Recensione profumo - storia di un assassino regia di Tom Tykwer Germania, Francia, Spagna 2006
al cinemain tvanteprimearchivioserie tvblogtrailerclassifichespecialiregistiattorirecensioniforumfeedmy
Skin Filmscoop in bianco Filmscoop nostalgia
Ciao Paul!
Ricerca veloce:       ricerca avanzatabeta

Recensione profumo - storia di un assassino (2006)

Voto Visitatori:   6,96 / 10 (205 voti)6,96Grafico
Voto Recensore:   7,00 / 10  7,00
Dimensione testo: caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi

locandina del film PROFUMO - STORIA DI UN ASSASSINO

Immagine tratta dal film PROFUMO - STORIA DI UN ASSASSINO

Immagine tratta dal film PROFUMO - STORIA DI UN ASSASSINO

Immagine tratta dal film PROFUMO - STORIA DI UN ASSASSINO

Immagine tratta dal film PROFUMO - STORIA DI UN ASSASSINO

Immagine tratta dal film PROFUMO - STORIA DI UN ASSASSINO

Immagine tratta dal film PROFUMO - STORIA DI UN ASSASSINO
 

"Il profumo" di Patrick Süskind, edito nel 1985, è un'opera letteraria complessa e per alcuni versi difficile. Realizzarne una trasposizione cinematografica era un'impresa assai ardua. Il primo a prendere in considerazione tale progetto fu un regista del calibro di Stanley Kubrick, che però dopo aver studiato a fondo la questione valutò che "Il profumo" fosse letteralmente "impossibile da filmare".
Altri registi, fra cui anche Milos Forman e Martin Scorsese, vi si interessarono, ma tutti alla fine abbandonarono il progetto. Tuttavia dopo vent'anni, il libro di Süskind è divenuto un film per mano del regista tedesco Tom Tykwer, noto al pubblico italiano soprattutto per "Lola Corre", ma già autore di una decina di pellicole, le prime delle quali da lui stesso prodotte.

"Profumo - Storia di un Assassino" è il risultato di progetto ambizioso ed ostico, che ha richiesto uno sforzo produttivo importante (cinquanta milioni di euro).
Le difficoltà principali che si incontrano nella realizzazione di questa trasposizione non consistono solamente nel tanto sbandierato fatto che gli odori, che sono al centro della storia, non sono filmabili. Ma si deve riconoscere che portare sullo schermo un best seller, che ha venduto oltre quindici milioni di copie, è già di per sé una bella sfida. A questo si aggiunge il fatto che la vicenda è ambientata nella Francia prerivoluzionaria della metà del settecento, da cui la necessità di un'accurata ricostruzione storica e scenografica. E poi la difficilissima caratterizzazione di un protagonista, che percependo il mondo attraverso gli odori, filtra la realtà in modo diverso dagli altri esseri umani e si rapporta col prossimo in una maniera personale e particolare.
Tykwer ha raccolto la sfida, è riuscito a convincere Süskind a concedere il suo placet (ricompensatogli con dieci milioni di euro), che egli aveva rifiutato tanto a Ridley Scott quanto a Tim Burton, e ha realizzato questo film.

Il primo problema affrontato da Tykwer, e brillantemente risolto, è stato quello olfattivo. Per trasmettere al pubblico la straordinaria capacità di Jean-Baptiste Grenouille (Ben Whishaw), il regista ha scelto d'inquadrare in primo piano il naso del protagonista, spesso messo in evidenza anche da fasci luminosi in contrasto con un fondo scuro, che cela il resto del volto, per poi passare a velocità impressionante all'oggetto che emana l'olezzo (inteso tanto nella sua accezione pura, quanto in quella scherzosamente contraria) percepito da Grenouille, attraversando anche più superfici di materia, dal momento che in alcuni casi un involucro nasconde il suo contenuto al senso della vista, ma non a quello dell'olfatto.
La scelta di Tykwer si dimostra più che efficace. Il frequente susseguirsi di piani lunghi e di piani ravvicinati allena il pubblico fin dal principio a seguire la scia dell'odore quasi come se questa divenisse visibile.
Nei casi in cui, poi, Grenouille percepisce i profumi a grande distanza e decide di seguirli, il movimento della cinepresa diventa meccanicamente frenetico. Quest'ultima era forse una soluzione necessaria, facile e di sicuro effetto, ma risulta sgradevole. Essa infatti tende ad impoverire sotto il profilo tecnico ed artistico la qualità della pellicola, accostando troppo la regia a quella di uno spot pubblicitario e richiamando da vicino il sopraccitato "Lola Corre". Uno stile che mal si concilia con le altre scelte di regia e soprattutto col genere di film realizzato.

