2046 regia di Wong Kar-Wai Hong Kong 2004
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2046 (2004)

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locandina del film 2046

Titolo Originale: 2046

RegiaWong Kar-Wai

InterpretiTony Leung Chiu Wai, Gong Li, Faye Wong, Takuya Kimura, Zhang Ziyi, Carina Lau Ka Ling, Chang Chen

Durata: h 2.00
NazionalitàHong Kong 2004
Generedrammatico
Al cinema nell'Ottobre 2004

•  Altri film di Wong Kar-Wai

Trama del film 2046

Era uno scrittore. Pensava di aver raccontato il futuro, in realtà era il passato. Nel suo romanzo un treno partiva una volta ogni tanto per una destinazione misteriosa: 2046. Chiunque viaggiasse verso 2046 voleva riconquistare i ricordi perduti. Era un paese, una data o un luogo della memoria? Si diceva che laggiù tutto rimanesse immutato. Una supposizione, perchè nessuno era mai tornato indietro. Tranne lui. Scelse di andarsene. Voleva cambiare.

Film collegati a 2046

 •  IN THE MOOD FOR LOVE, 2000

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Voto Visitatori:   7,82 / 10 (90 voti)7,82Grafico
Voto Recensore:   9,00 / 10  9,00
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Voti e commenti su 2046, 90 opinioni inserite

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Gruppo COLLABORATORI Compagneros  @  25/02/2024 16:03:40
   7 / 10
Pellicola complessa e tecnicamente ottima. La visione può risultare un filino pesante, ma l'opera è di qualità. Bravo Wong Kar-Wai.

Boromir  @  15/09/2022 21:44:32
   8½ / 10
Difficile commentare un'opera che, sotto innumerevoli aspetti, è più unica che rara. Dall'anima proustiana ma "wongkarwaiana" in ogni aspetto, 2046 avrebbe potuto risentire della sua triennale gestazione e dei suoi mille rimontaggi, eppure la sua visionarietà (con punte di erotismo e voyeurismo) ne fanno il completamento trasversale di quel capolavoro sui sentimenti trattenuti che fu In the Mood for Love.
Wong Kar-wai, rispetto al film precedente, torna alla narrazione ellittica che da sempre contraddistingue i suoi lavori principali, e spreme al massimo il pathos che i suoi temi tipici e la sua tecnica riconoscibilissima sanno evocare. Al centro di tutto, un uomo d'inguaribile cinismo, prigioniero delle sue stesse memorie, ostaggio di amori lontani e sfuggevoli.
Altamente simboliche la frammentazione temporale e l'intrecciarsi di realtà filmica, fantasia romanza e allusioni alla storia esistenziale di Hong Kong; un sentito fluire di corpi, sguardi malinconici e lacrime che scorrono tra specchi, scenografie fatiscenti, improvvisi squarci cyberpunk e spioncini attraverso cui scrutare il consumarsi dell'eros.

BigHatLogan91  @  29/08/2022 18:28:04
   8 / 10
Inferiore al primo, ma di ottima fattura.

kafka62  @  20/01/2018 11:03:54
   8 / 10
Il Tony Leung di 2046 mi ha fatto venire in mente il Charles Denner de L'uomo che amava le donne: entrambi sono degli inguaribili seduttori, che affascinano e attraggono le donne ma, ancora più irresistibilmente, sono attratti e affascinati da loro; ed entrambi sono scrittori di romanzi che parlano, più o meno autobiograficamente, del loro rapporto con l'altro sesso. C'è però una differenza sostanziale: mentre nel film di Truffaut (del quale è citata la colonna sonora di Finalmente domenica) questo rapporto è appagante, anche se conduce beffardamente alla morte di Bertrand, in 2046 il protagonista è invece bloccato da una sorta di frustrante incapacità di dare (contrariamente a quella che è la sua inconscia aspirazione) un compimento alle sue storie d'amore. La misteriosa giocatrice dal guanto nero, la sensuale vicina di camera, la malinconica figlia del proprietario della pensione scivolano sulla sua vita senza riuscire ad attecchirvi, lasciando (e spesso ricevendo) ferite dolorose che a distanza di anni, con i ricordi, continuano a sanguinare. Tutte queste avventure, sublimate da una memoria perpetuamente desiderante e trasfigurate in una bizzarra versione letterario-fantascientifica, si sovrappongono al substrato di un amore antico, antecedente all'epoca del film, mai nominato ma ugualmente incombente fuori campo (probabilmente quello, puro e idealizzato, di In the mood for love), paralizzante termine di confronto che non è più possibile riesumare materialmente, ma solo rievocare con il pensiero, giacché "tornare indietro – come viene detto più volte nel corso del film – è impossibile". Tony Leung rimarrà tristemente solo, con la sola consolazione di immaginare di raggiungere (nel suo libro ambientato nel futuro) quel 2046 dalle molteplici suggestioni simboliche (è infatti l'anno in cui Hong Kong entrerà a far parte definitivamente della Cina e anche il numero della stanza d'albergo in cui passano tutte le donne amate).
2046 è un melò fuori dal tempo, pieno di sguardi languidi, di lacrime che rigano i volti, di romantiche lettere d'amore, di malinconici incontri sotto la pioggia, di addii silenziosi e per questo ancora più strazianti, di gesti al rallentatore che enfatizzano il desiderio e il rimpianto. Film di una estenuante, struggente bellezza, proustiano secondo alcuni e comunque inconfondibilmente (per chi ha visto In the mood for love) wongkarwaiano, esso riesce a costruire immagini piene di pathos e di emozioni non banalmente sentimentali, a dispetto di – o forse proprio grazie a - numerosi elementi di potenziale squilibrio, dal pastiche musicale rappresentato dalla colonna sonora (Xavier Cugat e Donizetti, Preisner e Dean Martin), all'anacronismo della sua parte fantascientifica, dalla indeterminatezza temporale (sono frequenti le didascalie "1 ora dopo", "100 ore dopo", a fronte di immagini quasi del tutto invariate) alla voce off sentenziosamente didascalica.

Matteoxr6  @  23/10/2016 14:32:51
   8½ / 10
C'ho riflettuto molto, ben più di quanto non faccia di solito. L'ho visto prima del propedeutico "In the mood for love" (che, come ho scritto nella pagina dedicata, avrei preferito inglobarlo in quest'ultima opera). Soprattutto per questa ragione, fino a metà trama sono rimasto piuttosto distante, sicuramente un po' disorientato, scettico nella visione, ma col passare dei successivi minuti sono riuscito a penetrarne a poco a poco il sottotesto, il sentimento, assumendo una coscienza e una consapevolezza esponenziale di ciò che stessi vedendo. Prendendo visione subito dopo del precedente capitolo, il cerchio si è chiuso e ho potuto riflettere con un quadro completo. La regia ha un suo perché, la fotografia è il vero punto di forza, attraverso cui emozioni, malinconie e riflessioni si rincorrono, moltiplicano e annullano vicendevolmente in un'atmosfera rarefatta, intensa e frastagliata, proprio come la memoria. Il tutto tessuto da substrati metaforici, anche storici e fortemente simbolici come le vicende politiche di Hong Hong. Da questo punto di vista il soggetto è magnifico e tale peculiarità mi ha portato a pensare una cosa che mai avrei immaginato di dire: un ipotetico libro sarebbe stato persino migliore nel sublimare queste caratteristiche. Sui contenuti mi rispecchio decisamente nelle impressioni espresse poco sotto da VittorioM90, a cui non mi sento di aggiungere nulla di più. Quello che non mi è proprio piaciuto sono quegli stacchi didascalici così micidiali nell'intaccare atmosfera e ritmo. Ho trovato una pecca anche nel motivo conduttore, la frase cardine ripetuta più volte, quella del segreto. L'ho trovata poco efficace e incisiva. Data l'importa
Aggiungo un pensiero personale a parte: pellicole così mi confermano come la serialità, che ormai viene sempre più spesso paragonata, se non maggiormente valutata rispetto al cinema, quindi alla visione unica, sia il cimitero della settima arte, e di come si possa sigillare, condensare e sublimare La Vita, la sua profondità, dinamicità e complessità, che non sono fatte a puntate.nza attribuitagli, si sarebbe potuta studiare meglio.

3 risposte al commento
Ultima risposta 24/10/2016 14.25.19
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marimito  @  04/02/2016 06:48:03
   8 / 10
Un film delicato ed intenso, curato in ogni dettaglio, dai dialoghi alle inquadrature, dalla location alle interpretazioni..anche la voce fuori campo non è mai inopportuna.. tutto è parte integrante e fondamentale della storia che Wong Kar Wai ci vuole raccontare, una storia di fughe e di ritorni, di fantasie e tristi realtà, di rifiuti e pentimenti. Il regista è sempre capace di coccolare il cuore, anche nei momenti più tragici. Bello ed assolutamente da vedere!

