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Poteva davvero essere migliore, bisognava lavorare meglio nella sceneggiatura però: la trama non l'ho capita (che è un modo nobile per dire che non ha senso) e le top scenes non brillano certo di originalità... anzi, non si poteva riciclare di più. Buona invece la fotografia con quei colori inquietanti, ma non basta.
Sono d'accordo con entrambi i commenti precedenti: L'intreccio risulta difficilmente districabile, tanto che alcuni punti mi sono rimasti oscuri, ma, allo stesso tempo, non me la sento di stroncarlo in pieno, poichè mi ha coinvolto abbastanza. E' vero, forse il regista è stato troppo presuntuoso, ha voluto strafare, ed è proprio per questo che il film perde qualche punto: più linearità avrebbe giovato alla pellicola. Quasi sufficiente.
Filmettino banale e volendo anche presuntuoso. Il regista si lascia andare ad una trama con un intreccio abbastanza complicato che si "srotola" solo nel finale ma che risulta comunque essere abbastanza nebuoloso. Gli spunti buoni ci sono tutti..qualche momento di tensione c'è..anche alcune scene non sono niente male..però francamente la trama mi rimane in gran parte oscura e rimangono quindi moltissimi dubbi..per quanto mi riguarda è un film troppo confusionario che non consiglio.
Ha senso parlare ancora di horror thailandesi dopo essersi sorbiti due ****** pazzesche come "Haunted Universities" o "Hospital"? In teoria no. Ma voi sapete come sono fatto e di come sia ingordo di horror orientali e quindi, pur essendo cosciente che in Thailandia difficilmente verrà realizzato un nuovo "Shutter, mi sono accaparrato questo "6.66 Death Happen", puntualmente appena uscito con subs anglofoni. Il film lascia ben sperare dal fatto che, nonostante una durata di soli 75 minuti che lascia pensare ad un filmino low budget thai...e quindi al 90% una cavolata, si rivela una produzione ad alto budget che fu un vero e proprio successo dell'estate scorsa nei cinema thailandesi. Piacevolmente, però, le sorprese non hanno mai fine e, per una volta, sembra di essersi imbattuti in un buon film. Ovviamente siamo lontani da termini come "imprescindibile" o "eccellente", ma questo filmetto mostra un po' di pregi e, anche solo per questo bisogna dargli atto. Innanzi tutto il tempo: il regista calibra con grande sapienza il tempo a disposizione, realizzando un thriller psicologico a scatole cinesi che, grazie un montaggio serrato ma non videoclipparo, avvince nonostante una trama apparentemente poco originale.
Ma il regista non tenta alcuna annovazione -capacitandosi del fatto che, ormai, sorprendere è molto difficile (non a caso i colpi di scena finali sono di quanto più telefonato si sia mai visto) - tenta di gettare il film a raggiungere il suo obiettivo: coinvolgere.
Sì, perchè il film -pur reminescendo "Final Destination" (sia nel plot che nel ritmo)- rinuncia agli elementi horror (non un tentativo di spaventare, se non un paio di salti sulla poltrona), per gettarsi nelle fitte trame del thriller sovrannaturale che -sul finale- diventa un impossibile rompicapo psicologico. Ed è, forse, per questo che "Death Happen" (conosciuto anche come "Dead Not Dead") si mantiene interessante rispetto a molti altri recentissimi horror thai ("Haunted Universities"...brr...) , appassionando e facendo della breve durata un grande pregio.
Riguardo alla tecnica, la regia se la cava dignitosamente e la fotografia è senza dubbio ammiccante nei suoi contrasti tra colori accesi e ombre buie per incutere timore. Il cast, invece, non brilla sempre di brillantezza pura (protagonista abbastanz monofaccia) e non riesce a dare quell'appiglio in più ai propri personaggi per farli uscire dallo stereotipo andante.
Un buon filmetto di genere, insomma. Nulla di trascendentale, ma guardabilissimo e divertente al punto giusto.