Il secondo problema da affrontare consisteva nel realizzare la trasposizione di un romanzo di così larga diffusione. La sceneggiatura è stata scritta a sei mani da Tom Tykwer con l'inglese Andrew Birkin (che ricordiamo per "Il Nome della Rosa", "Il Giardino di Cemento", "King David" e "Conflitto Finale") e con Bernd Eichinger (che è anche produttore del film ed in tale veste è più noto che non come sceneggiatore). Gli autori hanno deciso di percorrere la via della fedele trasposizione del testo di Süskind, anche se con alcune necessarie omissioni, come ad esempio il viaggio di Grenouille da Parigi alla Provenza, che nel romanzo consiste in un percorso ascetico lungo sette anni.
Nonostante la fedeltà quasi letterale al testo, la sceneggiatura ha praticamente dimenticato una delle principali chiavi di lettura di tutta la vicenda: il fatto che Grenouille sia privo di odore. C'è una sola sequenza che affronta questa peculiarità del protagonista e sembra del tutto incidentale. Questa quasi omissione rende sicuramente meno comprensibile al pubblico l'odio o, nel migliore dei casi, l'indifferenza, che il resto dell'umanità riserva a Jean-Baptiste. Non solo, ciò non spiega nemmeno l'affannarsi del protagonista nella ricerca di un aroma perfetto.
Nell'opera di Süskind si legge:
"Gli uomini potevano chiudere gli occhi davanti alla grandezza, davanti all'orrore, e turarsi le orecchie davanti a melodie o a parole seducenti. Ma non potevano sottrarsi al profumo. Poiché il profumo è fratello del respiro. Con esso penetrava gli uomini, a esso non potevano resistere, se volevano vivere. E il profumo scendeva in loro, direttamente al cuore e là distingueva categoricamente la simpatia dal disprezzo, il disgusto dal piacere, l'amore dall'odio. Colui che dominava gli odori, dominava il cuore degli uomini."
La ricerca, che Grenouille compie, è sì desiderio di bellezza e di perfezione, ma è anche il tentativo di un diverso di essere accettato dal gruppo "umano".
Sempre a causa di queste omissioni potrebbero risultare poco comprensibili le due sequenze finali: quella dell'orgia degli abitanti di Grasse e la sua sequenza, antitetica e conclusiva, del cannibalismo, inteso come atto di possesso estremo.

Ultimo e grande problema, complementare ai due che abbiamo appena analizzato, era quello di riuscire a caratterizzare Grenouille. Egli è un uomo che percepisce il mondo attraverso l'olfatto laddove gli altri esseri umani prediligono il senso della vista. L'olfatto è il solo fra i cinque sensi ad avere un accesso diretto ed immediato alla memoria ed esso sembra cogliere l'essenza stessa delle cose e delle persone, quando la vista, invece, cattura soltanto un'immagine, che nella maggior parte dei casi può rivelarsi mendace.
A questo punto è ovvio che il nostro protagonista ha un diverso modo di rapportarsi con gli altri esseri viventi e con la natura stessa. Tutto ciò è stato reso perfettamente e con eleganza da Süskind nella pagina scritta, ma è senza ombra di dubbio la cosa più difficile da imprimere sulla pellicola. Forse proprio quella che ha convinto Kubrick a desistere. Ed è proprio qui che il film si rende molto meno efficace.
La presenza stessa di una voce fuoricampo, che accompagna lunghe sequenze quasi leggendo letteralmente le pagine scritte da Süskind, è indice delle enormi difficoltà che gli sceneggiatori hanno incontrato e dovuto affrontare.
Una curiosità: il film è stato girato in lingua inglese e la voce fuoricampo nella versione originale è quella dell'attore John Hurt, mentre nella versione francese è dell'attore Jacques Perrin e in quella italiana è di Omero Antonutti.

