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Nel 1982 l'opinione pubblica americana fu scossa profondamente dalla notizia della scomparsa misteriosa di Kathleen McCormack, moglie di Robert Durst, rampollo di una nota e ricca famiglia newyorkese.
Un caso che all'epoca suscitò parecchio scalpore, per il fatto che Robert Durst era un personaggio molto in vista, in quanto figlio ed erede di un facoltoso immobiliarista e uomo d'affari di New York, uno squalo senza scrupoli che aveva accumulato una fortuna con operazioni finanziarie in buona parte illegali e con gli affitti che riscuoteva dai numerosi appartamenti posseduti nella 42a strada.
Disturbato psicologicamente fin dall'infanzia, nel 1973 il giovane Robert si innamorò di una ragazza di estrazione sociali più modeste, Kathleen MvCormack, che sposò nonostante il parere assolutamente contrario del padre.
Il rapporto di coppia, all'inizio idilliaco, ad un certo punto mutò radicalmente, a causa degli atteggiamenti brutali e paranoici che Robert cominciò ad assumere nei confronti della moglie, fino a quando, un giorno, la giovane donna scomparve misteriosamente nel nulla, proprio mentre cominciavano a venire a galla alcuni inconfessabili segreti della famiglia Durst.
Nonostante il corpo della moglie non fosse mai stato ritrovato, Robert venne sospettato del suo omicidio ma mai accusato, e ciò gli consentì di darsi alla macchia, fino a quando altri due successivi omicidi, apparentemente collegati, nel 2000 non fecero riaprire il caso dalla polizia di New York.
Robert Durst venne infine arrestato mentre tentava di rubare un panino in un supermercato. Nella sua macchina c'erano 37.000 dollari e la patente di un uomo morto ammazzato. Le prove a suo carico non erano sufficienti e oggi Robert Durst è un uomo libero, anziano, ricco ma infelice.
Il regista Andrew Jareck, prendendo spunto da quell'oscuro e inquietante fatto di cronaca nera, ne trae questa cupa pellicola, che ripercorre, romanzandoli un po', quegli avvenimenti, con cui prosegue la sua analisi, lucida e spietata sulle miserie morali e sullo stato precomatoso delle famiglie americane, e non solo, iniziata con l'acclamato e inquietante, "Una storia americana", candidato agli Oscar nella categoria documentari, che fotografa la storia di un padre di famiglia accusato, insieme ad uno dei suoi figli, di molestie sessuali verso minori.
Nel film, per ovvi motivi, Robert Durst diventa David Marks, mentre sua moglie, Kathleen McCormack assume il nome di Katie.
A interpretarli il regista ha chiamato il sempre più lanciatissimo Ryan Gosling, in un ruolo disturbante e lontanissimo da quello di eroe carismatico sostenuto in "Drive" e ne "Le idi di marzo", e la bravissima Kirsten Dunst che qui ha modo di dimostrare la sua grande versatilità.
In realtà il film di Jareck precede "Drive" e "Le idi di marzo" di circa due anni; girata nel 2008, la pellicola è rimasta inspiegabilmente (come anche il successivo "Blue Valentine") nei cassetti della distribuzione internazionale, fino a quando, la crescente popolarità conquistata dall'attore canadese, non ha convinto la The Weinstein Company a risporverarla e farla conoscere anche al di fuori dei confini americani.
Agli inizi degli anni '80 David Marks è un ragazzone americano, figlio primogenito, ed erede riluttante, di un facoltoso, e tutt'altro che onesto, magnate del mercato immobiliare, la cui infanzia è stata segnata irrimediabilmente da un cupo dramma familiare, e ora condannato a vivere all'ombra di un padre autoritario ed emotivamente sterile.
Ovviamente il padre vorrebbe che il figlio lavorasse nell'impresa di famiglia (possiede gli stabili di mezza Times Square pre bonifica, concessi in affitto soprattutto a bische, bordelli, negozi porno, night club, e saloni di massaggi).
Ovviamente il ragazzo non ha nessuna intenzione di rilevare gli affari milionari della società di famiglia, così come non ha nessuna intenzione di continuare a subire la castrante autorità paterna, la cui freddezza ha contribuito a spingere la moglie al suicidio.
E così quando, grazie ad una commissione per la società del padre, in uno di quegli appartamenti conosce la dolce e solare Katie, studentessa di medicina e figlia di una chiassosa famiglia di Long Island, se ne innamora e subito le chiede di sposarlo, sperando così di emanciparsi dal peso di quella famiglia ingombrante.
Dopo le nozze, osteggiate con tutte le forze dal dispotico patriarca, che ritiene la ragazza di ceto inferiore e non adatta ad entrare a far parte della famiglia, i due ragazzi abbandonano New York e si trasferiscono nel Vermont, dove sperano di vivere felici, aprendo un negozio di alimenti biologici, l'All Good Thinghs, che dà il titolo originale al film (a proposito, perchè cambiare un titolo originale in inglese con un altro sempre in inglese?).
L'idillio però dura molto poco: la prospettiva di mettere su famiglia e avere un figlio, come desidererebbe Katie, e l'insistenza del padre, che perentoriamente lo obbliga a ritornare a New York per affiancarlo nella gestione degli affari, innescano in David un meccanismo di difesa/offesa che fa riaffiorare la sua parte malata, portandolo a trasformare il suo matrimonio in un inferno e a compiere azioni al limite della paranoia.
Katie, incautamente, come molte donne, purtroppo, fanno, sottovaluta la situazione e faticherà parecchio prima di capire di avere accanto uno sconosciuto con evidenti problemi psichici.
Dal giorno in cui viene costretta ad abortire, sarà tutto un susseguirsi di azioni violente, che, in un crescendo di follia psicologica, culmineranno nella sua misteriosa sparizione.