MonkeyIsland  @  15/12/2015 00:55:18
   7 / 10
Tecnicamente ottimo e con due attori protagonisti bravissimi, peccato che il ritmo verso metà si afflosci e la durata non aiuti, però gli va riconosciuta una storia che riesce a prenderti e per niente melassosa.
Di più non riesco a dare per varie lungaggini e per la mia difficoltà verso il genere ma nel genere sentimentale si colloca tra i migliori degli anni 2000, certo non è per tutti.

alex94  @  08/08/2015 09:32:21
   8½ / 10
Bellissimo film di Wong Kar-Wai,profondo,affascinante e malinconico.
Diretto in modo quasi perfetto e caratterizzato da una splendida fotografia e da una recitazione pienamente convincente,c'è poco da dire....questo film mi è rimasto dentro come pochi altri,merita assolutamente una visione.

Invia una mail all'autore del commento nocturnokarma  @  04/08/2014 19:21:06
   8 / 10
Stile, eleganza, romanticismo impossibile. Fatalismo. E tanta, tanta musica. Wong Kar Wai prosegue la sua ricerca del racconto per immagini, fatto di ralenti, narrativamente implosivo, intreccia le storie d'amore disorientando il pubblico (almeno quello occidentale), ma affascinandolo come solo lui sa fare.
Più che un film un viaggio, che vale la pena di affrontare.

Inizio e finale di straordinario impatto visivo (ed emotivo).

horror83  @  22/05/2014 15:50:04
   6½ / 10
COMMENTO SPOILEROSO

L'ho trovato un film fatto tecnicamente bene, ma mi aspettavo una grande storia d'amore e invece ce ne sono di mezzo altre 3. Parla di un uomo, dongiovanni, che prende in affitto una camera e inizia una storia con una prostituta, poi dato che lui non la ama lei lo lascia e se ne va, allora lui incomincia a frequentare la prima figlia del proprietario dell'Hotel, si innamora, ma lei è innamorata di un altro, poi conosce una donna che lo aiuta a recuperare i soldi persi al gioco d'azzardo, e lei gli ricorda un altro amore passato, poi rincontra la prima ma ormai è passato del tempo e non si può più tornare indietro……….che casino! La trama mi è abbastanza piaciuta ma non mi ha entusiasmata come pensavo, in più il ritmo è lento, e in certi punti mi ha un po' dato fastidio, ma nell'insieme si lascia guardare. Ci sono film lenti che però non annoiano e questo è uno di quelli, però in certi pezzi ho fatto un po' fatica perché le scene erano tirate troppo per le lunghe! Bravi gli attori, e il protagonista (Tony Leung Chiu-Waimi) mi piace sia esteticamente sia come recita. Forse non è un film per tutti, a me è abbastanza piaciuto, ma non mi ha entusiasmata.

vittorioM90  @  03/08/2013 15:29:35
   9½ / 10
"Un tempo quando qualcuno aveva un segreto andava in un bosco, faceva un buco in un tronco e sussurrava lì il suo segreto...poi richiudeva il buco con del fango, così il suo segreto sarebbe rimasto sigillato nell'eternità. Ho amato una donna, ma ci siamo lasciati. Speravo fosse nel 2046, così sono andato a cercarla lì, ma non c'era. Da allora non smetto di chiedermi se mi abbia mai amato. La risposta è un segreto che nessuno conoscerà mai"

Con queste semplici parole, al limite del banale, e con un treno che sfreccia fra i grattacieli di una città futuristica, comincia questo magnifico film. Wong Kar wai, come sempre, non racconta storie, dipinge sentimenti. Il film è fatto di nostalgia ed amore, quello non dichiarato, soltanto vissuto silenziosamente, abbandonato e poi inseguito per tutta la vita. Malinconia profonda, passione, erotismo...
Questo film non è semplicemente diretto da Wong Kar Wai, questo film E' Wong Kar Wai, nella sua pienezza. Emerge una passione viscerale da parte del regista di Hong Kong, che dentro questa pellicola ci ha buttato tutto se stesso, la sua poetica, le sue tematiche principali, il suo stile inconfondibile, caratterizzato da inquadrature virtuose, estrema attenzione ai particolari, uso ossessivo del ralenty e delle voci fuori campo, dialoghi semplici, metafore, melodie musicali ripetute all'ossesso... E' il suo film manifesto, la summa della propria opera e soprattutto il film più personale ed intimo, che meglio lo descrive. Il suo "8 ½", il suo "Inland Empire"...

Un film che può forse sembrare pretenzioso e risultare lento e quasi antipatico, che si avvolge ripetutamente su se stesso come uno scarabocchio su un foglio di carta, come la storia di uno scrittore che non sa cosa scrivere e ci infila tutti i brandelli della propria esistenza. Questo, infatti, fa il protagonista: scrive un romanzo di fantascienza dall'alto contenuto erotico dove ci infila tutte le persone della propria vita.
Si va avanti nel tempo, si torna indietro, poi veniamo di nuovo ricatapultati in avanti, in un futuro popolato dal passato. Quello che conta, però, è soltanto il sentimento che prorompe con potenza attraverso le immagini, in maniera mai violenta ma progressiva.
L'atmosfera è sempre in bilico tra realtà e fantasia, tra passato e presente. Sono ricordi ciò che vediamo o solo soltanto immaginazione?

Il film comincia dove finiva il precedente "In the mood for love"... Il protagonista, infatti, è lo stesso, quel Mo-Wan Chow, un tempo giornalista, adesso romanziere, interpretato dall'immancabile Tony Leung, bravissimo attore "feticcio" del regista. Qui, però, è presentato in luce estremamente diversa. L'esperienza di In "the mood for love" lo ha cambiato: dopo essersi innamorato di Su-Li Zhen ed aver represso quel sentimento, è adesso diventato un insensibile seduttore. Cambia donne in continuazione, cerca di non affezionarsi a nessuna per paura di star male. In realtà non fa che cercare Su-Li Zhen in tutte le altre... cerca il passato. Convive con il rimpianto di essersi lasciato sfuggire il vero amore della sua vita. "ho amato una donna ma non ho mai saputo se lei mi amava". Per paura, per pigrizia...
Da quel segreto nascosto nel tempio, nello splendido finale di "In the mood for love" riparte questo 2046. Quanto il precedente film era "casto" , "freddo" e forse un po' irrealistico, questo è carnale, passionale, sincero. E' la storia di un amore ricercato fino all'ossessione: cerca Lei e sembra trovarla in parte in tutte le altre, ognuna per un particolare, un certo modo di sorridere, di muoversi, di camminare, di fare l'amore, un profumo, un'acconciatura... ma la realtà è che nessuna è Lei interamente. Sui sedili posteriori dei taxi si appoggia con la testa sulle spalle delle sue amanti, con gli occhi chiusi come faceva con lei, magari immaginando che quella spalla fosse la sua...Tutto ciò che fa ciò è finalizzato al riempire il vuoto di quella perdita, ma è inutile. Non ci può riuscire Ling Bai (Ziyi Zhang), non ci può riuscire la figlia del proprietario dell'albergo (Faye Wong), non ci può riuscire la misteriosa donna incontrata a Singapore (Gong Li), anch'essa intrappolata dalle catene di un passato che non sembra volersene andare...
Passare spasmodicamente da una donna all'altra non gli serve a niente.

<<Che gusto c'è a cambiare sempre letto? - gli domanda Ling Bai, con le lacrime agli occhi – Non ti sembra di buttare il tempo, di girare a vuoto?>>
<<Punti di vista...e poi il tempo è tutto quello che ho.>>...

In 2046 la malinconia per quell'amore perduto è sempre presente, in ogni fotogramma, in ogni parola... è presente nella musica spagnola di altre epoche che contribuisce a dare ancora un maggior senso di nostalgia per un tempo che fu e non ritornerà. Il tutto narrato con una cura maniacale. A livello puramente visivo è uno dei film più affascinanti degli ultimi anni...

La storia si svolge in un'atmosfera ovattata, per gli stretti corridoi dell'Oriental Hotel, attraverso dialoghi fugaci per le scale, le camere da letto, inquadrate sempre di sbieco, con parte della visuale spesso coperta da una tenda, un muro, una porta, una nuca. Ci sono colori forti, vividi, c'è il fumo di sigaretta che annebbia le immagini, ci sono volti riflessi negli specchi, primi piani intensi, inquadrature sui piedi femminili, sui tacchi a spillo... le donne sono bellissime, raffinate, sensuali. La splendida Zhang Ziyi, con i sui movimenti felini, le sue acconciature elaborate, i suoi abiti eleganti e variopinti, è di una bellezza disarmante (sottolineata dalle note della coinvolgente "Sybouney" di Xavier Cugat)... ma tutto sembra privo di materia. Tutto sembra onirico, inafferabile, astratto, sfuggevole... ma meravigliosamente coinvolgente.

