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Nel 1989, il pronto intervento della polizia del sud Hartford, nel Connecticut, riceve una telefonata da parte della signora Maria Rossi, che con voce rotta e alterata confessa di aver ucciso tre persone. Diversi anni dopo, nel 2009, sua figlia Isabella che all'epoca dei fatti aveva 8 anni, cerca di sapere di più sulle cause di quella tragedia e, dopo alcuni contatti con persone legate indirettamente a quell' episodio, apprenderà che sua madre la sera del delitto era stata coinvolta in un esorcismo.
Isabella, incuriosita e impressionata da quella tanto discussa pratica religiosa, si reca in Italia, a Roma, per partecipare a un corso sull'esorcismo istituito dal Vaticano e indagare su sua madre, ricoverata in un ospedale psichiatrico. Nella capitale la ragazza conoscerà due preti esorcisti in dissenso con la diocesi di appartenenza, i quali,venuti a sapere del motivo della permanenza a Roma di Isabella, si dimostrano subito disposti a offrirle un aiuto disinteressato. I due ministri del culto le consigliano la partecipazione ad un esorcismo vero con la figlia di una donna, che ha chiesto loro aiuto; i giovani sacerdoti rammentano a Isabella che solo in quel modo potrebbe immediatamente apprendere qualcosa di essenziale su quella difficile pratica religiosa e convincersi eventualmente dell'esistenza del demonio.
Solo un vissuto legato a un'esperienza diretta, secondo i due esorcisti, le avrebbe poi dato maggior determinazione nelle ricerche. La ragazza accetta e si convince, nella sua prima seduta di esorcismo come testimone, dell'esistenza di forze oscure, invasive, sensibili negativamente alla Croce di Cristo.
Isabella, com'era nelle sue intenzioni, si vede con sua madre Maria ricoverata all'Ospedale Centrino per Maniaci Criminali di Roma, insieme a lei porta un professionista di video riprese, per dare testimonianza di quanto andrà scoprendo. L'anziana era stata lì rinchiusa, dopo la sentenza definitiva di infermità mentale al processo per i tre omicidi, Isabella le parla per capire in che stato è adesso, con un po' di stupore scopre che la donna si procura piccoli tagli a forma di croce sul braccio destro e che i suoi discorsi sono deliranti.
La ragazza tenta l'ultima carta, cerca di portare avanti una pratica esorcistica, che dovrebbe essere eseguita dai due sacerdoti amici, Isabella è convinta che a seconda dell'esito del rituale potrebbe ancora portare a casa la madre Maria.
Il film riapre la questione sulla verità o meno della presenza del diavolo nell'esorcismo, in un'epoca come la nostra, forse non proprio adatta a questo, perché va sempre più secolarizzandosi, portandosi dietro cioè anche una graduale dissoluzione del sacro. Negli ultimi anni comunque gli esorcismi si sono molto diradati anche perché, come lo stesso film informa, ci sono state nel 1999, dopo 400 anni di immobilismo, delle modifiche alle sue regole procedurali più importanti.
Il vaticano concede l'autorizzazione all'esorcismo solo in quei casi in cui è accertata con l'aiuto degli psichiatri, che sono in grado di escludere eventualmente problemi di origine psichica, la presenza del demonio nella vittima, prima dell'inizio di ogni pratica ad essa inerente, ciò rende sempre più difficile l'esecuzione di questa usanza ritualistica religiosa, inoltre ciò lascia purtroppo nel dubbio quei casi che, con una sola seduta, avrebbero magari potuto chiarire la presenza o meno del demonio.
Il film presenta sostanziali differenze dai film precedenti. Il regista William Brent Bell ("Stay Live", 2006) fa entrare in campo la tecnologia digitale più sofisticata: minitelecamere ad alta definizione che riprendono tutto quello che accade nelle sedute esorcistiche, consentendo poi agli addetti di rivederlo minuziosamente al computer, sensori sul paziente applicati alle tempie e al torace collegati a strumenti che tengono sotto controllo la respirazione, il cervello e il cuore, etc.
Rispetto ai film precedenti, dove alcuni dettagli dei fenomeni fisiologici più complessi o degli eventi esterni alla vittima durante l'esorcismo, venivano fatti vedere di sfuggita, senza un commento, in una logica quindi di pura spettacolarizzazione, qui vengono in qualche modo didatticamente sottolineati, per giungere, con l'ausilio degli strumenti scientifici, a tutta una messa in campo di prove-verità sull'entrata in scena reale del mostro che per gli spettatori può avere degli effetti sconvolgenti.
Ad esempio come prova dell'entrata del demonio nel corpo della vittima , durante l'esorcismo, viene preso in considerazione il fenomeno della dilatazione improvvisa delle pupille dell'esorcizzato, questo infatti è sorprendente quando non è giustificato dalla quantità di luce presente in sala. La pupilla potrebbe essere scientificamente paragonata al diaframma di una macchina fotografica automatica, quando la luce è intensa, prima di dare il consenso allo scatto, la macchina chiude opportunamente il diaframma.
E' risaputo che con la morte cerebrale le pupille rimangono del tutto dilatate come se l'organismo prima di morire avesse cercato disperatamente di catturare ancora un po' di luce. La presenza del demonio nella vittima può allora significare per il cervello di quest'ultima la sua esclusione funzionale a vantaggio dell'entità possedente, che è composta di una materia sconosciuta in grado di dominare il nostro prezioso organo cerebrale, una materia che crea una morte apparente nella vittima, dilatando le pupille e muove il corpo con forze di derivazione non umana.
Inoltre preveggenza, levitazione della vittima, spostamenti spontanei di oggetti, il potere del crocifisso nel cacciare il demonio, rafforzano il campo prove, e testimonierebbero, per lo meno anche laicamente, a favore dell'esistenza di misteriose verità sopranaturali a noi ostili.
Il regista sapeva che stava per ripetere con questo film qualcosa di già visto, con esiti quindi che sarebbero stati per lo più scontati, per ovviare a ciò sembra che abbia voluto rilanciare un discorso basato su nuove idee contenutistiche, lasciando invariati i meccanismi letterari legati a questo genere di film. Il processo di secolarizzazione della nostra epoca che con lo sviluppo scientifico sembra proprio irreversibile, è accompagnato, per molti aspetti sociali e culturali, da diffidenza e ironia verso la fede.
L'idea buona del film è allora quella di usare strumenti tecnologici-scientifici in grado di accompagnare gli esorcisti nel loro lavoro: quasi a dimostrazione quindi che quanto accade nelle sedute, di straordinario e di dissacrante, può essere messo meglio in rilievo, quasi catturato.
Nel film la scienza, che è in un certo senso testimone dell'esorcismo nella sua pratica, sembra rappresentare una sorta di ultima sfida da parte di numerose Chiese cristiane al secolarismo: con tutti i suoi ateismi e laicismi aggressivi che inondano i media affaristici.
Come dire che, se la scienza dall'alto dei suoi metodi rigorosamente dimostrativi rende più difficile nelle masse, credere in Dio e nel demonio rispetto a una volta, è anche vero che usata là dove qualcosa ha sempre mostrato degli enigmi misteriosi ma tangibili come il paranormale, l'esorcismo, etc., può evidenziare meglio, provando anche a darle un senso metafisico agganciato al fenomenologico, eventi inspiegabili razionalmente e favorire quindi il rilancio del dibattito sulla filosofia dell'irrazionale religioso, attraverso i media e l'industria culturale di massa cui il cinema non è certo estraneo.
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Recensione a cura di Giordano Biagio - aggiornata al 04/04/2012 12.25.00
Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it
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