Voto Visitatori: | 7,01 / 10 (137 voti) | Grafico | |
Voto Recensore: | 8,00 / 10 | ||
Ridley Scott, regista di capolavori come "Alien" e "Blade Runner", dirige un film che apparentemente non sembra voler ricalcare la stessa magnificenza al quale ci ha abituato il regista, ma semplicemente intrattenere. Da questo punto di vista, pare che la missione sia compiuta, ma c'è dell'altro, non si può non ammettere che "Il genio della truffa" (ispirato all'omonimo libro di Eric Garcia) sia un film che nasconda una bellezza e degli spunti di riflessione degni di una grande pellicola.
La storia ruota intorno alla coppia Roy e Frank, due uomini d'affari all'apparenza, geniali e spietati truffatori nella realtà. Roy è il vero protagonista della vicenda, ossessionato dalla pulizia e da alcuni "rituali" che servono a non guastargli la giornata. Un bel giorno incontra dopo 14 anni sua figlia, Angela, ragazzina ribelle e dal carattere forte. Tutto questo potrebbe distrarre Roy dal "grande colpo" che ha in mente di attuare insieme al suo socio, ma in realtà si rivelerà un grande stimolo, soprattutto quando Angela scopre il vero mestiere del padre e vuole entrare anche lei negli affari.
Il tutto funziona e "gira" alla perfezione, ritmo e regia camminano di pari passo e le interpretazioni degli attori sono magnifiche e al tempo stesso esilaranti. La particolarità de "Il genio della truffa" è quell' humor che ben si alterna con degli intermezzi drammatici, rendendo l'opera una delle più complete nel suo genere.
I veri punti di forza del film sono i suoi personaggi: la psiche complicata di Roy è divertente, ma ci mostra come un vero e proprio "genio" nel suo mestiere ne sia completamente vittima. L'elemento comico del film risulta essere proprio Roy che non riesce a staccarsi da quella condizione, creando anche delle preoccupazioni al suo amico Frank che invece sembra godere in pieno dei loro successi. I due personaggi sono molto diversi, ma la furbizia nel truffare la gente li accomuna e in qualche modo li unisce, creando un vero e proprio legame, un po' come fossero allievo e maestro.
Un bel giorno, ecco che spunta il terzo incomodo, la figlia di Roy, Angela. Il personaggio interpretato dalla Lohman è uno dei tocchi di classe di Ridley Scott. Ribelle e pericolosamente intelligente, Angela diventerà dalla sua entrata in scena l'elemento principale della vita di Roy. Inizialmente infastidito dalla presenza di questa ragazzina vivace, grazie anche ai consigli del suo nuovo psichiatra, Roy riesce ad accettare questa sua nuova vita con lei.
Tutto funziona e non delude durante la visione; la sceneggiatura è ben riuscita grazie all'intensa collaborazione fra Nick Griffin e Ted Griffin e allo stesso Eric Garcia, che non si tira indietro ad "adattare" un suo libro ad opera cinematografica. I risultati sono ottimi. Oltre alla straordinaria sceneggiatura, "Il genio della truffa" può contare su una regia lineare e scorrevole, senza sbavature. Insomma, degna di un perfezionista come Ridley Scott.
La fotografia riesce a ben sposarsi con le varie location del film, soprattutto la casa di Roy, un villone con tanto di piscina che (ironia della sorte) è poco "goduta" dal suo proprietario, proprio a causa di quelle manie che lo affliggono.
Il ritmo è coinvolgente e il film scorre bene, fino ad un finale epico e commovente. Dopo la visione si è soddisfatti e veramente sorpresi da un film che non prometteva così tanto, ma che invece si rivela ricco di emozioni.
Inutile dire che i meriti se li devono dividere metà e metà cast e regista.
Già fatte le lodi a Scott, non ci resta che parlare del cast che è il vero "motore" dell'opera, una vera squadra che funziona e che regala momenti intensi. Per riuscire a capire al meglio la potenza espressiva degli attori, è opportuno partire da quello "meno" (per così dire) importante: Sam Rockwell. Attore già apprezzato nel capolavoro "Il miglio verde", Sam, discostandosi di molto dal personaggio che lo rese celebre qualche anno prima, riesce a ben figurare in questa commedia-azione. Il suo personaggio Frank è la spalla di Roy, il suo complice e amico fidato. Sam Rockwell, pur interpretando un truffatore canaglia in maniera eccellente, riesce a ben destreggiarsi nei momenti più seri e riflessivi della vicenda. Interpretazione convincente, quella di questo straordinario attore.
Ed eccoci arrivati alla sorpresa del film: Alison Lohman. La Lohman, pur avendo già 24 anni, si ritrova ad interpretare un ruolo di almeno 10 anni più giovane, ovvero la figlia 14enne di Roy, Angela. Non è una cosa inusuale per Hollywood affidare ruoli di teenager a giovani attori/attrici che non lo sono più da un pezzo, ma ciò che sbalordisce è la capacità e la bravura con cui la Lohman porta sullo schermo questo grande personaggio. Angela è colei che cercherà di dare un volto più "umano" all'intera vita di Roy, piena di truffe e fisime che difficilmente lo rendono un individuo amabile. Ma con Angela, Roy scopre finalmente cosa voglia dire amare ed essere amati, rendendo le sue "pene" giornaliere molto più leggere.
Un grande plauso se la merita infine Nicholas Cage, nel ruolo del protagonista. Il personaggio di Roy è un concentrato di complessità che solo un attore con le qualità di Cage poteva portare sul grande schermo con eccellenti risultati. Qui il bravo nipote di Coppola (alla faccia del raccomandato) sfodera le sue armi migliori. Grazie alla sua ironia che viaggia sul filo della malinconia, Cage interpreta uno dei suoi ruoli migliori. La bravura e il "peso" di questo personaggio sono quasi tangibili in questo meraviglioso film di Ridley Scott.
All'apparenza "Il genio della truffa" potrebbe sembrare il classico film da vedere la sera senza grosse pretese, ma invece non è così. E' un film ben diretto, con delle ottime musiche e degli attori straordinari; tutti questi elementi rendono la pellicola ben distante dalla massa di action-comedy che escono ogni anno al cinema. Questo film ha una marcia in più rispetto agli altri e non ci vuole neanche tanto capire qual è: Scott, Cage, Rockwell e la Lohman sono l'eccellente team che ha contribuito alla riuscita di questa pellicola. Un film che forse non arriverà ai grandi classici come "Blade Runner", "Alien" e "Il Gladiatore", ma "Il genio della truffa" merita di stare in mezzo ai grandi cult della filmografia di un regista straordinario come Ridley Scott.
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Recensione a cura di HollywoodUndead - aggiornata al 09/10/2012 11.53.00
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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