In un'intervista Wong Kar Wai ha dichiarato: "Più che una storia, un'atmosfera, è un modo per ricordare a me stesso, che la cosa che dura di più è l'amore, almeno nel ricordo"...


Il 2046 altro non è che il numero di una stanza d'albero, quella dove Chow si incontrava di nascosto con Su Li Zhen, 2046 è il titolo del suo romanzo, 2046 è l'anno in cui Hong Kong cesserà di essere regione autonoma e tornerà a tutti gli effetti sotto il controllo della Repubblica cinese, in base all'accordo del 1984 con l'Inghilterra.

Ma 2046 è essenzialmente il Godot di Chow e di Wong Kar wai, è il suo nemico che non arriva mai nel deserto dei tartari. Come in "Ashes of time", del tempo che è stato, rimangono soltanto le ceneri...
Anche nel romanzo che scrive, non c'è lieto fine. Il protagonista si innamora di una androide, le chiede di andare via con lui, ma lei si deteriora, smette di funzionare... e così né si muove, né parla più... "Il suo silenzio era dovuto alle emozioni differite o al fatto che non mi amava? Non avevo nessun potere su di lei o forse amava già un altro. Non potevo che rinunciare"

L'ovvia conclusione di questo romantico dramma, universale, fuori dal tempo...è che "non si può sovrapporre un amore a un altro" e soprattutto "La verità è che non si torna indietro" ..
Chow, alla fine capisce e non si volta e il narratore fuori campo ci dice che "ebbe l'impressione di salire su un treno senza fine, lanciato in una notte insondabile verso un futuro incerto"... Ma non è il futuro che stiamo cercando, è il passato per poterlo cambiare...perciò quel treno è destinato a non arrivare mai a destinazione. Possiamo soltanto piangere con la testa appoggiata al finestrino...

Ecco quindi che il 2046 diventa il luogo con cui fare i conti con noi stessi. 2046 è la donna che abbiamo sempre amato ma che adesso per una ragione o l'altra adesso non è con noi... ma è anche quella che vorremo amare, ma per quanto ci possiamo sforzare, non ci riusciremo mai... 2046 è il lavoro che abbiamo sempre sognato, la casa dove avremmo sempre voluto vivere, ma che non ci siamo mai potuti permettere..., l'aereo che volevamo prendere, ma non ne abbiamo avuto il coraggio, l'amico a cui non parliamo più perché non siamo riusciti a perdonarlo, il <<grazie>> che avremmo voluto dire a nostro padre prima che morisse...
2046 sono i bei momenti passati, le emozioni vissute nei giorni più felici ma anche e soprattutto le nostre scelte sbagliate, i nostri errori, i nostri rimorsi, le parole che abbiamo avuto paura di pronunciare, le decisioni che avremmo dovuto prendere, ma non lo abbiamo fatto...


opera d'arte di Wong Kar Wai.

1 risposta al commento
Ultima risposta 23/10/2016 13.58.34
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Gruppo COLLABORATORI SENIOR elio91  @  19/11/2012 22:06:29
   8 / 10
Romanticismo e nostalgia, ancora una volta.
Risulta se possibile stilizzato ma ancora più affascinante di "In the mood for love", con questa ricerca di un tempo perduto o futuro e la perenne mancanza... la voce del protagonista ci rende ancora più partecipi e coinvolti, l'erotismo senza mai essere troppo spinto non è mai volgare ma è presente.
E ancora, affascinanti a dir poco le ambientazioni futuristiche e classiche, il cast ottimo... tutto perfetto e stilizzato in sovraccarica abbondanza.
Ma avrebbe giovato una mezz'ora in meno perché ad un certo punto la magia vacilla, ci si perde nella ridondanza per poi ritrovarsi soltanto per un attimo (si, anche noi come loro) negli ultimi minuti.
Grande cinema, ma impropri i paragoni con Fellini e Otto e Mezzo che sono lontanissimi, non si sbaglia invece quando Wong Kar-Wai è accostato ad Antonioni di cui condivide questo cinema del non dire, dell'allusione...

2 risposte al commento
Ultima risposta 19/11/2012 22.49.34
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Invia una mail all'autore del commento diderot  @  25/07/2012 15:32:19
   5 / 10
A volte mi stupisco di come mai alcuni film abbiano delle medie così elevate... questo film ad esempio è una palla pazzesca, sembra quasi raccontare delle storie slegate tra loro, si fa fatica a seguire l'intera storia e certe scene poi non aiutano. Ho visto solo tanta forma ma nessuna sostanza, la storia non convince perchè non c'è. Il finale è apprezzabile ma tutto quello che succede prima è solo fumo negli occhi. Davvero un peccato

Oskarsson88  @  30/04/2012 22:53:37
   6½ / 10
non ce l'ho fatta a finirlo per la stanchezza, però obiettivamente era anche eintrigante, seppur un po' troppo poco concreto. bello lo stile ma inconcludente...

_Hollow_  @  20/04/2012 01:46:47
   4 / 10
Interrotto dopo 40 minuti ... 'na palla allucinante, fatemelo dire ...
Ho adorato Hong Kong Express e m'è piaciuto In the Mood for Love ma questo proprio non si sopporta ...

ely87  @  16/04/2012 19:10:47
   8 / 10
Veramente un gran bel film,pieno di contenuti, veramente di classe.

TheLegend  @  11/07/2011 23:30:55
   6 / 10
Film dallo stile ricercato e raffinato come il precedente "In the mood for love" ma che però presenta gli stessi difetti.
Il film non coinvolge pienamente e non emoziona.
Parte finale che non mi è piaciuta per niente.

Invia una mail all'autore del commento XanaX  @  10/06/2011 14:18:29
   8½ / 10
Sempre molto difficile da commentare a parole... tra regia, fotografia, sceneggiatura da gran maestro quale è Won Kar-Wai! Un capolavoro...

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento Zazzauser  @  09/11/2010 15:57:07
   7½ / 10
Questa è pura poesia cinematografica raccontata per immagini. E' un cinema visionario, metaforico, visivo, è il cinema orientale che grazie a D.io riesce a fungere da contraltare al cinema americano e americanizzato.
Kar Wai ci racconta storie di amori impossibili, non corrisposti, di amori totalizzanti, di transfert sentimentali, ondeggiando tra le ambientazioni affascinanti e raffinate dell'Oriente dei tardi anni '60 e le atmosfere fantascientifiche di un futuro in stile cyperpunk. Ci racconta di persone che viaggiano verso il proprio 2046, il proprio punto di non ritorno, quel futuro dove "tutto rimane immutato", quel luogo in cui si può far i conti con il passato, affrontare i "ricordi bagnati di lacrime" e trovare il proprio amore totalizzante ed universale. Ci racconta di quel treno in costante movimento che è la vita, costellato di dolore e delusioni, e delle distanze fisiche, culturali ed emozionali che separano le persone.
Il 2046 è tutto: una stanza d'albergo, un romanzo di rivalutazione personale per il protagonista, uno stato mentale, ma assurge anche ad una dimensione più globale, è la realizzazione di una società, è il punto d'arrivo, la chiusura del cerchio, l'approdo ad una completezza panica che coinvolga tutto e tutti.
2046 è un film che alla fine risulta di fruizione abbastanza ostica, giocato molto sulla dilatazione dei tempi, sul rimando metaforico e sull'abbandono della linearità narrativa e cronologica per la ricerca di emozioni raccontate per immagini. Ma non si può non rimanere affascinati dallo stile elegante e ricercato di Kar Wai e dalla fotografia strabiliante e spiazzante, che gioca su angolazioni inconsuete e filtri visivi che nelle scene di dialogo stravolgono tutte le regole di campo e controcampo (a dir la verità tutto il film è impostato su un certo dualismo delle scene).
Straordinarie inoltre le prove degli attori.

Insomma pur non essendo un amante del cinema orientale questo è sicuramente un ottimo lavoro.

JOKER1926  @  06/11/2010 14:06:22
   6½ / 10

Un film come "2046" , impostato su un'audace e intrigata storia, parte con un corposo vantaggio che, nel corso dell'esposizione, può esplodere e magnificare oppure svanire.
Nella fattispecie "2046" la sceneggiatura labirintica porta indubbiamente più pregi che difettti.