Il venticinquenne Ben Whishaw, che presta il proprio volto a Jean-Baptiste Grenouille, si è rivelato una piacevole sorpresa. La sua interpretazione è intensa e convincente. Tutta la storia è incentrata sul suo personaggio, che non abbandona mai la scena. Lo spettatore lo accompagna, minuto dopo minuto, nella sua personalissima scoperta del mondo, lo affianca nella sua morbosa curiosità e sete di bellezza e di conoscenza, lo segue con ammirazione e con repulsione nella sua drammatica e macabra ricerca delle essenze necessarie alla creazione del suo profumo. Benché non si trattasse di un ruolo di facile interpretazione, Whishaw supera egregiamente la prova, nonostante quanto affermato da certa parte della critica specializzata.
Al fianco del giovane attore abbiamo un eccellente Dustin Hoffman, che interpreta il ruolo del profumiere Baldini, maestro di Grenouille. Hoffman dà una nuova conferma del proprio talento e ci regala una caratterizzazione forse un po' incline alla macchietta, ma seducente e coinvolgente. Quando compare il profumiere Baldini nessun altro è in grado di dominare la scena e tutti, incluso il protagonista, diventano poco più che comparse.
In parte, ma sine infamia et sine lodo, Alan Rickman, che interpreta il padre della bellissima Laura (Rachel Hurd-Wood), il principale oggetto del desiderio di Grenouille.

La regia di Tykwer è decisa e di buona qualità. Il ritmo della narrazione è compatto e sostenuto, al punto che non si percepisce affatto la lunghezza (147 minuti).
Una delle migliori sequenze realizzate è quella in cui Grenouille si avvicina, attratto dal profumo della sua pelle, alla ragazza che vende frutta. Lei non si accorge di lui poiché non ne percepisce l'odore. Così Grenouille compare dietro di lei, emergendo dalle ombre, annusandole estasiato il collo, le spalle e i capelli, rossi come il fuoco. Quando lei se lo ritrova praticamente addosso viene presa dal panico e, quasi accidentalmente, diventerà la sua prima vittima. Una volta morta Grenouille cercherà di respirare in profondità l'odore del suo copro per imprimerlo nella propria memoria, ma scoprirà che i profumi, così come la bellezza e anche la vita stessa, sono un qualcosa di fugace, capace d'inebriare e di disperdersi nell'aria fino a svanire senza lasciare più alcuna traccia.
Tutte le scene delle uccisioni sono dirette con eleganza e senza che la cinepresa indugi morbosamente. Peccato che in una di esse si noti che una delle vittime, dopo essere stata assassinata, respira ancora gonfiando le bende che le fasciano il volto.

La storia è divisa in due parti: il periodo della formazione del protagonista e della presa di coscienza di sé; il periodo della canalizzazione della propria qualità e del proprio desiderio in una ricerca che diviene il solo scopo dell'esistenza. Essa è metafora della diversità e dell'avidità. Grenouille, come accennato, è genio e sregolatezza. Non è diverso da uno scienziato pronto a tutto per perseguire il proprio scopo. Nelle prime righe del romanzo, Süskind lo paragona al marchese De Sade, a Saint-Just, a Fouché, a Bonaparte, definendoli tutti dei "mostri geniali". Più avanti l'autore lo paragona ad una zecca che, non appena ha la possibilità di saziare il suo incolmabile appetito, si attacca all'oggetto del suo desiderio impadronendosi di esso con tutte le proprie energie. È davvero un peccato che di tutta questa caratterizzazione, molto si perda nella trasposizione cinematografica.
"Profumo - Storia di un Assassino" narra una storia circolare, che comincia e finisce nel medesimo luogo, dove la vita e la morte si inseguono beffardamente. Grenouille morirà infatti nello stesso modo in cui è vissuto. Egli cercava la bellezza e l'essenza perfetta per essere alla fine amato dal resto del mondo. Per fare ciò si nutriva della bellezza altrui, impossessandosene senza scrupoli, e andrà incontro letteralmente al medesimo destino. Inoltre la sua ultima preda assomiglia e ricorda la venditrice di susine, prima ed accidentale vittima. Gli stessi capelli rossi, quella stessa carnagione lattea e perfetta e gli occhi chiari. Ma mentre la venditrice di frutta ha sempre guardato Grenouille con diffidenza e sospetto, la bellissima Laura ha incrociato il proprio sguardo con il suo e gli ha regalato un gran sorriso, che ha fatto sentire Jean-Baptiste accettato.
Ci troviamo di fronte ad una continua e ciclica commistione fra il sentimento d'amore, inteso come accettazione da parte degli altri, e senso estetico, inteso come impossessamento della bellezza.

