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17 dicembre 1989. Questa data è assolutamente fondamentale nella storia de "I Simpson": è infatti il giorno che vede il debutto della gialla famiglia sugli schermi americani. L'episodio è "Un Natale da cani" ed è diretto da David Silverman. A questa storica puntata ne seguiranno altre 399, tante abbastanza da rendere "I Simpson" la serie animata più longeva della televisione (scalzando, per chi non lo sapesse, "I Flinstones").
Per aspettare che Homer, Marge, Bart, Lisa e Maggie arrivino in Italia bisognerà attendere un paio d'anni e, più precisamente, il primo ottobre del 1991: la puntata è "Bart il genio" ("Un Natale da cani" verrà trasmesso la vigilia di Natale dello stesso anno) e l'emittente televisiva è Canale 5 che si impegnerà poi a mandare in onda le puntate successive ogni domenica mattina.
Sono passati diciotto anni da quel 17 dicembre. In queste stagioni, il mondo dell'animazione si è evoluto, è approdato al "3-D", ha soppiantato il disegno a mano ed ha partorito perle che spaziano da "Nightmare before Christmas" a "Shrek". "I Simpson" però, malgrado tutto, sono sempre rimasti uguali: brutti, irriverenti e incredibilmente comici. E, dopo diciotto anni di attività televisiva, la famiglia di Springfield sfonda anche sul grande schermo.
Piccola premessa: nelle ultime due o tre stagioni è inutile negare che la serie sia andata incontro a un certo peggioramento qualitativo; la satira espressa non è assolutamente paragonabile a quella di dieci anni fa, la comicità è più scialba e meno mordente, perfino la trama di talune puntate è di bassa caratura.
Fra l'altro, per diverso tempo, si è diffusa una (infondata?) voce che voleva un adattamento filmico dei personaggi della serie con protagonisti in carne ed ossa e questo, ovviamente, aveva già irritato moltissimi fan. Tale voce, comunque, si è rivelata come falsa ed il film è stato sì fatto, ma in rigorosissima animazione "2-D".
E così, il 21 luglio 2007 "The Simpsons movie" è uscito nelle sale americane. La regia è stata affidata a David Silverman ed il film ha ricevuto un'accoglienza a dir poco trionfale: 75.000.000 di dollari incassati nel primo week-end e costi di produzione totalmente coperti.
Prima dell'uscita italiana, avvenuta il 14 settembre, il film de "I Simpson" aveva già incassato sul solo mercato americano circa 180.000.000 $. E del resto, anche in Italia, "I Simpson - Il film" ha fatto scintille al botteghino, mandando in secondo piano tutte le altre uscite.
La trama è sviluppata in tre parti e vede in Homer il suo protagonista assoluto: nella prima, l'obeso simpaticone inguaia Springfield contaminando irrimediabilmente il lago della cittadina (che già non vantava di gran salute); nella seconda fugge con la famiglia in Alaska e nella terza torna per salvare il paese natio.
Il tutto condito da nuovi personaggi (un irlandesino di cui Lisa s'invaghisce e/o il mitico Spider Pork alias Harry Porker) e da una serie di gag partorite dalla mente di una squadra di sedici (!) sceneggiatori (composta da James L. Brooks, Matt Groening ossia il vero creatore de "I Simpson", Al Jean, Ian Maxtone-Graham, George Meyer, David Mirkin, Mike Reiss, Mike Scully, Matt Selman, John Swartzwelder, Jon Vitti, Joel Cohen, John Frink, Tim Long, Micheal Price, oltreché del non accreditato Sam Simon).
Riguardo al film de "I Simpson" dobbiamo evidenziare due (grandi) aspetti: la satira verso la società e le invettive contro le alte sfere del sistema americano, che sembravano essersi perse per strada nelle ultimi stagioni, sono più che mai presenti. Forse non staremo guardando una puntata come "Due pessimi vicini di casa" (che vede protagonisti Homer e Bush sr.), ma in più d'una scena prende forma una pungente derisione degli Stati Uniti che vede protagonisti, fondamentalmente, il presidente americano Arnold Schwarzenegger ed il direttore dell'EPA (Ente Protezione Ambiente) Russ Cargill.
Ed è proprio contro quest'associazione che si canalizzano le principali canzonature di Groening e compagni. È infatti degno di menzione il secondo incontro tra i due sopraccitati personaggi che si concluderà poi con una "terribile" decisione del presidente.
L'altra buona notizia è fornita dal fatto che la verve simpsoniana è assolutamente presente: le sequenze comiche sono decisamente numerose e di buona fattura (una su tutte: Homer che percorre l'Alaska a bordo di uno slittino guidato da cani-lupo).
A ciò, però, bisogna aggiungere che il ritmo non è comunque paragonabile a quello di una puntata di 20 minuti: per rendere l'idea si può anche dire che nel film ci si diverte, mentre in un episodio ci si -mi passino il termine- "ribalta" dalle risate.
Inoltre, nella sequenza in cui Homer compie il suo "viaggio mistico" sostenuto dalla popputa indiana, si ha come l'impressione di rivedere alcune scene de "Il viaggio misterioso di Homer" (puntata che vede co-protagonista un coyote ideato dalla mente del capofamiglia a seguito di una gara di chili).
Infine dispiace un po' che tutti i cittadini di Springfield, ad eccezione forse di Ned Flanders, ricoprano un ruolo davvero molto marginale nella vicenda. Dopotutto la forza de "I Simpson" stava proprio nel prendere in giro non solo una famiglia e/o le istituzioni, ma tutta la società soffermandosi proprio su tutti gli abitanti del paese. Questo, purtroppo, nel film non avviene o, almeno, non come nelle puntate.
Ma in fondo, "chissenefrega": il film è riuscito, ci si diverte ed il timore di vedere una boiata è stato totalmente cancellato. Tutto il resto, sono solo chiacchiere.
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Recensione a cura di Harpo - aggiornata al 20/09/2007
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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