Il film di Wong Kar-Wai è riuscito, accompagnato da una fotografia elegante con colori di passione e con scenografie sognatrici guadagna gli apprezzamenti dello spettatore, continuando l'esaltazione sul piano tecnico da ricordare gli attori fonti di un magnetismo non comune, fra passione e cinismo, tutto costellato da dialoghi di spessore alle volte appositamente agghiaccianti.
"2046" gioca e vince grazie alle atmosfere, utile, fondamentale l'ermetismo di fondo che non lascia ovviamente trasparire in toto le dinamiche dei personaggi ma trasmette senza dubbio alcuno un qualcosa di importante. Non manca pertanto la passione, come detto alberga un' oscurità cassa di risonanza di richiami, sensazioni e ricordi dei protagonisti.
Difficile trovare campo di critica in questo "2046", forse la durata del prodotto a tratti non aiuta, il ricercato e sistematico dualismo verbale e fisico dei protagonisti comporta una palese circoscrizione di luoghi e non solo, ma "2046" è questo, uno scrigno ove la visione di un uomo naviga nel suo "io" sbalordendo e scherzando con gli spazi temporali, non è un film di azione e di avventura ma la tana dell'amore fra macchinazioni ed attrazioni.

trickortreat  @  04/11/2010 19:21:34
   10 / 10
non riesco ad esprimermi.. un capolavoro perfetto!

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Gatsu  @  01/11/2010 14:57:48
   8 / 10
Un film che è emozione pura. Stilisticamente perfetto, colorato, elegante e raffinato si riesce ad entrare nel racconto con semplicità ed interesse ascoltando anche la voce fuori campo a volte esagerata ma pur sempre efficace. Si gioca con la linea temporale dove fioccano i ricordi e speranze anche se il tutto mi pare un pò pessimista e triste. Bella sorpresa.

Zanibo  @  27/10/2010 17:46:45
   8½ / 10
Il film parte male a mio parere, con la voce fuori campo un po' troppo presente e la storia che non decolla e non si capisce dove vada a parare.

Il resto del film e` secondo me contemplativo, sia per la bellezza delle immaggini che per la delicatezza della storia e ci si perde (nel senso positivo del termine) nell'osservare i personaggi, e intuire i loro sentimenti, all'interno di una storia carina resa eccezionale dal modo usato per raccontarla.

In sintesi un'opera d'arte sia per il modo in cui e` raccontata la storia, che per la fotografia.

7HateHeaven  @  19/07/2010 13:59:02
   7½ / 10
Elegante, ben congeniato, assolutamente positive fotografie, musiche, attori e dialoghi. Non l'ho trovato per nulla noioso pur non amando il genere sentimentale. Una piccola perla dall'oriente.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR strange_river  @  16/07/2010 00:26:07
   8 / 10
Idealmente 2046 è la continuazione del meraviglioso In the mood for love, ma sono parecchie le differenze che contrastano con la finissima essenzialità del primo ed è difficile non fare confronti.
Per molti versi è sicuramente più ricco e in un certo senso anche più profondo del precedente esibendo una complessità anche difficile da cogliere appieno, in parte a causa di un'eccessiva dilatazione dei tempi.
La ricchezza sta nelle invenzioni stilistiche, sempre sostenute da scelte musicali eccellenti, che trasportano in luoghi e tempi diversi da quello del presente, nella ricercatezza, talvolta un po' eccessiva. nel rappresentare quel luogo/treno lanciato verso l''immaginifico 2046, idea altamente suggestiva di punto leggendario in cui si ritrovano i ricordi perduti e dove niente cambia mai.
La profondità sta nei cambiamenti sopraggiunti nel protagonista, non più univocamente votato ad una relazione, ma in balia di sentimenti che gli si presentano imprevedibilmente e che egli rappresenta nei personaggi dei suoi romanzi.
Forse la maturità reca con sè il gran svantaggio di rendere tutto più complicato, i ricordi appesantiscono il presente e riducono le possibilità e Chow, qui scrittore e seduttore, mentre spezza cuori femminili con imperturbabile freddezza, insegue ancora il ricordo di quell'amore che sembra rendere perdente ogni suo incontro.
2046, stanza d'albergo e romanzo e termine di un viaggio: la verità è che non si può tornare indietro.
Un'amarezza difficile da scuotersi di dosso.

paride_86  @  25/04/2010 18:11:34
   9 / 10
Partendo dalla trama e dal protagonista di "In the mood for love", Kar-Wai continua il discorso sui sentimenti ampliando e calcando i temi e i modi del film precedente. Il suo è uno stile inconfondibile, fatto di inquadrature attentamente costruite, giochi di luci, seduzione calcolata e mai volgare. Ma 2046 è molto di più: si pone come ritratto psicologico di un personaggio sfortunato e sconsolato, o forse cinico, chissà, e cerca di declinare l'amore in tanti modi diversi.
Complesso e labirintico, è un film che sicuramente affascina, e molto.
Ottima la scelta delle musiche.

topsecret  @  22/04/2010 16:59:36
   8 / 10
"....i ricordi sono sempre bagnati da lacrime".

E sono ricordi viaggianti, uniti in un abbraccio sensuale e malinconico, che si lasciano cullare dal tempo che passa lento ma inesorabile.
Un film molto accattivante, ricercato nella sua delicatezza così come nel proporsi ruvidamente in alcuni passaggi fondamentali, in grado di farci apprezzare le atmosfere cariche di eros e malinconia.
Il cast è semplicemente perfetto, capace di infondere intensità emotiva nei personaggi principi di questa pellicola, dove la bellezza ed il fascino di Zhang Ziyi e di Gong Li risplendono, immortalate da una splendida fotografia e dirette egregiamente da un regista sapiente ed abile.
Un plauso anche alla scelta della musica che nella maggior parte dei casi si è rivelata illuminante ed azzeccata.
Insomma, questo 2046 mi è piaciuto parecchio, ora non mi resta che cercare di reperire anche il film precedente IN THE MOOD FOR LOVE.

Gruppo COLLABORATORI JUNIOR Invia una mail all'autore del commento emans  @  03/12/2009 23:41:46
   7½ / 10
Raramente mi esalto commentando film che raccontano di storie d'amore ma in questo caso siamo di fronte ad arte pura!
Questo 2046 dove vengono recuperati i ricordi,un treno di solo andata,una stanza d'albergo dove si vivono incontri passionali e un uomo che non riesce a dimenticare il passato!
Un mix di passato,presente e futuro relizzato con un efficace montaggio!
Certo visto il tema trattato poteva durare un po' meno perche a tratti diventa un film soporifero che mostra a ripetizione le stesse sequenze di baci e abbracci...
Nel suo genere rimane un ottimo film!

Lory_noir  @  19/11/2009 19:02:36
   7½ / 10
Molto affascinante. Le musiche e gli attori sono magici.

Dan of the KOB  @  11/03/2009 18:17:29
   8 / 10
Il mio film preferito di Kar-Wai!
La tecnica del regista è sopraffina, veramente uno dei migliori registi in circolazione, la fotografia così carica di colori è di una bellezza folgorante!
In più a differenza dei suoi altri lavori, il ritmo di 2046 è incalzante e la storia è affascinante e poetica! Come sempre fantastico Tony Leung!!!!
È consigliabile vedere prima In the mood for love, che è collegato a questo film!
Personalmente lo ritengo il suo capolavoro!

Gruppo COLLABORATORI ULTRAVIOLENCE78  @  23/02/2009 01:15:56
   7 / 10
Ciò che aveva caratterizzato “In the mood for love”, vale a dire quel delicato minimalismo che per tutta la pellicola contrassegna lo sviluppo struggente della relazione d’amore tra i due protagonisti, trova solo parziale espressione in “2046”, ove invece è più percebile un calcato stile estetizzante che, in alcuni momenti (soprattutto in quelli futuristici), sembra spingersi al limite del manierismo. Anche la storia in sé è meno intensa rispetto a quella raccontata nella precedente opera di Wong Kar-Wai, oltre che narrativamente più arzigogolata: quel crescendo emotivo, che si fa progressivamente sentire nel rapporto tra i due amanti di “In the mood for love”, è meno presente in “2046”, il quale ha per oggetto la vicenda di un uomo alla ricerca vana dell’amore perduto di un tempo nelle donne con cui, di volta in volta, entra in rapporto. Il tema di fondo, incentrato appunto sulla impossibilità di rivivere nelle relazioni con gli altri le sensazioni, le emozioni e le passioni vissute con una data persona, quantunque opinabile è comunque interessante; ma l’impressione è che, questa volta, Wong Kar-wai, peccando un po’ di egocentrismo, abbia trasmodato nella ricerca formale, depauperando così la sostanza stessa della storia.
E’ senza dubbio un buon film, peraltro recitato benissimo; tuttavia le riserve su esposte mi impediscono di gridare alla grande opera.

Invia una mail all'autore del commento Andre82  @  17/02/2009 16:53:55
   7 / 10
L'ho preferito a "In the mood for love", visto che mi ha coinvolto maggiormente. Anche per questo film, molto poetico e suggestivo, il meglio sta in fotografia, musiche e attori.

Ciaby  @  24/12/2008 12:08:39
   8 / 10
molto bello, anche se tirato troppo per le lunghe

Tom24  @  07/08/2008 23:08:20
   8½ / 10
Riesce a riprendere le tematiche di In "The Mood For Love" pur stravolgendone l'intera sceneggiatura, e aggiungendo anche qualcosa in più. Che genio. Probabilmente il più grande regista che HK abbia mai avuto.

