Recensione e' stato morto un ragazzo regia di Filippo Vendemmiati Italia 2010
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

Recensione e' stato morto un ragazzo (2010)

Voto Visitatori:   8,13 / 10 (4 voti)8,13Grafico
Miglior documentario
VINCITORE DI 1 PREMIO DAVID DI DONATELLO:
Miglior documentario
Dimensione testo: caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi

locandina del film E' STATO MORTO UN RAGAZZO

Immagine tratta dal film E' STATO MORTO UN RAGAZZO

Immagine tratta dal film E' STATO MORTO UN RAGAZZO

Immagine tratta dal film E' STATO MORTO UN RAGAZZO

Immagine tratta dal film E' STATO MORTO UN RAGAZZO
 

"Caro Federico, ho fatto un sogno,
tu che mi sorridevi e con i tuoi occhi,
accarezzavi il mio cuore
tenendomi tra le tue braccia
"
(Lino Aldrovandi)

Quando la mattina del l'11 novembre 2007, Gabriele Sandri, un giovane tifoso della Lazio, che si stava recando a Milano per assistere alla partita della sua squadra contro l'Inter, venne ucciso da un colpo di pistola sparato da un poliziotto, nell'autogrill di Badia al Pino, sull'A1 vicino Arezzo, un giovane amico del Sandri, rivolto agli agenti, riuscì a gridare sconvolto solo una frase grammaticalmente sconnessa: "è stato morto un ragazzo".

Da qui il titolo del film documentario di Filippo Vendemmiati, giornalista RAI dell'Emilia Romagna, su un'altra morte assurda, sempre per mano di poliziotti dalle pallottole o dai manganelli facili, quella del diciottenne Federico Aldrovandi, avvenuta all'alba del 25 settembre 2005.
Federico, che aveva appena raggiunto la maggiore età, quella mattina stava tornando a casa, a Ferrara, di ritorno da Bologna, dove si era recato con un gruppo di amici per passare una serata diversa (forse per assistere ad un concerto). Salutati gli amici si era incamminato a piedi verso casa, quando, giunto nei pressi dell'ippodromo, in una strada chiusa (via dell'Ippodromo, appunto) viene intercettato da una volante della polizia, chiamata da una donna che segnalava la presenza di un ragazzo che "sbatteva dappertutto".
Arrivati sul luogo i due agenti della volante, non si sa bene come e perchè, ingaggiano con il ragazzo una violenta e lunga colluttazione, tanto da richiedere l'intervento di una seconda pattuglia in rinforzo ai primi due poliziotti.
A questo punto tutto diventa confuso e contradditorio.
Quel che è certo è che Federico da quell'incontro ne è uscito cadavere. Viene chiamata un'ambulanza e quando i medici arrivano trovano un ragazzo riverso a terra, incosciente e con le mani ammanettate dietro la schiena. "Era incosciente e non rispondeva", scriverà il medico nel rapporto. Per Federico non c'era più nulla da fare: era morto per "arresto cardio-circolatorio e trauma cranio-facciale", come dirà la versione ufficiale, e come tentano di far passare le forze dell'ordine, per quella che poi verrà accertato essere stata una vera e propria "operazione di macelleria messicana" (è con queste parole che il vice questore Michelangelo Fournier descrive quello che vide al momento dell'irruzione nella scuola Diaz di Genova in seguito al G8 del 2001). Alle 7 del mattino i genitori di Federico, preoccupati per il mancato ritorno a casa del figlio, cominciano a chiamare il suo cellulare, che squilla a vuoto, finchè non risponde un funzionario di polizia, il quale dichiara che le forze dell'ordine stanno effettuando una serie di accertamenti.