Il film si presenta dunque con una bella confezione, avvalorata dalla buona scenografia e dalla fotografia. Tuttavia si può affermare che sia un'opera riuscita solo a metà. Infatti esso niente aggiunge al libro di Süskind, al punto che quanti hanno letto il romanzo assisteranno ad una fedele trasposizione di esso che tuttavia, inevitabilmente, non può offrire le suggestioni della lettera scritta. Chi invece il romanzo non lo avesse letto, si troverà davanti ad un opera che in vari momenti trasmette un senso d'incompiutezza. Inoltre, poiché nel film si corre il rischio di perdere o di non comprendere alcuni dei contenuti più profondi e metaforici della vicenda, questi ultimi potrebbero trovarsi di fronte ad una storia che ha il sapore del gratuito.
I buoni espedienti della regia per cogliere e trasmettere il mondo degli odori, sono senza dubbio uno dei punti di forza della pellicola, ma anche essi non introducono in realtà niente di così innovativo, al contrario di quanto dichiarato durante la campagna promozionale del film.

"Profumo - Storia di un Assassino" rimane un film di buon livello e di discreta realizzazione, soprattutto sotto il profilo tecnico. Esso però non può prescindere dal romanzo da cui è stato tratto, contrariamente ad altre opere come ad esempio lo "Shining" realizzato da Kubrick.
Se ne consiglia assolutamente la visione anche se essa potrebbe in parte deludere le aspettative di un pubblico composto tanto dai lettori di Süskind, quanto da chi non ne ha mai sentito parlare. Inoltre, tenuto conto delle difficoltà oggettive derivanti dalla trasposizione di questo romanzo, è difficile dire se si sarebbe potuto fare di meglio o se questa sia la migliore realizzazione possibile.

Commenta la recensione di PROFUMO - STORIA DI UN ASSASSINO sul forum

Condividi su Facebook Condividi recensione su Facebook


Recensione a cura di Carlo Baldacci Carli - aggiornata al 20/10/2006

Il contenuto di questo scritto esprime il pensiero dell'autore e non necessariamente rappresenta Filmscoop.it

In programmazione

Ordine elenco: Data   Media voti   Commenti   Alfabetico

10 giorni con i suoi100 di questi annia complete unknowna different mana real painal progredire della notteamerikatsiamiche alle cicladiamichemaianoraattack on titan: the last attackbabygirlback in actionbagmanbastion 36berlino, estate '42better manbiancaneve (2025)black dogblur: to the endbridget jones - un amore di ragazzocaptain america: brave new worldcarlo mazzacurati - una certa idea di cinemacherry juiceciao bambinocitta' d'asfaltocome se non ci fosse un domani (2025)companiondiciannovediva futuradog mandove osano le cicognedreamsduse, the greatest
 NEW
e poi si vedeelfkins - missione gadgetemilia perezeyes everywherefamiglia imbarazzi - la maledizione dello zoccolofatti vederefiume o morte!follemente
 NEW
gen_gioco pericolosoglobal harmonyhello! spank: il film - le pene d'amore di spankhereheretichokage - ombra di fuocoi am martin parri colori dell'anima - the colors within
 NEW
il bambino di cristalloil caso belle steineril mestiere di vivereil migliore dei maliil mio giardino persianoil nibbioil seme del fico sacroil signore degli anelli - la guerra dei rohirrimio non sono nessunoio sono ancora quiio sono la fine del mondo
 NEW
io ti conoscoitaca - il ritornola citta' proibita (2025)la storia di patrice e michel
 HOT R
la zona d'interessel'abbagliol'albero (2025)
 NEW
le assaggiatricile donne al balcone - the balconetteslee millerl'erede (2025)lilianal'orto americanolove (2024)luce (2024)l'uomo di argillal'uomo nel boscolux santamaria (2024)mickey 17misteri dal profondomonte corno - pareva che io fussi in aria
 NEW
mr. morfinamuori di leinella tana dei lupi 2 - panteranina e il segreto del ricciono other landnoi e loro
 NEW
nonostante
 HOT R
nosferatu (2024)oh, canada - i tradimenti
 NEW
opus - venera la tua stellapaddington in peru'pellizza pittore da volpedopino daniele - nero a meta'presenceprophecy
 NEW
puan - il professorericardito lo squalo?scissione - stagione 2
 R
september 5 - la diretta che cambio' la storiasilenzio!simone veil - la donna del secolosonic 3 - il film
 NEW
sons (2025)strange darlingthe alto knights - i due volti del criminethe bayouthe breaking icethe brutalistthe calendar killerthe girl with the needlethe last showgirlthe monkeythe opera! - arie per un'eclissithe shrouds
 HOT
the substance
 NEW
the woman in the yardtornando a esttoys - giocattoli alla riscossau.s. palmeseun posto sicuro (2025)una barca in giardinouna viaggiatrice a seoulvoci di poterewolf man