Guy Picciotto  @  05/06/2008 16:28:34
   9 / 10
2046 di Wong Kar-Wai è la prosecuzione ideale del corpo visivo e morale composto dal precedente e probabilmente suo capolavoro della seconda fase "In the Mood for Love": attori e personaggi ricorrono sublimi, pur senza cercare una filiazione diretta e senza alcun riferimento esplicito agli avvenimenti che avevano costituito il capolavoro di due anni prima. Il 2046 del titolo è tutto, presente, passato e futuro di Hong Kong, e anche presente passato e futuro del protagonista, sorta di "uomo che amava le donne" con la passione per la malinconia post-coito e post-conoscenza. Le donne della sua vita si rincorrono, si susseguono tornano e scompaiono, mentre gli anni vengono scanditi sempre dalle stesse ricorrenze (vigilia di Natale) dal 1966 al 1969. Il passato, le donne amate scomparse nel nulla, il presente con un doppio amore ("l'amore lo devi cogliere al momento giusto, altrimenti c'è il rischio di essere troppo giovane...o troppo vecchio") e il futuro del romanzo nel quale metaforizza le sue ossessioni e le sue paranoie. Sarò mai stato veramente amato? Intanto Hong Kong va verso il suo destino cinese, che arriverà proprio definitivamente nel 2046, e tutto sembra destinato alla decadenza. Si possono lasciare solo i ricordi alle buche o dentro un grande grammofono, nella speranza che vengano custoditi in eterno...
lo stile di Wong è oramai talmente personale da non lasciare dubbi interpretativi: l'uso esasperato del ralenti, che occupa un buon 80% dell'intero film, la fotografia carica di spleen rosso fuoco (tendaggi rosso acceso, tinte scure, neon improvvisi), l’aria dalla Norma di Bellini che va e viene (come i ricordi) per tutto il film, intrecci di storie che potrebbero anche non finire mai. Anche se rispetto ai suoi precedenti lavori si nota una ricerca, pur forse fallace, di una compiutezza, di un cerchio chiuso (come suggerisce anche l'ultima inquadratura, speculare all'incipit).
2046 non è il suo capolavoro, anche se forse è il suo film più ambizioso, resta inequivocabilmente un grandissimo esempio di cinema contemporaneo, emozionante, e al contempo cerebrale, danza labile e fugace, eppure stranamente eterna.

Gruppo COLLABORATORI Zero00  @  30/05/2008 16:57:44
   7½ / 10
Io non ne sono rimasto entusiasta, forse perchè ho ritrovato tutta questa poesia di cui si parla. Però nonostante la lunghezza l'ho seguito agevolmente, fotografia e inquadrature da pelle d'oca e attori perfetti.

InSaNITy  @  18/05/2008 23:28:36
   8 / 10
Gli preferisco di gran lunga il minimale In the mood for love..ma è un seguito imprescindibile se si è amato il primo.
Con una mezz'ora in meno comunque sarebbe stato migliore, a mio giudizio.

Gruppo COLLABORATORI Terry Malloy  @  13/04/2008 20:36:47
   8 / 10
"Nella vita il vero amore può essere trovato o troppo presto o troppo tardi"...

..."la verità è che non si può tornare indietro".

2046...l'imperturbabilità e la freddezza di un numero. simbolo di un Amore.
non un Amore facile, stereotipato, da candy e preservativi al sabato sera, un Amore scomodo, esattamente come le citazioni lassù.
Niente di più vero, niente di meglio raccontato.
Esercizio di stile concettuale, una poetica sicuramente non leggera (la durata del film è un deterrente notevole), ma la tensione alla perfezione è in Wong Kar-Wai (regista dalla personalità preponderante) indice di continua ed estenuante ricerca...nella metafisica dell'Amore.

norah  @  31/03/2008 20:41:47
   10 / 10
Nessun regista è riuscito a rappresentare l'amore come ha fatto Wong Kar -Wai in 2046.
2046 non si può vedere,si può solo sentire.

Cliff72  @  24/03/2008 10:04:52
   10 / 10
Di solito non sono cosi generoso, ma questo film, pur non rappresentando il mio genere preferito, mi ha fatto sognare, mi appassionato, mi ha incuiriosito...è stato come leggere un libro, un bel libro, come vivere un sogno, un bel sogno....
Film poetico accompagnato da una costante vena malinconica...straordinaria opera di un grande regista che, anche grazie ad un grande cast (tra tutti l'ormai consolidato Tony Leung Chiu Wai), ad una colonna sonora emozionante ed omnipresente, e ad una storia mai banale e trattata in modo introspettivo e delicato, mi ha fatto vivere emozioni e riflessioni degne solo di un capolavoro.
Plauso va fatto al doppiaggio in italiano davvero impeccabile.
Film imperdibile che consiglio a tutti!

Invia una mail all'autore del commento yasujiro  @  07/01/2008 21:28:45
   10 / 10
Capolavoro presente/futuristico di Wong Kar Wai, romantico, melodioso, dai colori splendidi (grande Doyle)... Un Tony Leung che sembra un dio della recitazione, Gong Li una dea sensuale, Faye Wong robotizzata è imperdibile^^... Nel complesso uno dei miei film preferiti... Da notare anche l'ottimo doppiaggio italiano.

aiemmdv  @  14/12/2007 23:40:31
   10 / 10
Il dolce tormento di un amore mai realizzato e mai reazzabile e la fuga verso un mondo superficiale e privo di sentimenti che sfugge e disorienta l'uomo fino a riportarci alla vera essenza della vita che è solo l'amore.
Non importa se esso sia vissuto o solo sognato anzi forse solo il secondo può regalarci la storia pù dolce e soave perchè il sognato è modellato solo dai nostri desideri

Gruppo COLLABORATORI SENIOR foxycleo  @  15/10/2007 07:57:20
   8½ / 10
Torna il protagonista dello straordinario "In the Mood for Love" e torna con un numero 2046, che può essere un anno, un numero di una stanza, un treno eccessivamente veloce, un ricordo, un punto di stallo.
Wong Kar-Wai torna a farci emozionare con la perfezione delle sue immagini e della sua narrazione, ma soprattutto con un sentimento che esce dallo schermo e da cui è impossibile sottrarsi.

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Ultima risposta 15/10/2007 16.07.51
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onda  @  16/09/2007 22:10:32
   8½ / 10
Grande eleganza formale, ma non sterile esercizio di stile. I temi della memoria e dell'amore non sono certo nuovi, ma sono affrontati con uno stile che colpisce gli occhi e il cuore (la sequenza del treno e delle donne - automa è magnifica).

Gruppo COLLABORATORI SENIOR The Gaunt  @  29/08/2007 22:11:00
   8 / 10
Meno rigoroso di In the mood for love, ma non per questo meno affascinante. Esteticamente stupendo, costruzione dell'immagine magnifica che dona al film quel tono decadente che si fonde al meglio con il personaggio di Tony Leung, impossibilitato a recidere i propri legami con il passato e figura tragica senza possibilità uscire dalla propria prigione.

dialectics  @  29/08/2007 21:50:58
   6 / 10
Fa parte di quei film che presi a ritagli di dieci minuti potrebbero essere ritenuti grandi.. per i requisiti tecnici ragguardevoli, l'atmosfera visiva...
ma per me questo film manca di collante.. le apparenti suggestioni di un attimo non sono preparate dalle scene precedenti.. il tempo è fermo.. non c'è climax, non c'è organicità. Questa purtroppo è una caratteristica comune a molti film orientali, i personaggi non hanno una personalità ben delineata e riconoscibile.. non si capisce perchè uno si innamora di quello o di quell'altro.. vedi un attore piangere e questo dovrebbe essere sufficiente a fartelo con-patire?? No.. io come spettatore mi aspetto che un buon film mi metta nelle condizioni di comprendere le dinamiche.. o almeno di poterle vagamente intuire.. o sentire a pelle.. a seconda del grado di raffinatezza. Ma se vedo eventi slegati succedersi davanti a me li subisco solo e mi annoio.
Peccato, perchè le idee c'erano per fare un gran film.. secondo me avrebbe dovuto soffermarsi di più sull'idea del 2046.. questo treno della consapevolezza... ricchissimo di spunti.. invece di scoperchiarti davanti la solita paccottiglia di avventure amorose, affascinanti in maniera più o meno presunta.

norfolkiano  @  11/07/2007 02:18:57
   7½ / 10
film elegante e visivamente coinvolgente. alla fine la storia che racconta è molto semplice ( e se proprio vogliamo trovare un difetto, non troppo approfondita ), ma la regia è di classe, con molti momenti altamente poetici.

fra81fra  @  30/05/2007 18:10:49
   10 / 10
non mi sbilancio sulla spiegazione del film in sè perchè ho lettO molti commenti davvero validi, e non credo ci sia da aggiungere, inoltre il film può essere considerato di facile lettura, in fondo.. non condivido il giudizio di coloro che tacciano il film come puro esercizio estetico... sicuramente wong kar wai è L'esteta, per eccellenza, esempio fra tutti il ruolo del fumo nella costruzione delle immagini, la sensazione di poter quasi toccare l'immagine stessa...ma il film è tragico, nel senso migliore del termine, e tocca le (almeno le mie) corde interiori proprio attraverso lo studio perfetto del dettaglio, del gesto, dello sguardo, dell'inarcarsi delle sopracciglia, della metà del viso di chow..questo è un altro modo di fare cinema, è il controllo totale del regista, e l'abilità degli attori di inscenare fedelmente ciò che il regista chiede, e la capacità di quest'ultimo di riprodurla sulla pellicola.. questo è lo STILE, ed è stile EMOZIONANTE, non vuoto.