Alcune ore più tardi babbo e mamma Aldrovandi apprendono da Nicola Solito - l'agente della Digos e amico di famiglia (anche Lino Aldrovandi è agente di polizia) che per primo scoprì l'identità del ragazzo riverso sull'asfalto con il corpo coperto di lividi causati dalle manganellate dei quattro terminator in divisa - la notizia della morte di Federico.
Il ragazzo viene accusato di essere "fatto" nel momemto del fermo dei poliziotti, di aver reagito come una furia al loro alt, di essersi procurato da solo le fratture e le tumefazioni che l'hanno portato alla morte. L'inchiesta sembra destinata all'archiviazione, se non fosse che i genitori di Federico non credono assolutamente alla ricostruzione dei fatti, operata dalla prima perizia disposta dai pm, secondo cui il ragazzo sarebbe morto in seguito ad un malore provocato da overdose: il corpo sfigurato del ragazzo, i risultati delle analisi che contrastano con la versione ufficiale e con le testimonianze, i primi sospetti sui quattro poliziotti, le contraddizioni, i depistaggi, l'attenzione mediatica, a poco a poco fanno emergere una scomoda verità per le forze dell'ordine.
Aprono, allora, un blog per far emergere la verità sulla tragedia e per chiedere giustizia, e pubblicano le foto del figlio, il corpo tumefatto riverso per terra in una pozza di sangue. Lo fanno senza lacrime e senza comparsate nei salotti tv, per riappropriarsi dell'immagine del loro Federico e per restituirgli quella dignità che gli era stata rubata.
Da lì inizia la loro battaglia, prima mediatica poi giudiziaria, che porterà i quattro poliziotti prima ad essere iscritti nel registro degli indagati, poi ad essere accusati e infine ad essere condannati in primo grado a tre anni e sei mesi per eccesso colposo nell'omicidio del ragazzo.

Il film di Filippo Vendemmiati ripercorre le vicende, umane e giudiziarie, di quel tragico avvenimento e tenta di fornire una spiegazione dell'accaduto, partendo proprio dai tanti interrogativi rimasti insoluti.
Racconta di una notte di ordinaria, vergognosa follia in cui quattro poliziotti, che avrebbero il dovere di aiutarti e di proteggerti, danno libero sfogo ai loro istinti primordiali, tenendo schiacciato sotto di loro il ragazzo, a faccia in giù, picchiandolo ripetutamente con i manganelli, incuranti delle sue implorazioni di aiuto (come testimonia la donna extracomunitaria che abitava proprio di fronte, la quale vede tutto, ma che non ha il coraggio di rendere questa dichiarazione nelle prime fasi del procedimento, temendo non le venga rinnovato il permesso di soggiorno,).
Racconta della ricostruzione degli agenti che fermarono Federico, una autentica falsità su un ragazzo che ha reagito come una furia al loro ordine di fermarsi, di un ragazzo drogato e in preda alle allucinazioni, che li ha aggrediti e costretti a difendersi, delle loro telefonate ai centralini di questura e carabinieri, delle intercettazioni, delle intimidazioni contro la famiglia, del tentativo di demolire la reputazione di Federico e dei suoi amici, descritti come sbandati e tossicomani.

Il film racconta i fatti accertati e i misteri che li avvolgono, le contraddittorie testimonianze, i colpi di scena, i brani letti dagli amici in un teatro vuoto.
Il giornalista-regista si è prefisso l'obiettivo di raccontare la storia e non la notizia ed, attraverso la visione di filmati dell'epoca, la lettura di dei giornali di quei giorni, le testimonianze degli amici e dei familiari, un'analisi postuma degli aspetti caratteriali di un ragazzo come tanti, è giunto alla conclusione di realizzare un documentario che è insieme una ricerca di verità e giustizia, e un gesto simbolico contro i poteri forti e contro la deriva fascistoide-reazionaria che ancora oggi agita una larga fetta delle nostre forze dell'ordine, carabinieri e polizia.

Vendemmiati, nel suo documentario, narra la breve vita di Federico Aldrovandi: dall'infanzia agli ultimi istanti di vita, la sua tragedia e quella dei suoi genitori, l'incredulità e poi il dolore e la rabbia del fratello e degli amici, i loro racconti in aula, le tesi alternative al pestaggio.
Poi ci sono loro, i quattro poliziotti, che per la prima volta, in tribunale, devono guardare in faccia Lino e la moglie Patrizia, le loro voci flebili, i loro volti tagliati dall'inquadratura, che a noi non è dato vedere.
Infine c'è la lettera di Nicola Solito, il poliziotto amico di famiglia che si assunse il compito di comunicare la notizia della morte di Federico ai genitori. Toccante, intensa, indirizzata a Federico, in cui gli chiede scusa per avere vissuto per anni con l'angoscia di aver anteposto il ruolo di poliziotto a quello di amico del padre e della famiglia tutta.

Il documentario, poi, lascia emergere molte ombre sui mezzi di informazione - e in particolare sulla stampa locale, accusata quasi di aver colpevolmente distorto, storpiato, alterato i fatti e sorvolato sulla tragedia, nonostante i ripetuti appelli dei due genitori, che avevano cercato invano di tenere alta l'attenzione sulla tragica morte del figlio - e sugli abitanti di Ferrara, accusati di omertosi silenzi e di scarso interesse verso una tragedia privata che è anche una tragedia collettiva, perchè figlia di quella crisi di valori che attanaglia la nostra società. Perchè figlia dell'approssimazione, della scarsa professionalità, della mancanza di mezzi e di adeguata preparazione delle nostre forze dell'ordine, delle loro paure delle loro ansie della loro incapacità a svolgere un compito scelto, spesso, più per bisogno che per effettiva e autentica vocazione.

