Voto Visitatori: | 7,85 / 10 (187 voti) | Grafico | |
Voto Recensore: | 8,50 / 10 | ||
Per Tim Burton, dopo il successo di "Batman", realizzare un seguito fu una cosa altamente scontata. Ma nella prevedibilità, il mitico regista statunitense riesce a regalare un ottimo sequel sorprendendo tutti.
Perchè Burton sorprende con questo seguito? Beh, si vedrà dopo, iniziamo col dire che così come iniziò il primo, inizia questo secondo. Marchio della Warner Bros e theme di Danny Elfman in una versione alternativa che ci accompagnerà per tutto il prologo.
Trama: Batman, nel periodo natalizio, si ritrova a proteggere Gotham City dalla minaccia di un essere terribilmente deforme chiamato "Uomo pinguino". Ad aggravare la situazione ci penserà la presenza di una donna mascherata che si fa chiamare "Catwoman".
Vediamo un personaggio molto simile al precedente episodio, che continua la sua battaglia (anche interiore contro se stesso) contro la criminalità, ciò che cambia sono gli scenari, il ritmo e i personaggi che fanno da contorno a questo riuscitissimo sequel di Batman.
Cominciando dalle scenografie (al primo valsero l'oscar), possiamo notare subito che Gotham City non è più una metropoli malfamata, ma un enorme paesaggio innevato con alberi e location dal dubbio realismo. Il cambiamento di Burton sta nell'adattare la sua nuova Gotham al suo mondo immaginario sommerso nell'incubo, quindi non ci si sorprende se i vari luoghi sembrano usciti da un sogno macabro.
Un altro elemento innovativo di questo sequel, l'elemento macabro, dà la giusta sfumatura horror ai personaggi (nel pinguino in primis) rendendo il prodotto più dark e più inquietante. In più, (come detto in precedenza) le location hanno quel tocco burtoniano che fa somigliare il set di questo Batman ad un luogo irreale che sembra un estratto di qualche incubo notturno.
La sorpresa di questo "Batman - Il ritorno" è proprio il ritmo, non più "chiassoso" come un qualsiasi Main Stream (se vogliamo considerare il primo Batman un Main Stream), ma più incentrato a ruotare intorno ai personaggi, alla loro psiche e alle loro motivazioni. Nel primo episodio, il dualismo Batman/Bruce Wayne offriva diversi spunti di riflessione riguardo la personalità nascosta che ci può essere in un qualsiasi individuo. In "Batman - Il ritorno" non si analizza più la personalità e il conflitto di Batman, ma dei suoi nemici. Prima di tutto il Pinguino, per 33 anni rinchiuso nelle fogne perchè diverso, abbandonato dai genitori, temuto dai cittadini di Gotham. Nella sua prima apparizione, il neo nemico di Batman, ci appare come un essere bisognoso di commiserazione e di aiuto. Ma, nella sua mente malata, c'è un piano diabolico, una tremenda sete di vendetta che nulla ha a che fare con la pietà tanto decantata. L'unico a capire tutta la situazione in tempo di record è (manco a dirlo) proprio Batman.
Il personaggio del Pinguino solleva un quesito tanto importante per la pellicola, tanto quanto per la società contemporanea. Come distinguere il vero bisogno di aiuto con la manovra di chi invece "marcia" su una determinata condizione per arrivare al proprio scopo? Quesito importantissimo legato alla figura del Pinguino a che ben si discosta da quella di Catwoman. Donna che, prima di avere la sua "mutazione", era una segretaria servizievole e ben devota al suo capo, il maxi miliardario Max Schreck (chiaro omaggio di Burton all'indimenticato attore di "Nosferatu"). Ma dopo varie umiliazioni, soprattutto dopo il tentativo di Screck di ammazzarla solo perchè aveva messo il naso in affari che non la riguardavano, la psiche di Selina Kyle (già fragile di suo) si sgretola facendola diventare Catwoman, nemica giurata di Batman.
Altri elementi positivi di questa bella pellicola di Burton sono: la fotografia curata di Stefan Czapsky (direttore di fiducia di Burton che lo chiamò per "Edward mani di forbice" appena un anno prima), la già acclamata scenografia di Bo Welch e (naturalmente) l'ottima prova del cast.
Tra gli attori oltre al già bravissimo Michael Keaton (che ritorna nel ruolo dell'Uomo pipistrello), c'è da fare una standing ovation a Danny DeVito. L'attore/regista italoamericano, si ritrova a raccogliere la scomodissima eredità del Joker di Nicholson, nonostante il personaggio meno carismatico, DeVito riesce comunque ad ingigantire la qualità della pellicola, costruendo un villain più che convincente sotto ogni aspetto. Sicuramente, l'elemento inquietudine gioca un ruolo fondamentale nel personaggio del Pinguino, grottesco e spaventoso come non mai.
Un po' fuori ruolo con qualche forzatura di troppo è Michelle Pfeiffer che recita il ruolo di Catwoman con molta sufficienza, senza dare il giusto tono che avrebbe sicuramente ampliato l'aspetto psicologico del personaggio. Comunque la prova della Pfeiffer va ad orario, perchè nella prima mezz'ora riesce ad intrigare nel ruolo della segretaria goffa.
Christopher Walken ci appare come il personaggio burtoniano per eccellenza, look stravagante, cattivo e manipolatore come il più infimo essere fiabesco. Walken qui da prova di essere uno dei big di Hollywood, riuscendo ad essere uno dei punti più positivi dell'intera pellicola. Il futuro Cavaliere senza testa de "Il mistero di Sleepy Hollow" riesce a fare la sua solita bella figura anche in mezzo alle grandi stelle presenti nel cast di "Batman - Il ritorno".
Infine, è bello citare i vari Pat Hingle, Michael Gough e Vincent Schiavelli (indimenticabile in "Ghost - fantasma") che riescono a tener fede ai loro nomi e alla loro fama. Ultimo punto positivo di questo cast è un irriconoscibile Andrew Bryniarski nel ruolo di Chip Schrek, che tutti gli amanti dell'horror impareranno a conoscere (e rispettare) nel ruolo di Thomas Hewitt, il "Leatherface" del "Non aprite quella porta" di Nispel.
Ottimo sequel di un film bellissimo ed emozionante come "Batman". "Batman - Il ritorno" non chiude solo il ciclo di Burton con l'Uomo pipistrello, ma risulterà essere anche l'ultima occasione per vedere un Batman leggendario interpretato da un "gigantesco" Michael Keaton che (purtroppo) dovrà far spazio ai Val Kilmer e ai George Clooney di turno nei disastrosi seguiti diretti da Joel Schumacher.
Ultimo punto di riferimento cinematografico di Batman, eroe leggendario che non è mai uscito dai cuori dei fan del fumetto originale creato da Bob Kane.
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Recensione a cura di HollywoodUndead - aggiornata al 04/05/2012 12.29.00
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