la prima è "VIVERE!", parabola di un giocatore e di sua moglie ridottosi a vivere in miseria. Riciclati nel teatro delle ombre, insieme ai figli, resisteranno alla guerra civile (tra nazionalisti e rivoluzionari) e al maoismo, ma perderanno prima l'uno e poi l'altro figlio per colpa delle guardie rosse che hanno scacciato i medici dagli ospedali.
La seconda è "LA TRIADE DI SHANGHAI". La storia di un adolescente arrivato a Shanghai per arruolarsi nella triade e finito al servizio della bella cantante di cabaret, amante del capo della 'famiglia'. Donna e ragazzo insieme scopriranno la durezza della vita e che violenza e crudeltà sono le uniche regole che contano in un mondo dominato dal mito del potere e della ricchezza.
Pensato da Zangh Yimou come una amara riflessione sul mondo della malavita organizzata, il film finì per essere condizionato dalle vicende personali tra il regista e l'attrice, che erano sull'orlo della rottura del loro legame sentimentale, conservando, però, intatta l'atmosfera dei classici film noir, arricchita da scenografie di forte rigore estetico e da un ritmo incalzante, anche se un po' spiazzante per lo spettatore occidentale, che ne fanno uno dei film più controversi del regista cinese.
Posta fine alla relazione sentimentale con Zang Yimou, nel 1995 Gong Li sposa un ricchissimo imprenditore, magnate del tabacco, di Singapore, Ooi Wei Ming (oppure Ooi Hoe Soeng).
Nel frattempo recita "LE TENTAZIONI DELLA LUNA", di Chen Kaige, un melo un po' di maniera che le dà l'occasione per impersonare la cognata del più famoso gigolo di Shanghai, spedito da un malavitoso preso di lei per sedurla e impadronirsi del patrimonio fmiliare. Ma l'amore che proverà per lei finirà per metterlo nei guai con il boss che l'aveva ingaggiato.
Nel 1997 recita per la prima volta in inglese al fianco di JEREMY IRONS in "CHINESE BOX", del regista cinoamericano Wayne Wang, Il ruolo che ricopre in questa produzione francoamericana è quello di una spogliarellista che, nella Hong Kong che sta per tornare cinese, vive una storia d'amore con un giornalista inglese malato allo stato terminale.
Poi interpreta "L'IMPERATORE E L'ASSASSINO", di Chen Kaige, nel ruolo della promessa sposa del sovrano della dinastia Qin. Siamo nel X secolo, il sovrano vuole unificare la Cina e la promessa sposa progetta una congiura per fornirgli un valido motivo per invadre il regno di Yan. Quando però scopre che in un altro regno il sovrano ha commesso crudeli genocidi, disgustata decide di assoldare veramente un killer perchè uccida il malvagio imperatore.
Panorami mozzafiato, costumi sontuosi, scene di massa spettacolari, il film funziona benissimo come dramma intimistico, un po' meno come affresco della storia cinese.
Riconosciuta icona sexy secondo i canoni esotici di bellezza (oggi molto di moda), ma con quel qualcosa in più che colpisce l'immaginario collettivo, Gong Li viene scelta da Wong Kar-Wai per due suoi lavori:
Il primo dei due è "2046", complessa e struggente ossessione sentimentale di un giornalista di Hong Kong che si muove sulle tracce di una donna da cui si è separato dolorosamente. Tra la stesura di un romanzo di fantascienza e deludenti incontri erotico-sentimentali, finalmente a Singapore incontra Gong Li, la donna che forse riuscirà a sconfiggere i suoi incubi che lo legano al passato.
Il film echeggia le atmosfere malinconiche di "In the mood for love", anzi ne costituisce il sequel, anche se non ne possiede nè la purezza, nè la poesia.
Il secondo film in cui Wong Kar-Wai ha voluto Gong Li, in realtà è un episodio, 'La mano' della trilogia "EROS", firmato oltre che dal cineasta di Shanghai, anche da Michelangelo Antonioni e Steven Sodeberg.
Con 'La mano' Kar-Wai si dimostra più carnale che mai facendo del suo episodio quello dei tre a più alto contenuto erotico.
Siamo a Shanghai nel 1963, Gong Li è una raffinata prostituta d'alto bordo di cui si innamora un apprendista sarto, il quale, soggiocato dalle misure perfette del suo corpo, mentre le sta cucendo il qitao, l'abito tradizionale cinese, si innamora di lei e le rimarrà devoto nel corso degli anni.
"MEMORIE DI UNA GEISHA", il film di Rob Marshal che Gong Li ha girato nel 2005 è la storia di una bambina giapponese, strappata alla sua famiglia che vive in miseria. Finita nella casa di una geisha, impara così bene l'arte della seduzione che, divenuta leggendaria, ammalierà gli uomini più potenti dell'epoca anche se il suo cuore continuerà a battere per l'unico che non potrà mai avere.
Nel 2000, in occasione della 'Giornata mondiale dell'alimentazione FAO', Gong Li è stata nominata Ambasciatrice FAO, l'organizzazione umanitaria che si occupa di combattere la fame nel mondo.
Questo impegno, svolto con molta serietà, l'ha portata a tenere una conferenza stampa sul suo ruolo di ambasciatrice e sulle attività della FAO, durante lo svolgimento del Festival di Venezia, quando presiedeva la giuria, accrescendo così la visibilità e l'impatto delle attività della organizzazione umanitaria in Cina. Inoltre ha prestato la sua immagine ad un inserto pubblicitario, sempre della FAO, pubblicato sulle piu importanti riviste e sui più diffusi giornali a livello mondiale.
La sua interpretazione della prostituta Juxian in "ADDIO MIA CONCUBINA" è stata inserita, dalla rivista 'Premier Magazine's' all' 89° posto fra le 100 maggiori performance di tutti i tempi.
Gong Li ha fatto parte, varie volte, delle giurie dei Festival di Cannes e di Berlino, mentre nel 2002 ha presieduto la giuria del Festival di Venezia
Inclusa dal People Magazine's al 50° posto fra i 100 personaggi più belli del mondo, alla classica domanda di un giornalista su quanto fosse importante per lei l'aspetto fisico, Gong Li così rispodeva: 'Perchè, lei trova che io sia bella?'
Non c'è che dire: Abituata a lasciare il segno!
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Biografia a cura di Mimmot - ultimo aggiornamento 10/04/2007
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