Il film, con la stridente espressione grammaticalmente scorretta del titolo, che sintetizza perfettamente quel senso di rabbioso smarrimento che prende di fronte ad una morte tanto assurda quanto colpevole, è un atto d'accusa verso le "istituzioni", le quali, nonostante la sentenza di 1° grado abbia riconosciuto colpevoli i quattro poliziotti, non ha mai provveduto a sospenderli dal servizio d'ordine, limitandosi soltanto a trasferirli altrove dove tutt'ora indossano quella divisa.
Loro, i quattro poliziotti, che pestano a morte un ragazzo, ne lasciano il corpo senza vita al sole e scoperto, che decidono di avvisare la famiglia solo cinque ore dopo, che al telefonano raccontano: "Abbiamo a che fare con un pazzo di cento chili che ci è saltato addosso, ci ha spaccato anche la macchina, cioè l'abbiamo bastonato di brutto, solo che adesso è mezzo morto, è svenuto, e ora ci vorrebbe della benzina per far sparire tutto".

Loro, Monica Segatto, Paolo Forlani, Enzo Pontani, Luca Pollastri, che sarebbero ancora quattro integerrimi poliziotti, perchè, come dice Filippo Vendemmiati, se cinque anni fa fosse stata in vigore la legge bavaglio - che impedisce di pubblicare atti, foto e intercettazioni - non si sarebbe mai scoperta la verità sulla morte di Federico Aldrovandi, nè quella di altri casi simili.

Commenta la recensione di E' STATO MORTO UN RAGAZZO sul forum

Condividi su Facebook Condividi recensione su Facebook


Recensione a cura di Mimmot - aggiornata al 22/06/2011 15.46.00

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

200% lupoall we imagine as light - amore a mumbaianime sbullonateanora
 R
anywhere anytimeapocalisse z - inizio della fineappartamento 7abambi: the reckoningbeetlejuice beetlejuiceberlinguer. la grande ambizionebestiari, erbari, lapidariblitz (2024)buffalo kidscaddo lakecampo di battagliacarry-onclean up crew - specialisti in lavori sporchicloud
 NEW
conclavecriaturedesire' (2024)
 NEW
diamantidisclaimerdo not expect too much from the end of the worlddon't moveeterno visionariofamiliafinalementfino alla fine (2024)flow - un mondo da salvarefrancesca cabrinifrancesco guccini - fra la via emilia e il westfreud - l'ultima analisigiurato numero 2goodbye juliagrand tourhalloween parkhayao miyazaki e l'aironehey joeidduil buco - capitolo 2il corpo (2024)il giorno dell'incontroil gladiatore iiil maestro che promise il mareil magico mondo di haroldil monaco che vinse l'apocalisseil ragazzo dai pantaloni rosail robot selvaggioil sogno dei pastoriil tempo che ci vuoleindagine di famigliainter. due stelle sul cuoreinterstella 5555
 NEW
io e te dobbiamo parlareio sono un po' matto... e tu?italo calvino nelle citta'joker: folie a deuxjuniper - un bicchiere di ginkraven - il cacciatorela bambina segretala banda di don chisciotte - missione mulini a ventola bocca dell'animala cosa migliorela gita scolasticala misura del dubbiola nostra terra (2024)la scommessa - una notte in corsiala stanza accantola storia del frank e della ninala storia di souleymanela testimone - shahedl'amore e altre seghe mentalil'amore secondo kafkale deluge - gli ultimi giorni di maria antoniettale linci selvaggeleggere lolita a teheranlimonovlinda e il polloll grande natale degli animalilonglegsl'orchestra stonatalove lies bleedingl'ultima settimana di settembrel'ultimo drinkmadame clicquotmaking ofmaria montessori - la nouvelle femmeme contro te: cattivissimi a natalemodi - tre giorni sulle ali della follia
 NEW
mufasa: il re leonenapad - la rapinanapoli - new yorknasty - more than just tennisnever let go - a un passo dal malenon dirmi che hai pauranon sono quello che sonooceania 2ops! e' gia' nataleoutsideoverlord: il film - capitolo del santo regnoozi - la voce della forestapaolo vivepapmusic - animation for fashionparthenopeper il mio benepeter rabidpiccole cose come questepiece by pieceping pong - il ritornorebel ridgericomincio da taaacsalem's lot (2024)saturday nightshakespea re di napolismile 2snot e splash - il mistero dei buchi scomparsisolo leveling reawakeningsolo per una nottespeak no evil - non parlare con gli sconosciutisqualistella e' innamoratastranger eyessulla terra leggerisuper/man: the christopher reeve storytaxi monamourterrifier 3the apprentice - alle origini di trumpthe bad guy - stagione 2the beast (2024)the conciergethe dead don't hurt - i morti non soffronothe devil's baththe killer (2024)the redthe shadow straysthe strangers: capitolo 1the substancethe sweet eastthelma (2024)this time next year - cosa fai a capodanno?timor - finche' c'e' morte c'e' speranza
 NEW
tofu in japan. la ricetta segreta del signor takanotransformers onetrifole - le radici dimenticateuna madre
 NEW
una notte a new yorkuna terapia di gruppoun'avventura spaziale - un film dei looney tunesuno rossovenom: the last dancevermigliovittoriavolonte' - l'uomo dai mille voltiwickedwolfs - lupi solitariwoman of the hour