Gruppo REDAZIONE K.S.T.D.E.D.  @  10/04/2007 18:33:15
   8 / 10
Uno stato mentale in cui ci si abbandona. Un limbo apparentemente confortante ma realmente distruttivo. Un futuro tecnologico perfetto che corregge un passato imperfetto, perché umano. Incapacità di affrontare nuovamente l’amore, perché ancora tormentati dal precedente incontro con esso. Un bacio estremamente intenso e passionale atteso per quasi due film interi, ma dato alla Su Li-zhen sbagliata. Una manciata di anime che si trascinano, esiliate nella malinconia dei propri ricordi, ricordi nascosti dietro un guanto nero, dietro una vita superficiale, dietro una sguardo freddo. Il dubbio di quello che sarebbe potuto essere.

“Vieni via con me…?”

Questo è 2046 e “In the Mood for Love” è l’unico treno che porta ad esso.

sweetyy  @  04/03/2007 13:39:42
   5 / 10
Penso sia più carino di ''In the mood for love'' ma non mi sento di dargli la sufficienza.
Esteticamente è il massimo ma non conta solo quello,bisogna ammettere infatti che è un film noioso e pesante.
Il viaggio nei ricordi del protagonista,i suoi tormenti,i vecchi amori ,alcuni aforismi belli ok ma si arriva alla fine del film abbastanza delusi.

Gruppo STAFF, Moderatore priss  @  17/02/2007 18:28:27
   8 / 10
un film che inizia lì dove finisce il precedente: un pertugio in cui rinchiudere il proprio amore, un segreto con cui wong kar wai sembra seppellire anche il silenzio. Gli spettri muti del passato appaiono per un attimo, le stanze in 2046 non sono più celle di solitudine, ma le pareti sono come membrane permeabili, qui Chow è un uomo che guarda un mondo perso nel tempo e nello spazio attraverso una fessura. Anime che si sfiorano.
la storia si fa meno fluida e volteggia come le spesse spire di fumo, splendidamente sontuoso nella sua amara essenza.
Unica pecca l'eccessiva esplicitazione e ripetizione dei concetti, pur restando fermamente ermetico.

siren  @  16/02/2007 22:17:57
   9 / 10
Premetto che non ho ancora visto "In the mood for love", e non sapevo che 2046 fosse stato concepito come ipotetico sequel…Ad ogni modo, mi sembra che possa tranquillamente camminare sulle sue gambe.
Mi è piaciuto tantissimo.
La "recherche" di Chow, il passato-prigione, gli amori perduti, l’insostenibile peso dei ricordi che “si bagnano di lacrime”, il romanzo fantascientifico che è vita vera. Affascinante il personaggio della "Vedova Nera "(Gong Li), impenetrabile, nasconde dietro un guanto nero l'impossibilità di prescindere dal passato, di cui portiamo i segni, più o meno visibili. Raffinata la regia e la sceneggiatura, che mi ha letteralmente disarmato con l’ormai citatissima massima “finché non si rinuncia si può sempre sperare”. Eh sì. Finiamo col credere nelle nostre illusioni, per poi struggerci nel disincanto.
Fantastica la colonna sonora, che punta su pochi pezzi scelti con cura, "The Christmas Song" di Nat King Cole," Casta Diva" interpretata dalla Callas, "Siboney" di Connie Francis e poi rumbe, polonaise, e su tutti il conturbante main theme!(Da ascoltare con il repeat!)
Aspetto le prossime fatiche di Wong Kar Wai, "My Blueberry Nights" e "The Lady from Shanghai"…curiosità a mille!

Invia una mail all'autore del commento Michylino  @  27/12/2006 14:53:10
   3 / 10
Mi dispiace per gli estimatori di questo film...ma vi assicuro che è veramente spiacevole andare al cinema e aspettare trepidante la fine del film. Non è nel mio stile...ma sarei volentieri andato via prima.
Fermo restando che fotografia e cast sono eccellenti.

Gruppo COLLABORATORI fidelio.78  @  17/11/2006 12:08:09
   8½ / 10
Sublime opera stilisticamente perfetta. Bellissimi i cromatismi, i personaggi spesso vengono chiusi in inquadrature strettissime che stringono il volto in 1/4 dello schermo lasciando sui restanti 3/4 un muro o una tenda, dando così un senso di chiusura con una tecnica originale e geniale.
Sempre Picture in Picture, ma con trovate molto più varie e originali rispetto al precedente "In the mood for love". Anche la storia, più triste, più cupa, rende questo film un gioiello (a metà tra il minimalismo e l'antitrama) assolutamente imperdibile per gli amanti di questo genere di film.
Applausi a scena aperta per W. Kar-Wai.

marco86  @  02/11/2006 10:42:23
   8½ / 10
forse ho commesso un errore a vedere questo film senza prima aver visto In the mood for love,ma questo non mi impedisce di apprezzare la bellezza di 2046.
è un film di una sensibilità e di una eleganza più uniche che rare,con degli attori che più bravi non si può,specie Tony Leung e Ziyi Zhang,di una bellezza estrema.
il 2046 nel film assume molteplici valori simbolici:nel romanzo è il luogo del futuro nel quale si ritrovano i ricordi e dal quale non si torna indietro,quindi è un futuro in cui si ritrova il passato.ma è anche il numero della stanza d'albergo che nel film ha un ruolo centrale,ed è anche una data cruciale per la storia di Hong kong come sottolinea la voce fuori campo finale.
e non voglio dilungarmi per non ripetere quanto detto dagli altri nel parlare della bellezza delle singole inquadrature,delle pause,dei dialoghi e delle emozioni che il film regala con una spontaneità e una sincerità che oggi forse solo in oriente è possibile trovare.
davvero un film spiazzante.spero che averlo visto prima di In the mood for love (che comprerò al più presto)non mi abbia rovinato la visione.

lupin 3  @  02/09/2006 17:46:40
   7 / 10
2046 è un film esteticamente bellissimo con una fotografia raffinatissima, ma nello stesso tempo risulta essere molto soporifero, le occhiate all'orologio non mancano...
Buona l'idea di base, eccellente la fotografia, ma troppo soporifero!
By
l'astuto ladro gentiluomo!

Gruppo STAFF, Moderatore Jellybelly  @  28/08/2006 15:02:20
   8 / 10
Sublime. Wong Kar Wai intesse una tela di emozioni, ricordi, speranze ed emozioni che avvolge l'anima. I dialoghi sono di una raffinatezza raramente riscontrabile altrove, ed il carosello di storie e di sensazioni in cui è immerso il protagonista è narrato con eleganza e profondità. Ottimo il cast, superbe le caratterizzazioni, ma un plauso particolare meritano la regia, la fotografia ora opaca ora luminosa, ma sempre coinvolgente, e le musiche.
A voler trovare un difetto si potrebbe censurare la lentezza del ritmo, che spesso distoglie l'attenzione dello spettatore dalla contemplazione dell'affresco che gli si para dinanzi.

Diames  @  30/07/2006 13:05:51
   8 / 10
Il film in questione ha qualcosa in più e qualcosa in meno di "in the mood for love", ma, in linea di massima, si può dire che i pregi ed i difetti rimangono gli stessi: molto buono l'aspetto tecnico, ma un po' troppo lento il ritmo. Più esplicito del precedente, quindi perdendo un po' di quella poesia e delicatezza che lo cratterizzava, guadagna però in sceneggiatura (anche se rimane ancora molto scarna), che diventa un po' più articolata e che permette all'autore di sbizzarrirsi un po' di più, rendendo il tutto molto lento sì, ma anche, forse, più intrigante. I due film, se considerati assieme, ne guadagnano in completezza e quindi, in fin dei conti, in termini estetici... certo, sarebbe quasi impensabile una visione continuativa di "in the mood for love" e "2046", quindi il difetto principale di questi due film, che considerati assieme guadagnerebbero in completezza, rimarrebbe sempre lo stesso, anzi, si farebbe sentire ancora di più: la staticità. Un bel film, ma non per tutti i gusti.