1059949 commenti su 51854 film
Feed RSS film in programmazione

Ultimi film inseriti in archivio

AGO - PRIMA DI TUTTII SIMPSON - STAGIONE 1I SIMPSON - STAGIONE 10I SIMPSON - STAGIONE 11I SIMPSON - STAGIONE 12I SIMPSON - STAGIONE 13I SIMPSON - STAGIONE 14I SIMPSON - STAGIONE 15I SIMPSON - STAGIONE 16I SIMPSON - STAGIONE 17I SIMPSON - STAGIONE 18I SIMPSON - STAGIONE 19I SIMPSON - STAGIONE 2I SIMPSON - STAGIONE 20I SIMPSON - STAGIONE 21I SIMPSON - STAGIONE 22I SIMPSON - STAGIONE 23I SIMPSON - STAGIONE 24I SIMPSON - STAGIONE 25I SIMPSON - STAGIONE 26I SIMPSON - STAGIONE 27I SIMPSON - STAGIONE 28I SIMPSON - STAGIONE 29I SIMPSON - STAGIONE 3I SIMPSON - STAGIONE 30I SIMPSON - STAGIONE 31I SIMPSON - STAGIONE 32I SIMPSON - STAGIONE 33I SIMPSON - STAGIONE 34I SIMPSON - STAGIONE 35I SIMPSON - STAGIONE 4I SIMPSON - STAGIONE 5I SIMPSON - STAGIONE 6I SIMPSON - STAGIONE 7I SIMPSON - STAGIONE 8I SIMPSON - STAGIONE 9

Ultimo film commentato

Ultimo post blog

Speciali

Speciale SHOKUZAISpeciale SHOKUZAI
A cura di The Gaunt

Ultime recensioni inserite

in sala


SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA
Locandina del film SEPTEMBER 5 - LA DIRETTA CHE CAMBIO' LA STORIA Regia: Tim Fehlbaum
Interpreti: John Magaro, Leonie Benesch, Peter Sarsgaard, Ben Chaplin, Zinedine Soualem, Georgina Rich, Corey Johnson, Marcus Rutherford, Daniel Adeosun, Benjamin Walker, Ferdinand Dörfler, Solomon Mousley, Caroline Ebner, Daniel Betts, Leif Eduard Eisenberg, Sebastian Jehkul, Rony Herman, Jeff Book, Robert Porter Templeton, Stephen Fraser, Leon Dragoi, Doris Meier, Mark Ruppel, Christine Ulrich, Günther Wernhard, Antje Westermann, Harry Waterstone, Andreas Honold, Stefan Mittermaier
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

THE ORDER (2024)
Locandina del film THE ORDER (2024) Regia: Justin Kurzel
Interpreti: Jude Law, Nicholas Hoult, Tye Sheridan, Jurnee Smollett, Alison Oliver, Morgan Holmstrom, Odessa Young, Marc Maron, Philip Granger, Sebastian Pigott, Matias Lucas, Bradley Stryker, Phillip Forest Lewitski, Victor Slezak, Daniel Doheny, Bryan J. McHale, Ryan Chandoul Wesley, Geena Meszaros, George Tchortov, Daniel Yip, Sean Tyler Foley, John Warkentin, Vanessa Holmes, Rae Farrer, Carter Morrison, Huxley Fisher, mandy fisher
Genere: thriller

Recensione a cura di The Gaunt

archivio


ANYWHERE ANYTIME
Locandina del film ANYWHERE ANYTIME Regia: Milad Tangshir
Interpreti: Ibrahima Sambou, Moussa Dicko Diango, Success Edemakhiota
Genere: drammatico

Recensione a cura di The Gaunt

MARILYN HA GLI OCCHI NERI
Locandina del film MARILYN HA GLI OCCHI NERI Regia: Simone Godano
Interpreti: Miriam Leone, Stefano Accorsi, Thomas Trabacchi, Mario Pirrello, Orietta Notari, Marco Messeri, Andrea Di Casa, Valentina Oteri, Ariella Reggio, Astrid Meloni, Giulia Patrignani, Vanessa Compagnucci, Lucio Patané, Agnese Brighittini
Genere: commedia

Recensione a cura di Severino Faccin

Ultima biografia inserita

Casualmente dall'archivio

Novità e Recensioni

Iscriviti alla newsletter di Filmscoop.it per essere sempre aggiornarto su nuove uscite, novità, classifiche direttamente nella tua email!

Novità e recensioni
 

Site powered by www.webngo.net