1056831 commenti su 51536 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

ALIEN INTRUDERARI-CASSAMORTARIASSASSINI SILENZIOSIBLUE LOCK IL FILM: EPISODIO NAGIBOUDICA - LA REGINA GUERRIERABOY KILLS WORLDCOME E' UMANO LUICOMPAGNE NUDECONSUMEDDANGEROUS WATERSDEAD WISHPERGLI AMICI DEGLI AMICI HANNO SAPUTOHAIKYU!! BATTAGLIA ALL'ULTIMO RIFIUTOHERETICHOLD YOUR BREATHHOUSE OF SPOILS - IL SAPORE DEL MALEI CALDI AMORI DI UNA MINORENNEIL RAGAZZO E LA TIGREINQUIETUDINEL'ARTE DELLA GIOIALATENCYLE AVVENTURE DI JIM BOTTONEL'UNICA LEGGE IN CUI CREDOMALABESTIAMASCARIANATALE A BILTMORENATALE AI CARAIBINESSUNO MI CREDENIGHTFORCEPECCATI DI UNA GIOVANE MOGLIE DI CAMPAGNAPLACE OF BONESROBO VAMPIRE 2: DEVIL'S DYNAMITEROBO VAMPIRE 3: THE VAMPIRE IS STILL ALIVESULLE CANZONI SCONCE GIAPPONESISVANITI NELLA NOTTETHE AMBUSHTHE DELIVERANCE - LA REDENZIONETHE HYPERBOREANTHE LAST BREATHTHE PEEPING TOMTRAPPED - IDENTITA' NASCOSTEUN NATALE MOLTO SCOZZESEYOKAI MONSTERS: ALONG WITH GHOSTS

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

HIT MAN - KILLER PER CASO
Locandina del film HIT MAN - KILLER PER CASO Regia: Richard Linklater
Interpreti: Glen Powell, Adria Arjona, Austin Amelio, Retta, Sanjay Rao, Molly Bernard, Evan Holtzman, Gralen Bryant Banks, Mike Markoff, Bryant Carroll, Enrique Bush, Bri Myles, Kate Adair, Martin Bats Bradford, Morgana Shaw, Ritchie Montgomery, Richard Robichaux, Jo-Ann Robinson, Jonas Lerway, Kim Baptiste, Sara Osi Scott, Anthony Michael Frederick, Duffy Austin, Jordan Joseph, Garrison Allen, Beth Bartley, Jordan Salloum, John Raley, Tre Styles, Donna DuPlantier, Michele Jang, Stephanie Hong
Genere: azione

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


LA ZONA D'INTERESSE
Locandina del film LA ZONA D'INTERESSE Regia: Jonathan Glazer
Interpreti: Christian Friedel, Sandra Hüller, Medusa Knopf, Daniel Holzberg, Ralph Herforth, Maximilian Beck, Sascha Maaz, Wolfgang Lampl, Johann Karthaus, Freya Kreutzkam, Lilli Falk, Nele Ahrensmeier, Stephanie Petrowitz, Marie Rosa Tietjen, Ralf Zillmann, Imogen Kogge, Zuzanna Kobiela, Julia Polaczek, Luis Noah Witte, Christopher Manavi, Kalman Wilson, Martyna Poznanski, Anastazja Drobniak, Cecylia Pekala, Andrey Isaev
Genere: drammatico

Recensione a cura di Gabriele Nasisi

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net