Gruppo STAFF, Moderatore Invia una mail all'autore del commento stefano76  @  19/03/2006 10:38:32
   8½ / 10
Degno compagno di "In the mood for love" (non mi piace chiamarlo sequel), questo film conclude in maniera ineccepibile ed egregia il discorso che era stato iniziato. Ancora più amaro e malinconico del precedente, 2046 è un film non facile, ma che ti conduce per mano con una delicatezza e una raffinatezza difficilmente riscontrabili, a tutt'oggi, nel cinema occidentale.

Regia di altissimo livello, fotografia sublime, interpretazione di tutti gli attori ben al di sopra della media (un cast a dir poco stellare), musiche che accompagnano ogni momento della vita vissuta del protagonista senza mai invadere le orecchie dello spettatore e risultando meno ridondante, da questo punto di vista, rispetto alla seppur bellissima colonna sonora di "In the mood for love".

L'ultimo capitoletto che chiude il film e ci pugnala con il suo messaggio, fa venire letteralmente i brividi e fa riflettere a lungo. Da vedere.

Invia una mail all'autore del commento Nobody9205  @  08/01/2006 17:36:42
   10 / 10
se esiste qualcun'altro oggi che conosce così bene l'arte di mostrare la sfera sentimentale umana in pellicola fatemelo sapere...

Gruppo COLLABORATORI martina74  @  25/11/2005 16:13:56
   9 / 10
Come il precedente "In the mood for love" lascia quasi senza parole, eppure moltissimo si può dire su questo lavoro di Kar-Wai che solo per poco non rasenta la perfezione.
Inizio soffermandomi sui "difetti": la lunghezza, l'insistenza un po' eccessiva nel ribadire le situazioni, e la tecnica registica che è, con autocompiacimento, ossessivamente uguale a quella già meravigliosamente adoperata per il film precedente.
Eppure, anche 2046 - che riesce a essere comunque un'opera "compiuta" e non un semplice sequel - regala emozioni, in maniera quasi opposta rispetto a "In the mood...": come il primo era il trionfo del silenzio, questo è l'apoteosi della parola, parlata e scritta nel romanzo di Chow. Le parole diventano quasi protagoniste, anche grazie alla voce fuori campo che racconta con garbo i passaggi temporali.
E 2046 diventa un'icona: è il numero di una stanza, è il futuro e il passato, il rimpianto, il ricordo ma anche la volontà finale di voltare pagina (non solo simbolicamente).
2046 è un film pieno di metafore, complesso e non lineare che, quando si riesce a districarlo, lascia incantati per la delicatezza con cui, anche stavolta, Wong Kar-Wai riesce a descrivere i moti dell'animo alle prese con i sentimenti.

La recitazione è di livello altissimo: Tony Leung è in assoluto il mio attore preferito del momento e la sua interpretazione è contraltata in modo sublime da quella delle donne, in particolare da Gong Li e di Zhang Ziyi, bellissima e bravissima.

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4 risposte al commento
Ultima risposta 26/11/2005 15.43.59
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Beefheart  @  15/11/2005 00:31:26
   5 / 10
Che dire? Esteticamente bellissimo e sostanzialmente noiosissimo. Contorto, difficile, pesante ma magistralmente fotografato e ben interpretato (fin troppo!!!) dai protagonisti. Di non facile comprensione, soprattutto per chi, come me, non ha visto prima il più famoso "In the mood for love". La vita tormentata del protagonista, fatta di corsi e ricorsi, guida verso la morale per la quale vivere di ricordi non porta da nessuna parte, o almeno questo è quanto credo di aver capito...
Sconsigliatissimo a chi predilige un cinema ludico.

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Ultima risposta 17/11/2005 16.51.09
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Invia una mail all'autore del commento bobo94  @  23/10/2005 02:19:15
   4 / 10
Mi dispiace rovinare la media. Ma è giusto che anche non amanti del genere come me dicano la loro.
Non sono certo uno di quelli a cui piacciono film come "vacanze di natale", ma certo riuscire a digerire questo film è assai duro. Il problema maggiore è la lentezza, davvero esasperante, oltrechè il senso del film, che a volte si afferra e a volte no. 2 ore di questo genere sono pesanti per quasi tutti ritengo.
Destinato ad una nicchia molto ridotta.

1 risposta al commento
Ultima risposta 01/04/2006 03.02.22
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Giulio R C  @  08/09/2005 19:43:43
   9 / 10
Uno dei film più belli ed emozionanti che abbia mai visto. Regia impeccabile, così come fotografia, interpreti e colonna sonora. Degno del migliore Wong Kar-Wai. Imperdibile.

Alien.  @  15/07/2005 16:37:44
   9 / 10
bello un film fatto davvero bene non c'è che dire!gli attori sono bravissimi specialmente tony leung ,che io adoro! un nove se lo merita tutto

durito  @  12/07/2005 17:30:50
   9 / 10
Non si può tornare indietro, gli amori passati non torneranno, a nulla vale il viaggio verso 2046, luogo della memoria in cui rivivere le stesse emozioni; l'arcobaleno non è più dai vividi colori... perchè la memoria è sì quanto di più prezioso ogni individuo possieda ma vano è lo sforzo a cercare le emozioni passate.
Intorno a questa considerazione un po' pessimista, gira il film, bellissimo, di Wong Kar-Wai, sospeso passato e futuro, tra sogno e realtà.
Grande prova di regia, impeccabile la cura dell'immagine, bellissima e intensa la colonna sonora che sottolinea a lunghi tratti scene con pochi dialogi, ottimi gli interpreti.
Che bello!!!!!




Invia una mail all'autore del commento scackley  @  13/04/2005 19:18:58
   10 / 10
"2046 è un posto dove chi vi è andato non è più tornato".
Cosi inizia un capolavoro del cinema orientale, wong kar-wai con questa pellicola realizza un meraviglioso affresco del sentimentalismo umano.
Il film non ha nulla a che vedere con il futuro ma con il futurismo, la ricerca di quello che abbiamo perso indietro con la speranza di trovarlo avanti, l'eterna corsa di quello che vogliamo ma che lungo il nostro percorso habbiamo perso o peggio ancora, non abbiamo mai avuto, e tutto questo è solo un aspetto che descrive la regia di un maestro del cinema.
L'animo umano è troppo profondo è illimitato per cercare di descriverlo soltanto a parole, wong kar-wai e riuscito a descrivere un pezzettino di tutto questo.

Gruppo COLLABORATORI Mr Black  @  01/04/2005 20:18:13
   8 / 10
un bel film con delle grandi atmosfere. Sembra sempre di essere all'interno di un sogno....sembra che stia per finire ma non finisce.......le storie si intrecciano.....gli amori pure...

Nightcrawler  @  24/03/2005 22:01:30
   9 / 10
Bellissimo sequel (ideale) del capolavoro di Wong Kar Wai. Quasi allo stesso livello... peccato per il finale, sembra di essere giunti alla fine perfetta... ma il film continua. Peccato, però imperdibile ugualmente.

Gruppo COLLABORATORI gerardo  @  11/02/2005 23:11:53
   8 / 10
2046 è il futuro, è il presente e il passato. E' una stanza d'albergo, un luogo simbolico, quasi mitico, il luogo della memoria dove i ricordi prendono forma attraverso il racconto. 2046 è una proiezione della mente e dei sentimenti, un desiderio irraggiungibile, un'invenzione. E' la creazione artistica dello scrittore-autore, la cui fantascienza è più un'indagine sull'amore che sulla società futura. E gli androidi non sogneranno mai pecore elettriche...