"Love and Secrets" è un film drammatico nettamente diviso in più parti: nella prima, di impronta nettamente romantica, assistiamo al nascere di una bella e contrastata storia d'amore, tra un Principe azzurro, bello, ricco e infelice e una Cenerentola altrettanto bella, dolce e entusiasta della vita, che insieme avrebbero potuto avere un futuro felice; nella seconda la storia diventa drammatica, con Robert che riceve l'ordine di tornare a lavorare per il padre, mentre il suo lato oscuro, più prossimo alla follia che alla fragilità, comincia a manifestarsi in tutta la sua brutale violenza.
Nella terza, infine, il film, che in realtà comincia da questo punto, volge nettamente il suo sguardo al legal-thriller, con la misteriosa, inspiegabile, definitiva sparizione di Katie, a cui seguiranno nel tempo altri due misteriosi delitti che i giudici non riusciranno a provare pienamente.
Dopo tutto questo, ciò che rimane è il senso di inquietudine che prende nel vedere come possa un rapporto tra un uomo e una donna, che si uniscono e che dovrebbero amarsi, trasformarsi in un labirinto buio, profondo, sotterraneo che si chiama violenza.
E non è la consapevolezza di stare assistendo ad una finzione cinematografica che riesce a far calare la tensione, perché, come tanta realtà di cronaca ci insegna, la violenza sulle donne non ha tempo e non conosce confini; non conosce nemmeno differenze socio-culturali, perché, al di là di tutto, il "mostro" spesso è tra le mura domestiche, si nasconde sotto gli abiti del perbenismo, si confonde con gli affetti, si annida dove il potere maschile è di casa e non riconosce alle donne autonomia, responsabilità e capacità di scelta.
Sotto questo aspetto, che annulla alcune debolezze della sceneggiatura, "Love and Secrets" è un film importante, rivolto soprattutto alle donne (ma anche agli uomini), perché prevenire la violenza significa, tanto per cominciare, saperla riconoscere... e denunciarla, anche se tante volte non si hanno parole per farlo.
E sebbene l'obiettivo del film si concentri sulla figura di un uomo, avvolto da un alone di instabilità che nasce dal passato e si interseca con l'ombra troppo pesante della figura paterna, il regista cerca anche di approfondire il dramma di una giovane coppia, gravata dal peso oppressivo della famiglia che determina il fallimento della loro relazione e dall'irrazionale follia del protagonista.
Tutto ciò si svolge sotto gli occhi degli spettatori, partendo dal racconto dei fatti salienti che si susseguono dal giorno del primo incontro dei due ragazzi, per poi seguirli lungo il corso delle loro giornate insieme, dal soggiorno idilliaco nel Vermont fino al ritorno a Manhattan, dove David, preso nel vortice di una figura da cui vorrebbe fuggire, ma alla quale finisce per assomigliare sempre più, comincia l'inarrestabile viaggio verso quella lucida follia che lo allontana dalla realtà e dalla propria identità.
Katie, dal canto suo, rifiutata da suocero, vessata dal marito, conscia dell'innocenza rubatale, tenta di conquistarsi una labile autonomia e ricomincia a frequentare la scuola di medicina, fino a quando la follia di David non consumerà un amore sbocciato troppo in fretta.
Una trama intrigata e fitta di tensione e la ripresa minuziosamente didascalica della cronaca, dalle forti tinte noir, rivelano la provenienza documentaristica del regista, che ricostruisce la storia con una serie di flashback che mettono a disagio lo spettatore, che si ritrova con la sgradevole sensazione di stare assistendo, con morbosa curiosità, ad un dramma familiare con al centro due persone nel vortice di un amore malato e criminale.
L'atmosfera profondamente ansiogena che si respira è resa ancora più cupa dalla suggestiva colonna sonora di violini deliranti e dalla splendida fotografia che avvolge nella luce calda i momenti sereni per poi virare sui toni plumbei e scuri, dense di tonalità bluastre, per meglio sottolineare lo stato d'animo dei protagonisti, nella stagione di un amore in discesa.
Ottimamente interpretato da uno straordinario Frank Langella, il capostipite, il padre padrone, l'assolutista che comanda con la forza del denaro e l'arroganza del potere che ne consegue. È lui l'origine del disastro della sua famiglia, è lui la causa della tragedia di suo figlio, splendidamente interpretato da uno stupefacente Ryan Gosling, alle prese con un altro ruolo non semplice, capace di suggerire con la sola forza dello sguardo, ora tenero e dolcissimo, ora fisso e gelido, l'instabilità emotiva del personaggio che incarna, costretto ad essere il figlio perfetto di un padre volgare e soffocante, a cui lo lega un rapporto di soggezione e odio che lo limita e lo condiziona negativamente.
Istrionico e seducente Ryan Gosling possiede la grandissima capacità di esibirsi in una recitazione istintuale, poliedrica e minimalista, tratteggiando molto bene la subdola pericolosità del suo personaggio, tanto più temibile perchè ambigua, ingannevole e sfuggente.
Perfettamente riuscita la prova di Kirsten Dunst, in un ruolo sofferto in cui sa unire candore e ingenuità con il senso della più profonda disperazione.
Il suo sorriso luminoso e accattivante, la sua solarità e la sua voglia di vivere, poco a poco si offuscano e si spengono, inghiottite nel ventre oscuro di un cuore di tenebra, via via che scopre che l'uomo che le sta accanto non è più quello che poco tempo prima l'aveva fatta innamorare.
In definitiva "Love and Secrets" è un'ulteriore dimostrazione che è sempre estremamente difficile interpretare integralmente i meccanismi che stanno dietro i comportamenti umani.
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Recensione a cura di Mimmot - aggiornata al 08/06/2012 18.16.00
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