Un futuro dall'aria cupa, in cui un soldato dotato di intelligenza artificiale ha stabilito che l'unico modo per porre fine alla guerra è porre fine all'umanità.
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Facciamo finta che non siano esistiti la saga di "Terminator" e gl'esoscheletri d'"Aliens" '86, omaggio ai mecha nipponici a cominciare da "Mazinga Z". Facciamo finta che le riflessioni sull'AI si siano sviluppate dopo "2001" con un filone i cui esiti più recenti sono ("I, Robot", "Transformers",) "Ex Machina", "Automata", "Her", "The Creator". Facciamo finta che le chiacchiere prevalgano sull'azione proprio per sottolineare tale aspetto. Facciamo finta che JLo si sia autoprodotta non poiché incapace di recitare o ancora interessat'a mostrare col nude look d'un'uniforme in stretch il suo presunto immortale lato b. Se c'è una competizione per il film più derivativo, questo di Peyton è piazzato benissimo.
Due ore di durata di cui circa 1 ora e mezza occupata da una seduta di psicoterapia tra una macchina che dovrebbe essere l'evoluzione di un carro armato, quindi limitarsi a sparare piuttosto che a "collegarsi emotivamente" all'interlocutore, e una Lopez piagnona in perenne smorfia da dolore per i ricordi emersi riguardanti sua madre (sì esatto, una sequenza terrificante di luoghi comuni, la trovata più scontata e banale del secolo). Ovviamente tutto ciò durante una battaglia che di fatto occupa tutta la struttura narrativa del film. Ah, per chi non l'avesse mai vista recitare o per chi fosse alla ricerca di conferme: tranquilli, Geilò è sempre la peggiore attrice degli ultimi 30 anni, nulla di nuovo quindi.
Filmetto Netflix con una sceneggiatura che sembra scritta da un bambino e che risulta veramente irritante per scontatezza (un'intelligenza artificiale ha capito che il problema della Terra è la specie umana, wow che novità) e una banalità che raramente ho visto. Potrebbe esserci lo spunto per una riflessione, anche minima, sul rapporto uomo-AI (il periodo storico che stiamo vivendo è quello giusto) ma la cosa è trattata con una superficialità disarmante. Gestione pessima anche dei dialoghi, quasi sempre ridicoli (non so se siano peggio quelli tra Atlas e Smith o quelli tra Atlas e Harlan) e a livello quinta elementare, con una Jennifer Lopez irritante e totalmente fuori ruolo, tanto più che sembra "Atlas" sia stato realizzato con un forte intento di sfruttare la popolarità della cantante. Gli effetti speciali in digitale, neanche tanto belli da vedere, fanno sembrare il tutto un (brutto) videogioco. Per quanto mi riguarda questo film è spazzatura che, considerata la lunga durata, non va bene neanche come prodotto usa e getta.