JoJo  @  26/12/2004 13:05:31
   8 / 10
A differenza di quello che potrebbe sembrare in un primo momento, "2046" è un film che non può prescindere dalla visione di "In the Mood for Love". La storia c'è, ha un suo senso compiuto, ed è apparentemente completa e comprensibile anche ad uno spettatore ignaro di tutto ciò che muove l'autore di 2046 (Tony Leung da ancora prova di un grandissimo talento).
La casta poesia di cui sono protagonisti Chow e Li-Zhen in "In the Mood for Love", però, ha tratteggiato una figura che deve essere ben presente durante la visione dell'evoluzione della caratterizzazione del personaggio, che da amante innocente d'un amore adolescenziale si trasforma in un don Giovanni di primissima categoria, nel quale il gusto, il piacere della conquista cerca di appagare l'insoddisfazione, la sofferenza insita nella prima platonica relazione. Questo muta e sconvolge la personalità di Chow, che inizia a darsi agli stravizi e che ama migliaia di donne nel disperato tentativo di ritrovare in un'altra l'unica che ha veramente amato.
La ricerca alla fine pare giungere a compimento, perché nell'ultima, la giovane figlia del suo affittuario, egli ritrova effettivamente la purezza del suo primo amore, ma, nuovamente, essa non viene a concludersi come desiderato: provando un sentimento per lei, Chow la lascia andare, decidendo di non "sporcare" la purezza che la contraddistingue, e che anche lui possedeva prima di lasciare Li-Zhen.
Questa pulsione, questa continua ricerca, è sottolineata dal parallelo del romanzo che scrive il protagonista, nel quale si narra del treno che porta al 2046, dove si possono ritrovare i ricordi perduti, proprio quelli che lui vorrebbe richiamare a sé, quelli che lui vorrebbe rivivere, ma che alla fine del film comprende non poter fare ("la verità è che non si può tornare indietro", dice Chow verso il finire del film). Può comunque mantenere la vita passata nella memoria, rimanendone però invischiato: dal 2046 non si può tornare indietro, ed è proprio quel che accade a lui, che da Li-Zhen non riesce a staccarsi nemmeno dopo anni.
Wong Kar Wai in questo racconto ci narra dunque di un dissidio interiore, d'una pulsione mai soddisfatta di un don Giovanni che sembra però avere il terrore di ritrovare ciò che ha perduto e che sta disperatamente cercando (emblematico in tal senso il simbolico pagamento di ogni prestazione con la vicina di stanza, strumento per mantenere un distacco ed una separazione netta tra carnalità e sentimento), ancora oppresso dal peso del ricordo di Li-Zhen (che sempre torna, assente eppur presente).
2046 è anche un film improntato sull'incompletezza ed il voyeurismo (sottolineati dalla scelta dello stile di regia): la vita di Chow è incompleta, perché le manca l'amore perduto, e l'elemento dell'occhio indiscreto ricorre in maniera ambivalente, Chow è spiato nella sua alcova quasi con curiosità dallo spettatore, ma anche il protagonista par quasi spiare la vita altrui, la felicità che di fatto si auto preclude e che è simbolizzata dall'amore tra la figlia dell'affittuario ed il ragazzo giapponese.
In conclusione, il film è bellissimo, ma troppo lungo: Wong Kar Wai pare a tratti perdersi, quasi che fosse innamorato dei propri virtuosismi. Un quarto d'ora in meno non avrebbe fatto male a quest'opera.

18 risposte al commento
Ultima risposta 28/12/2004 14.54.55
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Bibop  @  20/12/2004 20:24:09
   2 / 10
Io direi che ci sono parecchie cose da aggiungere. Comincerei dal fatto che è di una noia immensa, la trama è confusa e sciocca a dir poco, ed infine l'interpretazione dgli attori direi più che buona come da tradizione orientale (il due è dato esclusivamente da questo). Non aggiungo altro perchè perderei solo del tempo a discutere di un film come questo.

59 risposte al commento
Ultima risposta 27/03/2005 10.42.59
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Invia una mail all'autore del commento annaceres  @  12/12/2004 12:58:30
   10 / 10
c'e' poco da aggiungere.. 10

4 risposte al commento
Ultima risposta 17/12/2004 16.44.15
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Invia una mail all'autore del commento Mauro LAURA  @  03/12/2004 21:19:04
   10 / 10
Vedere questo film dopo essersi innamorati di ” In the mood for love “ può essere una piccola sofferenza. “2046 “ presentato come il suo seguito è diverso. Manca forse quella linearità che accompagnava il precedente. Questo è un film che ,come ho letto, ha un intreccio da non capire. Storie di amori che più che contrastati sono incompresi. Primi piani di amanti che soffrono per l’abbandono . Inquadrature raffinate su piedi, fianchi femminili e particolari d’arredamento. Ambientazioni spoglie e vestiti raffinatissimi. Femmine perdute e trucchi al viso di donne di folgorante bellezza. Che dire…. un film che non va capito, va assaporato in ogni emozione. Un’interpretazione del solito Tony Leug strabiliante. Una Zhang Ziyi intensa nel suo tentativo d’essere cinica e poi persa in una passione che sanguina. Una musica, come sempre, che entra nella bocca, nella testa e non ne esce più. Di cui ne aspetti il ritorno per abbandonarti al sapore dolciastro della malinconia. Una frase alla fine che illumina e che segna. “la verità è che non si può tornar indietro“. Rimane solo la “nostalgia di un amore “. Unico appunto se posso. L’ambientazione futuristica alla Fritz Lang direi “ fuori tema “ e quello scandire il tempo che passa attraverso scritte e voce fuori campo che rompe un po’ la magia. Il sesso troppo fisico per un regista degli sguardi . Da vedere …. abbandonati sulla poltrona nel cinema….. al buio .

Invia una mail all'autore del commento mortalracer  @  01/12/2004 19:17:28
   10 / 10
literatura y erotismo del primer nivel. las peliculas asiaticas de este momento estan rompiendo las expectativas de todos

6 risposte al commento
Ultima risposta 24/12/2004 15.11.34
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acol  @  24/11/2004 19:02:58
   2 / 10
grandioso effetto-camomilla!

27 risposte al commento
Ultima risposta 27/12/2004 16.59.30
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nino  @  21/11/2004 19:11:59
   10 / 10
Poetico, erotico, letteratura e cinema in fusione perfetta, ecellente interpretazione...Capolavoro autentico! Kar-Wai è il Truffaut della cinematografia moderna.

Invia una mail all'autore del commento vlad  @  15/11/2004 19:35:52
   7 / 10
Bello, poetico, delicato ma anche morboso, estenuante, cinico...reale. Esteticamente perfetto; bellissima la fotografia. L'ambientazione dell'albergo dona un'intimità particolare ad ognuna delle storie vissute dal protagonista. Sono pienamente d'accordo con chi (mi perdoni ma non ricordo i nick) parla di vouyeurismo e con chi parla di claustrofobia: il tono del racconto è per lo più maniacale, nella descrizione visiva degli eventi; molto belli i particolari delle fatiscenti pareti che separano le stanze, dalle quali trapela "la vita del vicino" in modo così prepotente che crea quasi imbarazzo nello spettatore, sensazione che si tramuta subito in complicità e curiosità. Bello il particolare di lui che "sbircia" nel 2046, inteso come parallelo tra la sua vita (la stanza) e la sua fantasia (il romanzo).
I ruoli sono tutti caratterizzati in modo inappuntabile e fanno appassionare lo spettatore alle vicende che si susseguono e gli permettono, laddove non vi siano riferimenti espliciti visivi o raccontati dalla voce narrante, di ricostriuire i profili e capire le scelte dei personaggi che si susseguono nella storia. Insomma, questo è chiaramente un prodotto di qualità superiore e sicuramente ben più profondo di quanto io non sia riuscito a capire.
Eppure il film in sé non mi ha entusiasmato come speravo; non condivido, ad esempio, la casualità che viene ribadita più volte nello "spiegare" (spiegazioni per immagini; di parlato c'è molto poco, se non alcune riflessioni del protagonista fuoricampo) la risoluzione di alcune storie, piuttosto che altre, questo lasciarsi trasportare dalla vita (dettato anche dalla caratterizzazione del protagonista, beninteso) senza essere veramente protagonista delle proprie emozioni; oppure la stessa considerazione finale che esce fuori così, come un fulmine a ciel sereno, come se per tutto il tempo, la razionalità fosse stata messa fuori gioco fino all'estremo rintocco della pendola che scandisce il tempo a disposizione. Eppoi, tanto per chiudere, trovo che l'idea del romanzo sia meravigliosa e soprattutto, fino ad un certo punto, trovo che si integri e completi alla perfezione la figura di Chow; quello che non mi è piciuto (o non ho capito?) è: nella seconda parte, il romanzo mi sembra diventi più un espediente per far quadrare i conti, che non un "mondo parallelo" che, ammezzo di metafore e visioni futuristiche, possa "spiegare" la realtà e le difficoltà nell'esprimere l'amore. Perché? Che ruolo aveva, a conti fatti, il romanzo nella vita dello scrittore? A me è sembrato un finale un po' mozzo, sotto questo punto di vista.
Probabilmente non ho ben afferrato il concetto, perciò estendo i miei dubbi a chi volesse confrontarsi.

Il vostro simpaticissimo amico,
vlad.

19 risposte al commento
Ultima risposta 03/12/2004 21.25.45
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saverio s  @  15/11/2004 16:39:24
   8 / 10
Stupendo, ma vedetevi prima in the mood for love.

Noemi  @  13/11/2004 21:04:44
   7 / 10
Ho letto commenti molto interessanti scritti da parte di persone che mi sembra siano molto esperte in fatto di cinema e... beh... io non saprei cosa aggiungere, visto che loro hanno detto molto ma molto di più di quello che avrei potuto dire io.
Forse è anche perché non ho visto il primo film (del quale ho appreso l'esistenza leggendo queste pagine), ma dal basso della mia incomprensione mi limito a dire che il film mi è piaciuto, e che, per quanto li ho capiti, condivido in generale i commenti positivi già scritti. :-))

7 risposte al commento
Ultima risposta 20/12/2004 14.41.36
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